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Economia

Lavoro, con Decontribuzione Sud 79% contratti a tempo indeterminato

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Con Decontribuzione Sud, misura concessa a partire dal mese di ottobre 2020 che prevede un’agevolazione contributiva per l’occupazione in aree svantaggiate del Paese, nel 2021 i contratti di lavoro a tempo indeterminato rappresentano il 79% dell’insieme dei rapporti agevolati. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio delle politiche occupazionali e del lavoro dell’Inps. Nello stesso anno si riscontra l’aumento del numero dei lavoratori in apprendistato e delle loro trasformazioni a tempo indeterminato ma soprattutto dell’applicazione dei nuovi esoneri introdotti dalla legge 178/2020, al fine di contenere il perdurare degli effetti negativi sull’occupazione dovuti all’epidemia da Covid19. Ci si riferisce all’aumento dal 50% al 100% dell’esonero per le assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel biennio 2021-2022 sia con l’esonero giovani che con l’incentivo donne. Sempre nel 2021, si conferma la predominanza della componente maschile dei beneficiari di politiche attive in quasi tutte le tipologie di intervento.
Ad eccezione delle agevolazioni per gli ultracinquantenni e le donne e per le assunzioni in sostituzione di lavoratori in astensione obbligatoria o facoltativa, per le quali è maggioritaria la componente femminile. La differenza di genere è meno accentuata per le assunzioni con gli Esoneri Giovani e quasi inesistente per l’esonero di cui all.art.7 DL 104/2020. Nel 2021, per i contratti di apprendistato la fascia di età con più presenze di beneficiari si conferma quella dei giovani tra i 20 e i 24 anni, con un maggior numero di stabilizzazioni di apprendisti tra i 25 e i 29 anni. Per i lavoratori assunti con l’agevolazione prevista per gli ultracinquantenni e le donne, la maggiore frequenza si riscontra tra gli over 50. Per quanto riguarda il nuovo esonero totale donne, emerge che nei rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono coinvolte soprattutto le lavoratrici con oltre 40 anni di età a differenza di quelli a tempo determinato rivolti maggiormente a donne più giovani, tra i 30-39 anni.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Economia

Export italiano in crescita nei primi nove mesi del 2025, i dati Istat

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ROMA (ITALPRESS) – Secondo i dati sul commercio estero dell’Italia nei primi nove mesi del 2025, l’export continua la traiettoria positiva già segnalata da ISTAT, mostrando che le esportazioni italiane a livello globale sono cresciute più di quelle delle principali economie manifatturiere europee. L’export è cresciuto del 3,5%; nel dettaglio, l’incremento è avvenuto sia verso i Paesi UE (+4,5%) che verso i Paesi extra UE (+2,4%); con riferimento agli Stati Uniti, si registra una crescita del +9% rispetto ai primi nove mesi del 2024. Sul mercato americano, pur a fronte dei dazi, l’Italia cresce del +6,9% rispetto al 2024, meglio di Germania (-7%), Francia (-4%) e Spagna (-9%). Tale crescita è stata trasversale ai settori: dalla farmaceutica (+39,4%) ai mezzi di trasporto diversi da autoveicoli, dai prodotti in metallo fino all’agroalimentare (quest’ultimo segna +5%).

Su base mensile, a settembre 2025, l’export italiano cresce del +10,5% rispetto a settembre 2024 (+10,2% per i Paesi UE e +10,9% per i Paesi extra UE; +34,7% negli USA, trainato anche dalla cantieristica). Per quanto riguarda la bilancia commerciale, il surplus commerciale si attesta a 35,3 miliardi di euro e salirebbe a 71,5 miliardi al netto dell’energia. La traiettoria positiva delle nostre esportazioni, nonostante le incertezze geopolitiche e i dazi, fotografa il dinamismo delle imprese italiane sui mercati esteri, in linea con gli obiettivi di diversificazione e sviluppo del Piano d’azione dell’export della Farnesina. Il Ministero degli Esteri continua a monitorare attentamente l’evoluzione del commercio estero italiano fino a fine anno, in un contesto internazionale complesso, lavorando in sinergia con ICE, SIMEST, SACE e CDP per sostenere le imprese italiane sui mercati esteri e in settori strategici.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Risultati solidi per Allianz Italia nei primi nove mesi del 2025, Campora “Confermata la qualità del mix di business”

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MILANO (ITALPRESS) – Allianz Italia registra solidi risultati nei primi nove mesi del 2025, con utile operativo in crescita sia nel comparto Vita & Wealth Management che in quello Danni, supportato da una migliore redditività tecnica. Nel comparto Danni la raccolta premi raggiunge 3,9 miliardi, in aumento di 0,1 miliardi (+3,2%) rispetto allo stesso periodo del 2024. Il Net Combined Ratio si attesta a 90,9%, riflettendo un’elevata disciplina assuntiva e un’efficace gestione della sinistrosità. Il risultato operativo Danni sale a 0,5 miliardi, in crescita rispetto al periodo precedente, con una migliore redditività tecnica, supportata anche da un andamento favorevole dei sinistri Nat-Cat, e un minore run-off. Nel segmento Vita il PVNBP segna un’ottima crescita nei primi nove mesi dell’anno, attestandosi a 11,1 miliardi.

Altrettanto positiva è l’evoluzione del VNB che, nel terzo trimestre, migliora del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, normalizzando l’effetto della vendita della partecipazione nella JV con UniCredit. Nel comparto Vita l’utile operativo si è attestato a 0,4 miliardi. A livello di compagnia, includendo anche il contributo di UniCredit Allianz Vita nei primi sei mesi dell’anno, Allianz Bank Financial Advisors e Investitori Sgr, l’utile operativo raggiunge a settembre 1,03 miliardi. Per Giacomo Campora, Ad di Allianz, “i risultati dei primi nove mesi confermano la solidità del nostro modello industriale e la qualità del mix di business. Nel Danni continuiamo a crescere migliorando la redditività tecnica, nel Vita e Wealth Management confermiamo una forte capacità di raccolta e proseguiamo nella crescita dell’utile operativo, con un approccio sempre orientato al valore e alla sostenibilità nel lungo periodo. Queste performance riflettono la forza delle nostre reti, l’efficienza operativa e la fiducia dei clienti nel marchio Allianz”.

– foto ufficio stampa Allianz Italia –

(ITALPRESS).

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Economia

UniCredit, a Bologna il Forum dei Territori Centro Nord. Obiettivo competitività

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BOLOGNA (ITALPRESS) – Governance e innovazione: due aspetti fondamentali per accelerare lo sviluppo del tessuto produttivo e incrementarne la competitività. Due leve che sono state al centro del Forum dei Territori Centro Nord di UniCredit, realizzato a Bologna al DAMA, Tecnopolo Data Manifattura Emilia-Romagna.

Un’occasione di riflessione tra banca, istituzioni, esperti e una rappresentanza di imprese di riferimento per le regioni Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche. Uno spazio di discussione e di confronto per guardare alla visione futura di crescita sostenibile delle imprese, che si ritrovano oggi a dover abbracciare il cambiamento come motore della competitività.

Dagli incontri svolti dalla banca con il proprio Advisory Board Centro Nord, organismo consultivo creato per conoscere il territorio e favorire il dialogo dell’ecosistema locale, è emersa infatti la centralità dell’innovazione e dei temi ESG quali leve fondamentali per rafforzare la governance aziendale e sostenere strategie di sviluppo distintive.
“Ecosistema” è la parola giusta da utilizzare, secondo il vicepresidente dell’Emilia-Romagna, Vincenzo Colla. “Noi dobbiamo fare sistema – ha affermato -. Abbiamo imprese che fanno prodotti di nicchia e di grande qualità; sono tante le eccellenze e le dobbiamo interconnettere, perchè una da sola poi va in difficoltà”. “E’ un fatto strategico – ha proseguito – un ecosistema vuol dire Università a supporto, un sistema istituzionale che capisce e accompagna, un’interconnessione dei grandi soggetti di servizio”. “La finanza è fondamentale per supportare l’innovazione”, ha poi aggiunto. La governance deve evolvere e diventare più flessibile, agile e aperta al cambiamento.

“Il nostro territorio – ha rimarcato Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCreditesprime gran parte dell’eccellenza produttiva del Made in Italy. Come banca puntiamo a favorire investimenti strategici che rafforzino la capacità di sviluppo delle imprese. La sfida principale è il posizionamento sul mercato: oggi le aziende possono sfruttare la transizione digitale ed energetica, leve imprescindibili per restare competitive e conseguire risultati tangibili. Siamo al loro fianco con strumenti e competenze per accompagnarle in questo percorso”.

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Proprio in quest’ottica, la banca ha già lanciato con UniCredit per l’Italia un piano da 35 miliardi di euro, di cui 5 miliardi dedicati al piano transizione. “Ma questo non basta – cha tenuto a precisare Remo Taricani, Deputy Head of Italy UniCredit perchè bisogna aiutare le nostre imprese a scegliere la soluzione giusta, a prendere la traiettoria verso un modello di business vincente”. “Questo non si fa da soli“, ha precisato, “si fa giocando di squadra sul territorio ed è su questo che stiamo investendo”.

– foto xs2/Italpress –

(ITALPRESS).

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