Politica
Immigrazione, Piantedosi “Tragedia nel crotonese non c’entra con le nuove regole”
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2 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Io penso che il messaggio debba essere chiaro: chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli, devono essere politiche responsabili e solidali degli Stati ad offrire la via di uscita al loro dramma». Lo dice, intervistato dal Corriere della Sera, il ministro dell’Interno Matteo Pintadosi chiarendo il senso della frase (“La disperazione non giustifica viaggi che mettono in pericolo i figli”) pronunciata dopo la tragedia dell’immigrazione nel crotonese.
«Sono andato subito sul luogo della tragedia per testimoniare il cordoglio per le vittime e la vicinanza ai superstiti a nome mio e di tutto il governo. Per occuparci concretamente della disperazione delle persone, e non a chiacchiere, così anche da evitare simili naufragi – aggiunge- ci siamo mossi sin dal nostro insediamento intensificando i corridoi umanitari con numeri (617 persone) che mai si erano registrati in un così breve lasso di tempo. In soli due mesi abbiamo anche approvato il decreto flussi che consentirà l’ingresso regolare di 83.000 persone».
A Cutro “non c’è stato alcun ritardo nei soccorsi. Ho presieduto la riunione a Crotone e so che sono stati fatti tutti gli sforzi possibili in condizioni del mare assolutamente proibitive. Per questo voglio ringraziare il personale che, mettendo a rischio la propria vita, interviene quotidianamente per salvare i migranti in difficoltà su barchini alla deriva e che navigano in condizioni di grave pericolo.
Per Piantedosi “esiste sempre di più la consapevolezza che la cooperazione internazionale deve essere di comune interesse di tutti i Paesi membri e non solo di quelli di primo ingresso”.
Il Codice sulle Ong per Piantedosi “serve eccome perché, proprio in un quadro di numeri crescenti, la percentuale degli sbarchi sulle nostre coste determinati da assetti navali di Ong si è sensibilmente abbassata. Non c’è alcun legame tra le nuove regole e il possibile aumento di morti in mare. Nella rotta presidiata dalle Ong non si è verificato alcun evento che non sia stato adeguatamente fronteggiato da Capitaneria e Guardia di finanza”.
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).
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Politica
Israele-Iran, Tajani “Nessun pericolo per i connazionali, non siamo alla vigilia della terza guerra mondiale”
Pubblicato
4 ore fa-
13 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “All’Unità di crisi della Farnesina per seguire la situazione in Iran e Israele. Al telefono con l’ambasciatrice a Teheran Paola Amadei”. Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
“Al momento non ci sono problemi per i cittadini italiani in Iran: sono stati tutti contattati, al pari dei turisti, ed è importante che seguano le indicazioni della nostra ambasciata e dell’unità di crisi”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Sky Tg24. “In Israele ci sono molti più italiani e in questo momento c’è una sorta di coprifuoco – continua Tajani, – C’è un attacco in corso da parte dell’Iran ed è fondamentale che i nostri cittadini seguano le indicazioni delle autorità israeliane: stiamo seguendo con attenzione anche i nostri militari in Iraq, per adesso non ci sono pericoli per i nostri concittadini nell’area del Golfo. In questo momento nessuno corre pericoli, ma è chiaro che viviamo una fase particolare: se la situazione non dovesse migliorare potremmo decidere di far rientrare un numero ridotto di personale che lavora nell’ambasciata iraniana e che non è fondamentale per affrontare la situazione; non è una decisione già presa, perché stiamo valutando l’evolversi della situazione”.
“Al ministro degli Esteri israeliano ho chiesto di evitare un’escalation e lo stesso farò con il ministro degli Esteri iraniano: al contempo insisterò nel sostenere l’azione dell’Oman, perché possa riprendere il dialogo che è stato interrotto tra Stati Uniti e Israele a Muscat; dobbiamo impedire in tutti i modi la bomba atomica in Iran”, ha aggiunto. “Non ci sono incrementi di radioattività nelle aree colpite dagli attacchi israeliani, anche su questo non ci sono notizie preoccupanti – prosegue Tajani, – Stiamo lavorando per evitare l’escalation, è questa la nostra azione diplomatica con Israele e Iran: non siamo alla vigilia della terza guerra mondiale e su questo voglio rassicurare tutti. Anche gli attacchi israeliani credo si concluderanno in tempi ragionevolmente brevi: bisogna lavorare per aprire il dialogo tra le parti con una forte azione diplomatica. Al momento la trattativa sul nucleare è sospesa e mi auguro possa ricominciare a breve, l’Oman sta spingendo perché possa riprendere: alcuni round di questa trattativa si sono svolti a Roma, quindi l’Italia è pienamente coinvolta in un’azione di pace per disinnescare una miccia ad alto potenziale. La questione nucleare è la chiave di tutta la guerra in Medio Oriente: il timore di Israele è che l’Iran possa usare l’arma nucleare proprio contro di loro ed è questo che li spinge ad avere una linea dura contro Teheran. L’escalation va assolutamente evitata da entrambe le parti, così da non arrivare a un allargamento della guerra nell’area mediorientale: speriamo di incidere insieme alla Nato e ai leader di altri paesi”.
“Per i nostri connazionali non c’è nessun pericolo, ci sono tanti militari italiani nell’area del Medioriente, questa è la nostra prima preoccupazione, poi naturalmente bisogna essere molto prudenti”, ha aggiunto a Mattino Cinque.
“Gli obiettivi raggiunti, quelli prefissati da Israele, sono colpire alcune basi dove si lavora per il nucleare, una missione che dal punto di vista militare è riuscita, sono in corso le reazioni iraniana con il lancio di 100 droni verso Israele, alcuni sono stati abbattuti dall’aviazione israeliano, che credo abbia avuto un aiuto dagli Stati Uniti”, ha sottolineato. “Non credo che gli attacchi israeliani siano conclusi “ ha aggiunto “nei prossimi giorni ce ne saranno altri: Israele è convinto che il piano nucleare dell’Iran sia per attaccarli”.
“L’Iran è grande sostenitore di Hamas, è tutto collegato, è ovvio che svolge un ruolo anti Israele che ha diritto a difendersi, però la difesa deve essere sempre proporzionata, a Gaza non è successo questo, troppi morti, chiediamo si arrivi ad un cessate il fuoco”, ha ricordato sulla situazione di Gaza.
“In passato, alcuni in Iran, avevano detto che Israele doveva essere cancellata dalla carta geografica, ho parlato con Israele, parlerò anche con gli iraniani, credo che il nostro intento sia quello di calmare la situazione e riportare il dialogo”, ha ribadito Tajani. “Noi siamo amici di Israele, ma io ho lanciato due messaggi: concludere il prima possibile questa operazione per riaprire la fase del dialogo diplomatico” ha aggiunto ” secondo ho ribadito l’amicizia dell’Italia nei confronti del popolo israeliano ma ho insistito molto sulla questione del cessate il fuoco a Gaza e per aiutare la popolazione civile che è esausta. Si continua con una trattativa estenuante che non porta a nessun risultato, chiediamo ad Israele, avendo vinto la guerra con Hamas, di risparmiare la popolazione civile, arrivare ad un cessate il fuoco, ottenendo la liberazione degli ostaggi israeliani”.
“Da una parte ci sono le democrazie dall’altra le autocrazie, bisogna evitare che questo confronto peggiori, bisogna lavorare per la pace, che va difesa ogni giorno nel mondo, anche l’economia rischia di subirne i contraccolpi, bisogna lavorare per la pace, non solo per evitare sofferenze alla popolazione civile ma per favorire la crescita economica”, ha concluso.
LE PAROLE DELL’AMBASCIATRICE AMADEI
“Ho avuto questa mattina una call con il ministro Tajani, in cui ho riferito sugli ultimi aggiornamenti: come ambasciata italiana in Iran contattato tutti i connazionali qui presenti e per il momento non ci sono state segnalate situazioni di criticità, in più abbiamo raccomandato massima prudenza e invitato a evitare spostamenti non necessari”. Lo sottolinea l’ambasciatrice italiana in Iran Paola Amadei a Tg2 Italia-Europa. “Al momento l’aeroporto è chiuso, così come lo spazio aereo – continua Amadei, – Abbiamo raccomandato ai cittadini italiani in Iran di fare riferimento all’ambasciata e all’unità di crisi: il nostro numero è pubblico e disponibile. Abbiamo avuto l’annuncio della guida suprema di una risposta dura nei confronti di Israele: è stata chiesta una riunione del Consiglio di sicurezza, ma al momento a Teheran non ci sono particolari criticità da rilevare, se non alcune file che si sono formate già di notte quando sono partiti i primi attacchi”.
MELONI CONVOCA UNA RIUNIONE
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sta seguendo con la massima attenzione l’evolversi della crisi in Iran, ed ha convocato per il pomeriggio di oggi una riunione in videoconferenza con i ministri maggiormente coinvolti e con i vertici dell’intelligence nazionale. Lo fa sapere Palazzo Chigi.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Meloni “Referendum è stato un voto su opposizioni, non su governo”
Pubblicato
16 ore fa-
12 Giugno 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Sui referendum dell’8-9 giugno “il punto centrale per me è che dall’inizio di questa vicenda io non ho capito il senso da parte dell’opposizione di sinistra di presentare dei referendum abrogativi di leggi che aveva fatto la sinistra e dire che il referendum era un test contro contro il governo. A me invece pare che fosse solo una cosa interna alle opposizioni. Se volessimo dirla tutta, anche chi è andato a votare ha comunque votato contro leggi della sinistra, non contro leggi fatte da noi. Quindi cerchiamo di essere onesti. Io dico, mi pare che si sia trattato di un referendum sulle opposizioni più che sul governo e che tra l’altro il responso sia stato abbastanza chiaro”.
Così la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in videocollegamento con Milano per i 25 anni di attività del quotidiano “Libero”. Secondo la premier, “la reazione della sinistra al risultato del referendum non mi ha sorpreso perchè la sinistra ragiona sempre nello stesso modo: se vince le elezioni di qualunque genere allora è un trionfo della democrazia, mentre se le perde allora c’è un problema di democrazia. E addirittura si mettono in discussione le regole della democrazia”.
“Se proponi un referendum, poi ti puoi considerare vincitore se al referendum si raggiunge il quorum e se i cittadini hanno espresso in maggioranza la posizione che sostenevi. Se non l’hanno fatto, non hai vinto – ha aggiunto – Qui invece noi abbiamo una opposizione che non solo dichiara vittoria anche senza aver raggiunto il quorum, ma che proclama trionfante che la melone è stata sconfitta perchè il numero di chi ha votato è superiore ai voti che il centrodestra ha raccolto alle politiche, cosa peraltro non vera”.
“C’è stata addirittura chi ha detto che loro sapevano benissimo che non sarebbe mai stato raggiunto il quorum e quindi non è una sconfitta. Però se sapevate che non avreste mai raggiunto il quorum, perchè ci avete fatto spendere 400 milioni di euro per organizzarlo?”, ha ribadito.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS)
Politica
Mattarella “Proteggere l’infanzia è un dovere della Repubblica”
Pubblicato
1 giorno fa-
12 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Negli ultimi decenni, l’azione congiunta di governi, organizzazioni internazionali e società civile, ha sottratto milioni di bambine e bambini a condizioni di lavoro degradanti, reinserendoli in percorsi di istruzione, protezione e crescita. Frutto di un impegno corale, questi risultati rischiano oggi di essere compromessi dalle crisi globali, dai conflitti armati, dai cambiamenti climatici, dall’aumento delle disuguaglianze”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Si calcola che oltre 160 milioni di minori nel mondo siano ancora coinvolti in forme di lavoro che mettono a rischio la loro salute, ostacolandone lo sviluppo e violandone la libertà – aggiunge il capo dello Stato -. Sono bambini spesso invisibili, costretti a svolgere lavori pericolosi per sopravvivere: perché la fame è più urgente dell’infanzia, perché le loro scuole sono state distrutte dalle bombe, perché non esistono alternative né prospettive. Situazioni sommerse di sfruttamento e di esclusione sono presenti anche in Italia, soprattutto in contesti segnati da fragilità sociale ed economica”.
“L’abbandono scolastico apre la strada alla povertà educativa, all’emarginazione sociale e, nei casi più gravi, al coinvolgimento dei minori in attività illegali o sotto il controllo di ambienti criminali. Si innesca così un circolo vizioso che compromette, di generazione in generazione, le possibilità di crescita e sviluppo dei minori e delle loro famiglie. La Costituzione, agli articoli 31 e 34, afferma con chiarezza il dovere della Repubblica di proteggere l’infanzia e garantire il diritto all’istruzione – conclude Mattarella -. Operare per la piena affermazione dei diritti dei bambini è un dovere sociale che misura la civiltà e la coesione di un popolo. E’ il fondamento su cui costruire una società più giusta, capace di affrontare con responsabilità le sfide presenti e quelle future”.
– Foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).


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