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Covid, Costa “Ci sono le condizioni per pensare a un’estate senza restrizioni”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non c’è dubbio che siamo di fronte ad un innalzamento dei contagi, ma fortunatamente non sta producendo una pressione sui nostri ospedali. Credo che questo sia l’elemento più importante che dobbiamo monitorare ogni giorno”. Lo ha detto il sottosegretario alla salute, Andrea Costa, ospite su Rtl 102.5. “L’obiettivo – aggiunge – è quello di arrivare a una convivenza con il virus, credo che sia impossibile ragionare su un contagio zero. Una convivenza che permetta ai nostri ospedali di continuare nell’attività ordinaria, alle nostre attività e al nostro Paese di ripartire”.
“Dopo due anni di regole, di libertà compresse – aggiunge – dobbiamo veicolare messaggi rassicuranti e positivi ai cittadini che in due anni hanno dimostrato un grande senso di responsabilità. Oggi ci sono le condizioni per dire che avremo un’estate senza restrizioni. Credo che non sia corretto vincolare l’oggi per paura del domani”, ha detto il sottosegretario alla Salute.
“Il primo maggio – prosegue – si apre una nuova fase. Non sarà più richiesto l’utilizzo del Green Pass, il vero elemento di cambiamento, il segno tangibile di una fase nuova. Per quanto riguarda le mascherine al chiuso credo che in questi due anni, da parte dei cittadini, si siano formati una diversa consapevolezza e anche un senso di autoprotezione. Ad esempio: nonostante abbiamo tolto l’obbligo delle mascherine all’aperto da mesi, continuiamo a vedere cittadini in situazioni di piazze affollate che le indossano. Per quanto riguarda le mascherine al chiuso credo ci sia bisogno di un cambio di passo e credo che si possa passare a una raccomandazione, in senso generale, perchè la mascherina rappresenta un elemento di protezione. Si continua a mantenere l’obbligo e riservarlo in alcune situazioni: i trasporti pubblici, i cinema, i teatri, i luoghi dove c’è un affollamento maggiore. Lì è ragionevole pensare a una proroga di un mese dell’obbligo dell’utilizzo delle mascherine”, ha detto il sottosegretario alla Salute. “Per tutto il resto si può passare a una raccomandazione. E’ la mia posizione, mi auguro che si arrivi nei prossimi giorni a questa sintesi. Entro questa settimana verrà presa una decisione su questo tema”.
Il prolungamento dell’obbligo di indossare la mascherina al chiuso in alcune situazioni. “Credo che il ragionamento che si sta facendo è questo: trenta giorni o far coincidere questo prolungamento con la fine dell’anno scolastico”, ha detto Costa. “Ragioniamo per arrivare a un’estate senza restrizioni”.
Negli ospedali “si continua a mantenere l’obbligo di vaccinazione fino a fine anno. Per coloro che non rispettano questo obbligo non ci sarà la possibilità di essere reintegrati sul posto di lavoro, questo è un punto fermo sul quale il Governo è rimasto sulla posizione iniziale”, ha detto il sottosegretario alla Salute. “Per tutto il resto, dal primo maggio il Green Pass non sarà più richiesto”.
Riguardo alle mascherine sui luoghi di lavoro “è uno di quei temi sui quali si sta ancora discutendo per arrivare a trovare una sintesi. Per quanto mi riguarda, la mia posizione personale è quella di arrivare a una raccomandazione per tutti i luoghi di lavoro. Credo che sia giunto il momento, dopo due anni di regole e restrizioni, di dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato un grande senso di responsabilità”, ha commentato Costa. “Credo diventi difficile e complicato andare a regolamentare l’utilizzo della mascherina sui luoghi di lavoro. Mi auguro che si possa arrivare a una raccomandazione, quindi affidarci a un senso di responsabilità dei cittadini”.
-Photo credit: agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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