Cronaca
Le “mosche volanti” nell’occhio un processo fisiologico
Pubblicato
3 anni fa-
di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Guardare un panorama con un bel mare azzurro e vederlo punteggiato da piccole macchie nere fluttuanti, come se nell’aria ci fossero tante mosche. Succede a chi soffre di miodesopsie, manifestazioni che rivelano un brusco cambiamento del vitreo, la sostanza gelatinosa che riempie lo spazio all’interno dell’occhio tra il cristallino e la retina. Con il tempo o per una serie di fattori il vitreo può perdere consistenza ma anche trasparenza, peggiorando la qualità della visione. Questo è uno dei temi affrontati da Marco Codenotti, responsabile del servizio di chirurgia vitreoretinica dell’Ospedale San Raffaele di Milano, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, il nuovo format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Il fenomeno delle mosche volanti o miodesopsie, che la maggior parte di noi vede quando guardiamo uno sfondo chiaro o un cielo azzurro, è dovuto a un’alterazione del corpo vitreo”, ha affermato Codenotti. Si tratta, ha spiegato, della “gelatina che riempie il nostro occhio” che “in età giovanile rimane compatta ma che con il passare degli anni si modifica in maniera fisiologica”.
“E’ un processo – ha evidenziato – fisiologico, quindi naturale” che avviene “dai 50 anni in su e nei miopi molto prima”, ma possono esserci anche “eventi traumatici”. Per Codenotti, quindi, bisogna essere “tranquilli” perchè “questo è un processo fisiologico”. Però “se compare acutamente e improvvisamente – ha detto – il paziente deve farsi vedere dall’oculista perchè questa gelatina che si muove improvvisamente può creare una trazione alla retina”.
Cosa si intende per “distacco della retina”? “La retina – ha spiegato – è il tessuto nobile del nostro occhio, deputata alla visione. Il distacco della retina è quando la retina neurosensoriale si stacca dall’epitelio pigmentato. In altre parole, possiamo fare l’esempio della retina come se fosse una tappezzeria che riveste internamente il nostro occhio. Quando una parte di questa tappezzeria si stacca dalla parete, c’è un distacco di retina. Avviene perchè il vitreo crea una trazione, rompe un pezzetto di retina, si infiltra all’interno e la stacca”.
Per Codenotti “il distacco di retina non è mai banale”. “E’ una delle poche urgenze in oculistica – ha detto – e, se possibile, deve essere prevenuta o bisogna intervenire al più presto possibile. I primi sintomi sono la comparsa improvvisa di tante mosche volanti e tanti lampi. Non necessariamente determinano un distacco ma bisogna farsi controllare. Quando c’è il distacco di retina c’è un’ombra, una tenda. Bisognerebbe evitare che questa tenda raggiunga il centro della retina, che è la macula, la zona deputata alla visione nitida e fine”.
Inoltre, per quanto riguarda i miopi, “correggere dal punto di vista refrattivo la miopia non cancella il rischio del distacco di retina. In altre parole, un occhio miope – ha spiegato – rimane come natura miopico”.
C’è chi dice che leggere con poca luce sforza gli occhi e crea problemi di tipo oculistico. “Non ci sono – ha spiegato – supporti scientifici che lo dimostrino. Anzi recentemente è uscito un articolo che dice che lo sforzo visivo non va a danneggiare l’occhio e a farlo peggiorare. E’ chiaro che se uno legge con poca luce si affatica, l’occhio si sforza e ci sono disturbi come mal di testa e arrossamento. Però non c’è un danno dei fotorecettori”.
Cosa fare per tenere gli occhi in salute a lungo? “Per il vitreo – ha evidenziato – una buona idratazione è consigliata, come un litro e mezzo di acqua al giorno, alimentazione ricca di frutta e verdura, quindi un’alimentazione sana. Conta tanto la familiarità, ad esempio le maculopatie. I pazienti devono essere edotti – ha concluso – sui sintomi per i quali si dovrebbe andare dall’oculista, quindi le mosche, i lampi o la distorsione delle immagini”.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Bergamo, smantellata organizzazione dedita all’immigrazione clandestina
Pubblicato
30 minuti fa-
29 Luglio 2025di
Redazione
BERGAMO (ITALPRESS) – Quattro persone arrestate e cinque deferite in stato di libertà: è questo il bilancio dell’operazione “Yolcu” condotta dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Bergamo e coordinata dalla Procura della Repubblica di Bergamo.
Tutti cittadini di etnia curda residenti in provincia e responsabili a vario titolo del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante della transnazionalità, nonchè del reato di riciclaggio. Durante la mattinata, effettuate anche perquisizioni e sequestri (da completare eventualmente), presso le abitazioni e le pertinenze degli indagati, tra cui tre veicoli utilizzati per il trasporto dei clandestini.
L’indagine avviata nel 2023, dopo che un numero sempre maggiore di cittadini turchi si è presentato presso il locale Ufficio Immigrazione per richiedere asilo politico, ha consentito di ricostruire e accertare l’esistenza di una organizzazione dedita alla gestione di un flusso illecito di persone lungo la cosiddetta “Tratta Balcanica”.
In particolare, il gruppo criminale ha pianificato e attuato l’ingresso irregolare di numerosi migranti provenienti dal Kurdistan turco in Italia, con l’obiettivo di proseguire poi il viaggio verso altri paesi europei. Gli investigatori hanno riscostruito i viaggi relativi ad un centinaio di migranti e il modus operandi del gruppo criminale: agganciare i clandestini in Turchia per farli arrivare a Sarajevo via aereo da Istanbul dove, grazie ad altre cellule dell’organizzazione, venivano trasportati su furgoni e camion sino al confine bosniaco-croato prima e da qui, in ultimo, fino al confine italo sloveno.
Un’ultima parte di viaggio particolarmente pericolosa ed insidiosa: per eludere i controlli della Polizia, infatti, i migranti – spesso donne e bambini – erano costretti ad attraversare in pieno inverno zone boschive e montane a piedi lungo percorsi non tracciati. E’ una volta raggiunta l’Italia che entrano in gioco i soggetti indagati. I migranti infatti venivano proprio trasportati dagli indagati o nella Provincia di Bergamo in attesa di future destinazioni o direttamente in altri paesi del nord Europa in particolare Austria, Germania, Francia e Svizzera, anche grazie alla collaborazione di un soggetto svizzero.
I migranti pagavano direttamente in Turchia somme di denaro che, tramite intermediari e passaggi tra conti correnti turchi e italiani, i trafficanti ricevevano direttamente in contanti su Bergamo a mano di alcuni gestori di locali di rivendita di kebab. I quattro soggetti arrestati sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per le successive fasi processuali e sono in corso attività volte all’arresto di altri complici fuori dal territorio italiano, mentre le indagini proseguono al fine di identificare eventuali ulteriori ramificazioni della rete criminale.
(ITALPRESS).
Foto: Ufficio stampa Questura di Bergamo
Cronaca
Dazi, Lollobrigida “Impatto su alcuni settori non così drammatico”
Pubblicato
2 ore fa-
29 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Per un Paese esportatore come il nostro i dazi sono sempre un problema, ma da una prima analisi l’impatto per alcuni settori potrebbe non pare essere così drammatico”. A parlare, intervistato dal Corriere della Sera, è il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.
“Intanto – afferma – alcuni prodotti nostri non sono replicabili negli Stati Uniti. Pensiamo all’olio di oliva, che importano per il 95%, o al pecorino, che lì non sanno fare”. A prescindere dal prezzo “dovranno continuare a importare certi beni dai paesi in grado di produrli. Probabile che gran parte dei dazi non saranno pagati dai produttori italiani, ma verranno spalmati sull’intera filiera, che per la maggior parte dei prodotti, per valore, è negli Stati Uniti”.
Per Lollobrigida “il vino è quello che preoccupa di più. Ma su questo sembra che ci sia ancora la possibilità di rivedere la trattativa. Più facile quella sugli spiriti prodotti anche dagli Usa che potrebbe finire con zero a zero. Ma vedremo alla luce dei prossimi giorni se ci sarà davvero una riduzione dell’export. Lunedì 4 a Chigi abbiamo convocato una riunione del sistema produttivo per affrontare la questione vino, non solo legata ai dazi ma anche a una strategia complessiva”.
“Non voglio essere ottimista a tutti i costi, ma nemmeno catastrofista come chi lo sta facendo in queste ore in modo del tutto strumentale”, aggiunge. Per il ministro “è paradossale che il Pd, che ha sostenuto dall’inizio Ursula von der Leyen, confermandole la fiducia, e dall’inizio ha detto che la trattativa la doveva fare l’Ue, adesso stigmatizzi l’accordo che lei ha concluso come il peggiore possibile”.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Udine, operazione “Carta bianca”. Fatture false per oltre 50 milioni
Pubblicato
2 ore fa-
29 Luglio 2025di
Redazione
UDINE (ITALPRESS) – I militari del Comando Provinciale di Udine, nell’ambito dell’operazione “Carta bianca” hanno segnalato alle competenti Autorità Giudiziarie 14 soggetti di etnia cinese, a vario titolo, dediti all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per un ammontare complessivo di 50 milioni di euro (cui corrisponde un’IVA evasa di 11 milioni di euro), per il tramite di 6 imprese cartiere, appositamente costituite ed intestate a meri prestanome nullatenenti, dislocate sull’intero territorio nazionale.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Udine, sono state sviluppate dai Finanzieri della Compagnia Cividale del Friuli, mediante l’esaustiva analisi delle molteplici segnalazioni di operazioni sospette, attraverso l’esame della copiosa documentazione contabile, bancaria ed extracontabile acquisita nel corso delle investigazioni nonchè avuto riguardo al particolare tessuto economico caratterizzante il ciclo produttivo della sedia.
All’esito, è emerso che 3 aziende locali, gestite da cittadini cinesi, avevano inserito, nella loro contabilità, fatture per operazioni inesistenti per oltre 2,3 milioni di euro (cui corrisponde un’IVA pari ad oltre 500 mila euro), emesse dalle “cartiere” rilevate – anch’esse formalmente intestate sempre a soggetti sinici – rivelatesi delle vere e proprie “scatole vuote”, create per il solo fine di evadere l’IVA e abbattere il risultato d’esercizio su cui le imprese friulane avrebbero dovuto pagare le imposte dovute allo Stato.
L’indagine ha travalicato i confini regionali, infatti, a seguito degli accertamenti esperiti, sono state inoltrate alle competenti Autorità Giudiziarie (Torino, Milano, Firenze, Lecco, Treviso e Roma) specifiche comunicazioni di notizia di reato a carico dei referenti delle imprese “cartiere” rilevate nonchè apposite segnalazioni ai Reparti del Corpo territorialmente competenti, per la ripresa ai fini fiscali delle imposte evase dagli altri 109 utilizzatori delle false fatture, non ricadenti nella circoscrizione del Reparto, con la conseguenziale aggressione dei rispettivi patrimoni.
All’esito delle investigazioni coordinate dalla locale Procura della Repubblica, l’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso Tribunale di Udine ha emesso due distinti provvedimenti di sequestro preventivo, per complessivi euro 974.890,96, nei confronti di 4 persone, a vario titolo, amministratori di diritto e di fatto di 3 imprese esercenti l’attività di “laboratori di tappezzeria” nel distretto industriale c.d. “Triangolo della sedia”, permettendo il sequestro di disponibilità finanziarie, beni mobili ed immobili per oltre 600.000 euro.
Foto: Ufficio stampa Guardia di Finanza
(ITALPRESS).


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