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Cronaca

The Golden Calf, l’arte di Ryan Mendoza in mostra a Palermo

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PALERMO (ITALPRESS) – Un’arte irrequieta, uno sguardo unico sulla realtà contemporanea fatta di falsi idoli e di paradossi da cui emerge con forza il tema del tradimento nei confronti della natura e tra gli esseri umani. C’è questo, e molto altro, nelle opere di Ryan Mendoza, artista americano classe 1971 che propone a Palermo “The Golden Calf”, mostra visitabile dal 31 luglio al 26 settembre a Palazzo Reale a Palermo. Curata dalla Fondazione Federico II col patrocinio del Ministero della Cultura, si tratta di un’esposizione quasi interamente site specific, le cui opere sono state dunque pensate e realizzate ad hoc, con alcuni inserimenti già preesistenti prestati dalla Fondazione Morra Greco.
La mostra, un progetto realizzato in collaborazione con Gianluca Collica (Fondazione Brodbeck) e Paola Nicita, oltre che con l’Accademia di Belle Arti di Catania, è stata presentata questa mattina alla stampa alla presenza tra gli altri dello stesso Mendoza, del presidente della Fondazione Federico II Gianfranco Miccichè e del direttore generale Patrizia Monterosso. “Qui in Sicilia mi sono trovato a casa, porto l’America qui da voi, così come la Sicilia ha portato l’Italia in America. I miei colori sono legati al mio paese in un incontro con i mosaici di questo luogo di mille anni fa – ha spiegato l’artista Ryan Mendoza – La mostra parla del tradimento, quello personale e quello globale, verso gli altri e verso la natura”.
Per tre anni l’artista ha lavorato in Sicilia, ai piedi dell’Etna, tenendosi sempre in contatto con la Fondazione Federico II, che ha fortemente voluto chiudere questo quinquennio di forte rilancio con una mostra capace di rompere gli schemi, risultato di un percorso concettuale con rimandi continui alla tradizione e immagini evocative di un’arte contemporanea che ben si amalgama col contesto di un luogo, Palazzo Reale, che ha invece quasi mille anni di storia. Ma la mostra, una complessa elaborazione artistica che si dipana attraverso dipinti, sculture e contributi multimediali, si diffonde anche all’esterno delle sale, spingendosi fino ai giardini e persino lontano dalla Sicilia. “Troppo facile esportare le ricette del mondo, qui c’è l’interpretazione e l’esortazione a conoscere prima di giudicare – ha aggiunto Patrizia Monterosso – Le opere di Ryan Mendoza hanno bisogno di una concettualizzazione, bisogna andare oltre gli sguardi di figure, uomini, donne, peluche che cercano un’identità che saremo noi a dover dare. Oggi è l’ultima mostra di un percorso – ha concluso – che ha saputo consolidare il valore di Palazzo Reale e della libertà dell’arte”. Una mostra che vive sul sottile filo dell’equilibrio che lega il caos e l’anti-narrazione all’iconografia classica, a cominciare dallo stesso titolo, “Il vitello d’oro”, che rievoca un episodio biblico e che si riallaccia al tema di fondo, quello dei falsi idoli e del culto nei confronti dei beni materiali proprio di questa generazione. In forte contrapposizione, la figura ridondante del pipistrello, che per Mendoza è il simbolo dell’antieroe, l’incarnazione degli emarginati e dei deboli, portatori di tutte le inquietudini della società.
Nei quadri dell’artista, emerge con forza l’uso della parola, con una serie di frasi che nascondono le immagini e viceversa. Figure umane o di animali si fondono a delle frasi, la pittura e la scrittura diventano una cosa sola e talvolta quest’ultima finisce col prevalere, come nell’opera “Look at this mess”, “guarda il pasticcio”, una chiave di lettura di un mondo sempre più votato al disordine. La mostra prosegue con un imponente polittico collocato nella Sala dei Vicerè, con l’alternanza di volti femminili e di animali dal forte carattere simbolico. Nel cortile Maqueda, infine, “Stuffed animals”, “animali di peluche”, un’installazione realizzata con ceramica e una serie di peluche ammucchiati, in un gioco di rimandi che proiettano lo sguardo infantile come metafora della libera creatività dell’artista.
– foto ufficio stampa Fondazione Federico II-
(ITALPRESS).

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Autonomia, Zangrillo “Migliorare la legge cogliendo suggerimenti dati”

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NAPOLI (ITALPRESS) – “Il nostro impegno oggi, anche e soprattutto sulla base della pronuncia della Consulta, è quello di ripensare il progetto di autonomia differenziata tenendo conto di tutte le osservazioni che ha fatto la Corte costituzionale e non declinando mai dall’obiettivo che è quello di avere un territorio, un Paese, che sia gestito in modo virtuoso rispetto alle condizioni precedenti”. A dirlo è il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, che parla con i giornalisti a margine della sua visita a Caivano in occasione del rinnovo del Consiglio delle bambine e dei bambini insediato lo scorso 20 marzo nell’ambito del programma di riqualificazione del Comune. “E’ chiaro che il nostro sforzo – aggiunge Zangrillo – deve essere quello di saper cogliere tutti i suggerimenti, tutte le sottolineature che ci sono state fatte dalla Consulta per migliorare questa legge. La sentenza della Corte costituzionale è una sentenza che non modifica il percorso che avevamo in mente dopo che la stessa Consulta si è pronunciata nei mesi scorsi chiedendoci di apportare delle modifiche al progetto iniziale”.
“Io penso – spiega il ministro – che il nostro progetto di autonomia differenziata è un progetto che ha la finalità di non acuire le differenze che ci sono nelle varie parti del Paese. Autonomia differenziata significa dare la possibilità, alle regioni che si sentono di farlo, di potere gestire alcune deleghe. Questo è possibile soltanto se questa soluzione è una soluzione migliorativa rispetto al passato”.

– Foto: xc9/Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Nordio “La riforma della giustizia è un dovere verso gli elettori, approvazione entro l’estate”

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ROMA (ITALPRESS) – “La riforma della giustizia con la separazione delle carriere tra il giudice e il PM era un obbligo e un dovere che avevamo verso i nostri elettori”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella sua relazione in Aula al Senato. “La riforma è garantita dalla condivisione delle forze politiche di maggioranza che, con unità di intenti, hanno sottoscritto questo testo e lo sosterranno con la medesima determinazione nel corso di quest’anno, nel quale completeremo l’iter di approvazione alle Camere in prima e in seconda lettura entro l’estate. Siamo anche lieti che almeno una parte dell’opposizione, sia pure con varie motivazioni e riserve, abbia dato la sua adesione”.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).

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Cronaca

Fondazione Decathlon promuove l’inclusione a scuola attraverso lo sport

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ROMA (ITALPRESS) – La Fondazione Decathlon, da sempre in prima linea nel promuovere l’inclusione attraverso lo sport, annuncia un nuovo e ambizioso progetto dedicato alle scuole italiane. A partire da novembre 2024 e per i prossimi anni, la fondazione offrirà due corsi di formazione innovativi indirizzati ai docenti delle scuole dell’infanzia, elementari e medie. Questi percorsi formativi mirano a promuovere l’inclusione scolastica attraverso lo sport, in particolare in contesti di fragilità, fornendo ai docenti strategie pratiche per garantire che ogni studente, indipendentemente dalle sue abilità, possa partecipare attivamente alle attività motorie e sportive.
Il primo corso di formazione, denominato AUTLAB, è nato da un’idea della Fondazione Tra Terra e Luna ed è stato realizzato da La Fabbrica Società Benefit con la consulenza scientifica di Fondazione Renato Piatti Onlus, esperta nel campo della neurodiversità e, in particolare, dell’autismo. Grazie al contributo della Fondazione Decathlon il corso già esistente e composto da 6 moduli, attestante 30 ore di formazione certificate dal Ministero dell’Istruzione con l’obiettivo di fornire una formazione basica sullo Spettro Autistico ai docenti, sarà arricchito da un modulo supplementare, il settimo, dedicato allo sport, finanziato dalla Fondazione Decathlon e realizzato con la supervisione scientifica di Fondazione Renato Piatti Onlus. Questo corso offre ai docenti strumenti e competenze per fare in modo che anche gli alunni e le alunne con autismo possano partecipare con successo all’interazione sociale scolastica, in classe così come in palestra.
Il secondo modulo formativo, “TRAINING ABILITY: tutte le abilità in gioco”, è un corso completamente nuovo ed articolato in cinque moduli tematici. Ideato dalla Fondazione Decathlon, realizzato in collaborazione con La Fabbrica Società Benefit e attestante 30 ore di formazione riconosciute dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, si propone di affrontare il tema della multi-abilità nel contesto scolastico. Un concetto più allargato dunque, basato su un’evidenza: in ogni aula coesiste un mix di abilità differenti, formato da alunni e alunne più o meno predisposti verso l’attività fisica, in modo temporaneo o permanente e per molteplici ragioni, legate a disabilità di ogni genere ma anche a malattie, infortuni, ragioni culturali, sociali, stili di vita non corretti. Ancora oggi quelle che vengono catalogate come “mancate inclinazioni” vedono spesso limitare la partecipazione alle attività motorie e sportive proposte alla classe.
Tra i temi fondamentali trattati vi sono l’importanza dell’educazione fisica, la definizione del concetto di gioco come movimento, la proposta di molteplici attività motorie inclusive replicabili in ogni classe, l’importanza dell’investire nella formazione dei docenti e nel mondo della scuola. Atleti paralimpici, medici, docenti, istruttori hanno messo a disposizione la propria esperienza in interviste audiovisive di qualità, ideate per ispirare e guidare la buona pratica quotidiana.
“L’attività motoria e sportiva è un diritto fondamentale per tutti i bambini e le bambine, indipendentemente dalle loro abilità. Attraverso questo progetto, Decathlon Italia e la sua Fondazione intendono contribuire a superare barriere e stereotipi che ancora oggi limitano nelle scuole l’accesso al gioco e allo sport per quegli studenti e studentesse che hanno più difficoltà a partecipare all’attività motoria. Vogliamo dare il nostro contributo per creare una scuola che non escluda nessuno e vogliamo farlo a modo nostro, raccontando delle storie, quelle di chi in tutti questi anni ha fatto un percorso insieme alla nostra Fondazione; vogliamo condividere con i docenti delle scuole italiane l’esperienza, l’emozione, l’esempio di chi ogni giorno si trova ad affrontare questa sfida e ha trovato il modo per vincerla – dichiara Stefania Sacchi, Direttrice della Fondazione Decathlon Italia -. Questo ambizioso progetto consolida l’impegno della Fondazione Decathlon per sostenere l’integrazione e la valorizzazione delle diversità, promuovendo progetti che abbracciano sport e inclusione sociale. Ad oggi in Italia abbiamo 150 progetti attivati, al fianco di associazioni ed enti no profit del territorio, grazie ai quali contribuiamo a costruire una società più inclusiva, permettendo a tutti di beneficiare delle meraviglie dello sport”.
“I due corsi di formazione proposti dalla Fondazione Decathlon offrono ai docenti l’opportunità preziosa di poter fare la differenza all’interno della propria classe, di diventare o di essere ancor più docenti inclusivi, capaci di accettare la diversità, assicurare la partecipazione attiva e sviluppare pratiche di collaborazione”, si legge in una nota.

– Foto ufficio stampa Decathlon –

(ITALPRESS).

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