Cronaca
Duomo di Milano, conclusione del restauro dello Scurolo di San Carlo
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1 anno fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – La Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano celebra oggi un nuovo traguardo: il completamento del restauro dello Scurolo di san Carlo. Un importante intervento, durato due anni e giunto finalmente alla conclusione dopo la chiusura al pubblico nel 2020 di questo spazio così importante per la Cattedrale, per restituire in tutto il suo splendore a fedeli, pellegrini e visitatori la cappella sotterranea dove riposa il corpo del santo copatrono dell’Arcidiocesi di Milano. La conclusione del restauro sarà onorata dalla visita dell’Arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini, al termine del Pontificale nella Solennità liturgica di san Carlo, previsto per il 3 novembre alle ore 17.30. Lo Scurolo sarà quindi nuovamente accessibile a fedeli e visitatori a partire da sabato 11 novembre. Lo “Scurolo” (così detto dal termine dialettale milanese scuroeu, cioè ambiente scarsamente illuminato o sotterraneo) è il luogo che custodisce le spoglie di san Carlo Borromeo nel Duomo di Milano. Progettato nel 1606 da Francesco Maria Richini, su commissione dal cardinale Federico Borromeo, lo Scurolo si trova sotto il presbiterio della Cattedrale, accanto alla Cripta (Cappella iemale). Appare già sufficientemente completato e decorato in tempo per la canonizzazione del santo (1° novembre 1610), costituendo così l’omaggio dei milanesi e dei loro Arcivescovi a san Carlo. Il piccolo ambiente è a pianta ottagonale, a lati alternatamente diseguali: lo Scurolo è preceduto da uno pseudo-pronao classicheggiante che lo divide dalla Cappella iemale. Le pareti sono ornate nella parte inferiore da specchiature in marmo e nella parte superiore da pannelli decorati con tessuti ottocenteschi rimaneggiati nel Novecento con preziosi ricami in filati di seta, oro e argento, con simboli eucaristici e il motto Humilitas della famiglia Borromeo. Al 1619 risale la delibera della decorazione in lamina d’argento sbalzato, che richiese oltre cinquant’anni di lavoro. I donatori furono la Veneranda Fabbrica, che vi aveva stanziato la cifra mensile di seicento lire imperiali, gli orefici milanesi, il conte Borromeo, il cardinale Litta (Arcivescovo di Milano dal 1652 al 1679) e i moltissimi cittadini che si unirono nel sostegno all’iniziativa. Cuore dello Scurolo è l’urna in cristallo e argento, che custodisce il corpo di san Carlo: disegnata dal Cerano, l’opera fu donata da Filippo IV di Spagna. Il corpo del santo è rivestito dei paramenti pontificali: il volto è ricoperto da una maschera in argento, voluta dal cardinale Giovanni Battista Montini (papa Paolo VI) durante il suo ministero episcopale come Arcivescovo di Milano (1954 – 1963). Fortemente voluto dalla Veneranda Fabbrica e dal Capitolo Metropolitano di Milano e portato a compimento grazie anche al sostegno del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e di Regione Lombardia, l’intervento di ripristino è stato condotto dalle maestranze della Fabbrica con l’ausilio di professionisti del restauro con i propri collaboratori quali Luca Quartana per la parte lignea, Ilaria Mensi per i tessuti, Anna Rizzi e Franco Blumer per tutti gli ornati in argento, dai rilievi della volta alle Virtù della parte bassa, per le cornici d’argento delle tappezzerie e il paliotto d’altare. In particolare, le patine sulle decorazioni metalliche, i depositi superficiali, le ossidazioni dei filati di argento e oro delle tappezzerie che in molti punti risultavano strappate e abrase, le parti lignee tarlate e pesantemente ricoperte da vernici rendevano tale restauro urgente. L’intervento ha così permesso di restituire nuovo splendore – è proprio il caso di usare questa espressione – a tutte le superfici decorative dello Scurolo, nascoste da secoli di polveri e sporcizia, e di aver ricreato un ambiente artistico e autenticamente spirituale, ben diverso da come lo si ricordava prima dell’inizio dei lavori: gli argenti erano talmente ossidati da sembrare quasi d’ebano; le tappezzerie danneggiate e pericolanti. La Veneranda Fabbrica del Duomo, inoltre, ha provveduto al rifacimento degli impianti e dell’illuminazione della cappella, progettata da Pietro Palladino. “Da molto tempo ardeva in noi il desiderio di mettere mano al restauro di uno degli spazi più nascosti e preziosi del Duomo di Milano: lo Scurolo di san Carlo. Un primo tentativo era stato bloccato dalla pandemia, che aveva portato in uno stato di “sospensione” non solo le nostre vite, ma anche molti progetti in discussione presso la Veneranda Fabbrica del Duomo. Superato il dramma di quei giorni e ripreso il fervore dei lavori in cantiere, la Direzione della Fabbrica ha saggiamente aperto i lavori per ridare al più presto pieno splendore a uno spazio che esigeva visibilmente un intervento di pulitura e restauro” commenta monsignor Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo di Milano. Dopo il momento alla presenza dell’Arcivescovo di Milano, Mons. Mario Delpini, lo Scurolo di san Carlo sarà nuovamente accessibile al pubblico a partire da sabato 11 novembre 2023, con le modalità già delineate di concerto con il Capitolo Metropolitano prima della pandemia. Il libero accesso allo Scurolo riservato ai fedeli sarà sempre garantito dal lunedì al sabato dalle ore 8.00 alle ore 10.00, direttamente dall’area riservata alla preghiera, con ingresso dalla Cripta. Venerdì 10 novembre 2023, alle ore 19.00, in Duomo, si terrà una conferenza di approfondimento interamente dedicata al restauro dello Scurolo di san Carlo, dal titolo Lo splendore della fede. Presentazione del restauro dello Scurolo di San Carlo Borromeo con un saluto di monsignor Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo di Milano e gli interventi di Francesco Canali, Direttore dei Cantieri della Veneranda Fabbrica del Duomoe e di Laura Paola Gnaccolini, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città di Milano. Con l’occasione sarà presentato il volume interamente dedicato al restauro dello Scurolo di san Carlo, edito da Silvana Editoriale, con gli interventi degli autori Francesco Repishti, Jessica Gritti e Paola Venturelli moderati da Elisa Mantia, Coordinatrice dell’Area Cultura e Conservazione della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, curatrice del saggio. Sabato 11 novembre 2023, alle ore 15.00, la Veneranda Fabbrica organizza una speciale visita guidata dedicata a san Carlo Borromeo, che permetterà di scoprire opere e spazi non sempre visibili al pubblico. In occasione della ricorrenza della sua canonizzazione le navate del Duomo ospitano per pochi mesi 56 grandi tele dedicate alla Vita e ai Miracoli del santo. I due grandi teleri che idealmente aprono e chiudono la serie: Nascita del Santo e la Gloria di san Carlo in cielo, sono oggi collocati in via permanente sul Grande Organo. Accedendo alla Cappella Feriale, normalmente non vistabile perchè riservata al culto, sarà possibile osservare da vicino, oltre all’organo, anche il magnifico coro ligneo e le preziose sculture in argento e gemme dedicate ai santi protettori di Milano. Proprio sotto al presbiterio si trova lo Scurolo ove sono custodite le spoglie di san Carlo Borromeo. (ITALPRESS).
Foto: Veneranda Fabbrica del Duomo
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A Pupi Avati il David di Donatello alla Carriera
Pubblicato
39 minuti fa-
24 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il regista Pupi Avati riceverà il Premio alla Carriera nel corso della 70^ edizione dei Premi David di Donatello. Il riconoscimento sarà assegnato mercoledì 7 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta, in prima serata su Rai 1, dagli studi di Cinecittà e trasmessa in 4K (sul canale Rai4K, numero 210 di Tivùsat). La conduzione dell’edizione 2025 è affidata a Elena Sofia Ricci e Mika. La serata sarà in diretta anche su Rai Radio2 – con la conduzione di Carolina Di Domenico – e sarà disponibile sulla piattaforma di RaiPlay.
“L’Accademia del Cinema Italiano è onorata di consegnare il David alla Carriera a Pupi Avati, talento poliedrico di regista, scrittore, sceneggiatore, musicista e produttore, in coppia inossidabile con il fratello Antonio – ha dichiarato la Presidente e Direttrice Artistica, Piera Detassis – Grande autore e affabulatore, ha raccontato il tempo perduto della provincia, con le sue pigrizie, le ferocie e gli spaventi, il soffio spaventoso dei mostri immaginati da ragazzo nelle campagne, ma anche la voglia di riscatto e lo slancio nell’inseguire i propri sogni. Creatore indiscusso del gotico padano con La casa delle finestre che ridono fino ai recenti Il signor Diavolo e L’orto americano, Avati si immerge con incanto e magia nell’autobiografia emiliana e scava a tocchi leggeri, mai appariscenti, nell’inconscio piccolo borghese e rurale, traendo segnali di umanità dalle vite grigie, redente dalla poesia e dalla speranza, in un racconto a mosaico, collettivo, d’amicizia e famigliare, come avviene nei suoi tanti capolavori. La sua speciale grazia d’autore tocca gli attori, esaltati in ruoli spesso sorprendenti, da Lino Capolicchio a Carlo Delle Piane, da Gianni Cavina a Silvio Orlando, da Diego Abatantuono a Renato Pozzetto, da Neri Marcorè ad Alba Rohrwacher ed Elena Sofia Ricci, fino a comporre una geografia di volti e umanità diversa, alla scoperta di un’Italia poetica e lontana dalle luci della ribalta”.
Tra i riconoscimenti già annunciati della 70^ edizione dei Premi David di Donatello, il David Speciale a Ornella Muti, il David dello Spettatore a Diamanti di Ferzan Ozpetek e il David come Miglior Film Internazionale ad Anora di Sean Baker.
-foto ufficio stampa Pupi Avati –
(ITALPRESS).
Cronaca
25 aprile, Fontana “Riaffermare con orgoglio origini nostra democrazia”
Pubblicato
39 minuti fa-
24 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Il 25 aprile 1945 il popolo italiano riconquistava la propria libertà dopo oltre vent’anni di dittatura fascista e il dramma della guerra e dell’occupazione tedesca. In uno dei momenti più difficili della storia del nostro Paese, quando ogni speranza sembrava ormai perduta, donne e uomini, giovani e anziani, militari e civili, offrirono un generoso contributo nella lotta di Liberazione. Molteplici furono le anime della Resistenza, così come le opinioni e le idee dei suoi protagonisti, a dimostrazione di una pluralità che fu anche la sua forza”. Lo ha detto il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nella commemorazione in Aula dell’80° anniversario della Liberazione.
“Ma tutti erano accomunati dallo stesso obiettivo: sconfiggere la barbàrie nazifascista, anche a costo della propria stessa vita. E, per questo, a loro va il mio commosso pensiero e l’espressione, a nome mio personale e di tutta la Camera dei deputati, della più profonda e sincera gratitudine – aggiunge -. Il loro esempio ricorda a noi tutti come, anche nelle avversità, sia possibile mantenere salda la rotta con determinazione e senso di responsabilità, agendo per il bene comune. Celebrare questa ricorrenza rappresenta dunque un doveroso tributo alla memoria di chi ha combattuto per assicurare un futuro di pace e di giustizia alle generazioni a venire, guidando un Paese sconfitto e umiliato lungo il percorso della ricostruzione”.
“Sebbene stremata dal punto di vista morale e materiale, l’Italia del secondo dopoguerra era ormai profondamente diversa rispetto al passato.Essa si avviava a rifondarsi su basi democratiche. Dalle ceneri del conflitto sorse infatti la Costituzione, che definì le coordinate di un ordinamento radicalmente nuovo – ha sottolineato Fontana -. Il testo della Costituzione, approvato a larghissima maggioranza nella seduta del 22 dicembre 1947, accolse il frutto di una lunga e articolata elaborazione giuridica e culturale. Si tradusse in un progetto di convivenza politica, economica e sociale ispirato ai princìpi di libertà, uguaglianza, pace e tutela dei diritti inviolabili dell’uomo. Sono valori universali, che costituiscono il fondamento stesso della nostra identità”.
“Con questa consapevolezza, le forze politiche costituenti, anche se molto distanti tra loro, si impegnarono per superare divisioni e contrasti, con l’obiettivo di garantire la stabilità e la tenuta della neonata Repubblica. Adesso come allora, la Carta fondamentale non si esaurisce, quindi, in un insieme di norme giuridiche, ma rappresenta un patrimonio comune che ci identifica come popolo. Essa appartiene a ogni cittadino, che deve onorarla e difenderla. A maggior ragione, in un periodo complesso come quello attuale, segnato da gravi conflitti e dal ritorno di inaccettabili manifestazioni di odio e di violenza. In un simile scenario è indispensabile riaffermare con orgoglio le origini più autentiche della nostra democrazia. Con questo spirito siamo chiamati a celebrare il 25 Aprile – ha concluso Fontana -. Una ricorrenza che rappresenta un monito a ripudiare ogni forma di sopraffazione e a impegnarsi, giorno dopo giorno, nella costruzione di una società saldamente ancorata ai valori della libertà e della democrazia e capace di rigenerare speranza”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Dfp, Calenda “Documento inesistente, non c’è idea di Paese”
Pubblicato
3 ore fa-
24 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Questo documento è totalmente insussistente, non è attuale, prevede una crescita inutile, è del tutto evidente che questo documento non esiste, non è vero che non riconosciamo niente, riconosco una disciplina sull’austerità straordinaria”.
Lo ha detto il leader e senatore di Azione, Carlo Calenda, nel corso delle dichiarazioni di voto sul Dfp in Senato. “Il problema oggi non è riconoscere che avete tenuto i conti in ordine, lo avete fatto, il punto è che qui dentro non c’è una idea del Paese” ha aggiunto” nemmeno una sbagliata. Noi siamo già in recessione, possiamo discutere di cosa fare? Alla presidente Meloni abbiamo chiesto di aprire un tavolo di emergenza nazionale ma non abbiamo avuto risposta”.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).


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