Cronaca
Taxi, un’odissea per clienti e turisti
Pubblicato
2 anni fa-
di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Tempi d’attesa sempre più lunghi, pagamenti spesso solo in contanti, tariffe poco trasparenti, corse non effettuate perchè considerate troppo brevi, centralini che non rispondono. Prendere un taxi in Italia somiglia sempre di più a una corsa a ostacoli. La situazione si è aggravata questa estate, ma l’inizio dell’autunno non sta portando miglioramenti. Roma è l’epicentro di questa crisi.
“In base alla giornata ti trovi 40-60 minuti ad aspettare. Io vivo qui da due anni, la situazione è peggiorata in modo incredibile, se pensiamo al Giubileo che abbiamo davanti e al possibile Expo non ne veniamo più fuori”, racconta all’Italpress un utente in attesa davanti alla stazione Termini. “E’ indescrivibile, al telefono non rispondono”, spiega un altro cittadino. “Due o tre sere fa, in concomitanza della Ryder Cup per trovare un taxi mi sono dovuto ‘buttarè in strada perchè l’app non funzionava e al telefono non rispondevano”, dice un giovane, mentre una donna in fila sottolinea come “servirebbero più taxi” soprattutto negli orari di punta. “Faccio il pendolare da Napoli, e ogni sera perdo più tempo ad attendere il taxi che a percorrere il tragitto Napoli-Roma”, racconta un altro utente.
La politica prova a correre ai ripari ma serve tempo. Un’altra attesa che si aggiunge a quella infinita per un taxi.
“Il Governo sta intervenendo con il decreto Asset per venire incontro alle esigenze delle amministrazioni locali e dei consumatori”, spiega all’Italpress Salvatore Sasso Deidda, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Trasporti della Camera.
“Il forte afflusso di turisti e pendolari ha messo a nudo dei problemi strutturali – aggiunge -. Ma con questo noi non vogliamo colpevolizzare la categoria dei tassisti. La mobilità è cambiata, bisogna intervenire per gradi aumentando le licenze dei taxi. E’ prematuro pensare subito a un raddoppio prima di vedere gli effetti del decreto Asset. Dobbiamo analizzare le fasi del mercato. I sindaci sono comunque sempre liberi di aumentare le licenze. La mobilità sta cambiando, noi attenzioniamo questo nuovo fenomeno ma nel rispetto della categoria dei tassisti, sono anche loro dei lavoratori”.
“Noi abbiamo in alcune stagioni dell’anno picchi di domanda che devono essere serviti adeguatamente attraverso una maggiorazione dell’offerta. E’ evidente che da un lato c’è il bisogno di aumentare il numero delle licenze esistenti, però ci sono degli ulteriori strumenti che possono essere utilizzati – dice all’Italpress l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale Eugenio Patanè -. Abbiamo messo in campo il provvedimento delle seconde guide, che consente una maggiore possibilità di aumentare le ore di turno dei tassisti utilizzando un altro collaboratore, che sia anche un familiare oppure un sostituto alla guida, ma ci vuole un pò di tempo affinchè questo possa essere attuato”.
“Rispetto al decreto Asset varato dal Governo c’è un pizzico di delusione da parte dell’amministrazione comunale perchè non sono stati recepiti quegli emendamenti che attraverso l’Anci avevamo presentato – prosegue -. Avevamo chiesto di migliorare la parte sulle licenze stagionali e temporanee che per essere rese appetibili per i tassisti dovevano almeno essere trasformate in licenze permanenti attivabili stagionalmente dalle amministrazioni. Il secondo comma invece avrebbe dovuto lasciare il 20% degli oneri alle amministrazioni comunali. Se si toglie un introito così importante si rende, di fatto, non appetibile per l’amministrazione questa procedura straordinaria. A questo punto noi adopereremo quella ordinaria perchè non ci serve il Dl Asset per le licenze”.
“C’è una pesante carenza di taxi e non ne soffrono i “ricchi” ma le persone normali che fra l’altro a Roma non possono nemmeno utilizzare un servizio di trasporto pubblico degno di questo nome”, afferma all’Italpress il deputato di Azione-Italia Viva Luigi Marattin, che lancia una proposta: “Visto che da vent’anni non si riesce a risolvere il problema nella maniera che servirebbe, cioè semplicemente raddoppiando le licenze, abbiamo pensato di proporre che il Governo assegni al tassista una licenza che non può essere riutilizzata ma solo venduta sulla piattaforma telematica gestita dall’Autorità di regolamentazione dei trasporti, in modo tale che il tassista rientri dell’investimento fatto. Così si raggiungono degli obiettivi. Si aumentano le licenze e si compensa in qualche modo il tassista che ha investito”.
– Foto xl3/Italpress –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Mattarella “La Strage di Capaci è una ferita tra le più profonde della nostra storia”
Pubblicato
3 ore fa-
23 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “L’attacco feroce e sanguinario che la mafia compì trentatrè anni or sono a Capaci, e che ripetè poche settimane più tardi in via D’Amelio a Palermo, costituisce una ferita tra le più profonde della nostra storia repubblicana”. E’ quanto dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 33esimo anniversario della strage di Capaci.
“Il primo pensiero, commosso oggi come allora – aggiunge il Capo dello Stato -, va a chi perse la vita: Giovanni Falcone insieme a Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani. A loro è unito indissolubilmente il ricordo di Paolo Borsellino, di Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Servitori dello Stato, che la mafia uccise con eclatante violenza per piegare la comunità civile. Quelle tragedie generarono una riscossa della società e delle istituzioni. L’azione stragista svelò la minaccia alla libertà di ogni cittadino. Il contrasto alla mafia si intensificò fino a scardinare le posizioni di comando dell’organizzazione criminale. ‘La mafia, come ogni fatto umano, ha avuto un inizio ed avrà anche una finè: questo ripeteva Falcone, sollecitando coerenza e impegno educativo, spronando chiunque nella società a fare la propria parte insieme alle istituzioni, a ogni livello. La mafia ha subìto colpi pesantissimi, ma all’opera di sradicamento va data continuità, cogliendo le sue trasformazioni, i nuovi legami con attività economiche e finanziarie, le zone grigie che si formano dove l’impegno civico cede il passo all’indifferenza. Nella memoria viva di Falcone e Borsellino, il 23 maggio è diventata la Giornata della legalità, perchè occorre tenere sempre alta la vigilanza, coinvolgendo le nuove generazioni nella responsabilità di costruire un futuro libero da costrizioni criminali”, conclude il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
– foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).
Cronaca
Strage Capaci, Meloni “Governo sempre in prima linea contro la criminalità”
Pubblicato
3 ore fa-
23 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Il 23 maggio è la Giornata della Legalità, in memoria delle vittime della mafia. Ricordiamo Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, gli agenti della scorta, tutti coloro che hanno sacrificato la vita per difendere i valori della legalità. E con loro, ogni vittima caduta per mano mafiosa. Il loro esempio e il loro ricordo continuano a guidare la nostra azione. Anche in loro nome, il Governo è e sarà sempre in prima linea nella lotta contro ogni forma di criminalità. Senza tregua, senza compromessi. Non dimentichiamo”. Lo scrive su X il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
– Foto: Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
33 anni fa la strage di Capaci, a Palermo una giornata di memoria
Pubblicato
3 ore fa-
23 Maggio 2025di
Redazione
PALERMO (ITALPRESS) – Ricorre oggi il 33esimo anniversario della strage di Capaci. Il 23 maggio 1992 nella tremenda esplosione
vennero spazzate via le vite del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti che li scortavano, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.
Da ormai trentatre anni il cinquantottesimo minuto dopo le 17 del 23 maggio non rappresenta mai un orario comune, uno di quelli che passano inosservati nel trambusto quotidiano. E’ invece, ogni anno, quel minuto che blocca il fiato, sospende i pensieri, dilata il tempo, infligge dolore e, alla fine, se ci si guarda attorno, restituisce speranza. Sono quei secondi che riportano alla mente le forti immagini di quanto accaduto alla stessa ora nel 1992: la strage di Capaci, quel tragico evento che
ha cambiato la storia del Paese. E non solo.
Oggi a Palermo sono diversi gli appuntamenti e le manifestazioni che serviranno a ricordare le vittime dell’attentato. Il clou sarà la cerimonia all’albero Falcone.
La Fondazione Falcone apre al pubblico il Museo del presente dedicato a Falcone e Borsellino, a Palazzo Jung. La giornata prenderà il via alle 9.30 con l’accoglienza delle autorità istituzionali, degli studenti e degli ospiti da parte dei vertici della Fondazione Falcone. Prevista la presenza, tra gli altri, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del ministro di Grazia e Giustizia Carlo Nordio.
Nel pomeriggio, alle 16, il sit-in davanti l’albero Falcone in via Notarbartolo dove alle 17 interverrà Maria Falcone, sorella del giudice e presidente della Fondazione Falcone. Alle 17.30 l’ex magistrato e presidente del Senato Piero Grasso leggerà i nomi delle vittime delle stragi di Capaci e via d’Amelio e alle 17.58, ora della strage, il trombettiere della polizia suonerà il silenzio.
Come sempre saranno coinvolti gli studenti “per continuare a costruire un futuro libero dalle mafie”. Tra le tante, alle 9, l’iniziativa “Tribunale chiama scuola” organizzata dall’Ordine degli Avvocati, dall’Associazione Nazionale Magistrati e dalla Rete per la Cultura Antimafia nella Scuola che prevede letture in memoria dei martiri di Capaci e la commemorazione solenne della strage.
Inoltre, il Ministero dell’Istruzione ha deciso di condividere con tutte le scuole italiane, la proiezione del docufilm “Falcone e Borsellino – Il fuoco della memoria”, realizzato dal Dipartimento DEMS dell’Università degli Studi di Palermo, all’interno del progetto “Officina UNIPA per la Legalità e il Contrasto alle Mafie”. E’ un viaggio corale che racconta le figure di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino attraverso le voci di chi li ha amati, affiancati, seguiti. Familiari, colleghi, magistrati, giornalisti, docenti universitari e studenti costruiscono una narrazione plurale e profonda, capace di restituire umanità e impegno a chi ha pagato con la vita la scelta di servire lo Stato.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).


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