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ALLERGIE DA POLLINE

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Le allergie stagionali sono molto comuni e riguardano circa il venti percento della popolazione. I sintomi più frequenti sono prurito agli occhi, lacrimazione, naso che cola, starnuti. L’allergia è una reazione del sistema immunitario verso una sostanza esterna, in questo caso verso il polline che causa irritazione alle mucose del naso, occhi, gola e seni paranasali. In molte persone i sintomi migliorano con il passare dell’età ma ad oggi non esiste una cura efficace nella totalità dei casi ma il disturbo può essere gestito. Alcuni accorgimenti da seguire: in casa tenere porte e finestre chiuse durante il periodo di maggior concentrazione di polline, passare frequentemente l’aspirapolvere. Non fumare perché l’irritazione da fumo peggiora i sintomi. Usare un deumidificatore in casa. Eliminare i tappeti o comunque tutto ciò che può inglobare elevate quantità di allergeni. Evitare di fare passeggiate la mattina presto quando la concentrazione di polline è massima. Si è evidenziato che quando si è soggetti a periodi di forte stress i sintomi allergici peggiorano. Lo sport o comunque praticare attività fisica regolare aiuta a ridurre la sintomatologia. È consigliabile praticare nuoto e palestra nei periodi di maggior concentrazione di polline. Dormire sufficientemente e con un sonno di buona qualità, seguire una alimentazione sana e varia e ridurre gli alcolici sicuramente gioverà. Parlare con il medico e il farmacista del proprio malessere legato all’allergia è sicuramente la via corretta per evitare il fai da te. Nei casi in cui la sintomatologia è più importante si verrà indirizzati da un allergologo. Dal punto di vista farmaceutico si utilizzano farmaci per via generale, locale o integratori specifici insieme alla fitoterapia.

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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