Cronaca
Sostenibilità, per le aziende strategie diverse ma obiettivi comuni
Pubblicato
3 anni fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – La transizione ambientale sta diventando una priorità per tutti: non riguarda infatti solo i singoli cittadini, ma anche le aziende e gli istituti di credito, con i fattori ESG (Environmental, Social and Governance) sempre più centrali negli investimenti. Da qui la necessità di trovare strategie condivise che permettano di fare sistema tra diverse realtà al fine di raggiungere degli obiettivi comuni. Di questo si è parlato presso la sede di BNL BNP Paribas alla Torre Diamante di Milano, nell’ambito della tavola rotonda “Come accelerare la trasformazione ecologica: il ruolo e la visione delle aziende” a cura della Camera di Commercio France Italie nell’ambito del Club CSR e promossa da Siram Veolia.
Nel corso del dibattito sono intervenuti Paola Accornero, General Secretary e Direttrice HR Carrefour Italia; Anne-Manuelle Gaillet, Avvocato Milano e Parigi, Partner Studio Pirola Pennuto Zei & Associati; Etienne Le Labourier, Amministratore Delegato & Managing Director Guillin Italia; Maria Vittoria Pisante, Direttore Strategia e Sviluppo Siram Veolia; Luca Ranieri, Head of ESG & External Relations BNL BNP Paribas e Gianmarco Tammaro, Sustainability Manager Gruppo Lactalis in Italia.
I lavori sono stati aperti dal presidente della Camera di Commercio France-Italie Denis Delespaul. “Il Club CSR della Camera di Commercio ha proprio questo obiettivo: raccogliere aziende diverse (finanza, distribuzione, cibo, energia) verso dei punti comuni”, ha spiegato citando come obiettivi “la responsabilità verso le generazioni future, nel modo in cui consumiamo, nella mobilità”.
“Dal punto di vista concreto, ogni gruppo ha le sue strategie, ma insieme si ha una forza in più – ha aggiunto Delespaul -. Si tratta di qualcosa in più che unisce l’economia: consacrare tempo ed energia ad azioni morali ed etiche perchè tutti insieme siamo più forti”.
Gli spunti per il dibattito sono arrivati dai dati del “Barometro della sostenibilità” realizzato grazie ad una Survey internazionale di Siram Veolia. L’indagine statistica ha coinvolto circa 25 mila persone in 25 stati selezionati in base al peso demografico, emissioni di gas serra e diversità politico-culturali.
Come illustrato da Maria Vittoria Pisante prestando particolare attenzioni ai dati italiani, l’87% degli intervistati ha dichiarato di sentirsi vulnerabile ai rischi legati al cambiamento climatico e all’inquinamento. Inoltre, di fronte ad una preoccupazione sempre più crescente per il futuro, circa il 26% degli italiani tende a rinunciare a progetti di lungo termine come avere figli. Esiste però un effetto positivo: al senso di vulnerabilità si affianca una forte motivazione ad agire per contrastare il cambiamento climatico e il 70% degli intervistati in Italia ritiene che i costi per interventi in favore della trasformazione ecologica siano più bassi di quelli delle conseguenze dei fenomeni naturali estremi. Cambia anche la percezione su chi abbia la responsabilità di agire: vengono ritenuti attori prioritari i cittadini, gli stati e le aziende, mentre calano le autorità locali e le ONG. 6 italiani su 10 accetterebbero inoltre al 100% i cambiamenti dati dalle soluzioni green a patto che non presentino rischi per la salute, siano sostenibili e utili e abbiano costi economici e culturali sostenibili.
Ma quale ruolo possono avere gli istituti di credito? Per l’Head of ESG & External Relations BNL BNP Paribas, Luca Ranieri, “le banche devono accompagnare le transizioni e le trasformazioni della propria clientela, a partire dalle famiglie e i consumatori fino alle imprese, da quelle più strutturate che probabilmente hanno una consapevolezza maggiore delle potenzialità dell’efficientamento energetico e della transizione ambientale, ma anche le piccole e medie imprese che si affacciano a questo mondo partendo da un criterio di risparmio e dalla volontà di efficientare e di avere minori emissioni di CO2”.
Naturalmente le banche non possono agire efficacemente senza il supporto di piani normativi anche sovranazionali come quelli delle istituzioni comunitarie.
“L’Europa gioca un ruolo chiave in tutto quello che è la definizione normativa e laddove sia chiara e accompagnata da metodologie univoche e non interpretabili per la misurazione dei dati agevola tutti gli operatori, non solo finanziari – ha sottolineato Ranieri -. Ci sono normative già in vigore, altre in arrivo o alla studio: ad esempio c’è una tassonomia green, ma non ne abbiamo ancora una sociale”.
Fulcro della transizione sono le aziende, soprattutto quelle che operano in settori cruciali come l’agroalimentare e la grande distribuzione.
“Come Gruppo Lactalis, abbiamo tre principali direttive per la sostenibilità: riduzione dell’impatto dei nostri pack (ad esempio, utilizzando materiali riciclabili), benessere animale attraverso il coinvolgimento dei nostri allevatori e riduzione delle emissioni fino ad arrivare ad un Carbon Net Zero entro il 2050”, ha spiegato Gianmarco Tammaro, Sustainability Manager Gruppo Lactalis in Italia.
Tra le novità messe in campo, figura anche la digitalizzazione della filiera. “Oggi stiamo portando avanti una collaborazione tecnologica con una start up di nome X Farm che ci aiuta nella digitalizzazione di tutte le informazioni che raccogliamo con la filiera – ha spiegato – Tutto quello che prima era cartaceo diventa disponibile in un unico applicativo, rendendo possibile un efficientamento dei processi e una maggiore affidabilità delle informazioni”.
Non mancano target ambiziosi anche in un’azienda di distribuzione come Carrefour. “La trasformazione ecologica è al cuore della nostra strategia 2023-2026 e ci siamo fissati degli obiettivi ambiziosi in termini di riduzione degli impatti ambientali dato che come azienda della grande distribuzione abbiamo un ruolo centrale rispetto alla filiera a monte ed ai consumatori”, ha spiegato la General Secretary e Direttrice HR Carrefour Italia Paola Accornero.
Questi obiettivi riguardano “la riduzione dei consumi energetici del 20% entro il 2026, interventi sul packaging, sostituendolo nei prodotti a marca propria con quello riutilizzabile o riciclabile per arrivare la 100% entro il 2025, e riduzione degli sprechi alimentari del 50% entro il 2025”.
“Tutto questo è inquadrato in una strategia a lungo termine di neutralità carbonica che prevede il suo raggiungimento entro il 2030 per l’E-Commerce ed entro il 2040 per i negozi fisici. In questo abbiamo voluto coinvolgere a livello globale i nostri top 100 fornitori impegnandoli in una traiettoria virtuosa per mantenere l’aumento della temperatura del globo entro un grado e mezzo nel corso del secolo, fissandoci anche l’obiettivo di riduzione di 20 megatonnellate di emissioni di gas serra entro il 2030”, ha concluso Accornero.
– foto xh7/Italpress –
(ITALPRESS).
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Cronaca
A Vinitaly.Usa a Chicago 250 aziende e 1.500 buyer per reagire ai dazi
Pubblicato
2 ore fa-
6 Ottobre 2025di
Redazione
CHICAGO (ITALPRESS) – Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha inaugurato la seconda edizione di Vinitaly.USA al Navy Pier di Chicago (5-6 ottobre) con oltre 250 espositori tra aziende, consorzi e collettive regionali impegnate nei b2b con più di 1.500 buyer. “La grande partecipazione di aziende italiane a Vinitaly.USA a Chicago – afferma – ci dice che il mercato statunitense non è sostituibile e che vale la pena investire. La grande presenza di operatori americani e di buyer ci dice che il vino italiano continua a essere un prodotto che gli americani cercano e vogliono comprare. Il Sistema Italia è al fianco di tutto il settore per promuovere le qualità inimitabili del nostro vino e per continuare a guardare al futuro con ottimismo. Non c’è insidia che non si possa affrontare se si ha la sicurezza di poter offrire un prodotto che non ha eguali”.
Sostegno al settore è stato espresso anche dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani che in un messaggio ha dichiarato: “Il Governo è al fianco di questo settore strategico, prioritario nel quadro della strategia di diplomazia della crescita con l’obiettivo di raggiungere il traguardo di 700 miliardi di export entro la fine della legislatura. Va in questa direzione il Piano d’Azione per l’Export, che punta ad aprire nuovi spazi nei mercati extra-europei ad alto potenziale, senza dimenticare quelli tradizionali come l’Europa o gli Stati Uniti in cui vogliamo continuare a rafforzare la nostra presenza”. Inoltre, il ministro ha annunciato di “aver istituito presso il ministero una Task Force Dazi” a disposizione delle aziende.
Organizzato da Veronafiere-Vinitaly con ITA – Italian Trade Agency, Fiere Italiane e la Camera di Commercio italiana americana del Midwest-Chicago, “Vinitaly.USA è la risposta del vino italiano ai dazi e al conseguente contesto di preoccupazione e incertezza – ha dichiarato in apertura il presidente di Veronafiere Federico Bricolo -. Il programma unitario di questa edizione che ingloba, oltre a Vinitaly, anche wine2wine Business Forum, la Vinitaly International Academy, Vinitaly Tourism e SOLExpo, rafforza il presidio di Veronafiere su questo mercato strategico e tutt’altro che saturo, che può riservare nuove potenzialità di crescita per il vino italiano”.
Infatti, il 75% dei consumatori statunitensi di vino Made in Italy si concentra in una quindicina di Stati, con in testa California, New York, Florida, Texas e Illinois. Gli Italian wine lover, oggi, provengono soprattutto da qui, sono in prevalenza consumatori di origine caucasica (75%), Boomers o Gen X (62%), con una significativa presenza del pubblico femminile. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly su base Iwsr (International Wine and Spirits Record, leader globale nei dati, nelle analisi e nelle informazioni strategiche per il settore delle bevande alcoliche) l’identikit del consumatore del futuro è di genere maschile, Gen Z ma anche Millennial, di etnia latinoamericana o afro-discendente, preferibilmente residente in Texas, Illinois, California, South Carolina e Georgia o altre aree con quei segmenti di popolazione non solo poco esplorati, ma che Stato per Stato dimostrano percentuali di gradimento del vino superiori alla media nazionale. Nuovi target e aree di domanda potenziale che Vinitaly.USA vuole intercettare per ampliare le occasioni di business del vino italiano, paese leader tra i consumi di vini d’importazione con una quota pari al 38% sul totale. Opportunità per le imprese made in Italy ma anche per il trade americano: secondo una stima dell’Osservatorio, infatti se è vero che le imprese italiane registrano un fatturato annuo di oltre 2,2 miliardi di dollari dalle vendite oltreoceano, per i partner commerciali Usa il beneficio a valore sale a più di 10 miliardi di dollari. A Vinitaly.USA, attesi tra i buyer anche i top Volio Fine Wine Imports, Vias, Terlato Wines, More Than Grapes – wine imports, Winebow fine wines – spirits e Eagle Eye Wines. Nei panel di wine2wine Vinitaly Business Forum, inevitabili anche i focus sui dazi: se ne discuterà, tra gli altri, con Benjamin Aneff, presidente U.S. Wine Trade Alliance.
“L’Agenzia ITA-Italian Trade Agency, nel solco della diplomazia della crescita spinta dalla Farnesina e negli obiettivi di crescita indicati anche dal ministero dell’agricoltura, è orgogliosa di essere motore trainante dell’edizione 2025 di Vinitaly Chicago – ha commentato il presidente di ITA, Italian Trade Agency, Matteo Zoppas – realizzata in collaborazione con Veronafiere e la Camera di Commercio di Chicago. Quest’anno ospitiamo circa 250 aziende con 2000 etichette, un numero in crescita rispetto all’anno precedente. Abbiamo lavorato con cura sulla qualità degli operatori, dei buyer e dei produttori, offrendo un livello di selezione ancora più elevato e organizzando tre masterclass per avvicinare sempre più il pubblico americano al gusto del vino italiano. In questo momento di incertezza sui dazi – ha concluso Zoppas – il nostro impegno è dare un supporto tangibile agli imprenditori del vino italiano negli Stati Uniti. Nei prossimi mesi valuteremo insieme l’andamento del mercato, ma oggi siamo qui per fare la nostra parte dando sostanza al ruolo del sistema Paese”.
All’inaugurazione di Vinitaly.USA hanno partecipato Marco Peronaci, Ambasciatore d’Italia negli USA; Marco Rago, Consigliere giuridico ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale; Maurizio Muzzetta, presidente Fiere Italiane USA LLC; Domenico Mauriello, segretario generale Assocamerestero e Robert Allegrini, presidente NIAF (The National Italian American Foundation). Sono, inoltre, intervenuti: Luigi Scordamaglia, amministratore delegato Filiera Italia; Giordano Emo Capodilista, vicepresidente Confagricoltura; Tommaso Battista, presidente Copagri; Carmelo Troccoli, direttore nazionale Fondazione Campagna Amica; Marzia Varvaglione, presidente CEEV (Comitè Europeen des Entreprises Vins) e Lamberto Frescobaldi, presidente Unione Italiana Vini (in collegamento). Mentre al successivo Business Forum organizzato da ITA – Italian Trade Agency, ha registrato i contributi di Marilisa Allegrini, presidente e ceo Gruppo Marilisa Allegrini, Francesco Ganz (Ethica Wines), Bill Terlato (Terlato Wine Group), Diva Moretti Polegato (Villa Sandi) con le conclusioni di Matteo Zoppas, presidente ITA – Italian Trade Agency e del ministro Francesco Lollobrigida. Presenti per Veronafiere anche la vicepresidente Marina Montedoro, l’amministratrice delegata Barbara Ferro e il direttore generale Adolfo Rebughini. A Chicago anche Kristian Ghedina (ex sciatore con 33 podi in Coppa del Mondo e sommelier Ais ad honorem dal 2023) nella veste di Ambassador Vinitaly.USA 2025.
-foto ufficio stampa Veronafiere –
(ITALPRESS).
Cronaca
Crampi per Sinner a Shanghai: si ritira al 3° contro Griekspoor
Pubblicato
6 ore fa-
5 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Giornata amara per Jannik Sinner. L’azzurro si è ritirato nel corso del terzo set del match dei sedicesimi di finale del “Rolex Shanghai Masters”, il penultimo Masters 1000 della stagione, con montepremi totale pari a 9.193.540 dollari, in corso sui campi in cemento della capitale economica della Cina. Il tennista altoatesino, numero 2 del mondo e secondo favorito del seeding (in realtà primo favorito dopo il forfait all’ultimo minuto di Carlos Alcaraz), ha ceduto di fronte all’olandese Tallon Griekspoor, 31 del ranking Atp e 27esima forza del tabellone, a causa dei crampi.
L’azzurro aveva vinto il primo set per 7-6 (3). Poi nella seconda frazione è arrivato a due punti dal match, prima di arrendersi per 7-5. Infine, nella terza frazione ha cominciato ad accusare problemi, soprattutto per crampi alla gamba destra. Quindi, sul 3-2 in favore dell’olandese, è stato costretto ad alzare bandiera bianca.
Buone notizie invece da Pechino, dove Sara Errani e Jasmine Paolini hanno conquistato un altro titolo in doppio. Le due azzurre hanno vinto il “China Open”, penultimo Wta 1000 della stagione, andato in scena sui campi in cemento dell’Olympic Green Tennis Centre. La emiliano-romagnola e la toscana, campionesse anche nel 2024 nella capitale cinese, hanno battuto in finale la coppia composta dalla giapponese Miyu Kato e dall’ungherese Fanny Stollar con il punteggio di 6-7 (1) 6-3 10-2. Per Errani e Paolini, in coppia, si tratta del quarto titolo del 2025: in bacheca quest’anno hanno messo anche il “1000” di Doha (sul cemento), quello di Roma (su terra) e lo Slam del Roland Garros (in terra). Complessivamente sono 9 i trofei (compresa la medaglia d’oro olimpica di Parigi 2024) conquistati insieme dalla 38enne di Massa Lombarda e dalla 29enne di Bagni di Lucca.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
La Roma vince anche a Firenze e resta in vetta
Pubblicato
8 ore fa-
5 Ottobre 2025di
Redazione
FIRENZE (ITALPRESS) – La Roma si conferma in testa alla classifica della Serie A, alla vigilia della pausa del le gare delle Nazionali, espugnando il Franchi di Firenze grazie alle reti di Soulè e Cristante che ribaltano il gol iniziale di Kean. Vincono 2-1 gli uomini di Gasperini con una prova non perfetta; ma tanto basta per avere la meglio su una Fiorentina davvero in crisi nera, che non si smuove dai tre punti maturati in sei giornate di campionato, rimanendo sempre più invischiata nella lotta salvezza.
La partita è divertente e incerta fin dal fischio di inizio con i viola a provare a fare gioco e ad attuare almeno nei primi 20′ un pressing alto, e con Kean che fa da boa e punto di riferimento. Di contro la Roma sembra timorosa e incerta, con molti errori di disimpegno da segnalare. Non è un caso che poco prima del quarto d’ora di gioco proprio Kean sfrutti uno scontro fortuito Mancini-Cristante a centrocampo, e si involi verso la porta giallorossa battendo Svilar.
Gli ospiti però non accusano il colpo e ci mettono poco a ribaltare il risultato. Prima Soulè con uno stupendo Mancini brucia De Gea, poi Cristante anticipa Mandragora su calcio d’angolo battuto dall’argentino numero 18 romanista, e fa due a uno per i suoi. La Roma potrebbe fare tris al 36′ se Dovbyk arrivasse prima su un cross di Wesley, mentre Kean sfiora la doppietta 2′ più tardi con un sinistro che centra il palo e poi esce. Nell’intervallo Gudmundsson rimane negli spogliatoi, al suo posto il neo azzurro Piccoli, mentre poco prima dell’ora di gioco Gasperini capisce di essere sottoposto al pressing viola e inserisce contemporaneamente Pellegrini e Dybala, quest’ultimo nell’anomala posizione di centravanti al posto di uno spento Dovbyk. I viola al 73′ centrano anche il loro secondo legno, con Piccoli che prende una traversa piena. Il tutto anticipa la mossa della disperazione di Pioli che inserisce anche Dzeko per Mandragora con tre punti in campo in contemporanea per i gigliati per l’assalto finale.
L’affollamento offensivo però produce poco se non un cross da destra su cui Gosens arriva tardi sul secondo palo. Anzi l’ultima chance c’è la Dybala al 90′ ma De Gea è reattivo. La sua parata però non basta a evitare la sconfitta viola e i tanti fischi finali del Franchi.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).


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