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Zola “Orgoglio Napoli, in Lega Pro per aiutare i giovani”

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MILANO (ITALPRESS) – In campo uno di quei numeri 10 che fanno amare il calcio anche ai meno appassionati, poi allenatore, adesso dirigente. Gianfranco Zola ne ha vissute tante, ma non si stanca e ora che il nuovo numero 1 della Lega Pro, Matteo Marani, lo ha voluto in squadra come vicepresidente, ha lo stesso entusiasmo di quando faceva innamorare i tifosi di Torres, Napoli, Parma, Chelsea e Cagliari oltre che della Nazionale. In un’intervista al Corriere della Sera, ribadisce che secondo lui il calcio italiano deve ripartire dai giovani, che il suo “obiettivo è dare un impulso a riforme che aiutino i ragazzi. Bisogna stare attenti a come si allenano, dar loro tempo e consigli giusti. Solo così possiamo tornare a produrre giocatori di un certo tipo. Da bambino giocavo dalla mattina alla sera per strada, in parrocchia. Ora non è più così, i ragazzi hanno altre cose da fare. Vanno trovate alternative per stimolarli. Un tema importante per il nostro calcio, non solo per la Lega Pro”. Magic box, come lo chiamavano e lo chiamano ancora i tifosi del Chelsea, proprio dalla Serie C è partito. “E’ stato il mio trampolino di lancio. Prima la Nuorese, poi la Torres. Senza quelle opportunità non so se ce l’avrei fatta a sfondare”.
Ce l’ha fatta e ha vinto anche uno scudetto nel 1990 con il Napoli, proprio la squadra neo-campione d’Italia che, sottolinea Zola “ha vinto giocando benissimo. Pressing alto, coraggio, pazienza: le qualità delle migliori in Europa. Sono orgoglioso. Manco da Napoli da tanti anni, ma ho festeggiato con loro. Quando vinci lì non puoi dimenticarlo. Sono cose che ti restano dentro”. Così come resta dentro l’aver vissuto la gioia tricolore al fianco di Maradona. “Diego era una persona di uno spessore unico. Provavo una sorta di adulazione per lui. E lottava per noi. Le faccio un esempio: io e Massimo Tarantino non eravamo inclusi nel premio scudetto, lui si battè con la società per farcelo avere. Si esponeva, pensava più agli altri che a sè stesso”. Si torna agli impegni di oggi, al suo impegno come vicepresidente di Lega Pro. “Quando un amico come Marani mi chiede un favore io lo ascolto e provo ad aiutare. Poi credo in questo progetto. Mi sono buttato e ho detto sì. Ho preso contatti per capire come funzionano i modelli, vincenti, di Inghilterra, Francia e Germania. Cerchiamo cose che possano essere utili anche qui. Vogliamo garantire agevolazioni finanziarie alle squadre che fanno giocare calciatori cresciuti nel vivaio, senza alcun obbligo sul minutaggio. Poi, con i tempi giusti, inserire per ogni rosa un numero fisso di giocatori costruiti in proprio. Idee al vaglio, non le uniche”.
C’è per esempio quella, non nuova, delle squadre B che non riesce a decollare. “La Juve è un esempio virtuoso, con calciatori che si sono formati in Lega Pro e ora sono protagonisti in serie A. Ci sono altri club interessati, come l’Atalanta, che potrebbe iscriversi già dalla prossima stagione. Dovremo far sì che queste realtà non schiaccino le altre – spiega Zola -. Nella nostra categoria ci sono 60 squadre: non tutte sono attente ai giovani. Sarebbe bello andare insieme nella stessa direzione. Stiamo lavorando bene, sono contento”. Dirigente sì, ma non dimentica la panchina, il suo passato da allenatore con l’ultima esperienza vissuta nel 2018 come vice di Sarri al Chelsea, ma la vita da tecnico non è un capitolo chiuso. “Ho voluto fare un passo indietro. La mia famiglia aveva bisogno di me. Dovevo stare vicino a mia moglie e ai miei figli. Oggi sono contento così: con la Lega Pro spero di dare un contributo per i giovani. Ma non escludo, in futuro, di tornare a fare l’allenatore. Resto un uomo di campo, innamorato del pallone”, conclude Gianfranco Zola, uno di quelli che palla al piede faceva amare il calcio e che adesso ha una nuova missione, aiutare il calcio italiano a “tornare a produrre giocatori di un certo tipo”, magari alla “Magic box”.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Juve-Milan termina 0-0, Pulisic sbaglia un penalty

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TORINO (ITALPRESS) – Termina senza reti il posticipo della domenica tra Juventus e Milan. Il rigore sbagliato da Pulisic e gli errori sotto porta di Leao graziano gli uomini di Tudor, che possono forse uscire “più soddisfatti” da questa partita, per il risultato, rispetto ai loro rivali, che hanno invece da recriminare. Per i bianconeri solo un grande squillo di Gatti, con grande risposta del portiere dei rossoneri.
L’avvio è tutt’altro che spettacolare, con le due squadre che si studiano senza creare grossi grattacapi alle difese avversarie. Al 29′, l’ex di turno Rabiot ci prova con un destro dalla distanza che termina alto sopra la traversa. Due minuti più tardi, Gimenez si rende protagonista di un’azione in solitaria che lo porta alla conclusione con il mancino, sulla quale Di Gregorio interviene in due tempi. Al 43′, Pavlovic si avventura in avanti, si allarga sulla sinistra e crossa al centro pescando Gimenez, il quale anticipa Rugani e va a colpire di testa, mettendo però a lato. Il primo tempo si chiude senza grosse emozioni.
In avvio di ripresa, dopo nemmeno tre minuti, Conceicao crossa in mezzo e la palla schizza sul destro di Gatti, ma Maignan è strepitoso a sbarrargli la strada con una parata decisiva. Quattro minuti dopo, la partita potrebbe subire una svolta quando Gimenez viene atterrato in area da Kelly. L’arbitro indica il dischetto, ma Pulisic fallisce la grande occasione sparando alto il rigore. Al 22′, il neo entrato Leao vede Di Gregorio fuori dai pali e ci prova da metà campo, ma la palla si alza troppo sopra la traversa. Il portoghese ha una grande occasione al 28′, ma a pochi passi dalla porta calcia fuori con il mancino, vanificando un assist dalla destra di Pulisic. L’ultima grande chance è ancora per Leao, che al 45′ viene servito da Modric con una grande imbucata ma strozza il destro e si fa neutralizzare il tentativo da Di Gregorio. Il risultato non cambierà più. I rossoneri scendono così in terza posizione, con 13 punti all’attivo, a -2 da Napoli e Roma. I bianconeri vanno invece a quota 12 e vengono raggiunti dall’Inter.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Il Napoli batte in rimonta il Genoa, 2-1 al Maradona

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NAPOLI (ITALPRESS) – Dopo una prima frazione sottotono, il Napoli gioca un super secondo tempo e ribalta un buon Genoa, vincendo 2-1 al Maradona. La rimonta porta le firme di Anguissa e Hojlund; l’iniziale vantaggio degli ospiti era stato siglato dal teenager Ekhator. Conte perde per infortunio prima Lobotka poi Politano, ma può quantomeno godersi una prestazione convincente di De Bruyne, partito inizialmente dalla panchina.
Nel primo tempo il Napoli mette in campo poche idee e molta imprecisione, nonostante un avvio inizialmente incoraggiante. Nei dieci minuti iniziali, infatti, i padroni di casa sfiorano in due occasioni il vantaggio. Nel tentativo di liberare l’area di rigore al 7′, Marcandalli rinvia addosso a Hojlund e la palla si indirizza pericolosamente verso la porta di Leali, uscendo di pochissimo a lato. Tre minuti più tardi, Politano sul secondo palo non riesce col piede debole a segnare da distanza ravvicinata. Da lì in poi il Napoli fatica a costruire azioni pericolose, trovandosi di fronte a un Genoa molto solido, intenso e pericoloso in contropiede. Gli sforzi del Grifone vengono premiati al 34′, quando il 2006 Jeff Ekhator segna l’1-0 e gela il Maradona: il gol nasce da una sgroppata di Norton-Cuffy che lascia sul posto Oliveira e serve la punta rossoblù che finalizza di tacco. Per il Napoli piove sul bagnato, perchè, oltre alla rete subita, Conte paga dazio anche sul piano degli infortuni. Al 44′, infatti, Lobotka dà forfait, a seguito di un problema muscolare: a inizio ripresa, poi, si fa male anche Politano.
Nonostante la tanta sfortuna, la squadra di Conte cambia marcia nel secondo tempo e mette all’angolo un Genoa sempre più sulle gambe col passare dei minuti. La rete del pari arriva al 57′ e la realizza Anguissa, il più veloce a deviare in porta un pallone vagante in area. Il Napoli macina occasioni da gol, asfissiando gli ospiti nella propria meta campo. Dopo un miracolo di Leali su Di Lorenzo, un gol annullato ad Hojlund per fuorigioco e un palo colpito, alla fine l’insistenza dei partenopei porta alla rete del 2-1. A far esultare i tifosi di casa ci pensa ancora Hojlund che dà così continuità alla doppietta realizzata in settimana in Champions: al 75′ il danese segna in tap-in dopo il grande intervento di Leali su Anguissa. Il Napoli gestisce il finale senza patemi e porta a casa una vittoria fondamentale che le permette il ritorno in vetta alla classifica.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Masters 1000 Shanghai, Sinner si ritira in preda ai crampi: Griekspoor agli ottavi

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ROMA (ITALPRESS) – Giornata amara per Jannik Sinner. L’azzurro si è ritirato nel corso del terzo set del match dei sedicesimi di finale del “Rolex Shanghai Masters”, il penultimo Masters 1000 della stagione, con montepremi totale pari a 9.193.540 dollari, in corso sui campi in cemento della capitale economica della Cina.

Il tennista altoatesino, numero 2 del mondo e secondo favorito del seeding (in realtà primo favorito dopo il forfait all’ultimo minuto di Carlos Alcaraz), ha ceduto di fronte all’olandese Tallon Griekspoor, 31 del ranking Atp e 27esima forza del tabellone, a causa dei crampi.

L’azzurro aveva vinto il primo set per 7-6 (3). Poi nella seconda frazione è arrivato a due punti dal match, prima di arrendersi per 7-5. Infine, nella terza frazione ha cominciato ad accusare problemi, soprattutto per crampi alla gamba destra. Quindi, sul 3-2 in favore dell’olandese, è stato costretto ad alzare bandiera bianca.

DJOKOVIC AVANZA

Novak Djokovic ha raggiunto gli ottavi di finale a Shanghai. Il quattro volte campione dell’unico Masters 1000 asiatico (il serbo ha vinto nel 2012, 2013, 2015 e 2018) ha superato in rimonta il qualificato Yannick Hanfmann per 4-6 7-5 6-3. Tra Djokovic e i quarti di finale c’è ora lo spagnolo Jaume Munar. Si è ritirato anche David Goffin. Il belga ha alzato bandiera bianca contro Gabriel Diallo (sul 3-0 in favore del canadese). Avanzano agli ottavi infine anche Rune, Bergs e il francese Giovanni Mpetshi Perricard, che ha sconfitto Taylor Fritz per 6-4 7-5.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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