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F1 e motonautica, Fiorio “Sempre cercato di fare meglio degli altri”

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MILANO (ITALPRESS) – In fisica, la velocità è definita come il rapporto tra lo spazio percorso e il tempo impiegato a percorrerlo. Da sempre l’uomo è affascinato dall’idea di essere più veloce, anche l’invenzione della ruota che secondo gli archeologi risale al neolitico, al 5.000 avanti Cristo, sembra essere legata a questo desiderio. Andare veloce richiama istinti di fuga legati a un ancestrale spirito di sopravvivenza, una tensione che induce senso del rischio e quindi adrenalina. A sua volta l’adrenalina rende più acuta la vista, più fine l’udito e più intensa la concentrazione. Forse anche per questo ci piace la velocità, perchè ci dà l’impressione di essere più forti, potenti e di avere i superpoteri. Sono i temi trattati da Cesare Fiorio, leggendario ex pilota automobilistico e direttore sportivo della Ferrari, ma anche campione di motonautica e opinionista televisivo, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress. “I 18 Mondiali sono stati vinti anche grazie all’aver avuto una squadra forte alle spalle – ha esordito – Sono sempre cresciuto nella mia vita cercando di fare qualcosa meglio degli altri. Impegnandosi nella competizione, qualche buon risultato viene fuori”.
“Sono sempre cresciuto con l’obiettivo di essere competitivo rispetto agli altri che facevano le stesse cose”. Tanto da essere riuscito a primeggiare non solo sulle quattro ruote, ma anche in mare: “Ho corso in motonautica per 18 anni, qualche risultato a casa l’ho portato, tant’è che alla fine sono stato chiamato io per condurre la nave Destriero sull’Atlantico – ha ricordato – Per la traversata ci abbiamo messo 58 ore, 34 minuti e 50 secondi, record tuttora imbattuto. Di notte era buio completo, avevamo dei radar a raggi infrarossi che leggevano eventuali ostacoli, per cui le ore notturne sono state impegnative”. Sull’importanza della preparazione fisica per uno sportivo e sull’intuizione di introdurre la figura del medico: “Ogni mattina faccio almeno un’ora di preparazione fisica, elastici, flessioni, torsioni, tutti i giorni. Questo mi ha consentito di sopravvivere fino ad adesso – ha raccontato – Forse sono stato il primo a introdurre in una squadra corse, prima in Lancia e poi in Ferrari, un medico sportivo, perchè ritenevo fondamentale avere un medico in una squadra. Il medico doveva curare sia i piloti che gli operatori, bisognava essere tutti in forma e il medico doveva curare l’alimentazione e mettere a posto tutto. Ora ce l’hanno tutti il medico in squadra, ai miei tempi solo noi”.
Infine, Fiorio ricorda i tempi della F1 e il rapporto dei più grandi piloti con la medicina e la salute: “Il pilota più rigoroso dal punto di vista medico secondo me era Ayrton Senna. Avevamo fatto un accordo per cui lui sarebbe venuto in Ferrari, poi fui smentito dall’azienda e io me ne sono andato – ha spiegato – Anche Alain Prost curava bene l’aspetto medico, Berger invece era molto veloce, ma non aveva il supporto fisico adeguato per poter competere a quei livelli”. “E’ molto importante avere due piloti entrambi ad altissimo livello, perchè contribuisce al successo della squadra, che a sua volta deve curare ogni minimo dettaglio – ha concluso – Nella F1 attuale la Red Bull ha un pilota molto bravo, le strategie ottimali, le scelte tattiche migliori”.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

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Kean, Retegui e Pio Esposito: l’Italia vince 3-1 in Estonia

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TALLINN (ESTONIA) (ITALPRESS) – L’Italia vince in Estonia per 3-1 e prova a blindare il secondo posto che vale i playoff. Nel match valevole per le qualificazioni ai Mondiali del 2026 gli azzurri vanno in gol con Kean, Retegui e Pio Esposito prima della rete della bandiera estone firmata Sappinen.

IN AGGIORNAMENTO

IL REGOLAMENTO DELLE QUALIFICAZIONI MONDIALI E COME FUNZIONANO I PLAYOFF

IL TABELLINO

ESTONIA (4-2-3-1): Hein 6.5; Peetson 6, Paskotsi 5.5, Kuusk 5 (17′ st Mets 6), Saliste 5 (1′ st Sinyavskiy 6); Soomets 6, Palumets 5.5 (1′ st Schjonning-Larsen 6); Kait 5.5, Shein 6 (38′ st Mustmaa sv), Saarma 5.5; A. Tamm 5.5 (17′ st Sappinen 6.5). In panchina: Igonen, Perk, Yakovlev, Kristal, J. Tamm, Miller, Vetkal. Allenatore: Henn 6.

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ITALIA (3-4-3): Donnarumma 5; Di Lorenzo 6, Bastoni 6, Calafiori 6; Orsolini 6.5 (17′ st Cambiaso 6), Barella 6.5 (33′ st Frattesi sv), Tonali 7, Dimarco 7.5; Kean 7 (15′ pt Esposito 7.5), Retegui 6.5 (33′ st Cristante sv), Raspadori 7 (17′ st Spinazzola 6.5). In panchina: Carnesecchi, Vicario, Gabbia, Locatelli, Udogie, Cambiaghi, Mancini. Allenatore: Gattuso 6.

ARBITRO: Gozubuyuk (Olanda) 6.5.
RETI: 4′ pt Kean, 38′ pt Retegui, 29′ st Esposito, 31′ st Sappinen.
NOTE: serata sereno, terreno in buone condizioni. Al 30′ pt Retegui sbaglia un rigore. Ammoniti: Barella, Kuusk, Palumets, Peetson, Bastoni, Cambiaso, Sinyavskiy.
Angoli: 0-8.
Recupero: 4′ pt; 3′ st.

I RISULTATI E LA CLASSIFICA DEL GIRONE

7^ GIORNATA (11 OTTOBRE 2025)
Norvegia – Israele 5-0
Estonia – ITALIA 1-3

CLASSIFICA PT PG V N P GF GS
Norvegia 18 6 6 0 0 29 3
ITALIA 12 5 4 0 1 15 8
Israele 9 6 3 0 3 15 16
Estonia 3 6 1 0 5 6 16
Moldova 0 5 0 0 5 3 25

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Norvegia show, batte 5-0 Israele e vede il Mondiale sempre più vicino

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OSLO (NORVEGIA) (ITALPRESS) – I due tentativi dagli 11 metri falliti da Erling Haaland (doppia parata di Peretz) potevano illudere, ma la Norvegia ci ha messo davvero poco a scacciare via i propri timori e soprattutto le speranze azzurre. A Oslo la squadra di casa batte con un netto 5-0 Israele, in un match valido per il girone I delle qualificazioni ai Mondiali del 2026.

Un successo che permette alla selezione di Solbakken di continuare il proprio cammino a punteggio pieno e di ipotecare il primo posto che regala il pass per la Coppa del mondo. Restano due partite ai norvegesi, attesi il 13 novembre dall’Estonia (a Oslo) e il 16 dall’Italia di Gattuso (a Milano), ma al di là del vantaggio in classifica c’è una differenza reti ampiamente a favore di Haaland e compagni e, in caso di arrivo a pari punti, sarà quella a decidere.

IL REGOLAMENTO DELLE QUALIFICAZIONI MONDIALI E COME FUNZIONANO I PLAYOFF

In una Oslo blindata e con imponenti misure di sicurezza, si comincia con la pacifica manifestazione pro-Palestina che arriva fino all’Ullevaal Stadion, oggi a capienza ridotta proprio per motivi di ordine pubblico. La Norvegia comincia subito forte, conquista un rigore al 5°, ma Haaland lo sbaglia due volte, facendosi respingere entrambe le conclusioni da Peretz.

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La superiorità però è evidente, Israele è in balia dei norvegesi che, al 18°, sbloccano il risultato: Sorloth va via sulla destra e pesca sul secondo palo Nusa il cui colpo di testa viene deviato in gol da Khalaili. Al 27° arriva il raddoppio di Haaland che torna spietato bomber e trasforma in gol, con grande facilità, l’assist di Sorloth. Neanche un minuto dopo arriva il 3-0, un’altra autorete decisamente più goffa della prima, questa volta firmata da Nachmias che, tra l’altro, si schianta anche sul palo ed è costretto a uscire per infortunio. Nella ripresa non cambia la trama di un film con il finale scontato e senza colpi di scena: il protagonista è sempre Erling Haaland. Al 18° sigla il 4-0, al 27° il 5-0 (per l’incredibile somma di 51 reti in 46 partite in nazionale), entrambi su assist di uno strepitoso Nusa. Pokerissimo servito, Mondiali a un passo per la Norvegia, a Italia e Israele non resta che contendersi il secondo posto che vale i play-off.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Pogacar trionfa ancora al Giro di Lombardia, quinto successo come Fausto Coppi

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BERGAMO (ITALPRESS) – Tadej Pogacar come Fausto Coppi ma sempre più sulle orme di Eddy Merckx. Il 2025 da record dello sloveno fa tappa a Bergamo dove, come da pronostico, mette il timbro sulla 119esima edizione de Il Lombardia: quinta affermazione di fila per il 27enne campione del mondo e d’Europa (la decima in carriera in una Monumento) ed eguagliato Coppi come plurivincitore della Classica delle Foglie Morte. Anche il Campionissimo era riuscito a imporsi in 5 edizioni ma non consecutive (dal 1946 al 1949 e poi nel 1954).

Il fuoriclasse della UAE Emirates XRG continua così ad aggiornare i libri di storia: primo atleta a centrare per tre volte l’accoppiata Tour-Lombardia, il secondo a imporsi in tre Monumento nella stessa stagione dopo il Cannibale (che ci riuscì in quattro occasioni). Nessuno prima di Pogacar era però riuscito a conquistare il Lombardia per due volte in maglia iridata nè a collezionare 5 podi nelle Monumento nella stessa stagione, nemmeno Merckx che però all’età di Pogacar ne aveva vinte due in più (12).

Numeri, statistiche, che però non bastano a raccontare la grandezza dello sloveno, in questo 2025 capace di mettere in bacheca anche Strade Bianche, Fiandre, Freccia Vallone, Liegi e Tre Valli Varesine, le classifiche di UAE Tour, Delfinato e Tour e i due titoli in linea fra Mondiali ed Europei.

Il trionfo di Bergamo arriva in solitaria ma stavolta niente cavalcate epiche: a proiettare Pogacar verso la storia è lo straordinario lavoro di una squadra fortissima. La prima fuga di giornata scatta infatti ben prima della Madonna del Ghisallo: 14 corridori – fra questi anche Pello Bilbao e Filippo Ganna – vanno a cercare gloria ma in testa al gruppo UAE Emirates e Red Bull-Hansgrohe sono attente a tenere sotto controllo il distacco. Ma se già la discesa della Roncola inizia a sfilacciare i battistrada, le successive salite del Berbenno e del Passo della Crocetta fanno una prima vera scrematura: in dieci resistono davanti ma il vantaggio inizia a scendere e allora Quinn Simmons prova a sparigliare le carte staccando i compagni di fuga. I big stanno a guardare, almeno fino al Passo di Ganda, dove il ritmo aumenta vertiginosamente.

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La UAE Emirates prende in mano la situazione: Jay Vine decide di fare selezione, con lui restano solo in cinque, poi ai -36 se ne va Pogacar. Il grande rivale, Remco Evenepoel, non riesce a rispondere, lo sloveno in un paio di chilometri ricuce anche su Simmons e poi va via. Il belga è comunque l’unico che ci prova ma come un anno fa e come già a Kigali e, domenica scorsa, agli Europei in Francia deve accontentarsi della seconda piazza, staccato di 1’48”.

Completa il podio a 3’14” da Pogacar l’australiano della Tudor Pro Cycling Team, Michael Storer, mentre la UAE piazza nella Top Ten anche Isaac Del Toro (quinto a 4’16”) e Jay Vine (nono).

“Vincere questa corsa cinque volte, ad ogni partecipazione, è qualcosa di incredibile – ammette lo sloveno – Grande merito anche ai miei compagni di squadra, a partire da Novak e Sivakov che hanno controllato la corsa e mi hanno protetto sulle prime salite. E’ il settimo anno di fila che a fine stagione dico di aver vissuto la miglior stagione di sempre ed è un concetto che posso ribadire con forza anche oggi”. E se queste sono le premesse, a fine 2026 nessuno si stupirebbe di sentire le stesse parole.

-Foto IPA Agency-
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