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Cronaca

Premiati i 30 vincitori dei bandi promossi da Roche e Fondazione Roche

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MONZA (ITALPRESS) – Si è tenuta oggi la cerimonia di premiazione dei vincitori dell’edizione 2023 di tre bandi promossi da Roche Italia e Fondazione Roche. Sono 30 i vincitori da tutta Italia per un investimento totale di 940mila euro: 8 ricercatori under 40 dal bando ‘Fondazione Roche per la ricerca indipendentè per un investimento totale di 400mila euro; 10 enti dal bando ‘Roche per la ricerca clinica – A supporto delle figure di Data Manager e Infermieri di Ricercà per un totale di 300mila euro; 12 progetti dal bando ‘Roche per i servizi – A supporto di soluzioni innovative in sclerosi multiplà per un totale di 240mila euro. Per garantire la massima trasparenza nell’interazione e nella collaborazione con le strutture ospedaliere e gli enti di ricerca, Roche e Fondazione Roche si avvalgono della collaborazione di tre partner esterni e indipendenti per la selezione e la valutazione delle candidature: Fondazione GIMBE per il bando Roche in ricerca clinica, Fondazione Sodalitas per i progetti in sclerosi multipla e Springer Nature per il bando dedicato alla ricerca indipendente.
Dal lancio dei tre bandi, Roche Italia e Fondazione Roche hanno stanziato complessivamente oltre 6 milioni di euro: più di 4 milioni di euro a supporto di 56 progetti di ricercatori indipendenti under 40, 1 milione 300mila euro per 46 borse di studio destinate a data manager e infermieri di ricerca e 1 milione 130mila euro per 50 progetti innovativi in sclerosi multipla. Allargando il focus a tutti i bandi dedicati all’innovazione in Ricerca e ai servizi in tutte le aree terapeutiche a supporto di enti e Associazioni Pazienti, sono oltre 10 i milioni di euro stanziati dall’Azienda e dalla sua Fondazione negli ultimi anni.
‘La nostra missione è lavorare oggi su ciò di cui i pazienti avranno bisogno domani – ha commentato Anna Maria Porrini, Direttore Medical Affairs & Clinical Operations in Roche Italia – In queste parole c’è l’essenza del nostro impegno quotidiano, fatto da una parte di innovazione, sia essa terapeutica o di servizi, e dall’altra di collaborazione con tutta la rete di interlocutori dell’ecosistema. Queste sono le fondamenta sulle quali costruire per affrontare le sfide di salute dei nostri tempi e per creare beneficio ai pazienti e alle loro famiglie nell’ottica della sostenibilità. Come Roche, lavoriamo da sempre su questi fronti e i bandi sono uno dei modi che abbiamo per rendere concreto questo impegnò.
‘La ricerca scientifica in Italia è da sempre al centro delle attività della nostra Fondazione – ha dichiarato Mariapia Garavaglia, Presidente di Fondazione Roche – perchè siamo certi che tenerla viva sia un investimento per tutto il sistema Paese. Con il bando Fondazione Roche per la ricerca indipendente, che giunge oggi al lancio della sua ottava edizione e che negli anni ha visto oltre 2300 candidature, confermiamo il nostro impegno sostenendo i giovani talenti che, con visione, dedizione e coraggio intraprendono nuove strade per arrivare a traguardi che spesso si traducono in progresso per la scienza e quindi per la salute di tutti noì.
Roche Italia e Fondazione Roche hanno, inoltre, rinnovato il proprio impegno lanciando la nuova edizione dei bandi in ricerca clinica e ricerca indipendente: un investimento di 210mila destinato al bando ‘Roche per la ricerca clinicà per 7 progetti presentabili online fino al 6 settembre 2024 da enti che identifichino altrettante posizioni di data manager o infermieri di ricerca; un finanziamento di 350mila euro per il bando ‘Fondazione Roche per la ricerca indipendentè per finanziare 7 progetti di ricerca indipendente svolta da ricercatori under 40, che potranno essere candidati online fino al 31 luglio 2024.
I 10 vincitori del bando 2023 ‘Roche per la ricerca clinica – A supporto delle figure di Data Manager e Infermieri di Ricercà e relativi borsisti che svolgeranno 12 mesi di attività di ricerca, provengono da: Lombardia (IRCCS Ospedale San Raffaele, vincitore con due progetti; Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori; Fondazione Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino IRCCS di Pavia); Emilia-Romagna (IRCCS Istituto Scienze Neurologiche di Bologna – Azienda USL di Bologna); Piemonte (Azienda Sanitaria Locale CN2 Alba-Bra; Azienda Ospedaliera SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, che si è aggiudicata il premio per due progetti di ricerca), Toscana (IRCCS Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer) e Lazio (IRCCS Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli).
‘I progetti in lizza sono stati valutati considerando due principali criteri – ha affermato Nino Cartabellotta, presidente Fondazione GIMBE – il primo, che pesa per il 90% del punteggio, è la qualità del progetto. Questa viene definita in base alla rilevanza del quesito di ricerca, al rigore metodologico e al possibile impatto sulla salute e sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Il secondo criterio, corrispondente al 10% del punteggio, riguarda l’attività scientifica dell’Ente, misurata dall’impatto delle pubblicazioni scientifiche dei suoi ricercatori. E’ di cruciale importanza – continua Cartabellotta – sostenere e promuovere il lavoro dei Data Manager e degli Infermieri di ricerca, riconoscendo il ruolo fondamentale che essi svolgono nell’ambito della ricerca e dell’innovazione nel settore sanitario. Il sostegno a queste figure professionali offre l’opportunità di migliorare la gestione degli studi clinici e rendere la ricerca sanitaria un motore di sviluppo per il nostro Paesè.
‘Fare ricerca clinica significa oramai rispettare degli standard qualitativi altissimi, soprattutto con l’avvento della nuova normativa Europea grazie alla quale la competizione con gli altri Stati Membri è divenuta altissima – ha dichiarato Celeste Cagnazzo, presidente Gruppo Italiano Data Manager (GIDM) – Questo vale non solo per la ricerca sponsorizzata ma anche e soprattutto per quella accademica, che richiede oramai una expertise straordinaria e delle infrastrutture forti. Non pensiamo più al data manager come responsabile unicamente della gestione del dato di una sperimentazione, nè all’infermiere di ricerca come ad un infermiere che si occupa dei prelievi dei pazienti arruolati in studio. La posta in gioco è molto alta e le competenze da ricercare – e soprattutto da trattenere con degli inquadramenti contrattuali adeguati – altissime. Normativa, metodologia, aspetti legati alla privacy: non sono più specializzazioni del personale senior ma competenze base da sviluppare fin da subitò.
I 12 progetti vincitori del bando ‘Roche per i servizi – A supporto di soluzioni innovative per la Sclerosi Multiplà, che si avvale del patrocinio di AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla, provengono da: Lombardia (IRCCS Ospedale San Raffaele; Fondazione Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino IRCCS di Pavia; Grande Ospedale Metropolitano Niguarda), Veneto (Università di Verona – Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento; Università degli Studi di Padova – Dipartimento in Neuroscienze), Calabria (Grande Ospedale Metropolitano ‘Bianchi-Melacrino-Morellì di Reggio Calabria), Toscana (Università degli Studi di Siena – Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Neuroscienze), Campania (Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), Liguria (IRCCS Ospedale Policlinico San Martino), Lazio (IRCCS Fondazione Policlinico Università Agostino Gemelli), Sicilia (AOOR Villa Sofia – Cervello Palermo) e Puglia (Ospedale Antonio Perrino ASL Brindisi).
‘Abbiamo valutato i progetti guardando anzitutto alla loro rilevanza ed efficacia, intese come la capacità di generare benefici significativi per i pazienti – ha concluso Alessandro Beda, Consigliere delegato Fondazione Sodalitas – La selezione ha poi tenuto conto dell’innovatività, ovvero la capacità del progetto di migliorare in modo percepibile gli standard di qualità del percorso diagnostico-terapeutico. Infine, abbiamo preso in considerazione la misurabilità dei risultati attesi, nonchè il fatto che il progetto sia replicabile così da poter generare un’emulazione positiva da parte di altri Centri in diversi territori. Viviamo tempi di grandi cambiamenti, che vedono ampliarsi le disuguaglianze. Alle imprese viene riconosciuto un ruolo centrale per rafforzare la sostenibilità sociale nel Paese: il bando promosso da Roche è un esempio di come assumere questo impegno in modo strategico e contribuire in termini rilevanti a migliorare il benessere delle personè.
‘L’Agenda della Sclerosi Multipla e patologie correlate 2025 che, insieme a tutti gli stakeholder, AISM ha definito, evidenzia la necessità di un unico ecosistema tra ricerca e cura, tra ricerca e salute – ha detto Paola Zaratin, Direttore Ricerca Scientifica Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) e Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM) – Lavoriamo insieme per un mondo libero dalla Sclerosi Multipla, per una piena inclusione e qualità di vita delle persone con SM. Insieme promuoviamo una presa in carico multidisciplinare, sostenuta da una ricerca e servizi innovativi e basata sulla partecipazione attiva dei pazienti e dei loro caregiver’.
Gli 8 ricercatori che si aggiudicano il bando 2023 ‘Fondazione Roche per la ricerca indipendentè provengono da: Lombardia (Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri (IRFMN) IRCCS; Università di Milano Bicocca; Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico; Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS-Università di Brescia), Emilia-Romagna (Università di Bologna), Lazio (Università di Roma Tor Vergata; Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Roma) e Liguria (Center for Synaptic Neuroscience and Technology (NSYN), Neuroscience and smart materials (IIT) di Genova).
‘La pandemia ha posto un forte accento sulla relazione tra il pubblico, la ricerca accademica, l’accessibilità e l’inclusività. – afferma Helena Jensen, Senior Publishing Manager, Springer Nature – In tutto il mondo è stata apprezzata l’importanza della collaborazione globale nella ricerca scientifica e nell’accesso a tutte le sue parti, che si è manifestata in tempo reale mentre venivano sviluppati e resi disponibili i vaccini. Anche l’inclusività dei pazienti è stata significativamente accelerata, con molti finanziatori che hanno introdotto requisiti nella progettazione degli studi. Mentre superiamo i primi anni post-pandemia, diventa sempre più importante assicurare che tutti gli aspetti della ricerca siano aperti, utilizzabili, riutilizzabili e riproducibili, sia da parte di chi fa ricerca che della comunità più ampia. Siamo impegnati a promuovere questo cambiamento da oltre 20 anni e, anche se nel settore sono stati compiuti molti passi positivi per aumentare l’accessibilità della ricerca, c’è ancora molto da fare, come comunità, per garantire che a livello globale si possano continuare a vedere i benefici che la ricerca aperta e l’inclusività possono apportare nell’ affrontare alcuni dei problemi più difficili del nostro mondo. Questo è un aspetto su cui continuiamo a impegnarci e a svolgere un ruolo attivò.
-foto ufficio stampa SEC Newgate –
(ITALPRESS).

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Webuild, a Milano donati oltre 500 nuovi alberi per Parco Forlanini

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MILANO (ITALPRESS) – Oltre 730 alberi messi a dimora ai Giardini Pubblici Indro Montanelli e al Parco Forlanini, grazie alla generosità di Msc Foundation e di Webuild, che hanno partecipato come donatori alla raccolta fondi ‘Milano per gli Alberì, l’iniziativa partecipativa e corale avviata dal Comune di Milano per il ripristino del verde dopo il nubifragio che colpì la città nell’estate del 2023 con raffiche di vento che hanno raggiunto anche i 100 Km/h, provocando la caduta di oltre 4mila piante.
Ora che aono terminati i lavori di piantumazione in questi due importanti parchi cittadini, il Comune ha voluto ringraziare pubblicamente i due donatori in un evento che si è tenuto oggi a Palazzo Marino in cui sono stati presentati i due progetti di messa a dimora delle alberature e a cui hanno partecipato, oltre a rappresentanti del Comune di Milano, anche Pietro Salini, amministratore delegato Webuild, e Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo della Divisione Crociere del Gruppo MSC e Presidente del Comitato esecutivo di MSC Foundation.
In particolare, grazie alla donazione di Webuild, al Parco Forlanini – che durante il nubifragio ha perso più di 300 piante – sono stati messi a dimora 510 alberi, tra cui pioppi, tigli, bagolari, salici, querce, cedri, aceri e platani. Grazie alla donazione di Msc Foundation, invece, ai Giardini Pubblici Indro Montanelli – uno dei parchi più colpiti dal nubifragio con la perdita di 187 alberi, il danneggiamento di 4 alberi monumentali – sono stati messi nuovamente a dimora 220 alberi. Tra le specie piantumate troviamo frassini, canfore, magnolie, querce, aceri, ippocastani; e ancora: pino strobo, gleditsia, ginkgo biloba, sono per citarne alcune.
Le specie delle alberature messe a dimora sono state scelte perchè caratterizzate da una buona resistenza a elevate temperature, alla siccità, all’inquinamento urbano e agli attacchi di patogeni e parassiti: in alcuni casi sono stati effettuate semplici sostituzioni, in altri inserimenti mirati per limitare eventuali danni e stress legati proprio all’innalzamento delle temperature e all’inquinamento urbano.
“Le immagini degli alberi abbattuti dalla violenza del nubifragio che ha colpito la città a luglio 2023 sono un ricordo ancora vivido nella memoria di tutti noi – ha commentato il sindaco di Milano Giuseppe Sala -. La città si è subito attivata per rimettere in sicurezza i parchi, dando avvio anche alla raccolta fondi ‘Milano per gli alberì. Ringrazio MSC Foundation e WeBuild per aver aderito a questa iniziativa. Attraverso le loro donazioni, oggi la ferita inferta dall’alluvione del 2023 al verde di due parchi simbolo della nostra città come i Giardini Montanelli e il Parco Forlanini può dirsi finalmente guarita”.
“Contribuire alla cura degli spazi verdi della città, in particolare di questi di due parchi a cui i milanesi e le milanesi sono da sempre affezionati, non è solo un atto di generosità, ma un segnale forte di responsabilità condivisa, di senso civico e anche di appartenenza alla nostra città. Rinnovo quindi la nostra gratitudine verso Msc Foundation e Webuild che hanno scelto di essere vicini al Comune di Milano e, in fondo, a tutti i cittadini e le cittadine partecipando al fondo ‘Milano per gli Alberì: il loro impegno è un esempio virtuoso di cittadinanza attiva, capace di generare valore per l’intera comunità, e di condivisione del bene comune”, ha aggiunto l’assessora al Verde Elena Grandi.
“Siamo orgogliosi di contribuire a rendere Milano una città sempre più sostenibile, con iniziative a supporto del Comune e dei cittadini come ‘Milano per gli alberì – ha dichiarato Pietro Salini, Amministratore Delegato Webuild -. Grazie a questa collaborazione sono stati piantati oltre 500 nuovi alberi nel Parco Forlanini, contribuendo così a preservare il patrimonio verde di Milano. Il progetto fa parte di un impegno più ampio che abbiamo per la città. Nel corso degli anni Webuild ha realizzato tutte e cinque le linee metro di Milano, dalla ‘Linea rossà del 1964 alla ‘Linea blù del 2024, progetti infrastrutturali che hanno cambiato il volto della città unendo centro e periferie”.
“La M4 – ha proseguito – è un’opera dal grande valore non solo ingegneristico ma anche in termini di sostenibilità, valorizzazione del patrimonio storico e artistico e riqualificazione urbana. Con la costruzione della M4 abbiamo dimostrato che opere estremamente complesse si possono consegnare anche in un contesto storico di instabilità, come il periodo del post Covid, grazie ad una stretta collaborazione con le istituzioni e i clienti. Questa metropolitana rappresenta per la città un successo reso possibile dalla visione di lungo periodo delle diverse amministrazioni che a Milano si sono succedute e dalla capacità di lavorare tutti insieme, amministrazioni, sovrintendenza, costruttori e imprese della filiera”.
“Siamo particolarmente orgogliosi di vedere lungo tutto il percorso della M4 le aree verdi che dal centro alla periferia rendono questa città ancora più a misura d’uomo, con la riqualificazione di oltre 246.000 metri quadrati di aree urbane, di cui più di 66.000 metri quadrati destinati a verde pubblico, piste ciclabili e parchi giochi. A Milano, così come nelle metropolitane realizzate o in corso di realizzazione a Roma, Salonicco, Copenaghen e Riyadh, la rigenerazione urbana è stata elemento imprescindibile per accompagnare l’evoluzione delle città e l’implementazione del binomio infrastrutture e bellezza”, ha concluso Salini.
“Siamo orgogliosi di aver contribuito alla ripiantumazione di 220 nuovi alberi presso i Giardini Montanelli, cuore verde e simbolo di questa città – ha sottolineato Pierfrancesco Vago, Presidente esecutivo della Divisione Crociere del Gruppo MSC e Presidente del Comitato esecutivo della MSC Foundation -. L’iniziativa riflette l’essenza della MSC Foundation, il cuore filantropico del nostro Gruppo, impegnata in progetti di conservazione ambientale e nel sostegno delle comunità, come dimostrano le 27 iniziative supportate in Italia dal 2019. La rigenerazione del verde pubblico non comporta solo piantare alberi. Significa garantire salute, resilienza climatica, bellezza e senso di appartenenza, rafforzando l’identità collettiva il senso di comunità. Grazie alla partnership con il Comune di Milano, pensiamo di aver contribuito a restituire alla città non solo un’area di verde, ma anche una parte dello spirito che la anima”.

– Foto ufficio stampa Webuild –

(ITALPRESS).

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La salute mentale sfida a livello regionale in Lombardia

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MILANO (ITALPRESS) – Si è svolto oggi presso la sede della Regione Lombardia l’evento ‘La salute mentale, una sfida a livello regionale. La Lombardia in mentè, un momento di confronto e approfondimento promosso da Johnson & Johnson insieme a diversi interlocutori del sistema Salute della Regione Lombardia.
L’iniziativa, che ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, professionisti del settore sanitario e stakeholder del sistema salute regionale, è stata l’occasione per fare il punto sulle politiche regionali in materia di salute mentale, con un focus sulle iniziative innovative in atto, e per presentare sette proposte operative finalizzate a un potenziamento strutturale e sostenibile dell’assistenza sul territorio.
La salute mentale rappresenta oggi una priorità assoluta di salute pubblica a livello globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, una persona su dieci soffre di disturbi mentali comuni, come depressione, ansia, disturbo bipolare, disturbi alimentari e schizofrenia. L’impatto della pandemia da COVID-19 ha aggravato ulteriormente questo quadro, con un aumento superiore al 25% dei disturbi mentali, in particolare tra giovani e fasce vulnerabili . Ignorare la salute mentale significa trascurare un elemento essenziale del benessere collettivo e alimentare il peso economico e sociale di patologie che rappresentano una delle principali cause di disabilità a livello mondiale. Secondo l’OCSE, i disturbi mentali incidono per oltre il 4% sul PIL dei Paesi membri. In Italia, tuttavia, la quota di spesa sanitaria destinata alla salute mentale si attesta solo al 3,4%, contro valori superiori al 10% registrati in Paesi come Regno Unito, Germania, Francia e Norvegia.
In Lombardia, il quadro evidenzia alcune aree di attenzione: tra il 2019 e il 2023 si è registrato un incremento delle problematiche psichiatriche, in particolare tra adolescenti e preadolescenti. La spesa regionale destinata alla salute mentale si attesta al 2,8% del fondo sanitario, un valore leggermente inferiore alla media nazionale. Altri aspetti da rafforzare riguardano la distribuzione dei servizi, l’assenza di un Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA) specifico per i disturbi depressivi, l’accesso ai Centri Psico-Sociali non sempre agevolato e una limitata integrazione tra ospedale e territorio .
Nel corso dell’evento, è stato evidenziato come la Regione abbia già intrapreso azioni concrete per affrontare queste sfide, attraverso la Legge Regionale 23/2020 in materia di dipendenze patologiche e la recente Legge Regionale 1/2024, che ha istituito il Servizio di Psicologia delle Cure Primarie, con un finanziamento di 36 milioni di euro per il triennio 2024-2026. Tuttavia, è emersa l’urgenza di ripensare i modelli organizzativi alla luce del DM/77, valorizzando le Case della Comunità e promuovendo un approccio multidisciplinare e territoriale alla salute mentale.
Sono state presentate sette proposte operative, risultato di un percorso condiviso tra istituzioni, esperti e stakeholder, per migliorare l’efficacia e l’accessibilità dei servizi sul territorio regionale: Efficientare i modelli organizzativi per dare una risposta più tempestiva ai bisogni rilevati sul territorio; Attivare un momento di confronto con i Direttori di Distretto per la condivisione di buone pratiche e l’allineamento sulle linee operative elaborate dal gruppo tecnico-politico;
Promuovere la diffusione di Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA) per i disturbi mentali; Ripensare la distribuzione delle risorse economiche in Salute Mentale;
Investire nella formazione e nei corsi di aggiornamento sulle patologie mentali, in campagne di sensibilizzazione e di prevenzione per un più tempestivo accesso ai servizi; Sostenere il ruolo del Terzo Settore, coinvolgendolo attivamente nei processi decisionali; Attivare un sistema di monitoraggio per la raccolta dei dati sulla Salute Mentale al fine di supportare la programmazione regionale.
Affrontare il tema della salute mentale rappresenta oggi una responsabilità collettiva: solo un approccio sistemico e integrato potrà consentire di superare lo stigma che grava su chi soffre di disturbi mentali, rafforzare le attività di prevenzione e garantire un accesso equo ai servizi, promuovendo il benessere psicologico e sociale dell’intera popolazione lombarda.
‘La salute mentale deve tornare al centro della programmazione sociosanitaria, anche alla luce della riorganizzazione post-pandemica e della crescente attenzione alla medicina territoriale. Servono reti forti e integrate, che uniscano sanità, sociale e Terzo Settore, perchè nessuna struttura da sola può rispondere a tutti i bisogni. Le Case della Comunità rappresentano un’opportunità cruciale per costruire punti di riferimento accessibili e multidisciplinari per i cittadinì – ha commentato Ivan Limosani, Direttore Struttura Dipendenze, Sanità penitenziaria e Salute Mentale, UO Polo Territoriale, Direzione Generale Welfare, Regione Lombardia.
‘Mentre aumenta la domanda di servizi per la salute mentale resta grave l’insufficienza delle strutture, la carenza di risorse e di personale e la disomogeneità territoriale dell’offerta. Per superare questi problemi è necessario puntare di più anche sull’integrazione tra servizi sanitari e sociali, senza dimenticare la lotta allo stigma e alle barriere culturali che ancora resistono nei confronti delle persone con disagio psichicò – ha affermato Carlo Borghetti, Componente Commissione III Sanità e Commissione IX Sostenibilità sociale, casa e famiglia, Regione Lombardia.
‘Per affrontare in modo efficace le sfide poste dalla salute mentale è fondamentale disporre di dati solidi e aggiornati. Un sistema strutturato di monitoraggio e raccolta delle evidenze epidemiologiche e organizzative non solo permette una programmazione più mirata, ma rappresenta anche uno strumento strategico per orientare correttamente le risorse disponibili. In questo senso, l’istituzionalizzazione di un Osservatorio regionale sulla salute mentale rappresenta una priorità su cui è importante lavorare con impegnò – ha dichiarato Emanuele Monti, Presidente Commissione IX Sostenibilità sociale, casa e famiglia, Regione Lombardia.
‘Questo è un momento di grande riflessione con tutti gli addetti ai lavori per parlare di un tema, quella della salute mentale, che è una tematica del territorio. Siamo di fronte a una grande sfida che è fondamentale per garantire ai cittadini la qualità di cura e in quest’ottica dobbiamo pensare a ri-orientare i modelli per essere più omogenei insieme a tutti gli attori, come i comuni, il terzo settore, il settore sociosanitario, le istituzioni, e che mettono al centro il paziente. La salute mentale è un fenomeno esploso negli ultimi anni. Le diagnosi di disagio psicologico negli adolescenti è aumentato considerevolmente e non possiamo pensare di soddisfare i bisogni di oggi con servizi ormai superati. Dalla pandemia del COVID sono stati fatti dei grandi passi avanti nella Regione Lombardia, come la tele medicina, le consulenze online: sono tasselli importanti ma dobbiamo incrementare il personale. Sono convinto che lavorando insieme a tutti gli attori, possiamo fare dei grandi passi in avantì- ha affermato Giulio Gallera, Presidente Commissione speciale PNRR, monitoraggio sull’utilizzo dei fondi europei ed efficacia dei bandi regionali e Componente Commissione III Sanità, Regione Lombardia.
‘Come Fondazione Itaca, sono estremamente grata di partecipare a questo tavolo di lavoro e di collaborazione con gli attori del sistema per parlare della salute mentale in Regione Lombardia, Regione dove è nato Progetto Itaca 25 anni fa e che ora è presente in 17 sedi in tutto il territorio nazionale. L’esperienza fatta in Lombardia è diventato poi un modello per tutte le altre sedi. Siamo convinti che i familiari e i pazienti che portano una forte esperienza personale della malattia, dei trattamenti, dei servizi possono dare un contributo prezioso a tavoli istituzionali dove si identificano soluzioni e si programmano interventi. Siamo altresì convinti dell’importanza della formazione dei famigliari e pazienti per promuovere un modello integrato anche con la parte clinica e del valore aggiunto che le associazioni possono portare, con la loro esperienza, al mondo della curà – ha affermato Felicia Giagnotti, Presidente Fondazione Progetto Itaca.
‘Johnson & Johnson Innovative Medicine è da sempre impegnata nel promuovere un approccio efficace, inclusivo e sostenibile alla salute mentale – ha dichiarato Monica Gibellini, Direttrice Government Affairs, Policy & Patient Engagement di Johnson & Johnson Innovative Medicine – Con questa iniziativa, vogliamo contribuire attivamente al miglioramento dei modelli organizzativi e gestionali per la presa in carico delle persone con disturbi mentali, favorendo l’accesso all’innovazione terapeutica, all’assistenza territoriale e di prossimità, e a un utilizzo più efficiente delle risorse disponibili. Sono stati coinvolti tutti gli attori dell’ecosistema sanitario regionale per costruire insieme un percorso condiviso, capace di rispondere concretamente ai bisogni della comunità. Crediamo che il confronto continuo con istituzioni, esperti e associazioni pazienti sia fondamentale per superare lo stigma che ancora grava su chi soffre di disturbi mentali e garantire un accesso equo e appropriato alle curè.
– foto ufficio stampa Johnson & Johnson –
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INTITOLATO A RICHARD CAMELLINI IL PLAYGROUND DEL PARCO BARATTA DI VOGHERA

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L’Amministrazione Comunale di Voghera ha compiuto un gesto simbolico e carico di significato, intitolando il Playground situato all’interno del Parco Baratta, in viale Martiri della Libertà, al giovane concittadino Richard Camellini, scomparso prematuramente in circostanze tragiche. Una decisione profondamente condivisa, che nasce dal desiderio di conservare e onorare la memoria di un ragazzo che ha saputo trasmettere un autentico amore per la natura e il rispetto per l’ambiente.

La data dell’intitolazione non è casuale: il 7 maggio è infatti il giorno del compleanno di Richard. Un momento toccante e partecipato, che ha visto la presenza del Sindaco Paola Garlaschelli, del Vicesindaco Simona Virgilio, degli Assessori Giancarlo Gabba e Carlo Fugini, del Consigliere Comunale Giuseppe Carbone, dei genitori di Richard, Roy e Rosita, del fratello David e altri componenti della famiglia Camellini, dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine cittadine, della Dirigente scolastica Maria Teresa Lopez e di numerose classi dell’Istituto Comprensivo “Sandro Pertini”, frequentato da Richard. Presenti anche la Dirigente Sabina Depaoli dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Galileo Galilei”, frequentato dal fratello David, insieme a una delegazione di studenti, e una rappresentanza dell’Istituto Comprensivo di Via Dante.

A rendere permanente il ricordo, è stata posizionata una targa commemorativa realizzata dal Comune di Voghera all’interno dell’area verde. «Attraverso l’intitolazione del Playground a Richard Camellini nel giorno del suo compleanno, vogliamo mantenere viva la memoria di un ragazzo vogherese che ha perso la vita ma che continuerà a vivere – dichiara il Sindaco di Voghera, Paola Garlaschelli –. Nel corso degli anni si sono susseguite diverse iniziative nell’intento di mostrare la totale vicinanza di Voghera nei confronti della famiglia. Ringrazio sentitamente tutte le persone presenti all’intitolazione del Playground: si è trattato di un momento di condivisione e di riflessione, con un pensiero particolare rivolto al piccolo Richard».

Significative anche le parole dell’Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia, Elena Lucchini, che ha voluto sottolineare la portata simbolica dell’iniziativa: «L’amore per la natura e l’impegno per la tutela dell’ambiente che il piccolo Richard ha saputo trasmettere e testimoniare nel corso della sua giovane vita rinasce oggi in questa lodevole intitolazione alla sua memoria. Dopo aver ispirato un concorso che promuove stili di vita sostenibili tra i giovani studenti, oggi Richard ci sprona a custodire al meglio il nostro patrimonio naturale come l’area verde del Parco Baratta. Ancora una volta, il nostro giovane concittadino, scomparso prematuramente in un tragico incidente, continua a vivere nel ricordo della nostra comunità che in questa ricorrenza si stringe con rispettoso affetto attorno alla famiglia».

L’Amministrazione comunale ribadisce il proprio impegno nel mantenere viva la memoria di chi ha lasciato un segno nella comunità, promuovendo azioni concrete di valorizzazione del territorio e dei suoi spazi pubblici, specialmente quando questi diventano luogo di aggregazione e testimonianza di valori condivisi.

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