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Il Milan sempre a +2 dall’Inter, la Juve blinda la Champions

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ROMA (ITALPRESS) – Il Milan chiama, l’Inter risponde. Resta di due lunghezze il vantaggio dei rossoneri sui nerazzurri anche dopo la 35esima giornata di Serie A, con le milanesi impegnate nella volata per lo scudetto. Il decimo centro di Rafael Leao regala un’altra vittoria nei minuti finali al Diavolo e vale un altro pezzettino di tricolore. Davanti al magnifico colpo d’occhio di un San Siro a tinte rossonere, la Fiorentina tiene per ottanta minuti ma deve arrendersi sull’1-0 e incassare la terza sconfitta di fila in campionato. Il Diavolo carbura dopo un avvio nervoso: prima un gol non convalidato a Hernandez per la precedente posizione irregolare di Messias, poi al 16′ Giroud si divora la chance con uno scavetto che si spegne sul fondo. Il Milan ha bisogno di riordinare le idee all’intervallo e l’impatto nei primi minuti della ripresa è di un altro spessore, ma poco concreto. Al 48′ Leao fa tutto bene in area di rigore ma da pochi passi alza troppo la mira, così come succede a Theo al 53′ dopo una delle sue solite progressioni sulla fascia sinistra. Pioli pesca dalla panchina prima con Rebic e Krunic, poi infiamma il Meazza con Ibrahimovic al posto di un Giroud opaco, ma nonostante il netto predominio territoriale i rossoneri fanno fatica a costruire occasioni importanti. E al 75′ tocca quindi a Maignan tenere in piedi il sogno scudetto con un riflesso felino sul colpo di testa di Cabral. E se il portiere del Milan è decisivo in positivo, quello della Viola la combina grossa: ennesimo errore con i piedi, Leao prende la mira e questa volta infila sul primo palo per un gol liberatorio e pesantissimo. Prima del triplice fischio qualche dubbio per un possibile rigore non concesso proprio su Leao, ma la sostanza non cambia: il Milan vince e mantiene il +2 sull’Inter, vittoriosa in casa dell’Udinese per 2-1.
Dopo lo scivolone di Bologna, i campioni d’Italia in carica ritrovano Handanovic tra i pali e superano un esame non semplice alla Dacia Arena, virtualmente sotto di 5 punti dopo l’affermazione dei rivali sulla Fiorentina. I nerazzurri evitano di caricarsi di ulteriore pressione impiegando appena 12′ per sbloccare il match. Sugli sviluppi di un corner, è ancora Perisic a portare in vantaggio l’Inter sul cross pennellato da Dimarco. L’Udinese perde Success per infortunio ma prova a rispondere con la vivacità di Deulofeu e Pereyra, esponendo però il fianco a qualche pericolosa ripartenza della squadra di Inzaghi. Ed è proprio su una di queste che l’Inter costruisce il raddoppio: Pablo Marì nega fallosamente a Dzeko un facile tap-in, c’è bisogno dell’on field review ma l’arbitro Chiffi indica il dischetto. Al 39′, quindi, Lautaro Martinez colpisce il palo ma sulla ribattuta, complice un tocco di Silvestri, può appoggiare facilmente in rete per il 2-0. In apertura di ripresa Dzeko non è freddo davanti a Silvestri, l’Udinese non smette di crederci e al 72′ la riapre. Handanovic si supera su una splendida punizione di Deulofeu, ma Udogie si avventa sulla respinta e serve Pussetto, cui basta solamente ribadire in rete per l’1-2. Inzaghi cambia le punte, Sanchez entra bene ma Correa spreca servendo troppo presto Vidal in un’azione in cui la linea difensiva bianconera era stata ormai superata. Il punteggio rimane così in bilico sino al triplice fischio, con l’Inter in apprensione per l’infortunio di Barella, uscito per un problema al ginocchio, ma vincente e ancora in scia del Milan per un finale di stagione che si preannuncia sempre più incandescente.
La Juventus soffre ma, grazie a una doppietta di Leonardo Bonucci nel giorno del suo compleanno, supera il Venezia per 2-1 all’Allianz Stadium. Non una buona prestazione per i bianconeri, che però ottengono un’altra vittoria utile per avvicinarsi sensibilmente alla qualificazione matematica alla prossima Champions League. Di Aramu il gol del momentaneo pareggio dei lagunari di Soncin, che perdono per la nona volta di fila nonostante l’avvicendamento in panchina e sono ormai con un piede in Serie B: sarà decisivo giovedì il recupero con la Salernitana. La squadra di Allegri parte forte nel primo tempo e, dopo aver colpito la traversa con una conclusione violentissima di Pellegrini, passa subito in vantaggio con il gol di Bonucci, che su torre di De Ligt dagli sviluppi di un piazzato torna a segnare e lo fa proprio nel giorno in cui compie trentacinque anni. I lagunari non sembrano però patire particolarmente a livello psicologico lo svantaggio e si rendono pericolosi in un paio di occasioni, su tutte spicca il colpo di testa di Henry che esce fuori di pochissimo con Szczesny immobile. Nella ripresa i ritmi si abbassano e l’ingresso di Dybala non incide, mentre Vlahovic è un corpo estraneo e viene cercato poco e male. La Juve fatica parecchio a farsi vedere dalle parti di Maenpaa e si abbassa pericolosamente, subendo puntuale il gol del pareggio da parte di Aramu, che come all’andata punisce la Vecchia Signora con un gran tiro dalla distanza a venti minuti dal termine. Rabbiosa però la reazione dei bianconeri che nel giro di cinque minuti trovano subito il nuovo vantaggio, ancora con Bonucci, che in mischia è l’ultimo a toccare sotto misura. Dopo la doppietta su rigore contro la Lazio, ne arriva un’altra e stavolta su azione per il centrale della Nazionale, che si fa un regalo coi fiocchi. Allegri si copre negli ultimi minuti inserendo Chiellini per Vlahovic e i suoi non soffrono particolarmente, portando a casa una vittoria fondamentale per l’obiettivo qualificazione alla prossima Champions League, ormai a un passo.
Il Torino espugna il ‘Castellanì di Empoli grazie ad una tripletta di Belotti, con due calci di rigore, al termine di una partita rimasta in bilico nel risultato fino alla fine e condizionata soprattutto dal rosso rimediato da Verre, quando i padroni di casa si trovavano sul momentaneo vantaggio. Proteste furiose dopo il triplice fischio finale da parte dei toscani che mettono nel mirino il direttore di gara Cosso di Reggio Calabria sia per la legittimità dei due penalty fischiati ai granata, sia per un possibile fallo da rigore su La Mantia al 90’. L’Empoli deve così rimandare la sua salvezza matematica, per Pobega e compagni invece con questi tre punti il superamento del Sassuolo in classifica. Il primo tempo vede un predominio territoriale e nel possesso palla da parte del Torino con i centrocampisti ospiti che hanno la meglio, e con in particolare Pobega che si mette in mostra. Il numero 4 granata ha anche due chance per sbloccare il risultato con altrettanti mancini ma la palla in entrambe le circostanze esce a lato alla sinistra di Vicario. L’Empoli ci mette un pò a prendere le misure dell’avversario con Di Francesco molto vivace mentre di contro Verre è poco appariscente. Proprio di Verre è l’unico tiro in porta dei padroni di casa nei 45′ iniziali con conclusione bloccata senza fatica da Berisha. Clamoroso è l’errore che commette Pinamonti ad inizio ripresa (52′) quando al termine di un contropiede portato avanti da Verre che si fa quaranta metri palla al piede, il carnefice del Napoli otto giorni fa supera in pallonetto Berisha in uscita disperata ma mette fuori. E’il preludio al vantaggio dell’Empoli ad opera di Zurkowski che di sinistro sorprende Berisha. La partita per gli uomini di Andreazzoli potrebbe mettersi in discesa ma dopo 6′ Verre viene espulso, dopo consulto Var dell’arbitro Cosso, in virtù di una brutta entrata del numero 7 azzurro su Pellegri. Al 70′ Juric decide di stravolgere il suo Torino: fuori Pellegri, Singo e Lukic per Belotti, Seck e Ricci, quest’ultimo applauditissimo da tutto il ‘Castellanì essendo un ‘frescò ex. Pochi istanti ed il direttore assegna un calcio di rigore per fallo di mano Stojanovic su conclusione di Ansaldi, Belotti dal dischetto non sbaglia (78′). Il risultato di pareggio potrebbe accontentare tutt, ma il Toro ci crede e a 5’ ancora protagonista è il Var con l’arbitro Cosso che ravvisa un nuovo fallo di mano in area di Stojanovic, espulso poi per doppio giallo, e Belotti firma dagli undici metri la propria doppietta. All’ultimo dei sei minuti di recupero Belotti fa tris, manda in estati i tifosi granata giunti al ‘Castellanì e si porta a casa il pallone.
Finisce 0-0 la sfida del posticipo all’Olimpico tra Roma e Bologna, con le due squadre che danno vita a una partita godibile dove sono i due portieri i veri protagonisti. Dopo due episodi discussi avvenuti nell’area di rigore ospite, sono i rossoblù a creare la prima occasione al 18′ quando Soriano verticalizza per Arnautovic che viene fermato in uscita da Rui Patricio. Gli uomini di Mourinho rispondono 10 minuti dopo quando Maitland-Niles avanza palla al piede e serve sul secondo palo Zaniolo, che ci prova con il sinistro ma Skorupski salva in tuffo. Al 39′ è Perez a tentare il tiro dal limite con il mancino, ma Skorupski è ancora attento nella respinta. Al 42′ è Dominguez a servire in profondità Orsolini, con Rui Patricio abile a sbarrare la strada in uscita al proprio avversario. Il primo tempo si chiude senza ulteriori sussulti. Al 22′ della ripresa Skorupski compie un miracolo su un colpo di testa ravvicinato di Kumbulla, arrivato dopo un corner calciato dal neo entrato Pellegrini. Al 36′ Mancini serve Abraham in area, che controlla bene e incrocia sul secondo palo ma la sfera termina ampiamente fuori. Poco dopo, sul fronte opposto, è De Silvestri a incornare da pochi passi dopo il cross dalla sinistra di Barrow, ma Rui Patricio salva a mani aperte. Nel finale, l’ultimo squillo è di Pellegrini che dal limite ci prova di collo pieno con la palla che finisce alta di poco sopra la traversa. In classifica, la Roma raggiunge al quinto posto la Lazio a quota 59 ma con il vantaggio degli scontri diretti. Il Bologna sale invece al dodicesimo posto con 43 punti all’attivo.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Juventus vince e va in Champions, retrocedono Empoli e Venezia

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PALERMO (ITALPRESS) – Ultima giornata di campionato ricca di emozioni e verdetti definitivi per la Serie A. La Juventus soffre più del previsto ma conquista il pass per la prossima Champions League vincendo 3-2 al Penzo contro un Venezia che retrocede in B. Alla Roma non basta il successo per 2-0 sul campo del Torino per agganciare il quarto posto: i giallorossi si devono accontentare dell’Europa League. La Fiorentina, invece, chiude in bellezza e conquista l’accesso alla Conference League grazie al successo esterno sull’Udinese. In coda, salvezza aritmetica per Parma, Lecce e Verona. Retrocede anche l’Empoli, oltre al Monza.

A Venezia, i bianconeri passano tra mille difficoltà. I padroni di casa si portano in vantaggio con Fila, ma la Juventus reagisce con carattere: Yildiz firma il pari, Kolo Muani il sorpasso. La squadra di Di Francesco onora fino in fondo il campionato e pareggia con un’iniziativa di Haps. A risolvere la gara è Locatelli dal dischetto. Tre punti pesantissimi per la squadra di Tudor, che blinda la qualificazione alla massima competizione europea.

A Torino, la Roma fa il suo dovere nell’ultima partita di Claudio Ranieri in Serie A, imponendosi 2-0 con le reti di Paredes (su rigore) e Saelemaekers. A Bergamo, il Parma centra una clamorosa salvezza ribaltando due reti all’Atalanta, già certa del terzo posto. Decisivi i gol di Hainaut e Ondrejka (doppietta) che rispondono alla doppietta di un ispirato Maldini. Ad Udine, la Fiorentina conquista la Conference League al termine di un match ricco di colpi di scena. Udinese avanti con Lucca, ma il doppio giallo a Bijol (39′ pt) cambia l’inerzia del match. I viola ribaltano con Fagioli e Comuzzo, Kabasele firma il momentaneo pareggio, ma è Kean, a otto minuti dalla fine, a siglare il gol decisivo per la squadra di Palladino. Cade in casa e dice addio all’Europa la Lazio, sconfitta 1-0 all’Olimpico da un Lecce coriaceo, che conquista la salvezza. Decide un gol di Coulibaly, con i salentini bravi a resistere anche in inferiorità numerica per l’espulsione di Pierotti (47′ pt). Nel finale rosso per Romagnoli.

Infine, nello scontro diretto del Castellani, l’Empoli retrocede in Serie B. Il Verona si impone 2-1: gialloblù avanti con Serdar, reazione dei toscani con Fazzini, ma è Bradaric, a metà ripresa, a firmare il gol salvezza per la formazione di Zanetti. Due giorni fa la festa scudetto del Napoli, Inter seconda e emozioni fino all’ultimo respiro. Adesso appuntamento al prossimo campionato.
– Foto: Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Esordio ok per Musetti al Roland Garros, Stefanini sconfitta

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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Buona la prima per Lorenzo Musetti nel singolare maschile del Roland Garros, secondo torneo stagionale del Grande Slam di tennis, in scena sui campi in terra rossa di Parigi. Il tennista toscano, fresco numero 7 del mondo (best ranking), ha sconfitto al debutto il tedesco Yannick Hanfmann con il punteggio di 7-5 6-2 6-0, in due ore e 7 minuti di gioco. Musetti al secondo turno incontrerà il vincente della sfida tra Galan e Royer.

“Non è stato un primo set facile. Ho faticato all’inizio, a causa del vento, e non riuscivo a sentire la palla. La chiave della partita è stato il servizio”. Queste le parole di Lorenzo Musetti dopo la vittoria con Yannick Hanfmann al primo turno del Roland Garros. “Ho sentito un po’ di pressione qui sul Centrale, ma è anche un grande onore per me. Gli ultimi mesi sono stati incredibili, ho fatto quel passo in più che mi serviva per scalare la classifica e giocare meglio”, aggiunge Musetti. Su Nadal, che oggi viene celebrato a Parigi: “È stato il Re della terra e spero si goda il tributo. Per me è stato una vera ispirazione. Ha vinto 14 volte qui a Parigi e la sua mentalità e la sua etica del lavoro lo rendono uno dei più grandi atleti del nostro sport”.

STEFANINI E NARDI ELIMINATI

Lucrezia Stefanini esce al primo turno del singolare femminile del Roland Garros 2025, seconda prova stagionale del Grande Slam di tennis, in scena sulla terra rossa di Parigi. La toscana, che aveva superato in modo brillante le qualificazioni, ha ceduto in due set di fronte alla svizzera Jil Teichmann: 6-4 6-4 il punteggio in favore dell’elvetica. Anche Luca Nardi esce al primo turno del singolare maschile del Roland Garros 2025. Il tennista marchigiano cede in tre set di fronte all’ungherese Fabian Marozsan. 6-2 6-3 7-6 (3), in due ore e 14 minuti di gioco, il punteggio in favore del numero 56 del mondo, che al secondo turno se la vedrà con il vincente della sfida tra Carlos Alcaraz e Giulio Zeppieri.

SABALENKA OK ALL’ESORDIO

Tutto facile per Aryna Sabalenka nel match d’esordio nel singolare femminile del Roland Garros, secondo torneo stagionale del Grande Slam di tennis, in scena sui campi in terra rossa di Parigi. La bielorussa, numero uno del mondo e del seeding, ha sconfitto la russa Kamilla Rachimova col punteggio di 6-1 6-0. Buona la prima anche per la cinese Qinwen Zheng, numero 8 del ranking Wta e del tabellone, vincitrice contro la russa Anastasia Pavlyuchenkova con lo score di 6-4 6-3.

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L’EMOZIONANTE OMAGGIO A RAFAEL NADAL

Sul “Philippe Chatrier”, il “suo” campo preferito, è in corso un emozionante omaggio per il “Re del rosso”, ovvero Rafa Nadal, che sulla terra battuta di Parigi ha vinto in carriera ben 14 titoli del Grande Slam, con un record di 112 vittorie e 4 sconfitte dal 2005 al 2024 nel Roland Garros. A celebrare lo spagnolo, fra gli altri, tutti i componenti dello storico quartetto ribattezzo “big four”: commossi e in prima fila quindi Novak Djokovic, Roger Federer ed Andy Murray. Sugli spalti invece tanti ex tennisti e giocatori ancora in attività: fra questi i connazionali del campione maiorchino Carlos Alcaraz e Juan Carlos Ferrero. Sul campo centrale della capitale francese scoperta una targa in ricordo delle gesta di Nadal, in lacrime, con stampato sopra il numero 14, ovvero il numero dei “suoi” Roland Garros.

Ringrazio tutto lo staff del Roland Garros per avermi permesso di essere qui, sul campo più importante della mia carriera. È stato incredibile, nel 2005 ho giocato qui per la prima volta. Sin dal primo momento ho capito cosa avrebbe rappresentato per me questo torneo. Ho avuto rivali incredibili, che hanno portato il mio fisico e la mia mente ai limiti ma anche a migliorare giorno dopo giorno. Il Roland Garros è unico. Ringrazio tutti i miei amici, i miei allenatori, mia moglie, le mie nonne e tutte le persone che mi sono state vicine. Ringrazio Toni (Nadal ndr.), che è stato il miglior allenatore che io abbia mai avuto. Il pubblico mi ha fatto sentire come un francese in più”. Questo il discorso di Nadal tra gli scroscianti applausi del pubblico dello “Chatrier”. Bella la maglia indossata da Alcaraz e dal suo team, tinta tutta di rosso con scritto “Merci Rafa”. Presenti sugli spalti anche Jo-Wilfried Tsonga (ex numero 5 Atp) e Lucas Pouille (ex numero 10 del mondo), oltre ai familiari dello spagnolo.

IL PROGRAMMA DI DOMANI, ESORDIO PER SINNER

Domani Jannik Sinner farà il suo esordio al Roland Garros. Il numero 1 del mondo scenderà in campo sul Philippe-Chatrier contro Arthur Rinderknech non prima delle 20.15. Giulio Zeppieri contro Carlos Alcaraz secondo match dalle 11.00 sul Suzanne-Lenglen. Luciano Darderi apre il programma (11.00) sul Campo 13 contro Sebastian Korda. Cocciaretto-Townsend non prima delle 17.00 sul Campo 7, Bronzetti-Alexandrova quarto match dalle 11.00 sul Campo 9.

-Foto IPA Agency-
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Norris trionfa a Montecarlo, Leclerc è secondo. Hamilton chiude quinto

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MONTECARLO (MONACO) (ITALPRESS) – Lando Norris torna alla vittoria nel Gran Premio di Monaco 2025 di Formula 1. Il pilota della McLaren, partito dalla pole position, si impone davanti alla Ferrari di Charles Leclerc, al secondo podio stagionale, e al compagno di squadra Oscar Piastri, che conserva la vetta nella classifica iridata.

Quarto posto per il quattro volte campione del mondo Max Verstappen, che precede sul traguardo la Ferrari di Lewis Hamilton, quinto. Completano la top 10 Isack Hajdar (Racing Bulls), Esteban Ocon (Haas), Liam Lawson (Racing Bulls), Alexander Albon (Williams) e Carlos Sainz (Williams). Brutto weekend per le due Mercedes, con George Russell che non va oltre l’undicesimo posto, mentre Andrea Kimi Antonelli è soltanto diciottesimo.

L’ORDINE DI ARRIVO

  1. Lando Norris (McLaren)
  2. Charles Leclerc (Ferrari)
  3. Oscar Piastri (McLaren)
  4. Max Verstappen (Red Bull)
  5. Lewis Hamilton (Ferrari)
  6. Isack Hadjar (Racing Bulls)
  7. Esteban Ocon (Haas)
  8. Liam Lawson (Racing Bulls)
  9. Alexander Albon (Williams)
  10. Carlos Sainz (Williams)

CLASSIFICA PILOTI

  1. Oscar Piastri (McLaren) 161
  2. Lando Norris (McLaren) 158
  3. Max Verstappen (Red Bull) 136
  4. George Russell (Mercedes) 99
  5. Charles Leclerc (Ferrari) 79
  6. Lewis Hamilton (Ferrari) 63
  7. Kimi Antonelli (Mercedes) 48
  8. Alexander Albon (Williams) 42
  9. Esteban Ocon (Haas) 20
  10. Isack Hadjar (Racing Bulls) 15

CLASSIFICA COSTRUTTORI

  1. McLaren 319
  2. Mercedes 147
  3. Red Bull 143
  4. Ferrari 142
  5. Williams 54
  6. Haas 26
  7. Racing Bulls 22
  8. Aston Martin 14
  9. Alpine 7
  10. Kick Sauber 6

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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