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Cronaca

Pd, Schlein “Clima, sanità e lavoro per battere la destra”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’urgenza di affrontare l’emergenza climatica è la più importante. Ma noi dobbiamo riuscire a fare qui l’unica grande opera che serve al nostro Paese: un grande piano contro il dissesto idrogeologico. Non possiamo essere il Paese che spende dopo le emergenze quattro volte quello che spende in prevenzione. Serve anche una legge contro il consumo di suolo.
Oggi ogni bambino nasce con una porzione di cemento sulle spalle.
Tener insieme la questione sociale e una conversione ecologica di qualità: questa è la nuova grande ossessione del Pd».
E’ quanto sostiene il segretario del Pd, Elly Schlein, intervistata dal direttore de La Repubblica Maurizio Molinari.
Sui danni per il maltempo in Emilia Romagna: “E’ importante che al più presto arrivino i ristori. Dico al governo di fare in fretta. Ed è importante anche la nomina del commissario, su cui non vogliamo vedere politicizzazione. Sarebbe imperdonabile”.
Schlein ha parlato anche della guerra in Ucraina: “La nostra condanna dell’invasione di Putin non potrebbe essere più netta. E’ una guerra nazionalista. Una guerra che viola il diritto internazionale da ogni punto di vista. La nostra posizione è netta, siamo al fianco del popolo ucraino anche con le armi. Però non dobbiamo perdere di vista lo sviluppo diverso, verso una pace giusta. Lo dico da questa città: sosteniamo con grande speranza la missione del cardinale Zuppi. Io credo da federalista europea che abbiamo bisogno di più Europa, di ritrovare una voce unitaria, coesa e forte per veder la fine di ogni guerra».
E sull’immigrazione?: “”La destra è capace di fare una sola cosa: nominare i problemi senza poi avere le soluzioni. Puntano il dito verso il basso: i nostri problemi arrivano dall’ultimo arrivato, da quello che arriva col barcone. Per noi invece bisogna chiedere di rivedere i trattati di Dublino, e bisogna ci siano vie di accesso sicure, che escludano il traffico di esseri umani. E serve una Mare nostrum europea, che salvi le vite in mare. Vuol dire superare in Italia una legge che ha più di 20 anni e che ha il nome di Bossi Fini, che crea irregolarità e colpisce gli irregolari, e non chi li sfrutta».
La ricetta di Schlein per tornare a battere la destra: “Dobbiamo rimettere al centro i diritti delle persone, ci vorrà un po di tempo, perchè il Pd è stato al governo in questi anni e ha fatto anche errori. Ma noi oggi vogliamo lavorare per il salario minimo. Lavoriamo per costringere il governo che non si può attuare il Pnrr senza sanare le piaghe del mondo del lavoro. Quindi legge sui contratti a termine, legge sulla rappresentanza e salario minimo. Quindi lavoro, salute, perchè il governo sta già tagliando la sanità pubblica. Abbiamo proposte e contenuti, ma siamo anche pienamente consapevoli che da soli non siamo autosufficienti. Quindi dobbiamo costruire una grande alleanza col mondo associativo».

– foto: agenziafotogramma.it

(ITALPRESS).

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Cronaca

Mattarella visita una scuola di Palermo “Il dialogo fa crescere”

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PALERMO (ITALPRESS) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato a sorpresa la scuola di Palermo “Edmondo De Amicis-Leonardo Da Vinci” nella sede di via Serradifalco, nel quartiere Noce-Malaspina. Il capo dello Stato si è intrattenuto in particolare con i bambini della 5^ C, una classe primaria multietnica, i cui alunni furono oggetto a ottobre di insulti e commenti a sfondo razzista mentre partecipavano all’iniziativa “Io leggo perchè”, al centro di Palermo.
Tutt’altro che imbarazzati dalla presenza dell’ospite illustre (la visita era stata tenuta segreta dalla dirigente scolastica Giovanna Genco), hanno rivolto al presidente alcune domande, consegnandogli alcuni doni. Sulla lavagna di classe spiccava un grande tricolore.
I bambini hanno poi scortato il presidente nell’aula magna, dove l’orchestra dei ragazzi delle classi della secondaria ha suonato due brani di Giuseppe Verdi, il coro delle Zingarelle dalla Traviata e il “Va, pensiero” dal Nabucco.
“Vivere insieme, dialogare, fa crescere, rivolgo un sentito grazie ai vostri insegnanti. Insegnare è un’impresa difficile ma esaltante”, ha detto il presidente ai circa 300 ragazzi al termine dell’incontro.
“Siete bravissimi, avete eseguito magistralmente questi due pezzi, e non è facile con tanti strumenti ad arco, a fiato, a percussione. Complimenti ai vostri insegnanti e complimenti a voi – ha affermato il capo dello Stato rivolgendosi all’orchestra che aveva eseguito i due brani. “La musica e la cultura sono il veicolo della vita, della convivenza, dell’apertura, della crescita personale e collettiva, tutti quanti insieme – ha aggiunto -. Per me è grande motivo di soddisfazione essere qui e farvi i complimenti”.
“Io ogni anno vado in una scuola per l’apertura dell’anno scolastico. Ma non è frequente che in altre occasioni vada a visitare delle scuole. Sono lietissimo di essere qui questa mattina e ringraziarvi di quello che fate, facendovi gli auguri per i vostri studi e il vostro futuro – ha spiegato il presidente -. Ringrazio ancora una volta i vostri insegnanti per quello che vi trasmettono, per come vi guidano nell’accrescimento culturale. Voi siete una scuola che con la lettura, la musica e altre iniziative di crescita culturale esprime i valori veri della convivenza nel nostro Paese e nel mondo, che è sempre più unito, connesso, sempre più senza confini. E’ una ricchezza quella di crescere insieme, scambiarsi opinioni, abitudini, idee. Ascoltare gli altri fa crescere e voi lo state facendo, per questo complimenti e auguri”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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Tajani “Per la pace in Palestina l’Europa potrà avere un ruolo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Siamo all’alba di una possibile pace che potrebbe coinvolgere l’intera regione”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista al quotidiano La Stampa in merito alla tregua a Gaza.
“Ora inizia un lavoro diplomatico lungo e complesso per rafforzare la tregua – sottolinea Tajani -. Le prossime sei settimane saranno la chiave per porre le basi del passaggio dalla prima alla seconda fase del cessate il fuoco. La liberazione delle prime tre giovani donne israeliane è positiva, ma ora deve proseguire la liberazione degli ostaggi israeliani e, contestualmente, si devono far arrivare aiuti alla popolazione palestinese”.
Una volta stabilizzata la tregua “si potrà ridare slancio agli Accordi di Abramo, con cui si volevano normalizzare i rapporti dei Paesi arabi con Israele. Quel percorso era quasi concluso, ma si è interrotto con l’attacco del 7 ottobre. Adesso si devono riannodare i fili”.
Per il ministro “sarebbe una buona idea avere una missione di interposizione promossa da un ente internazionale come l’Onu. Purchè sia a guida araba. Può aiutare a consolidare la pace e a rafforzare l’Autorità palestinese. Siamo ancora in una fase embrionale, ma saremmo pronti a partecipare con un contingente. Serve, più in generale, una presenza europea in Medio Oriente. E in Palestina l’Europa potrà avere un ruolo, se c’è un accordo gradito a entrambe le parti”.
Alla domanda se l’Italia ha l’obiettivo di riconoscere la Palestina, il vicepremier risponde così: “Sì, la nostra strada porta lì, ma ci vuole tempo perchè la Palestina deve essere riconosciuta anche da Israele e a sua volta deve riconoscere Israele. Le iniziative unilaterali che ho visto finora da parte di alcuni Paesi non servono alla Palestina nè alla pace”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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