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Scherma, ufficializzati i 24 azzurri convocati per Parigi

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ROMA (ITALPRESS) – Il Presidente federale Paolo Azzi ha ufficializzato la composizione della delegazione della scherma azzurra per i Giochi Olimpici di Parigi 2024. L’Italia ha qualificato le sue squadre in tutte le sei specialità, acquisendo così il diritto a partecipare con il numero massimo di 24 atleti alle competizioni a cinque cerchi in programma dal 27 luglio al 4 agosto sulle pedane del Grand Palais. La scherma italiana, infatti, in ciascuna specialità può schierare tre atleti che gareggiano sia nella prova individuale che in quella a squadre, più una riserva impiegabile solo nella competizione per team. Le scelte dei Commissari tecnici Stefano Cerioni per il fioretto, Dario Chiadò per la spada e Nicola Zanotti per la sciabola sono state nel segno della continuità rispetto al periodo di qualifica olimpica, durante il quale gli azzurri hanno ottenuto eccellenti risultati nel circuito di Coppa del Mondo con il picco del Mondiale di Milano 2023 in cui l’Italia ha conquistato il Medagliere per Nazioni. Nel fioretto femminile il Tricolore sarà rappresentato dalla “portabandiera” Arianna Errigo, dalla campionessa del mondo in carica Alice Volpi e da Martina Favaretto. La squadra sarà completata da Francesca Palumbo, come in occasione dell’oro iridato della scorsa estate.
Per il fioretto maschile i prescelti sono il campione mondiale Tommaso Marini, Guillaume Bianchi e Filippo Macchi. Indicato come quarto uomo per il “team event” Alessio Foconi. La spada femminile schiererà come titolari nel doppio impegno Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi e Alberta Santuccio. Per la prova a squadre convocata Mara Navarria. Nella spada maschile saranno in pedana Davide Di Veroli, Andrea Santarelli e Federico Vismara. Nella gara a squadre si unirà Gabriele Cimini, ricomponendo il quartetto che è stato medaglia d’oro al Mondiale di Milano.
La sciabola femminile vedrà nella prova individuale impegnate Michela Battiston, Martina Criscio e Chiara Mormile. Nella competizione a squadre il team delle sciabolatrici sarà completato da Irene Vecchi. Infine, nella sciabola maschile il terzetto per la competizione individuale sarà formato dall’argento olimpico di Tokyo Luigi Samele, da Luca Curatoli e da Pietro Torre. Come quarto elemento per la gara a squadre partirà Michele Gallo. L’Italia si presenta con tante ambizioni ma anche con una squadra ricca di giovani ed esordienti ai Giochi Olimpici. Sono infatti ben 11, quasi la metà dei 24 convocati, gli schermidori azzurri che a Parigi calcheranno per la prima volta le pedane a cinque cerchi.
I debuttanti all’Olimpiade sono Martina Favaretto, Francesca Palumbo, Tommaso Marini, Guillaume Bianchi e Filippo Macchi nel fioretto, Giulia Rizzi, Davide Di Veroli e Federico Vismara nella spada, Chiara Mormile, Pietro Torre e Michele Gallo nella sciabola. Il più giovane della spedizione è Pietro Torre, nato nel 2002 (seguito dai “figli del 2001” Martina Favaretto, Davide Di Veroli, Filippo Macchi e Michele Gallo), mentre la più esperta è la “classe 1985” Mara Navarria, una delle tre “mamme olimpiche” della scherma azzurra a Parigi 2024, insieme ad Irene Vecchi e Arianna Errigo. Proprio Irene Vecchi e Arianna Errigo sono, inoltre, le componenti della delegazione con più partecipazioni ai Giochi che in Francia disputeranno per la quarta volta in carriera dopo Londra, Rio e Tokyo. La scherma italiana, guidata dal Presidente federale Paolo Azzi e che avrà nel Vicepresidente vicario (e olimpionico della spada ad Atlanta ’96 e Sidney 2000) Maurizio Randazzo il suo Capo delegazione, sarà impegnata in tutte le nove giornate di gare al Grand Palais: le prime tre, dal 27 al 29 luglio, saranno dedicate alle competizioni individuali (due al giorno), le altre sei alle prove a squadre con una specialità alla volta dal 30 luglio al 4 agosto.
Il Presidente della Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi, presenta con queste parole la spedizione azzurra: “Arriviamo a Parigi a ranghi completi, con tutte le squadre qualificate. Non è stato semplice nè era scontato, se si considera che gli unici Paesi a cui è riuscito questo en-plein sono Italia e Francia. In un contesto di scherma sempre più globalizzata, con una concorrenza davvero serrata, abbiamo dimostrato di continuare a fare la nostra parte e di consolidarci al vertice così come fatto all’ultimo Mondiale di Milano, che ci ha regalato un bottino eccezionale. E’ con queste certezze, ma anche con la giusta umiltà e il rispetto per gli avversari, che ci avviciniamo a un’edizione dei Giochi Olimpici molto sentita, perchè torniamo a gareggiare in Europa e perchè, a soli tre anni di distanza da Tokyo, proponiamo tante forze giovani, di cui ben 11 debuttanti all’Olimpiade, che andranno a formare un bel mix insieme ai più esperti e già affermati compagni. Vogliamo essere competitivi in tutte le specialità, consapevoli di un potenziale che ci dà la possibilità di giocarci carte importanti in ognuna delle gare in cui abbiamo conquistato il diritto a partecipare”.
Così il Commissario tecnico del fioretto azzurro Stefano Cerioni: “Tra Coppa del Mondo, Europei e Mondiali siamo reduci da un triennio di risultati straordinari per la mia arma e scegliere non è stato semplice. Purtroppo il destino ci ha privato della possibilità di avere con noi Daniele Garozzo, il capitano e l’anima della squadra maschile, colui che è sempre stato decisivo nel delicato ruolo di chiudere gli assalti e che ringrazio per l’esempio che ha dato ai compagni in ogni allenamento e gara con la sua dedizione al lavoro. Ribadisco che indicare solo tre nomi per l’individuale e uno per la prova a squadre è stato davvero difficile ma l’ho fatto dopo un’analisi approfondita, in particolare al femminile, dove avrebbero meritato il posto in squadra sia Martina Batini che Francesca Palumbo, ma alla fine ho scelto quest’ultima premiando le caratteristiche che ha sempre mostrato nei momenti decisivi, vedi la finale contro la Francia vinta al Mondiale di Milano grazie al suo innesto. Arriviamo a Parigi consapevoli delle aspettative ma soprattutto determinati a far bene, decisi a dare il massimo su ogni stoccata. La concorrenza sarà molto agguerrita ma noi siamo l’Italia e vogliamo dimostrare ancora una volta la nostra forza”.
Il commento del Responsabile d’arma della spada Dario Chiadò: “Questo ciclo olimpico breve è stato senza dubbio soddisfacente e ricco di gratificazioni. Nei principali appuntamenti internazionali la spada ha conquistato in totale ben 17 medaglie, di cui 8 con le squadre salite sempre sul podio in tutte le gare di Europei e Mondiali, con due titoli continentali e un oro iridato. In Coppa del Mondo diversi giovani hanno fatto cose importanti ma inevitabilmente nelle convocazioni per Parigi ho dato priorità ai protagonisti di questo percorso di grande continuità e che ci ha portato a ottenere la certezza la qualifica olimpica con ampio anticipo sia con gli spadisti che con le spadiste. Al maschile ripartiamo dal quartetto che al Mondiale 2023 ha vinto un titolo che all’Italia in questa specialità mancava da trent’anni, mentre al femminile la straordinaria stagione di Giulia Rizzi la promuove di diritto al doppio impegno sia individuale che a squadre, con Mara Navarria, campionessa di grande palmares ed esperienza, come quarto elemento del team”.
Il Commissario tecnico della sciabola Nicola Zanotti ha chiosato: “Sia con le sciabolatrici che con gli sciabolatori la qualificazione per i Giochi Olimpici è arrivata all’ultima gara, abbiamo saputo lottare e soffrire per ottenere questo traguardo e sulla scorta di ciò ho inteso dare continuità nelle scelte, puntando su chi ha contribuito al raggiungimento del pass per Parigi. Siamo reduci da un ultimo Mondiale senza medaglie ma coscienti della nostra compattezza e d’avere un potenziale importante sia in campo maschile che femminile, espresso in varie occasioni nel circuito di Coppa del Mondo. Tra gli uomini l’esperienza e la qualità di Samele e Curatoli guideranno i più giovani Torre e Gallo, quest’ultimo impegnato solo nella gara a squadre, riproponendo il quartetto che è stato bronzo mondiale al Cairo due anni fa. Battiston, Criscio e Mormile hanno meritato il doppio impegno tra le donne e saranno affiancate nella prova a squadre dall’esperienza di Irene Vecchi, che è stata decisiva per la qualifica olimpica”.
– foto ufficio stampa Federscherma –
(ITALPRESS).

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Verstappen in pole a Miami, a Norris la sprint. Sabato complicato per la Ferrari

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MIAMI (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Max Verstappen in pole position nel Gran Premio di Miami, sesto appuntamento del Mondiale 2025 di F1. Il pilota olandese della Red Bull, neo-papà, gira in 1’26″204, che vale anche il record della pista. Secondo Lando Norris (McLaren) a soli 0″065. Terzo un super Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) che precede Oscar Piastri (McLaren). Indietro Charles Leclerc, che termina ottavo a 0″550. In mezzo anche George Russell (Mercedes), Carlos Sainz (Williams) e Alexander Albon (Williams). Nono Esteban Ocon (Haas) e decimo Yuki Tsunoda (Red Bull). Lewis Hamilton, con l’altra Rossa, è stato eliminato nel Q2 e scatterà dalla 12esima casella.

La sprint sorride alla McLaren

Norris ha invece vinto la Sprint Race del pomeriggio italiano. Grande caos in pista con gara iniziata in condizioni bagnate e finita con gomme da asciutto. Scelta giusta della Ferrari, che ferma subito un Lewis Hamilton in enorme difficoltà con le intermedie e permette al pilota britannico di conquistare un ottimo terzo posto. Seconda posizione per Oscar Piastri.

Fortunate entrambe le McLaren, che sono riuscite a effettuare il pit stop sotto Safety Car, dopo gli incidenti di Carlos Sainz e Fernando Alonso, senza la quale sarebbero scivolate ai margini della top ten. Sfortunato Andrea Kimi Antonelli (Mercedes), partito dalla pole e alla fine settimo dopo essere stato colpito in corsia box da Max Verstappen (Red Bull), poi penalizzato di dieci secondi per unsafe release e 17° al traguardo.

Limita i danni George Russell (Mercedes), che chiude in quarta posizione davanti a Lance Stroll (Aston Martin), bravo a districarsi nelle condizioni miste di Miami. Non ha preso parte alla sprint Charles Leclerc con l’altra Rossa, dopo essere finito a muro durante la ricognizione. La gara è terminata in regime di Safety Car.

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LA GRIGLIA DI PARTENZA DELLA GARA

PRIMA FILA
1. Max Verstappen (Red Bull)
2. Lando Norris (McLaren)

SECONDA FILA
3. Andrea Kimi Antonelli (Mercedes)
4. Oscar Piastri (McLaren)

TERZA FILA
5. George Russell (Mercedes)
6. Carlos Sainz (Williams)

QUARTA FILA
7. Alexander Albon (Williams)
8. Charles Leclerc (Ferrari)

QUINTA FILA
9. Esteban Ocon (Haas)
10. Yuki Tsunoda (Red Bull)

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SESTA FILA
11. Isack Hadjar (Racing Bulls)
12. Lewis Hamilton (Ferrari)

SETTIMA FILA
13. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber)
14. Jack Doohan (Alpine)

OTTAVA FILA
15. Liam Lawson (Racing Bulls)
16. Nico Hulkenberg (Kick Sauber)

NONA FILA
17. Fernando Alonso (Aston Martin)
18. Pierre Gasly (Alpine)

DECIMA FILA
19. Lance Stroll (Aston Martin)
20. Oliver Bearman (Haas)

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L’ORDINE DI ARRIVO DELLA SPRINT RACE

  1. Lando Norris (McLaren)
  2. Oscar Piastri (McLaren)
  3. Lewis Hamilton (Ferrari)
  4. George Russell (Mercedes)
  5. Lance Stroll (Aston Martin)
  6. Yuki Tsunoda (Red Bull)
  7. Andrea Kimi Antonelli (Mercedes)
  8. Pierre Gasly (Alpine)
  9. Nico Hulkenberg (Kick Sauber)
  10. Isack Hadjar (Racing Bulls)
  11. Alexander Albon (Williams)
  12. Esteban Ocon (Haas)
  13. Liam Lawson (Racing Bulls)
  14. Oliver Bearman (Haas)
  15. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber)
  16. Jack Doohan (Alpine)
  17. Max Verstappen (Red Bull)

OUT Fernando Alonso (Aston Martin)
OUT Carlos Sainz (Williams)
OUT Charles Leclerc (Ferrari)

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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L’Inter “di riserva” risponde al Napoli, contro il Verona basta un rigore di Asllani

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MILANO (ITALPRESS) – L’Inter risponde presente e rimane a tre punti dal primo posto: i nerazzurri vincono in casa contro il Verona e danno un segnale dopo la vittoria del Napoli nella partita delle 18 contro il Lecce. A San Siro decide la rete di Asllani, che va a segno dopo nove minuti su calcio di rigore per un tocco di mano di Valentini.

Come preannunciato, l’Inter scende in campo con una formazione rivoluzionata rispetto all’andata delle semifinali di Champions contro il Barcellona: l’unico superstite della trasferta spagnola è Bisseck, tutti gli altri dieci elementi sono cambiati. Il risultato, come detto, si sblocca quasi subito. Il tocco del difensore gialloblù in un primo momento non viene notato da Manganiello, che però assegna il penalty dopo l’on-field review. Asllani è preciso e spiazza Montipò. Il gol dà ancora più fiducia agli uomini di Farris (in panchina al posto di Inzaghi, squalificato), che prendono il comando delle operazioni gestendo il palleggio. Il Verona, però, non ci sta e prova a reagire con una ripartenza guidata da Tchatchoua e conclusa da Sarr con un diagonale parato da Martinez.

Il primo tempo prosegue su ritmi non particolarmente alti: l’Inter prova a costruire occasioni con il fraseggio ma senza creare altre occasioni importanti, mentre il Verona non sembra avere la forza di rendersi pericoloso. Uno squillo importante, però, arriva al 44′, quando Asllani si fa trovare libero all’altezza della lunetta dell’area di rigore ma calcia alto di poco. Nel secondo tempo il copione è lo stesso del primo. L’Inter tiene palla ma con meno convinzione, dando un po’ di spazio al Verona per qualche ripartenza potenzialmente pericolosa, portando alle conclusioni senza fortuna di Duda e Suslov. Nei nerazzurri entra qualche titolare come Dimarco, che al 78′ si coordina per un tiro al volo ma manda in rimessa laterale. Zanetti prova il tutto per tutto inserendo gli attaccanti disponibili, ma l’Inter non rischia niente, si porta a casa la vittoria e ora può concentrarsi sulla partita più importante della stagione, il ritorno con il Barcellona. Il Verona, invece, conserva sei punti sulla zona retrocessione, in attesa di vedere cosa farà l’Empoli contro la Lazio.

IL TABELLINO

INTER (3-5-2): Martinez 6; Bisseck 6 (24’st Dimarco 6), De Vrij 6, Carlos Augusto 6; Darmian 5.5, Frattesi 5.5, Asllani 7, Zielinski 6 (23’st Mkhitaryan 6), Zalewski 6 (39’st Acerbi sv); Arnautovic 5.5 (32’st Taremi sv), Correa 6. In panchina: Sommer, Di Gennaro, Dumfries, Re Cecconi, Bastoni, Barella, Thuram. Allenatore: Farris 6.

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VERONA (3-5-1-1): Montipò 6; Daniliuc 6.5, Valentini 5.5, Frese 6; Tchatchoua 6, Serdar 6.5, Niasse 6 (35’st Kastanos sv), Duda 6 (35’st Tengstedt sv), Bradaric 6 (47′ st Livramento sv); Suslov 6 (24’st Bernede 5.5), Sarr 6 (24’st Mosquera 5.5). In panchina: Berardi, Perilli, Oyegoke, Slotsager, Luan Patrick, Lazovic, Lambourde, Livramento, Ajayi, Cissé. Allenatore: Zanetti 6.

ARBITRO: Manganiello di Pinerolo 6.

RETI: 9’pt Asllani (rig).

NOTE: serata parzialmente nuvolosa, terreno in ottime condizioni. Ammoniti: Darmian, Valentini, Duda, Kastanos. Angoli: 4-3. Recupero: 1′ pt, 4′ st.

– foto Ipa Agency –

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(ITALPRESS).

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Il Napoli vince di misura e fa un passo verso lo scudetto, a Lecce 0-1 targato Raspadori

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LECCE (ITALPRESS) – Una vittoria da Scudetto. Il Napoli vince 1-0 in casa del Lecce grazie alla rete di Raspadori e, in attesa di Inter-Verona, va a +6 sui nerazzurri. Tre punti pesanti a tre giornate dal termine, mentre in zona retrocessione resta tutto ancora aperto, coi pugliesi ancora a +1 sul terzultimo posto.

Quella del Via del Mare è stata una gara nel ricordo di Graziano Fiorita: nel primo match casalingo a disposizione, i salentini hanno omaggiato il fisioterapista scomparso giovedì scorso con un minuto di silenzio, accanto ai padroni di casa anche Di Lorenzo e compagni, che hanno raggiunto gli avversari vicino alla panchina (il capitano degli azzurri ha consegnato anche un mazzo di fiori). Dopo appena 5 minuti è iniziato un fitto lancio di petardi e fumogeni da parte dei sostenitori leccesi – tanti i cori contro la Lega Serie A per aver rinviato il match di Bergamo di sole 48 ore -, l’episodio ha costretto Davide Massa a sospendere la gara per circa sei minuti (sono stati infatti assegnati 9 minuti aggiuntivi al termine della prima frazione).

La gara è iniziata con un gol annullato a Lukaku per un fuorigioco millimetrico ma dopo 24 minuti in cui si è visto davvero poco, Raspadori ha sbloccato il punteggio direttamente da calcio di punizione. Il Lecce si è aggrappato alla voglia di cancellare un momento negativo, la traversa colpita da Gaspar ha scosso la squadra di Conte che fino al termine del primo tempo ha deciso di gestire senza forzare troppo. Nella ripresa i padroni di casa hanno provato ad alzare i giri del motore, Meret ha neutralizzato in corner una conclusione di Helgason deviata da Lobotka, poi costretto ad uscire per un problema alla caviglia. I pugliesi hanno spaventato un Napoli incapace di reagire e di creare occasioni da gol, i salentini non sono riusciti però a trovare lo spazio per pareggiare i conti.

Una vittoria, quella di Lukaku e compagni, che di fatto piazza una seria ipoteca sullo Scudetto: i partenopei nel prossimo turno accoglieranno il Genoa (domenica alle 20.45). La squadra di Giampaolo sfiderà invece il Verona, serviranno tre punti per poter ribaltare l’inerzia in zona retrocessione.

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IL TABELLINO

LECCE (4-2-3-1): Falcone 6; Guilbert 6 (18’st Danilo Veiga 6), Gaspar 6.5, Baschirotto 6, Gallo 5.5; Kaba 5.5 (1’st Morente 6), Pierret 6.5 (20’st Berisha 6); Pierotti 6 (39’st N’Dri sv), Coulibaly 6, Karlsson 5.5 (1’st Helgason 6.5); Krstovic 5.5. In panchina: Fruchtl, Samooja, Rafia, Sansone, Ramadani, Banda, Tiago Gabriel, Sala. Allenatore: Giampaolo 6.

NAPOLI (4-4-2): Meret 6.5; Di Lorenzo 6, Rrahmani 6.5, Olivera 6.5, Spinazzola 6; Politano 6 (43’st Ngonge sv), Anguissa 6.5, Lobotka 6.5 (9’st Gilmour 6), McTominay 6.5; Lukaku 6 (43’st Simeone sv), Raspadori 7 (34’st Billing sv). In panchina: Contini, Scuffet, Okafor, Rafa Marin, Hasa, Mazzocchi. Allenatore: Conte 7.

ARBITRO: Massa d’Imperia 6.

RETE: 24’pt Raspadori.

NOTE: terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti: Krstovic, Morente. Angoli: 5-2. Recupero: 9’pt, 7’st.

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– foto IMAGE –

(ITALPRESS).

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