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Cronaca

Università Bergamo, parte Bando Dottorati Innovativi. 18 borse con Pnrr

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BERGAMO (ITALPRESS) – Diciotto borse per altrettanti dottorati di ricerca innovativi: è l’opportunità che, grazie a fondi PNRR messi a disposizione dal Ministero dell’Università e della Ricerca, l’Università degli studi di Bergamo offre ad aspiranti ricercatori, in stretta collaborazione con una serie di aziende del territorio, co-finanziatrici (e co-protagoniste) dell’iniziativa. Si tratta del XL ciclo dei cosiddetti “dottorati innovativi”. La chiave del successo dei dottorati innovativi è proprio nella stretta collaborazione con il mondo delle imprese: i temi e i percorsi formativi sono infatti definiti con il forte coinvolgimento dell’azienda co-finanziatrice. L’obiettivo è condurre progetti di ricerca applicata che, a partire dalle reali esigenze presenti e future delle aziende del territorio, sviluppino tecnologie, metodi e approcci innovativi. In poche parole: progetti che servano davvero, concretamente, alla crescita e allo sviluppo delle imprese che li co-finanziano. Un modo di valorizzare sempre di più la componente ricerca all’interno delle aziende, riconoscendone il valore e il ruolo strategico fondamentale. I dottorati hanno durata di 3 anni e prevedono in prima battuta un periodo di studio e di ricerca in azienda, della durata che va da un minimo di 6 a un massimo di 18 mesi; in una seconda fase il progetto prosegue presso Università o centri di ricerca all’estero, anche in questo caso per un periodo compreso tra i 6 mesi e l’anno e mezzo. Questi i temi di ricerca delle borse finanziate: Salute e longevità (sviluppo di modelli di intelligenza artificiale connessi alle patologie degenerative del sistema nervoso), Ingegneria e scienze applicate (dai materiali avanzati per la manifattura additiva, alle metriche per valutare l’impatto ambientale degli infissi, fino al recupero delle acque piovane), Ingegneria gestionale e della produzione (dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale a supporto dei servizi industriali e delle decisioni cliniche, fino al digital sustainabilty e alle competenze in ambito Industria 5.0), Management Accounting and Finance (impatto del turismo e fattori di attrattività del territorio), Scienze giuridiche (aspetti storici, etici e giuridici dell’associazionismo e del terzo settore), Scienze della persona e nuovo welfare (welfare d’iniziativa e ruoli di leadership nelle aziende), e Landscape Studies for Global and Local Challenges (paesaggi resilienti e innovazione e valorizzazione territoriale). Tutti i temi di ricerca completi sono consultabili sul sito dell’Università degli studi di Bergamo. Il più alto grado d’istruzione previsto dall’ordinamento accademico italiano, un percorso formativo che apre le porte allo scambio culturale con altri Paesi e opportunità di carriera sia nel privato, sia nel pubblico (il titolo di Dottore di ricerca dà diritto a punti nei concorsi): sono solo alcune delle caratteristiche che rendono i dottorati innovativi un’opportunità concreta per i giovani ricercatori. Un dottorato innovativo all’Università di Bergamo ha inoltre il valore aggiunto di collocarsi in una realtà come quella bergamasca, con un tasso di disoccupazione tra i più bassi d’Italia (3,4%), un territorio ad alta vocazione industriale (39,2%) superiore di oltre 10 punti percentuali alla media europea, e nella quinta provincia italiana per export, con oltre 20 miliardi di euro nel 2022. “Siamo giunti al terzo anno di attivazione dei dottorati innovativi. Si tratta di percorsi di alta specializzazione che stiamo portando avanti con forte convinzione e grazie ai finanziamenti messi a disposizione da parte del MUR. Crediamo fortemente nel valore che possono generare: da un lato i laureati possono sviluppare competenze di ricerca scientifica avanzata applicata alle sfide delle aziende che li ospitano, dall’altro le aziende possono portare avanti progetti innovativi grazie a figure altamente specializzate capaci di contribuire alla loro crescita e stringere relazioni e collaborazioni con docenti del nostro Ateneo”, dichiara Mariafrancesca Sicilia, professore ordinario del Dipartimento di Scienze Aziendali e Prorettore con Delega alla ricerca scientifica.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio Stampa Università di Bergamo

Cronaca

BREAKING NEWS LOMBARDIA – 22/7/2025

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In questa edizione: A Milano delega Urbanistica alla Vicesindaca – Precipita ultraleggero nel Bresciano, due morti – Turista accoltellato in treno, due fermi nel varesotto – I disagi per i lavori al Ponte di Bressana sono per i bus – A Vigevano altri due negozi presi di mira dai ladri in centro – Rubano la bici del parroco a Stradella – Pronto Meteo Lombardia per il 23 Luglio.

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Moda, Urso “Priorità di governo, simbolo del Made in Italy”

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ROMA (ITALPRESS) – Presentare le novità del Piano Italia Moda, illustrare il dispositivo legislativo per certificare la sostenibilità e la legalità delle imprese della filiera e la nuova misura a sostegno del design e della realizzazione dei nuovi campionari e confermare la determinazione del governo a una conclusione positiva del negoziato dei dazi con gli USA.

Questi gli obiettivi del Tavolo Nazionale della Moda, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che si è tenuto a Palazzo Piacentini con i rappresentanti dei dicasteri coinvolti, della Conferenza delle Regioni e dell’ANCI, esponenti della filiera e del mondo economico, delle associazioni sindacali e di categoria più rappresentative a livello nazionale.

Dalla sua istituzione, oltre l’incontro odierno, il Tavolo della Moda si è riunito in plenaria cinque volte dal gennaio 2023 e ha avviato un percorso strutturato di ascolto con le principali rappresentanze, attraverso 7 gruppi di lavoro che si sono riuniti in 37 riunioni tecniche tra febbraio 2024 e luglio 2025.

Il ministro ha avviato il confronto con un commento sulla trattativa in corso sui dazi tra Commissione europea e la Casa Bianca evidenziando come “una mancata intesa avrebbe gravi ripercussioni anche sul settore della moda, simbolo di un Made in Italy a cui i consumatori statunitensi non vogliono assolutamente rinunciare: occorre negoziare a oltranza, fino a trovare una soluzione davvero equa e sostenibile”. “Sono ore decisive – ha proseguito Urso – noi non ci arrendiamo a chi già evoca misure di ritorsione. Occorre scongiurare la guerra commerciale”.

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Il ministro ha quindi illustrato le misure del Piano Italia Moda tese, da un lato, alla salvaguardia e al sostegno della transizione del settore, dall’altro, a favorirne la crescita. “Il Piano Italia Moda – ha spiegato Urso – risponde all’esigenza di consolidare la filiera delle PMI e degli artigiani, priorità strategica per il Made in Italy, nella convinzione che occorra sostenere la crescita e l’aggregazione per rafforzarne competitività, coesione e continuità”.

Per sostenere il settore il governo è intervenuto con più misure di sostegno: contratti di sviluppo, mini-contratti di sviluppo, Fondo centrale di Garanzia per le Pmi, Nuova Sabatini, Credito d’imposta ideazione artistica, misure per accompagnare la transizione ecologica e digitale e per la valorizzazione della filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi di riciclo.

Per contrastare i comportamenti illeciti di pochi in materia di lavoro – che possono compromettere la reputazione dell’intero comparto – Urso ha poi evidenziato che il governo “sta lavorando a una norma per certificare la sostenibilità e la legalità delle imprese del settore, con l’obiettivo di offrire una soluzione strutturale al problema”.

La norma si pone l’obiettivo di certificare la filiera che fa capo al titolare del brand, sulla base di verifiche preventive ad hoc, in modo da escludere che quest’ultimo debba rispondere per comportamenti illeciti o opachi riconducibili ai fornitori o ai subfornitori lungo la catena.

Riguardo al sostegno del design e della realizzazione dei nuovi campionari, Urso ha anche sottolineato come le strutture del Mimit sono impegnate, in vista della prossima Legge di Bilancio, alla stesura di un’edizione aggiornata del Credito d’Imposta in materia, con una dotazione prevista di 250 milioni di euro.

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Sul fronte dei dossier europei, il ministro ha poi evidenziato che il dicastero insieme al Mase – e grazie al contributo migliorativo del Gruppo di Lavoro Tecnico del Tavolo Moda – sta ultimando uno schema di decreto interministeriale per l’introduzione del regime di Responsabilità Estesa del Produttore.

Questo permetterà alle imprese di ridurre l’impatto ambientale della produzione e della gestione dei rifiuti dai prodotti tessili, incentivandone il riuso, il riciclo e il corretto smaltimento e di responsabilizzare i produttori affinchè adottino strategie di eco-design e l’utilizzo di materiali più sostenibili.

Infine, in materia di ammortizzatori sociali, durante il tavolo è stata ricordata l’approvazione del decreto-legge dello scorso giugno per l’estensione della cassa integrazione straordinaria per tutto il 2025 per le imprese artigiane con massimo 15 dipendenti, attualmente in fase di conversione al Senato. Il decreto accoglie anche la richiesta del comparto di consentire ai lavoratori di chiedere il pagamento diretto della prestazione da parte di INPS, in alternativa all’anticipazione del trattamento da parte del datore di lavoro.

– Foto ufficio stampa Mimit –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Giustizia, dal Senato via libera alla separazione delle carriere

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ROMA (ITALPRESS) – L’Aula del Senato ha approvato con 106 voti favorevoli, 61 contrari e 11 astenuti in seconda lettura il ddl di riforma costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale e istituzione della Corte disciplinare, che introduce la separazione delle carriere nella magistratura.

Il provvedimento era stato già approvato in prima lettura dalla Camera. Prima del via libera definitivo, è necessario un nuovo passaggio sia a Montecitorio che a Palazzo Madama.

IL COMMENTO DI MELONI

“L’approvazione in seconda lettura al Senato della riforma costituzionale della giustizia, segna un passo importante verso un impegno che avevamo preso con gli italiani e che stiamo portando avanti con decisione. Il percorso non è ancora concluso, ma oggi confermiamo la nostra determinazione nel dare all’Italia un sistema giudiziario sempre più efficiente, equo e trasparente”. Così su X il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

– Foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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