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Cronaca

Intesa Sanpaolo, 75% delle pmi non pianifica passaggi generazionali

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MILANO (ITALPRESS) – Tenere insieme tradizione e innovazione facendo crescere nelle aziende la consapevolezza dell’importanza di un passaggio generazionale ben pianificato e non limitato a un semplice atto notarile. Una strada quindi per garantire tanto la preservazione della storia di un’impresa quanto la sua competitività per il futuro, ma il 75 per cento delle aziende non progetta a dovere questa fase. Sono alcuni dei temi emersi dal convegno “Il passaggio generazionale nelle imprese familiari” organizzato a Milano da Intesa Sanpaolo, nel quale sono intervenuti Pierluigi Monceri, direttore regionale Milano, Monza e Brianza di Intesa Sanpaolo, Federico Visconti, rettore LIUC – Università Cattaneo, e Giulia Castoldi, delegata Assolombarda per le Aziende Familiari.
Al dibattito hanno contribuito anche due testimonianze aziendali: Filippo Berto, CEO di Berto Srl, seconda generazione della famiglia, alla guida dell’impresa brianzola che dagli anni ’50 ha reso famosa nel mondo la produzione di arredi di design “made in Meda”, e Angelo Rioli, amministratore delegato di Ri.Plast Srl, che dal 1976 produce articoli di cancelleria per la scuola e l’ufficio e che, grazie al passaggio generazionale ai tre figli del fondatore Luigi, ha rivolto una forte attenzione all’innovazione.
In Italia ogni anno 60.000 imprenditori vivono il passaggio generazionale. In Lombardia solo 11 imprese su 100 ne hanno affrontato almeno uno nel periodo 2013-2019, quota lievemente superiore alla media nazionale (10 su 100). Sono numeri che devono spingere a non sottovalutare un momento fondamentale per la vita soprattutto delle piccole e medie imprese che sono alla base del tessuto produttivo nazionale: basti pensare che solo il 50% di queste arriva alla seconda generazione e appena il 10% alla terza.
“Il tema del passato generazionale è destinato a diventare sempre più rilevante in funzione di un invecchiamento significativo della classe imprenditoriale italiana. Un dato su tutti: il 20% degli imprenditori ha più di 70 anni e credo che questo racconti in maniera forte e chiara quanto sia urgente affrontare il tema in maniera strutturata – ha spiegato Pierluigi Monceri -. Oggi purtroppo tre quarti delle aziende vivono in maniera assolutamente occasionale il passaggio generazionale (non lo preparano o pianificano), il 22% lo fa ma in maniera parziale. Quindi solo 3 aziende su 100 ha una modalità strutturata ed efficace di accesso a questa fase delicata”.
Il problema dell’avvicendamento al vertice ha interessato in misura prevalente le imprese più grandi, con 50 addetti e più (17,5%), sebbene abbia investito in misura simile anche quelle piccole da 10 addetti in su, mentre meno propense al cambiamento si sono mostrate le piccole imprese con meno di 10 addetti, dove il passaggio di consegne ha interessato solo 10 casi su 100, in linea con il dato regionale.
Un’altra difficoltà è la completa identificazione dell’impresa con la famiglia, con la conseguenza di chiudere le porte all’ingresso di manager esterni e quindi di competenze anche necessarie per gli sviluppi futuri dell’azienda.
Invece gli studi dimostrano che l’ingresso di manager esterni porta maggiori ritorni in termini di competitività, mentre le partecipazione delle nuove generazioni nel board apportano più innovazione e attenzione al green. Nel periodo 2019-2021, le aziende con almeno un amministratore under 40 hanno registrato una crescita mediana del fatturato dell’11,6% contro il 6,5% delle imprese con tutto il board over 65 e l’8,8% del resto delle imprese. Considerazioni analoghe valgono anche per quanto riguarda la redditività.
La sfida è ancora più complessa nelle family business, universo variegato in cui le dinamiche personali e affettive possono incidere sugli aspetti economici: un mondo che nel nostro Paese rappresenta l’85% delle imprese, in cui il CEO è della famiglia, mentre il 66% ha comunque un management familiare (rispetto al 26% della Francia e al 10% del Regno Unito).

In una fase così delicata, Intesa Sanpaolo offre un supporto specialistico e processi di formazione dedicati, affiancando al credito consulenza evoluta in tema di finanza d’impresa, ad esempio per tax e financial planning e operazioni straordinarie. Importante anche la collaborazione con il programma ELITE, l’ecosistema di Euronext, che aiuta PMI e giovani realtà imprenditoriali innovative a crescere e ad accedere ai mercati dei capitali privati e pubblici: una sinergia di lunga data che in cinque anni ha consentito l’accesso a più di 300 imprese in tutta Italia, di cui 79 lombarde, operanti in ogni settore.

Per Monceri “è indispensabile mettere tutte le attenzioni del caso attraverso processi e supporti per stimolare e definire un’evoluzione del passaggio generazionale che diventi effettivamente accompagnamento generazionale”. “Il tema è soprattutto di competenza più che di appartenenza. Se le competenze sono inserite nel contesto familiare, va benissimo. Ma spesso le competenze, all’insegna di un percorso di diversità e ricchezza, vengono valorizzate meglio se attinte dall’esterno. Riuscire ad integrare il senso di appartenenza con competenze manageriali crediamo sia una chiave di lettura importante attraverso la quale ispirare l’evoluzione delle nostre aziende”, ha aggiunto.

– foto xh7/Italpress –

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Cronaca

Al Vittoriano la mostra degli esuli fiumani, dalmati e istriani

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Cronaca

Premier cinese arriva a Singapore per una visita ufficiale

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SINGAPORE (ITALPRESS/XINHUA) – Il premier cinese Li Qiang è arrivato all’aeroporto Changi di Singapore il 25 ottobre 2025. Li è giunto nel Paese sabato per una visita ufficiale su invito del primo ministro di Singapore, Lawrence Wong.

Josephine Teo, ministra singaporiana per lo Sviluppo Digitale e l’Informazione, e Cao Zhongming, ambasciatore cinese a Singapore, hanno accolto Li all’aeroporto.

– foto Xinhua –
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Cronaca

Tudor “Non penso all’ipotesi esonero, la squadra è motivata”

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TORINO (ITALPRESS) – Igor Tudor non si cura delle critiche (“non le leggo”) e non teme di esser esonerato. Alla vigilia della gara in trasferta contro la Lazio, anzi, il tecnico della Juventus ha parlato di “squadra motivata e vogliosa di far bene” e si è detto certo di vedere il “suo” team giocare a Roma “con rabbia e orgoglio”.

“Il gruppo vuol fare una bella prestazione, anche se è conscio del momento e della forza dell’avversario. Non ci sono problemi particolari. I giocatori stanno dando tutto. I ragazzi si impegnano al massimo, anche quelli arrivati recentemente, che hanno avuto bisogno di un normale periodo di ambientamento”, ha detto Tudor.

“Paragonare Yildiz a Del Piero? Mi sembra prematuro. Del Piero ha fatto la storia qui. Kenan è praticamente al primo anno nel quale è titolare e nel quale gioca sempre. Anche lui è fortissimo ma a bisogno di tempo, sta facendo il suo percorso”, ha aggiunto il tecnico della Juve.

Sulla sua posizione, poi, ha affermato: “Io sto benissimo. A me penso zero. Penso sempre alla squadra. Le sensazioni dopo Madrid sono positive, anche se abbiamo perso. Abbiamo un bel banco di prova ora e vogliamo vincere. Paura di un esonero? Con tutta sincerità da zero a dieci è pari a zero. Io me la godo e cerco di fare il massimo. Ho tutto chiaro e da qui trovo la forza per motivare anche i giocatori al meglio. A Roma con orgoglio e rabbia? Probabilmente sì. La squadra dovrà dare sempre qualcosa di più in entrambe le fasi. Domani vogliamo fare qualcosa di più; vediamo cosa succede”.

“Le critiche non le leggo. Leader nel team li abbiamo, da Locatelli a Perin. Poi verranno fuori Thuram e Yildiz, che possono diventare anche loro dei leader. Vlahovic pure può diventarlo, così come Jonathan David: ma ognuno dovrà tirare fuori le sue doti che ha. Le nuove generazioni pensano più a loro che ai compagni, ormai c’è meno empatia nel mondo del calcio”, ha poi precisato Tudor.

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Sui singoli, infine, ha dichiarato: “Zhegrova non giocava da un anno. Ha questo problema al momento e dobbiamo essere cauti e allenarlo nel modo giusto, perchè presto può tornarci utile. Lui ha qualità e può darci brillantezza. In questa fase non può iniziare titolare e giocare tutta la partita. Kalulu e Kelly insostituibili? Loro fanno sempre bene e quindi giocano sempre. Io valuto le prestazioni dei giocatori, che sono determinanti per le scelte”.

– foto Ipa Agency –
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