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Cronaca

Unrae, Crisci “Attesa di nuovi incentivi ha depresso la domanda”

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ROMA (ITALPRESS) – Pesante crollo del mercato dell’auto anche a febbraio, l’ottavo consecutivo a doppia cifra. Dopo un inizio di anno con immatricolazioni ridotte di un quinto, si appesantisce il calo nel secondo mese che, con 110.869 vetture immatricolate, registra un -22,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando il mercato era sostenuto dagli incentivi. Sommando le immatricolazioni di gennaio con quelle di febbraio si raggiunge quota 218.716 unità nel primo bimestre dell’anno, che equivale a un calo del 2 1,1% con quasi 60.000 immatricolazioni perse rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e ben 125.000 in meno del 2019, l’ultimo anno pre pandemia. “Pur consapevoli della situazione gravissima e delle evidenti priorità che essa pone al Governo italiano e a noi tutti come cittadini, e per la quale auspichiamo un immediato e definitivo successo della diplomazia – afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE – non possiamo ignorare l’andamento ormai critico del mercato auto. Nelle ultime settimane, peraltro, l’attesa del varo di nuovi incentivi ha contribuito a deprimere ancora di più la domanda. Ci auguriamo, pertanto, che ricomposta al più presto la crisi internazionale, il Governo possa trovare lo spazio necessario per l’emanazione del Decreto attuativo che consenta la più rapida fruizione del fondo, sia pur ridotto a 700 milioni di euro, previsto nel recente Decreto Legge Energia, per il rifinanziamento degli incentivi”.
L’analisi della struttura del mercato di febbraio dal punto di vista degli utilizzatori evidenzia un tracrollo dei privati di circa il 26% (a quasi 70.000 unità) sul febbraio 2021 interessato dagli incentivi, per l’attesa dei clienti di possibili sostegni all’acquisto. La quota perde 3,2 punti nel mese, fermandosi al 62,1% (64,3% nel 1° bimestre). Le autoimmatricolazioni cedono il 22,7% in febbraio al 9,3% di quota (9,9% nel 1° bimestre) e le società perdono il 9,5%, salendo comunque in quota al 6,1% nel mese (5,9% nel cumulato). Il noleggio a lungo termine prosegue nel suo trend di ascesa e, con un leggero calo dei volumi del 5,7% (dovuto alla forte contrazione delle Captive), arriva a sforare il 20% di quota sul totale, su valori di massimo storico (17,7% nel cumulato), con 22.200 unità . Il noleggio a breve termine segna un ulteriore tracollo vertiginoso dei volumi, fermandosi al 2,7% di quota e 3.000 immatricolazioni (2,2% nel 1° bimestre). Sotto il profilo delle alimentazioni, l’attesa degli incentivi – anche per questo mese – fa segnare un crollo di quota delle BEV e un lieve calo anche delle Plug-in, che si fermano rispettivamente al 2,8% e 4,9% del totale (3,1% e 5% in gennaio-febbraio), facendo ancora peggio di gennaio: la quota combinata arretra su valori che ci riportano indietro a febbraio 2021 . Una perdita attorno ad 1/3 dei volumi caratterizza le vendite di auto con motore a benzina e diesel, c he si portano rispettivamente al 26,4% e 22,3% di quota (26,8% e 20,7% nel 1° bimestre): una quota complessiva ai massimi da luglio 2021.
Ancora una crescita caratterizza le immatricolazioni di auto a Gpl, che toccano l’8,2% nel mese e l’8,7% nel cumulato , supportate dall’incremento dei costi dei carburanti; mentre il metano perde quasi il 60% delle immatricolazioni fermandosi all’1,2% del totale (1,3% in gennaio -febbraio). Le ibride mantengono sempre la leadership con il 34,2% di quota (34,5% nel cumulato), con le “full” hybrid all’8,6% e le “mild” al 25,6%.
In pesante calo a doppia cifra in febbraio tutti i segmenti del mercato, fatta eccezione per l’alto di gamma. Cedono in quota le city car (A), mentre cresce la rappresentatività delle utilitarie, del segmento D e di qualche decimale anche quella delle medie (C), stabili E e F.
Tra le carrozzerie in febbraio i crossover per la seconda volta nella storia diventano market leader (come a dicembre 2021), con la quota più alta di sempre, al 43,6% delle preferenze. Insieme ai fuoristrada arrivano a coprire il 52,6% del totale mercato (52,2% nel 1° bimestre), a fronte di berline che arretrano al 41,3% di share e station wagon al 2,8% (rispettivamente al 41,8% e 2,7% nel cumulato).
Le aree geografiche si caratterizzano tutte per una pesante contrazione compresa tra il 21,3% e il 25,4%. Il Nord Est, al primo posto, recupera qualche decimale, salendo al 30,2% (ma nell’analisi al netto del noleggio si fermerebbe al 22,7%), il Nord Ovest si mantiene stabile intorno al 30% di quota; sale al 23,2% il Centro, mentre perdono qualche decimale Sud e isole, rispettivamente all’11,3% e 5,4%.
Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni si attestano in febbraio a 119,1 g/Km, in calo del 5,3% sul 2021, ma in crescita rispetto ai 118,2 g/Km di gennaio e ai 113,9 g/Km di dicembre 2021, per il crollo delle vendite di auto a zero o bassissime emissioni.
L’analisi delle immatricolazioni per fascia di CO2 riflette il crollo di quota di elettriche pure e plug-in. Le fasce 0-20 g/Km e 21-60 g/Km scendono, infatti, su una quota combinata del 7,2%, si conferma alta al 68,6% la share della fascia 61-135 g/Km. Risale al 19,8% la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km, e scende all’1,4% la fascia penalizzata dal malus oltre i 190 g/Km.
Il mercato dell’usato nel mese di febbraio segna un altro fortissimo incremento: +34,3% (su un febrraio 2021 sotto tono), con 406.956 passaggi di proprietà al lordo delle minivolture. Il 1° bimestre archivia una crescita allineata del 34,3% con 755.093 trasferimenti.
(ITALPRESS).

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Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

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Sicilia, Schifani “Quasi ripianati i conti della Regione, un record”

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MILANO (ITALPRESS) – Aveva promesso un cambio di passo per l’Isola e quasi a metà legislatura, l’obiettivo sembra essere compiuto. E’ quanto riconosce il quotidiano Milano Finanza al presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani. Lo certificano, secondo l’articolo, i dati del consuntivo del 2023 presentato dall’amministrazione, ma anche i numeri della Banca d’Italia, che vedono il pil crescere dell’1%, e di Unioncamere, che confermano la crescita di valore aggiunto prodotto dai territori e le agenzie internazionali hanno messo la Sicilia sotto una luce nuova: BBB con outlook stabile per Fitch, lo stesso di Standard & Poor’s, mentre Moody’s ad aprile lo ha alzato da Ba1 a Baa3. Alla base di ciò, dice l’ultimo aggiornamento della Banca di Italia di metà novembre, ci sono un settore delle costruzioni che riesce a crescere nonostante la fine del Superbonus, un’espansione del turismo e dell’occupazione in generale, anche se la manifattura segna il passo. Il disavanzo regionale da ripianare, inoltre, è stato pertanto ridotto dai 7,3 miliardi del 2018 agli attuali 897 milioni di euro. “Si tratta di un record – commenta Schifani a Milano Finanza – che ci pone a un passo dal conseguimento di un risultato storico: il risanamento dei conti della Regione. Grazie alla crescita e alle prudenziali politiche di bilancio volute dal mio governo, e di questo va dato merito al precedente assessore all’Economia Marco Falcone, abbiamo ripianato il disavanzo riducendo di più di 3 miliardi le passività. Al contempo con il via libera sblocchiamo le risorse per la firma del rinnovo contrattuale dei regionali, che confidiamo avvenga nei prossimi giorni. Un altro impegno che abbiamo mantenuto”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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