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Fronte Superlega esulta ma club e leghe con Fifa e Uefa

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ROMA (ITALPRESS) – Florentino Perez esulta, Andrea Agnelli si prende la sua rivincita ma attorno sembra già esserci terra bruciata: Uefa e Fifa vanno avanti per la loro strada, ma anche leghe e club non sembrano essere tentati dalla scissione. Il gran giorno della sentenza della Corte di Giustizia Europea è arrivato: la Superlega si può fare, senza timori di ritorsioni. “Da oggi i club di calcio saranno padroni del proprio destino – commenta Florentino Perez, a capo del progetto annunciato nell’aprile 2021 – Settant’anni fa abbiamo fatto un passo da gigante per il calcio con la creazione della Coppa dei Campioni e ora abbiamo il dovere di dare la spinta di cui il calcio ha bisogno. Serve una competizione aperta a tutti, che imponga il merito e il rispetto del fair play finanziario. Soprattutto che tuteli i giocatori ed entusiasmi i tifosi di tutto il mondo. Da oggi il presente e il futuro sono finalmente nelle mani dei club e dei tifosi”. Rivale in campo ma fedele alleato dei blancos sul fronte Superlega il Barcellona, per il quale si apre “la strada a una nuova competizione di alto livello in Europa, opponendosi al monopolio del mondo del calcio”. E anche Andrea Agnelli, altro leader del progetto, rompe il silenzio su X, con tanto di citazione degli U2 con “Where the streets have no name” e il motto di casa Juve “Fino alla fine”. Ma il fronte degli oppositori resta ampio e variegato. A partire da Aleksander Ceferin, nemico giurato della Superlega. Dopo una nota in cui la Uefa precisa che la sentenza in realtà “sottolinea una carenza storica nel quadro della pre-autorizzazione, un aspetto tecnico che è già stato riconosciuto e affrontato nel giugno del 2022”, dicendosi fiduciosa “nella solidità delle sue nuove regole e, nello specifico, che siano conformi a tutte le leggi e i regolamenti europei pertinenti”, tocca poi al dirigente sloveno prendere la parola e andare all’attacco. “Noi abbiamo sempre detto che puoi essere parte del sistema o puoi non esserlo, è una scelta individuale. Non abbiamo mai detto che non si può andare fuori dal sistema. Non è però possibile essere fuori dal sistema e poi volerne giocare le competizioni. Ho visto la presentazione del loro progetto, oggi è più chiuso che nel 2021 e che era stato rifiutato dal mondo del calcio. Non proveremo a fermarli, non abbiamo mai provato a farlo, possono creare quello che vogliono, spero che inizino questa fantastica competizione con due club – il riferimento a Real e Barcellona – Spero che sappiano quello che stanno facendo ma non ne sono così sicuro… Il calcio non è in vendita e niente potrà cambiarlo”. A spalleggiare la Uefa l’Associazione dei club europei (ECA) guidata da Nasser Al Khelaifi, che prese proprio il posto di Agnelli dopo la notte del 19 aprile 2021: “Assieme alla Uefa stiamo davvero cambiando le cose, stiamo riformando tutte le competizioni. Gli altri propongono la Superlega, noi siamo orgogliosi di avere la Champions. La giornata di oggi non cambierà niente, ci renderà semmai più forti e migliori”. La Fifa, che come la Uefa si è vista contestare un abuso di posizione dominante, ribadisce di credere “fermamente nella specificità dello sport, inclusa la struttura piramidale – su cui si fonda il merito sportivo – e i principi di equilibrio competitivo e solidarietà finanziaria. Il calcio deve la sua lunga storia di successi ai principi sopra menzionati, che la Fifa, le confederazioni e le federazioni affiliate continueranno a promuovere anche in futuro, nell’interesse di tutti gli appassionati di calcio di tutto il mondo”. E Infantino rincara poi la dose sul suo account Instagram: “Questa sentenza non cambia nulla, davvero. Storicamente, abbiamo organizzato le migliori competizioni del mondo e sarà così anche in futuro”. Sulla stessa linea la Figc che “ribadisce la sua convinta azione a tutela dei campionati nazionali, per la difesa del più ampio e generale principio del merito sportivo e del rispetto dei calendari internazionali” e “agirà sempre, in tutte le sedi, perseguendo gli interessi generali del calcio italiano”. Anche le leghe, Premier (“i tifosi si sono già opposti”), Liga e Ligue 1 in primis, seguite a ruota dalla Lega Serie A, si schierano con Uefa e Fifa. Idem i club, da quelli che già un anno e mezzo fa dissero no come il Bayern o il Borussia Dortmund, a quelli che erano fra i fondatori – vedi Inter (“rimaniamo fortemente ancorati ai valori che caratterizzano il modello sportivo europeo”), Chelsea, City, United e Atletico Madrid – fino alla Roma, che definisce la Superlega “un inaccettabile attacco all’importanza dei campionati nazionali e alle fondamenta del calcio europeo”. “Saranno sempre i tifosi a decidere se è la strada giusta, ma il bello di campionati e Champions League è che te la giochi e vai avanti per meriti sportivi”, il pensiero di un decano fra gli allenatori come Claudio Ranieri. E di Superlega si è parlato a margine del Consiglio del Coni. “Con la Superlega lo Scudetto diventa carta straccia? Non posso dirlo, ma il rischio che diventi marginale in termini di interessi esiste – il pensiero di Giovanni Malagò – Gli organismi preposti dovranno predisporre logiche di accorgimento e contromisure rispetto a quanto ha previsto la Corte Europea” Che “non ha detto che si giocherà la Superlega ma che l’assetto va rivisto – il pensiero del ministro dello Sport Abodi – Il presupposto fondamentale per me è che ci sia inclusività della competizione, la tutela dei campionati nazionali, dei vivai e della Nazionale. C’è comunque una posizione sostanzialmente analoga tra i grandi Paesi europei che si vedranno il 10 gennaio a Bruxelles per concordare ulteriormente la posizione e sostanziarla. Io credo molto nella collaborazione”.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Sinner rimane numero uno al mondo, Musetti numero sei: ecco il nuovo ranking Atp

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ROMA (ITALPRESS) – Nonostante la dolorosa sconfitta contro Carlos Alcaraz nella finale più lunga di sempre al Roland Garros, Jannik Sinner mantiene 2.030 punti di vantaggio sul rivale, che rimane imbattuto nelle finali Slam giocate in carriera (5). Alcaraz, che aveva vinto il Roland Garros anche nel 2024, non ha aggiunto punti in classifica rispetto al ranking precedente, pubblicato prima del torneo. Sinner, battuto per la decima volta su sedici incontri conclusi al quinto set, ne ha guadagnati 500.

Diventato il 10 giugno 2024 il primo italiano numero 1 del mondo nella storia del tennis maschile, è il quinto giocatore ad essere rimasto 52 settimane in vetta nel suo primo periodo di permanenza da n.1 dopo Jimmy Connors, Lleyton Hewitt, Roger Federer e Novak Djokovic e resterà leader del ranking Atp almeno fino al lunedì successivo alla finale di Wimbledon. Dunque è già oggi sicuro di raggiungere le 58 settimane da numero 1 di Jim Courier, 12esimo per tempo di permanenza in vetta alla classifica tra i 29 giocatori che ci siano arrivati almeno una volta dal 1973.

Il Roland Garros ha certificato anche lo status di top player di Lorenzo Musetti, che ha guadagnato un’altra posizione in classifica: è numero 6 questa settimana, distante appena 70 punti dall’ingresso in Top 5. Smottamenti tra i primi dieci: Zverev resta terzo, salgono di un gradino Draper (4°) e Djokovic (5°), Fritz scivola in settima piazza e Paul sale fino all’ottavo posto. In chiave azzurra, Flavio Cobolli è 25esimo e Matteo Berrettini 28esimo; Matteo Gigante guadagna 37 posizioni ed è 130esimo.

LA NUOVA CLASSIFICA ATP

1. Jannik Sinner (Ita) 10.880 (–)
2. Carlos Alcaraz (Esp) 8.850 (–)
3. Alexander Zverev (Ger) 6.385 (–)
4. Jack Draper (Gbr) 4.485 (+1)
5. Novak Djokovic (Srb) 4.630 (+1)
6. Lorenzo Musetti (Ita) 4.560 (+1)
7. Taylor Fritz (Usa) 4.625 (-3)
8. Tommy Paul (Usa) 3.510 (+4)
9. Holger Rune (Den) 3.440 (–)
10. Alex de Minaur (Aus) 3.285 (-1)

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GLI ALTRI ITALIANI

25. Flavio Cobolli 1.970 (+1)
28. Matteo Berrettini 1.720 (+2)
41. Matteo Arnaldi 1.265 (-5)
45. Lorenzo Sonego 1.165 (-1)
48. Luciano Darderi 1.119 (-3)
72. Mattia Bellucci 861 (-4)
98. Luca Nardi 645 (-3)
117. Fabio Fognini 486 (-10)
130. Matteo Gigante 452 (+37).

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Oklahoma pareggia i conti con Indiana, la finale Nba è sull’1-1

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OKLAHOMA CITY (STATI UNITI) (ITALPRESS) – E’ in perfetta parità la serie delle Nba Finals 2025. Stavolta Oklahoma City non stecca e, nella seconda gara consecutiva sul parquet amico del Paycom Center, esalta gli oltre 18mila spettatori presenti dominando nella notte italiana gli Indiana Pacers per 123-107.

Sfida per il titolo, dunque, sull’1-1 grazie alla super serata dei Thunder e del suo ‘bomber’ principe, il canadese Gilgeous-Alexander, capace di chiudere la sua performance da top-scorer con un bottino di 34 punti; 20 di Caruso, 19 di Williams e 18 di Wiggins per i padroni di casa, mentre tra gli ospiti ne realizzano 17 Haliburton e 16 Turner. Ora la serie si sposta al Gainbridge Fieldhouse di Indianapolis per gara-3.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Il Portogallo vince la Nations League, Spagna battuta ai rigori

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MONACO DI BAVIERA (GERMANIA) (ITALPRESS) – È il Portogallo a trionfare in questa edizione della Nations League, grazie al successo centrato ai calci di rigore ai danni della Spagna dopo il 2-2 dei primi 120 minuti di gioco. Non sono dunque bastate le reti di Zubimendi, Nuno Mendes, Oyarzabal e Ronaldo per decretare un vincitore nei tempi regolamentari. La prima chance è per CR7 e compagni e arriva al 5′, quando Neves ci prova con il destro da posizione favorevole ma schiaccia troppo e spedisce a lato.

Sul fronte opposto, al 16′, Williams si mette in proprio e dalla destra si accentra e tenta un tiro a giro sul secondo palo che esce di poco. Il vantaggio iberico arriva al 21′. Zubimendi parte centralmente e allarga sulla destra per Yamal, il quale serve al centro una palla velenosa che, dopo un rimpallo su Williams, finisce nuovamente sul destro di Zubimendi che infila il portiere per l’1-0. I lusitani ci mettono appena cinque minuti a pareggiare. Pedro Neto serve all’indietro Nuno Mendes, che entra in area bruciando Mingueza e infilando Unai Simon nell’angolino lontano con una conclusione chirurgica.

Gli uomini di De La Fuente non ci stanno e al 45′ si riportano in vantaggio. Pedri si impossessa di un pallone a centrocampo, avanza verso il limite dell’area e imbuca in area per Oyarzabal, che con un morbido tocco con il piatto destro supera Diogo Costa, firmando il 2-1 con cui le due squadre vanno al riposo.

I ragazzi di Martinez partono forte e pareggiano i conti al 3′ con Bruno Fernandes, ma l’arbitro annulla per un precedente fuorigioco di rientro di Pedro Neto. Al 16′ arriva il pareggio. Nuno Mendes sgasa sulla sinistra lasciando sul posto Yamal e Mingueza, crossa al centro per Ronaldo che, dopo essersi fatto largo con il fisico su Cucurella, batte Unai Simon da due passi per il 2-2. Nuno Mendes si rende protagonista anche in fase difensiva, quando al 23′ sbarra la strada a Pedri con un provvidenziale intervento in scivolata su un destro a botta sicura del centrocampista del Barcellona.

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Le furie rosse ci riprovano al 38′ quando il neo entrato Isco scalda le mani a Diogo Costa con un destro da fuori che l’estremo difensore alza in corner. Finiscono così i 90 minuti, si va ai supplementari. In avvio, il solito Nuno Mendes se ne va sulla fascia e serve al centro Semedo, il quale strozza troppo con il sinistro e manda fuori, vanificando un’ottima opportunità. Sarà l’unica emozione dei primi 15 minuti. Nella seconda parte dell’extra time, le occasioni latitano. Si va ai rigori per il secondo anno consecutivo. Dal dischetto è decisivo l’errore di Morata nella quarta serie dagli 11 metri. A consegnare il successo ai portoghesi è la rete di Ruben Neves, che consegna ai suoi la seconda Nations League della propria storia.

-Foto IPA Agency-
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