L’ITALIA FRANA, TRA BUROCRAZIA E ABUSIVISMO
Il 64% degli immobili in Campania è abusivo. Praticamente due su tre. A Ischia con ogni probabilità molti di più: le domande di condono sono una ogni due abitanti.
Al momento non ci sono indagati dopo la tragedia di Casamicciola. Ma i sindaci della Costiera Amalfitana lanciano un appello al governo per chiedere di rimuovere la burocrazia, che causa tanti problemi, fin dalla cantierizzazione dei progetti di risanamento ambientale: “Cerchiamo di fare presto. Una frana, un disastro ambientale, arriva senza preavviso. Tutti i Comuni della Costiera sono beneficiari di progetti di mitigazione del rischio idrogeologico che non riescono ad andare a bando di gara perché manchevoli dei pareri”. Parla a nome dei sindaci della Costiera Amalfitana, il primo cittadino di Scala Luigi Mansi (presidente facente funzioni della Conferenza dei Sindaci). Intanto il Comune di Casamicciola dopo le allerte meteo ha emesso due ordinanze con le prescrizioni richieste dal grado di allerta. Lo ha detto il commissario prefettizio al Comune di Casamicciola, Simonetta Calcaterra, rispondendo ai giornalisti al termine del vertice a Ischia sull’emergenza. Al commissario è stato chiesto un commento su quanto affermato dall’ex sindaco di Casamicciola, Giuseppe Conte, che ha detto di aver inviato 23 email pec a vari destinatari per segnalare lo stato di pericolo. Aggiunge il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin: “Non è più tempo di passare sopra a illeciti urbanistici che possono trasformarsi in elementi di nuove tragedie. Ho detto più volte in questi giorni, e qui ribadisco, che ci sono abusi e abusi, taluni gravi ed altri ancora veniali. Chi ha compiti di vigilanza sul territorio deve evitare che si creino o aggravino situazioni di rischio. Devono andare in galera i sindaci che lasciano fare”. Una espressione davvero infelice da parte di un ministro, come è infelice questo rimbalzo di accuse e responsabilità, specie in un momento in cui si stanno cercando ancora vittime sotto il fango. Occorre una seria politica di responsabilizzazione dei cittadini che abitano in quei territori cosiddetti a rischio, si chiama prevenzione civile, ovvero andare oltre il grande lavoro della protezione civile, con una educazione ambientale che deve partire dai banchi di scuola. E occorre che gli amministratori sappiano attuare serie politiche per la salvaguardia dei territori. E non si chiamano di certo condoni edilizi.
ZONA LOMBARDIA – 20 LUGLIO 2025
Il commento ai fatti del giorno in Lombardia: un focus quotidiano a cura di Emanuele Bottiroli, un esperimento multimediale allargato anche ai social, per essere sempre aggiornati su quanto avviene sul nostro territorio in tempo reale. Dal lunedì al venerdì alle 13 su Lombardia Live 24.
LA VOCE PAVESE – PROCURA DI PAVIA, BASTA SPECULAZIONI SUL CASO GARLASCO
La Procura della Repubblica interviene con decisione per fermare le speculazioni e le ricostruzioni infondate che in questi giorni hanno riacceso l’attenzione mediatica sul delitto di Garlasco. In un comunicato ufficiale firmato dal procuratore Fabio Napoleone e diffuso il 19 luglio, si chiarisce che ogni informazione o commento non proveniente da fonti ufficiali “genera solo confusione” e alimenta “discussioni fittizie”.
I magistrati titolari della nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 nella casa di famiglia a Garlasco, aggiorneranno il procuratore “costantemente e accuratamente” sullo stato delle indagini ma si esprimeranno pubblicamente solo al termine delle verifiche. Troppo spesso, denuncia la Procura, si assiste a un uso improprio del nome dell’ufficio giudiziario, attribuendo “valutazioni, ricostruzioni, attività in corso e persino stati d’animo” del tutto privi di fondamento.
Il chiarimento arriva mentre le indagini si concentrano sul nuovo materiale genetico ritrovato su un tampone orale di Chiara Poggi, prelevato il 13 agosto 2007 e mai esaminato prima. Dalle analisi è emerso un profilo genetico, denominato “Ignoto 3”, che non corrisponde ad Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio, né ad Andrea Sempio, oggetto della nuova inchiesta.
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Una delle due tracce rilevate risulta parzialmente sovrapponibile al Dna di Ernesto Gabriele Ferrari, assistente del medico legale, suggerendo una possibile contaminazione in sala autoptica. La genetista Denise Albani ha sollecitato chiarimenti sulle modalità di prelievo, mentre la Procura proseguirà le comparazioni con i profili genetici di circa trenta persone entrate in contatto con il corpo della vittima.
Solo se l’ipotesi della contaminazione verrà esclusa in modo definitivo, le indagini si allargheranno al contesto relazionale di Chiara Poggi e dell’ex indagato Sempio. Fino ad allora, ammonisce la Procura, ogni valutazione affrettata è priva di fondamento.
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