Politica
Meloni “Italia e Cina hanno ancora molta strada da fare insieme”
Pubblicato
8 mesi fa-
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Redazione
“L’ampia partecipazione, testimonia chiaramente l’interesse che tutti abbiamo a rafforzare il partenariato tra Italia e Cina. Per riuscirci, dobbiamo essere capaci di ragionare sui punti di forza e sui punti di debolezza, su quello che ha funzionato bene e su quello che ha funzionato meno bene, e credo che questo sia il luogo dove farlo, che questa sia una grande occasione per farlo, con l’obiettivo comune di rendere le nostre relazioni commerciali sempre più eque, e sempre più vantaggiose per tutti. Gli antichi rapporti tra Italia e Cina sono caratterizzati da una cooperazione economica e commerciale molto significativa, una dimensione strategica che dobbiamo continuare a coltivare anche e soprattutto di fronte alla complessa situazione internazionale nella quale ci troviamo”. Così il premier Giorgia Meloni, nel corso del suoi intervento al Business Forum Italia-Cina a Pechino. “So che anche in Cina è in corso un vivace dibattito su quelle che sono state definite ‘nuove forze produttive’, alludendo, immagino, proprio all’impatto dell’intelligenza artificiale sulla produttività e, aggiungo io, anche sulla creazione e sulla distruzione potenziale di posti di lavoro. Affrontare queste sfide chiaramente richiede una collaborazione costruttiva e molto trasparente”, ha aggiunto.
“Oggi, più che mai, se noi non vogliamo rischiare che siano irrimediabilmente compromesse pace e stabilità, abbiamo bisogno, anche nei rapporti economici e commerciali, di una strategia che sia sempre più condivisa, che sia basata su decisioni che non ci danneggino l’un l’altro e che seguano alcuni principi di base, tra questi sicuramente promuovere la capacità di competere rendendo le nostre economie e le catene di produzione e di approvvigionamento più resilienti agli shock, più diversificate, in grado di generare innovazioni tecnologiche senza che si perda capacità manifatturiera. L’impresa italiana in Cina, come sapete, continua a fare la sua parte. Gli investimenti cinesi in Italia – ha ricordato -sono oggi circa un terzo di quelli italiani in Cina, è un divario che ci piacerebbe colmare nel modo giusto e colmarlo rappresenta dal mio punto di vista un’ottima occasione per noi. L’Italia chiaramente rimane disponibile ad ascoltare chi vuole produrre, investire, condividere nuovi spazi industriali, creare occupazione e ricchezza, proprio come finora hanno sempre fatto i nostri imprenditori all’estero. Il legame tra imprese, risorse umane e territori, è da sempre la chiave del nostro successo. Oggi stiamo lavorando per garantire che l’Italia sia sempre più una destinazione competitiva, equa, attraente per le imprese globali e il Memorandum di collaborazione industriale che abbiamo sottoscritto è un passo assolutamente significativo in questa direzione. Credo che Italia e Cina abbiano ancora molta strada da fare insieme e penso che tocca a noi lastricarne il percorso, con determinazione, con concretezza, e con rispetto reciproco”, ha concluso Meloni.
(ITALPRESS).
– Foto: Palazzo Chigi –
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Politica
Salvini “Usa e Russia parlano di pace e UE pensa alla guerra”
Pubblicato
1 ora fa-
19 Marzo 2025di
Redazione
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Mentre Trump e Putin parlano di pace, qualcuno a Bruxelles vuole spendere dei soldi per fare la guerra. Questi mi sembrano veramente fuori dal mondo, fuori dalla realtà, su un altro pianeta. Forse sono già arrivati su Marte grazie a Musk”. Lo ha dichiarato il leader della Lega, Matteo Salvini, in un punto stampa a Bruxelles, rispondendo alle domande in merito al piano per la difesa proposto dalla Commissione europea e approvato dal Parlamento, per aumentare le spese militari dei 27 Stati membri dell’Unione.
“Se noi dessimo retta alla commissaria Kallas, saremmo in guerra. Io ho un figlio di 21 anni, non voglio mandarlo in Ucraina perchè la signora Kallas ha voglia di guerra. Con tutto rispetto ci vada lei”, ha affermato il leader della Lega.
Alle domande in merito alla Russia, Matteo Salvini ha poi risposto: “Non penso che sia una minaccia per il mondo. Per gli italiani la minaccia sono i troppi clandestini che, anche grazie all’inerzia dell’Unione Europea, sono entrati in casa nostra“.
Poi conclude: “L‘Unione Europea è nata per garantire la pace, non per alimentare nuove guerre. Il problema dell’Italia è la frontiera sud e l’immigrazione clandestina e l’insicurezza delle nostre città. Non è l’invasione dei cosacchi”.
foto: IPA Agency
(ITALPRESS).
Politica
Meloni alla Camera legge Manifesto di Ventotene, “Non è la mia Europa”
Pubblicato
3 ore fa-
19 Marzo 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Nella manifestazione di sabato in Piazza del Popolo, è stato richiamato da moltissimi il Manifesto di Ventotene. Spero che tutte queste persone non l’abbiano mai letto perché l’alternativa sarebbe spaventosa. Non so se questa è la
vostra Europa ma certamente non è la mia”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle repliche alla Camera. “Cito alcuni passi salienti: la rivoluzione Europea dovrà essere socialista; la proprietà private deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso; nel momento in cui occorre la massima decisione e audacia i democratici si sentono smarriti non avendo dietro uno spontaneo consenso popolare; la metodologia politico-democratica sarà un peso morto nella crisi rivoluzionaria”, conclude Meloni.
Subito dopo è scoppiata una bagarre nell’Aula della Camera. Insorgono le opposizioni e il presidente, Lorenzo Fontana, sospende la seduta. Dopo pochi minuti, riprende la discussione che prevede le dichiarazioni di voto, ma continua la bagarre e la seduta viene nuovamente sospesa. “Penso che Giorgia Meloni prima di parlare male del Manifesto di Ventotene scritto da eroi dell’antifascismo come Spinelli, Rossi e Colorni avrebbe fatto meglio a contare fino a cento. Si è resa responsabile di un attacco indecente. Che però ha avuto un merito: ha svelato che la nostra presidente del Consiglio è un’antieuropeista coi fiocchi. Noi lo sappiamo da tanto. Ora è chiaro a tutti”, sottolinea il senatore del Pd Dario Parrini.
-Foto: Ipa Agency-
(ITALPRESS).
Politica
Meloni alla Camera, “Da colloquio Trump-Putin primissimi spiragli”
Pubblicato
5 ore fa-
19 Marzo 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “La compattezza del governo non è data dalla presenza dei ministri in Aula, ho sempre detto che, quando sono impegnati in altre vicende, fanno bene a fare il loro lavoro. Credo sia più importante questo che fare compagnia a me, me la posso cavare da sola”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle repliche alla Camera.
Una seduta ad alta tensione dopo che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle sue repliche ha letto alcuni passaggi del Manifesto di Ventotene prendendone le distanze e affermando “questa non è la mia Europa”. Insorgono le opposizioni e il presidente, Lorenzo Fontana, sospende la seduta. Dopo pochi minuti, riprende la discussione che prevede le dichiarazioni di voto, ma continua la bagarre e la seduta viene nuovamente sospesa.
Le parole della Premier
Su Trump e sulla stabilità internazionale: “Sosteniamo gli sforzi di Trump, è un leader forte che può porre condizioni per garantire una pace giusta e duratura. Non credo che vedremo le scene di debolezza occidentale che abbiamo visto in Afghanistan. Mi chiedete sempre se sto con l’Europa o con gli Usa. Io sto sempre con l’Italia. Non seguo pedissequamente né l’Ue e neppure gli Usa. Sto con l’Italia, sto con l’UE perché l’Italia è in Europa ma sono anche per la compattezza dell’Occidente”.
Tra i temi caldi in aula quello della guerra in Ucraina: “Non credo di aver mai usato la parola vittoria rispetto alla guerra in Ucraina, ho sempre detto che dovevamo garantire la deterrenza necessaria per arrivare alla pace”. E ancora: “Ieri c’è stata una lunga telefonata Trump e Putin, da quello che apprendiamo tra i punti discussi c’è l’ipotesi di un cessate il fuoco parziale limitato alle infrastrutture strategiche. Penso che si tratterebbe di un primissimo spiraglio che va nel senso di quanto concordato a monte tra Trump e Zelensky”.
“Estendere l’art.5 della Nato all’Ucraina a me sembra la proposta più semplice, più efficace delle altre, anche perché aiuterebbe a svelare un bluff. Se la Russia non ha in mente di invadere nuovamente i vicini, non si capisce perché non dovrebbe accettare le garanzie di sicurezza che sono difensive. La grande questione della pace tra Russia e Ucraina si gioca sulle garanzie di sicurezza”, ha aggiunto.
Così infine la premier sui dazi: “Non c’è dubbio che per noi i dazi siano un problema, il tema che cerco di porre e sul quale non ho certezze è quale sia la reazione migliore. Abbiamo un surplus commerciale nei confronti degli Usa nei beni e loro nei nostri confronti per i servizi. Credo che questa sia una questione da tenere in considerazione per evitare una guerra commerciale. La risposta ai dazi sui beni come riflesso temo potrebbe crearci più problemi”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

BREAKING NEWS LOMBARDIA – 19 MARZO 2025
Tg Lombardia – 19/03/2025

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