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Politica

Università Cattolica, 2mln di euro per borse di studio a 700 studenti

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Un intervento straordinario di circa due milioni di euro complessivi consentirà a quasi 700 studenti dell’Università Cattolica di ottenere una borsa di studio in denaro oltre all’esenzione dalle tasse universitarie. L’ateneo rimane così fedele alla propria politica, avviata nel 2012, di garantire con proprie risorse il diritto allo studio anche a quegli studenti che, pur risultando idonei alle borse di studio, non potrebbero beneficiarne a causa della inadeguatezza dei finanziamenti pubblici. A oggi la Cattolica ha investito più di 15 milioni di proprie risorse economico-finanziarie per agevolare gli studenti che non avrebbero potuto accedere ai fondi per il diritto allo studio. Per l’anno in corso i fondi pubblici stanziati per gli studenti idonei alla borsa di studio dell’Università Cattolica sono pari solo a 9 milioni di euro contro i circa 11 milioni necessari, e coprono il fabbisogno solo per circa 2.500 studenti dei 3.164 idonei. Di qui il provvedimento che, attraverso lo stanziamento straordinario, garantisce, a spese dell’ateneo, un diritto fondamentale. “La nostra comunità educativa – ha affermato il rettore Franco Anelli – è fondata sui valori della centralità della persona: non vogliamo rinunciare ad avere con noi tutti gli studenti che desiderano farne parte e non possiamo consentire che l’insufficienza dei fondi pubblici limiti i giovani meritevoli nella scelta del percorso universitario”. La manovra straordinaria a favore degli idonei non beneficiari si aggiunge a un più ampio ventaglio di azioni di sostegno economico messe in campo dall’ateneo dei cattolici italiani, in uno sforzo coordinato con Istituto Toniolo e Fondazione Educatt. Queste misure dell’Università Cattolica vanno ad aggiungersi ad ulteriori strumenti che EduCatt mette ormai tradizionalmente a disposizione degli studenti bisognosi dell’ateneo. Tra questi il fondo di Sovvenzioni Straordinarie che offre strumenti e servizi per il conseguimento del successo formativo a studenti che vivono situazioni di fragilità economica, la Formula studentwork, un vero e proprio contratto di lavoro a tempo determinato, pensato per conciliare proficuamente studio ed esperienze lavorative all’interno della propria Università e che coinvolge circa 50 studenti all’anno, e il Progetto Casa Fogliani, che reinveste le marginalità generate dalla distribuzione di prodotti e servizi del brand omonimo in aiuti economici agli studenti in estrema difficoltà: occasioni, queste, per esplorare nuove fonti di sostegno agli studenti e cercare di tracciare un nuovo scenario sostenibile per il diritto allo studio. (ITALPRESS).

 

photo credits: www.agenziafotogramma.it

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Politica

Valditara “Oltre 11 miliardi di euro per la messa in sicurezza degli edifici scolastici”

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ROMA (ITALPRESS) – “I dati relativi alla sicurezza e alle certificazioni degli edifici scolastici non sono aggiornati. Può derivare da un mancato aggiornamento della Banca dati. Il ministero ha invitato formalmente dirigenti scolastici ad aggiornare i dati relativi alla sicurezza rafforzando l’azione con specifiche note di sollecito nei confronti degli inadempienti e analogamente ha sollecitato tutti gli enti locali ad aggiornare puntualmente i dati con particolare riguardo alle sezioni relative alla sicurezza. Con questo governo è stato avviato per la prima volta un piano straordinario di oltre 11 miliardi di euro che utilizza sia fondi Pnrr sia fondi ministeriali: è il più grande piano di finanziamento relativo alla messa in sicurezza delle scuole italiane mai fatto nella storia della Repubblica e coinvolge attualmente oltre 10.000 edifici scolastici, circa un quarto del totale”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara nel corso del question time alla Camera.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Medicina, Bernini “55 mila studenti non perderanno l’anno. Predisposti dei correttivi alla riforma”

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ROMA (ITALPRESS) – “Parlare di fallimento perché meno del 10% ha superato tutte le prove al primo colpo, significa non aver compreso il senso della riforma: gli appelli sono due ed esiste una graduatoria di recupero. Siamo al primo tempo e mezzo di una procedura che si svolge in tre tempi. Dunque fisiologico che una prova autentica produca risultati reali e diversificati. Questa è una riforma che cammina con gli studenti. Non avevamo certezze su quello che sarebbe accaduto e su quali sarebbero stati i risultati d’esame. Per questo abbiamo già predisposto dei correttivi. Proprio ieri, durante l’insediamento del nuovo consiglio nazionale degli studenti universitari, abbiamo deciso con loro di istituire un gruppo permanente di confronto su medicina, esattamente come con la conferenza dei rettori”. Così la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini nel corso del question time alla Camera in risposta a un’interrogazione sulle criticità emerse in relazione al cosiddetto “semestre filtro” per le facoltà di medicina.

“Abbiamo intenzione di continuare ad esercitare, sulla base di un principio di equità, inclusività e democrazia, lo svolgimento di questa riforma. Per la prima volta, e lo ripeto, sono entrati tutti gli studenti che chiedevano di entrare. Li stiamo formando. Sono stati formati non solo attraverso una didattica, in presenza o a distanza, ma anche attraverso materiali messi a disposizione e piattaforme di simulazione. Non abbiamo intenzione di tornare indietro perché consideriamo inaccettabile ritornare all’orribile mercato dei test e delle società che erogano finta formazione su test selettivi e non formanti dai quali tutti noi abbiamo convenuto di dover fuggire”, ha aggiunto.

“I 55mila studenti che hanno avuto accesso per la prima volta il corso di laurea in Medicina e Chirurgia, odontoiatria e veterinaria non perderanno un anno perché si stanno formando e stanno accumulando crediti formativi e avranno la possibilità di accedere alla graduatoria che sarà tutta riempita anche attraverso debiti di esame. Questo sarà oggetto di un’informativa che mi sono permessa di chiedere al Parlamento per la giornata di domani perché tre minuti non bastano per illustrare la riforma”, ha concluso.

– foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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Politica

Musumeci “Nuova direttiva sulla qualità dell’aria in vigore a fine 2026 impone comunicazioni precise”

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ROMA (ITALPRESS) – “La nuova direttiva di qualità dell’aria che entrerà in vigore alla fine del 2026 impone precisi e stringenti compiti di comunicazione per le amministrazioni competenti in materia. Sarà inoltre definito un apposito indice da attivare a livello nazionale e pubblicato sui siti Internet delle amministrazioni competenti al fine di informare in tempo reale cittadini. Infatti a partire dal 2028 i piani di qualità dell’area dovranno contenere apposite azioni da mettere in campo nel caso in cui tali soglie vengano superate”. Così il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci nel corso del question time alla Camera.

Il ministro ha poi ricordato che “non emerge uno specifico evento calamitoso riconducibile alle competenze del servizio nazionale della protezione civile: il Dipartimento della protezione civile non è infatti titolare di competenze in tema di qualità dell’aria, né in termini di sistemi di monitoraggio né in termini di allertamento. Rientra invece nell’ambito delle competenze regionali la redazione del piano di tutela della qualità dell’aria”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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