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Economia

In Aeroporti 2030 anche quattro scali pugliesi

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ROMA (ITALPRESS) – Aeroporti 2030 annuncia l’ingresso nell’Associazione della Rete Aeroportuale Pugliese composta dagli scali di Bari, Brindisi, Foggia e Taranto Grottaglie gestiti da Aeroporti di Puglia e di UrbanV, la società che si occupa di mobilità aerea urbana sostenibile fondata da Aeroporti di Roma, Gruppo SAVE, Aeroporto di Bologna e Aèroports de la Còte d’Azur. Con questi ingressi, AEROPORTI 2030 ora comprende 10 scali nazionali, di cui 2 intercontinentali, distribuiti su tutto il territorio italiano, incluso il sistema aeroportuale della Capitale, con Fiumicino e Ciampino, il Polo aeroportuale del Nord-Est con Venezia, Verona, Brescia e Treviso, e la rete aeroportuale pugliese con Bari, Brindisi, Foggia e Taranto.
Le nuove adesioni – si legge in una nota – rappresentano un passo significativo verso la mission di AEROPORTI 2030, il polo innovativo dedicato al settore aeroportuale aperto agli stakeholders di sistema, alle start-up e alle piattaforme innovative nazionali e internazionali per consolidare ulteriormente l’impegno a guidare il cambiamento verso un futuro più verde e tecnologicamente avanzato. I quattro aeroporti della Puglia, insieme a UrbanV, garantiscono una vasta esperienza e un forte impegno verso le pratiche sostenibili, l’innovazione tecnologica e il miglioramento dell’esperienza dei passeggeri.
Secondo AEROPORTI 2030, infatti, gli scali del futuro devono avere una visione di trasporto intermodale con un’impostazione che privilegi sostenibilità e innovazione. Va, quindi, implementato l’uso delle energie rinnovabili e lo sviluppo di carburanti avio sostenibili. E’ necessario traghettare il sistema aeroportuale verso una modalità sempre più digitale che consenta a passeggeri e compagnie aeree un utilizzo efficace e sicuro delle nuove tecnologie, anche attraverso lo sviluppo della mobilità aerea avanzata e di vertiporti.
Il presidente di AEROPORTI 2030, Alfonso Celotto, ha accolto con entusiasmo i nuovi membri, dichiarando: “siamo estremamente lieti di dare il benvenuto nella nostra associazione ad Aeroporti di Puglia e a UrbanV. Il loro ingresso rappresenta un riconoscimento del lavoro svolto finora e un incoraggiamento a continuare sulla strada dell’innovazione e della sostenibilità. Siamo convinti che la collaborazione tra questi importanti attori del settore aeroportuale porterà a significativi progressi in termini di efficienza operativa e di riduzione dell’impatto ambientale. La loro esperienza e il loro impegno saranno fondamentali per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi”.
“Inoltre – ha aggiunto Celotto -, il rafforzamento di AEROPORTI 2030 che, oggi, grazie al nuovo Statuto, è la prima Associazione italiana a rappresentare i gestori aeroportuali, degli spazioporti e dei vertiporti, ci offre la possibilità di esplorare nuove dimensioni della mobilità, di sviluppare sinergie e di integrare le infrastrutture aeroportuali con le soluzioni di trasporto del futuro”.
“Questo traguardo – ha dichiarato il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile – rappresenta non solo il riconoscimento del nostro impegno verso l’innovazione e la sostenibilità, ma anche una conferma che la nostra visione del futuro è condivisa dai principali attori del settore. Aeroporti di Puglia, società controllata dalla Regione Puglia e unica rete aeroportuale italiana ai sensi della direttiva europea, vuole portare in seno all’associazione la propria idea di quello che sarà il futuro del trasporto aereo, svincolandolo da una visione destinata a non essere più attuale rispetto alle nuove esigenze di trasporto. Il nostro vuole essere un impegno concreto verso l’adozione delle tecnologie più avanzate in materia di sostenibilità e digitalizzazione che avranno un forte impatto sulla ‘passenger experiencè come fattori abilitanti chiave di posizionamento lungo la catena del valore e di reinvenzione di modelli di business aeroportuale”.
“Lo sviluppo tecnologico dei voli suborbitali – ha aggiunto Vasile – vede lo Spazioporto di Grottaglie come infrastruttura strategica per l’accesso autonomo allo Spazio da parte delI’Italia, così come lo sviluppo del mercato dell’aviazione dell’ultimo miglio, in termini di evoluzione della Rete Regionale di secondo livello dei Vertiporti. Aeroporti di Puglia, quale gestore aeroportuale operante nel Mezzogiorno coglie le peculiarità del territorio e si pone come soggetto attuatore di politiche di sviluppo dell’accessibilità nelle aree periferiche del paese di attrazione degli investimenti anche nell’ottica della ZES (Zona Economica Speciale) unica. In questo viaggio verso il futuro del trasporto aereo operiamo in grande sintonia e unità di intenti con l’ENAC, Enav e tutti gli stakeholder del settore”.
“Siamo molto orgogliosi – ha commentato Carlo Tursi, amministratore delegato di UrbanV – di entrare a far parte di AEROPORTI 2030. Questa adesione rappresenta per noi un’importante occasione di collaborazione con altri player del settore aeroportuale italiano e una grande opportunità per condividere la nostra esperienza nel campo della mobilità aerea urbana sostenibile. Il recente annuncio da parte di ENAC sull’entrata in vigore del primo Regolamento sugli aeromobili a decollo e atterraggio verticale rappresenta per il nostro Paese un’opportunità unica di posizionarsi come leader nella mobilità sostenibile e innovativa. Come UrbanV accogliamo con favore questa sfida e il nostro ingresso in AEROPORTI 2030 ne è la conferma: insieme, possiamo lavorare per promuovere soluzioni innovative che riducano l’impatto ambientale e migliorino l’esperienza dei passeggeri”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Economia

Conti pubblici, Cdm approva il rendiconto 2024. Migliorati i saldi

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato due disegni di legge, recanti rispettivamente il “Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per il 2024” e “Disposizioni per l’assestamento del bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2025”. Il Rendiconto generale dello Stato 2024, che è stato parificato dalla Corte dei conti nella seduta del 26 giugno 2025, evidenzia un miglioramento di tutti i saldi sia per competenza sia per cassa.

“Si evidenzia che, in base ai risultati della gestione finanziaria 2024, in termini di competenza il saldo netto da finanziare e il ricorso al mercato sono stati rispettivamente pari a 107.543 milioni e 393.108 milioni – spiega Palazzo Chigi nel comunicato diffuso dopo il Cdm -. In termini di cassa, i livelli effettivamente conseguiti dai saldi sono stati pari, rispettivamente, a -151.482 milioni per il saldo netto da finanziare e a -435.411 milioni per il ricorso al mercato. Il disegno di legge di assestamento prevede l’aggiornamento per l’anno 2025 delle previsioni di entrata e degli stanziamenti di bilancio delle spese”.

“L’aggiornamento tiene conto del livello dei saldi di finanza pubblica previsti a legislazione vigente dalla legge di bilancio. Nel complesso, le variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento determinano un miglioramento del saldo netto da finanziare di circa 800 milioni di euro in termini di competenza e di circa 600 milioni di euro in termini di cassa rispetto al saldo risultante dalla legge di bilancio – prosegue la nota -. Inoltre, il provvedimento reca un miglioramento dell’indebitamento netto, rispetto al DFP, pari a circa 500 milioni di euro”.

– Foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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Economia

Pnrr, trasmessa all’Ue richiesta di pagamento dell’8^ rata da 12,8 mld

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ROMA (ITALPRESS) – E’ stata trasmessa alla Commissione europea la richiesta di pagamento dell’ottava rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza pari a 12,8 miliardi di euro.

richiesta presentata dall’Italia segue i lavori della Cabina di regia PNRR del 24 giugno scorso, presieduta dal Ministro per gli Affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, Tommaso Foti, per la verifica del conseguimento dei 40 obiettivi, distinti in 28 target e 12 milestone, tra i quali figurano riforme e investimenti importanti, che consentiranno di alimentare la crescita economica e sociale della Nazione.

“Dobbiamo essere tutti orgogliosi del positivo avanzamento del Piano dell’Italia – dichiara il ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, Tommaso Fotie del consolidamento del nostro primato europeo nella sua attuazione. E’ un primato che, nei prossimi mesi, ci consentirà di superare quota 153 miliardi di euro, circa il 79% della dotazione finanziaria complessiva del Piano, a seguito del conseguimento di tutti gli obiettivi previsti fino ad oggi, quando ci separano due sole rate dal traguardo finale di agosto 2026. Fin dal primo giorno del suo insediamento, il Governo Meloni ha portato avanti un incessante lavoro, che ha fatto scuola in Europa, per adeguare il PNRR alle reali esigenze di cittadini e imprese e rispettare, al tempo stesso, tutti gli impegni concordati a livello europeo”.

Tra gli interventi realizzati nell’ambito dell’ottava rata, la digitalizzazione della Guardia di Finanza con innovativi sistemi informativi per contrastare la criminalità economica; l’erogazione in ambito scolastico di oltre 1.000 corsi linguistici e metodologici ai docenti; l’attivazione in più di 8.000 scuole di progetti per aggiornare l’offerta scolastica ed orientare gli studenti verso le competenze STEM, l’attuazione di progetti di valorizzazione culturale e turistica attraverso il sostegno a circa 2.000 piccole e medie imprese, oltre alla riqualificazione di circa 50 parchi e giardini storici.

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Inoltre, 1.400 km di infrastrutture ferroviarie sono state dotate del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS), è stato realizzato un sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione per identificare i rischi idrogeologici nelle regioni del Mezzogiorno, sono stati eseguiti interventi per la tutela degli habitat marini e per l’osservazione delle coste, è stato programmato l’efficientamento energetico di edifici ERP, in campo universitario sono stati finanziati 5.000 Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN), assunti circa 2.300 nuovi ricercatori, assegnate oltre 550 borse di ricerca e finanziati programmi e progetti di ricerca su malattie rare e altamente invalidanti.

“A questi investimenti strategici – ha aggiunto il ministro Foti si aggiungono anche importanti riforme che mirano a rafforzare la competitività della nostra economia a vantaggio delle imprese, tra cui quella per la riduzione dei ritardi di pagamento delle Amministrazioni centrali e locali, delle Regioni, delle Province autonome e degli enti del Servizio Sanitario Nazionale e quella per l’avvio della semplificazione e razionalizzazione degli incentivi alle imprese. Sono risultati che hanno un impatto diretto sull’attività quotidiana dei nostri imprenditori, sull’economia reale. Con gli obiettivi connessi all’ottava richiesta di pagamento, che portano a 374 il numero complessivo degli obiettivi raggiunti, viene confermato, ancora una volta, l’incessante lavoro del Governo, in costruttiva collaborazione con la Commissione europea e con tutti i soggetti impegnati nell’attuazione del Piano. Proseguiremo con la consapevolezza delle ambiziose sfide che ci attendono, con l’intento di ottimizzare le risorse ancora disponibili ed assicurare risultati concreti e duraturi, per famiglie e imprese, attraverso l’allineamento del Piano ai bisogni dell’Italia reale”, conclude il ministro.

In coerenza con quanto accaduto con le precedenti richieste di pagamento, il trasferimento dell’ottava rata avverrà a seguito dell’iter di valutazione previsto dalle procedure europee, finalizzato a verificare il pieno ed effettivo conseguimento delle milestone e dei target previsti.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Commercio estero, a maggio in calo l’export extra Unione Europea

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ROMA (ITALPRESS) – A maggio 2025 l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra UE27, una riduzione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le importazioni (-7,6%) rispetto alle esportazioni (-3,5%). La contrazione su base mensile dell’export si deve principalmente alle minori vendite di energia (-27,6%), beni intermedi (-6%) e beni strumentali (-3,7%); diminuiscono anche le esportazioni di beni di consumo durevoli (-2,9%) mentre aumentano, in misura contenuta, quelle di beni di consumo non durevoli (+0,6%).

Dal lato dell’import, si rilevano riduzioni congiunturali diffuse, le più ampie per beni di consumo durevoli (-11,7%) e non durevoli (-11,5%) ed energia (-9,8%). Nel trimestre marzo-maggio 2025, rispetto al precedente, l’export diminuisce dell’1,0%; a esclusione di beni di consumo non durevoli (+3,1%), la riduzione riguarda tutti i raggruppamenti ed è molto ampia per energia (-24,7%). Nello stesso periodo, anche l’import registra una flessione (-1,8%) che riguarda tutti i raggruppamenti, tranne i beni di consumo non durevoli, in forte aumento (+20,1%).

A maggio 2025 l’export flette su base annua del 5,2% (era -1,4% ad aprile). La flessione tendenziale dell’export nazionale verso i mercati extra UE si deve alle minori vendite di energia (-35,3%), beni di consumo durevoli (-13,0%), beni strumentali (-9,7%) e beni intermedi (-7,2%); per contro, aumenta l’export di beni di consumo non durevoli (+6,8%). L’import registra una flessione tendenziale del 3,6%, spiegata principalmente dalla contrazione degli acquisti di energia (-13,3%) e beni strumentali (-12%). A maggio 2025 l’avanzo commerciale con i paesi extra UE27 è pari a +5.256 milioni di euro (+5.906 milioni nello stesso mese del 2024). Il deficit energetico (-3.704 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-4.071 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici scende da 9.977 milioni di maggio 2024 a 8.960 milioni di maggio 2025.

A maggio 2025 si rilevano ampie riduzioni su base annua delle esportazioni verso Cina (-22,8%) e Turchia (-22,7%); si riducono anche le vendite verso Regno Unito (-9,6%) e paesi MERCOSUR (-6,2%) mentre crescono quelle verso Svizzera (+9,2%), paesi ASEAN (+4,4%) e Stati Uniti (+2,5%). Le importazioni da Stati Uniti (+18,5%) e Cina (+11,4%) registrano un marcato aumento tendenziale. Per contro, diminuiscono gli acquisti da tutti gli altri principali paesi partner extra UE27; le riduzioni tendenziali più ampie riguardano paesi OPEC (-28,9%), Regno Unito (-18,8%) e India (-13,3%).

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“A maggio, per il secondo mese consecutivo, l’export verso i paesi extra UE registra una riduzione congiunturale, determinata soprattutto dalle minori vendite di beni intermedi e beni strumentali – commenta l’Istat -. Su base annua, la sua flessione riguarda tutti i raggruppamenti – tranne i beni di consumo non durevoli – ed è per oltre due terzi dovuta alla contrazione delle vendite dirette verso Cina, Turchia e Regno Unito”.

“L’import diminuisce su base mensile e torna a flettere su base annua; la riduzione congiunturale è generalizzata, quella tendenziale riguarda tutti i raggruppamenti, a esclusione di beni di consumo non durevoli. Nei primi cinque mesi del 2025, la dinamica tendenziale dell’export verso i paesi extra UE è moderatamente positiva (+0,5%; +1,3% al netto dell’energia), mentre quella dell’import è più sostenuta (+8,4%) – sottolinea l’Istituto di Statistica -. Il saldo commerciale con i paesi extra UE è positivo (+18,9 miliardi di euro) ma in marcata riduzione (era +26,6 miliardi nei primi cinque mesi del 2024)”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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