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Cronaca

Cresce la soddisfazione di cooperative e imprese sociali verso le banche

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MILANO (ITALPRESS) – E’ stata pubblicata la XI edizione dell’Osservatorio su Finanza e Terzo Settore di Intesa Sanpaolo e AICCON (Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit). In linea con la precedente rilevazione del 2020, continua a crescere anche nel 2021 la soddisfazione di cooperative e imprese sociali in merito alla propria relazione con gli istituti bancari (+7,1%), in particolar modo in ragione della presenza di personale dedicato e formato sulle esigenze e specificità delle organizzazioni del Terzo Settore (36,6%) e di un modello di servizio dedicato a tali imprese (26,2%), sottolineando la crescente rilevanza per questi soggetti non solo di un’offerta di prodotti specifica, ma piuttosto di una strategia che si rifletta nei modelli organizzativi della banca.
L’indagine rileva inoltre come cooperative e imprese sociali percepiscano sempre più la banca quale consulente ed accompagnatore (+5%) piuttosto che nel tradizionale ruolo di solo erogatore di credito (-4%).
Per quanto riguarda l’analisi degli investimenti e la copertura dei fabbisogni finanziari, la XI edizione dell’Osservatorio, diversamente dal passato, si è posta l’obiettivo di concentrare l’analisi sull’ultimo biennio (2020-2021), al fine di poter leggere eventuali segnali di discontinuità rispetto alla precedente edizione e raccogliere spunti sulle preferenze di investimento di cooperative e imprese sociali durante il biennio pandemico.
Secondo i dati raccolti dall’indagine, il 70% dei soggetti intervistati (circa 250 cooperative sociali e imprese sociali srl) ha effettuato investimenti negli ultimi 2 anni (dato al 94% nel 2019) e la principale fonte di copertura è stata l’autofinanziamento (47,7%) – cui fanno ricorso in particolare le cooperative di tipo misto A+B (50,7%) e le cooperative di tipo A (49,8%) – seguito dai finanziamenti erogati dagli istituti bancari (30,4%), canale cui hanno fatto particolare ricorso nell’ultimo biennio le cooperative di tipo B.
In particolare, da un’analisi comparativa delle ultime due edizioni dell’Osservatorio emergono alcuni elementi: aumenta il ricorso a risorse bancarie da parte di cooperative e imprese sociali (+2%, dopo un trend al ribasso dal 2018) a fronte di una diminuzione della capacità di autofinanziamento (-3,8%, dopo che aveva segnato un trend positivo dal 2018); maggiore apertura a risorse di investitori privati (+1,4%, era in calo costante dal 2018), per effetto di un maggior interessamento a tali capitali da parte dei Consorzi (7,6%) e delle srl imprese sociali (18,7%).
Anche la previsione sui futuri investimenti sembra confermare alcune delle tendenze osservate nell’ultimo biennio, ovvero un maggior ricorso al credito bancario (31,6%; +4%) – principalmente da parte dei Consorzi di cooperative (50%) – e ai capitali di investitori privati (8,9%; + 0,8%) – preferiti dalle srl imprese sociali (24,1%) – ed un minor ricorso all’autofinanziamento (45,8%; -4,6%), scelta questa che dichiarano di preferire le cooperative di tipo misto A+B (55,3%).
In continuità con le preferenze rilevate nella scorsa edizione, le cooperative e imprese sociali intendono utilizzare tali risorse principalmente per potenziare il proprio capitale umano (30,4%) e migliorare l’accesso alla tecnologia (20,4%), ma anche per ridisegnare i servizi offerti (12,4%) e sviluppare nuove funzioni aziendali (12%), sintomo questo della capacità ricettiva e reattiva di tali organizzazioni in risposta ai mutati scenari.
Per quanto riguarda la conoscenza degli strumenti di finanza a impatto sociale, i risultati dell’indagine rilevano una crescente familiarità da parte di Consorzi e srl imprese sociali con la tematica e più in generale un aumento dell’utilizzo da parte delle organizzazioni presenti nel campione (+8,9%), crescita in particolare trainata dalle cooperative di tipo A (+25%) e dai Consorzi di cooperative (+10,7%). Lo strumento più conosciuto e utilizzato risulta essere quello dei finanziamenti agevolati (68,8%) – esempio Fondo Rotativo per le imprese del MISE, fondi con provvista agevolata BEI, ecc., seguito dalle obbligazioni solidali (25%) e gli strumenti di social venture capitalism (18,8%).
Inoltre, il 55,2% delle organizzazioni ha avviato percorsi di misurazione di impatto sociale delle proprie attività. Su questo tema si evidenzia un’esigenza in termini di supporto formativo (nell’ambito dell’offerta di non financial services da parte degli istituti di credito), insieme ad altri aspetti legati, ad esempio, alla costruzione di nuovi modelli organizzativi, all’educazione finanziaria e alle modalità di realizzazione di campagne di crowdfunding.
Per il secondo anno consecutivo l’Osservatorio si arricchisce con l’Outlook Intesa Sanpaolo dell’Impresa Sociale, un’analisi curata da Ipsos Italia e AICCON, in collaborazione e con il patrocinio di Confcooperative-Federsolidarietà e Legacoopsociali, volta a rilevare il sentiment e le prospettive future di sviluppo delle imprese sociali.
L’indagine restituisce una quota crescente di imprese sociali che nel corso dei primi mesi del 2022 ha incrementato il numero di dipendenti (+17% sul 2021), migliorato il risultato economico (+16% sul 2021) ed il margine di profitto (+9% sul 2021). Nonostante ciò sono la crescente incidenza dei costi di produzione e lavoro e la scarsa disponibilità di manodopera specializzata o con esperienza a preoccupare una fetta crescente di imprese sociali rispetto al prossimo futuro.
L’Outlook offre poi una vista sempre più chiara sulle tendenze che caratterizzeranno le imprese sociali del futuro: organizzazioni che sempre più ampliano il proprio raggio d’azione – il 36% ha operato nel corso del 2022 in nuovi settori d’intervento – ed aprono i propri confini favorendo processi di ibridazione – il 78% ha collaborato con soggetti aventi forma giuridica differente dalla propria e il 50% ha ricercato all’esterno competenze complementari a quelle già presenti internamente.
‘Gli ultimi anni sono stati particolarmente complessi e le organizzazioni del Terzo Settore hanno dovuto ripensare le proprie attività per continuare a supportare i bisogni sociali e sanitari che si sono enormemente amplificati con la crisi pandemica – afferma Andrea Lecce, responsabile della Direzione Impact di Intesa Sanpaolo, banca guidata da Carlo Messina -. Intesa Sanpaolo, attraverso la Direzione Impact, è fortemente impegnata e strutturata con rete e soluzioni dedicate per affiancarlo e sostenerlo nei suoi progetti di crescita sostenibile, in linea con gli obiettivi del PNRR. Grazie alle nostre 600 persone specializzate e vocate al mondo del sociale operiamo in modo innovativo sul territorio, favorendo l’accesso al credito alle organizzazioni del Terzo Settore con l’obiettivo comune di portare beneficio alle comunità e all’ambientè.
‘La transizione in atto spinge il Terzo Settore verso una domanda più “sartoriale” e strategica di servizi e soluzioni bancarie. Un segnale da associare sia alle trasformazioni interne al settore (es, la riforma, trasformazioni digitali), sia alle spinte al cambiamento e all’investimento che provengono dal contesto e dal PNRR – sottolinea Paolo Venturi, direttore AICCON -. Una fase decisiva e istituente che necessita di nuove competenze e di una visione trasformativa guidata da metriche d’impatto socialè.
Enzo Risso, direttore scientifico di Ipsos Italia, ‘in questi anni il mondo cooperativo non è stato solo un susseguirsi di linee Maginot di difesa ma, in una fase difficile come quella degli ultimi due anni, è venuta fuori anche e soprattutto l’anima proiettiva di un modo di fare impresa rivolto alle persone e al generare valore per tutti (soci, dipendenti, società e comunità). Le cooperative dovrebbero essere sempre più giudicate dagli istituti di credito in base a indicatori più complessi, capaci di tenere insieme gli indici economici e gli indicatori di ricaduta sul territorio e sulla società dell’operato nelle cooperativè.

– foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –
(ITALPRESS).

Cronaca

A ottobre debito pubblico in aumento di oltre 50 miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – Lo scorso ottobre il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 50,7 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 3.131,7 miliardi. L’incremento riflette la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (31,8 miliardi, a 77,2), il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (18,8 miliardi), nonchè l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,1 miliardi). Lo comunica la Banca d’Italia.
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, l’aumento del debito è imputabile a quello delle Amministrazioni centrali (50,6 miliardi) e a quello delle Amministrazioni locali (0,2 miliardi). Il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressochè invariato.
La vita media residua è diminuita a 7,8 anni, da 8,0 del mese precedente.
La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia ha continuato a diminuire, collocandosi al 18,8 per cento (dal 19,1 del mese precedente), mentre a settembre (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta dai non residenti era aumentata al 33,9 per cento (dal 33,7 per cento del mese precedente) e quella detenuta dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) era diminuita al 14,2 per cento (dal 14,4 per cento).
Sempre a ottobre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 43,4 miliardi, in aumento del 2,5 per cento (1,0 miliardo) rispetto al corrispondente mese del 2024. Nei primi dieci mesi del 2025 le entrate tributarie sono state pari a 462,2 miliardi, in aumento del 2,1 per cento (9,7 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Rai1 celebra Giovanni Paolo II con uno speciale

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ROMA (ITALPRESS) – Nel giorno dedicato alla memoria di Giovanni Paolo II, Rai1 propone lo speciale televisivo “Giubileo 2025: Da Giovanni Paolo II a Papa Leone XIV – Fari di Speranza”, un evento che unisce riflessione, spiritualità e musica.
Il programma, ideato da Domenico Gareri e condotto dallo stesso Gareri insieme a Barbara Politi, andrà in onda martedì 24 dicembre in seconda serata su Rai1, in diretta dalla suggestiva Basilica Papale di Santa Maria Maggiorea Roma, luogo che custodisce la storia della prima Messa della Vigilia di Natale celebrata in Occidente.
L’appuntamento televisivo nasce come naturale evoluzione di un percorso iniziato nel 2024 con l’edizione dedicata ai “Pellegrini di Speranza”, proseguito poi con il tema dei “Luoghi di Speranza”. Quest’anno il format chiude il ciclo giubilare invitando il pubblico a guardare avanti, diventando esso stesso un faro di speranza e rigenerazione.
Attraverso immagini, testimonianze, musica e momenti di riflessione, lo speciale accompagnerà gli spettatori in un viaggio simbolico “tra passato, presente e futuro”, ispirato al messaggio giubilare di Giovanni Paolo II, passando per l’attualità di Papa Francesco fino all’orizzonte spirituale che porterà a Papa Leone XIV. Un racconto che intreccia fede, etica e responsabilità verso il prossimo e l’ambiente, promuovendo i valori di un futuro più giusto e sostenibile.
La serata vedrà la partecipazione di grandi nomi del panorama musicale: Stjepan Hauser, Simone Cristicchi, Amara, Mario Biondi, Gaetano Curreri, Serena Autieri, il Piccolo Coro Kol Rinà, e Le Voci della Venerabile Cappella Musicale Liberiana, accompagnati dall’Orchestra del Conservatorio di Musica Tchaikovsky diretta dal Maestro Filippo Arlia, che firma anche la direzione artistica.
Il programma è scritto da Donatella Damato, Tommaso Martinelli, Riccardo Rossi, Raffaele del Monaco e Michele Caccamo, con la regia di Stefano Sartini.
La produzione è curata da Life Communication in collaborazione con Entopan e con il Conservatorio Tchaikovsky, con il patrocinio della Fondazione Giovanni Paolo II e delle Conferenze dei Vescovi d’Europa.
In occasione del Giubileo 2025, un evento unico da vivere insieme: un viaggio verso la sua chiusura, che invita tutti a restare fari di speranza.

– Credit foto: Roberto Luciani –
(ITALPRESS).

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Blitz antidroga in Sardegna, 21 misure cautelari

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SASSARI (ITALPRESS) – Maxi operazione antidroga in Sardegna dei Carabinieri del reparto territoriale di Olbia, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari. Ventuno le misure cautelari nell’ambito di una complessa indagine su due distinti gruppi criminali dediti al traffico di stupefacenti, operativi in Sardegna e con proiezioni sulla penisola.

I provvedimenti riguardano 10 custodie cautelari in carcere, 6 arresti domiciliari e 5 obblighi di dimora, eseguiti nelle province di Sassari, Nuoro, Cagliari, Bergamo, Latina e Novara.

L’attività investigativa, avviata nel 2019, ha consentito di documentare un articolato sistema criminale impegnato nella produzione, importazione e distribuzione di cocaina e marijuana su larga scala.

Le indagini – condotte mediante intercettazioni, pedinamenti, sequestri mirati, accertamenti patrimoniali e acquisizioni di chat tramite rogatoria internazionale ed Europol – hanno delineato due associazioni per delinquere, autonome ma funzionalmente interconnesse. La prima rete, composta da undici persone, avrebbe gestito l’approvvigionamento della cocaina dalla penisola, tramite contatti stabili con altre associazioni criminali operanti in diverse regioni italiane.

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La seconda, costituita da cinque persone, si sarebbe dedicata alla produzione e movimentazione di ingenti quantitativi di marijuana in Sardegna. Le evidenze raccolte indicano che parte della marijuana veniva sistematicamente ceduta alla prima associazione quale merce di scambio per finanziare l’acquisto di cocaina, con un rapporto stimato in circa 50 kg di marijuana per 1 kg di cocaina.

Complessivamente sono stati documentati oltre 200 kg di cocaina e oltre 450 kg di marijuana movimentati, con un volume economico stimato di circa 3 milioni di euro. Olbia è emersa come snodo logistico strategico, luogo di custodia, smistamento e gestione delle trattative, in ragione della presenza di più affiliati con collegamenti diretti con i fornitori.

– Foto: ufficio stampa Carabinieri –

(ITALPRESS).

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