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Cronaca

Webuild, nuovo passo avanti sulla linea ferroviaria AV/AC Napoli-Bari

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GROTTAMINARDA (AVELLINO) (ITALPRESS) – Dopo aver attraversato l’Appenino Meridionale, la TBM ‘Aurorà ha terminato per ora il suo viaggio. E’ stato infatti completato oggi lo scavo della galleria Grottaminarda (Avellino), lunga circa 2 chilometri, sul lotto Apice-Hirpinia della linea ferroviaria alta velocità Napoli-Bari, i cui lavori sono realizzati da Webuild per conto di RFI (Gruppo FS Italiane).
Il completamento del traforo della galleria Grottaminarda, a cui Webuild ha lavorato senza sosta 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, segna un passo significativo per l’avanzamento dei lavori della nuova direttrice Napoli-Bari. Il tunnel di Grottaminarda è il primo dei tre previsti sul lotto Apice-Hirpinia, che interessa il tratto centrale della direttrice Napoli-Bari e prevede la realizzazione di oltre 18 chilometri di linea, di cui circa 13 nel sottosuolo, in un vasto territorio compreso tra le province di Avellino e Benevento e lungo un tracciato complesso dal punto di vista geotecnico e geomorfologico.
La TBM Aurora, lunga 100 metri, è dotata di 18 motori che generano una potenza 6,3 Megawatt con una testa fresante dal diametro di circa 12,5 metri. Durante il suo viaggio, oltre a realizzare lo scavo, la TBM ha già completato anche il rivestimento del nuovo tunnel con conci prefabbricati. Completata la galleria di Grottaminarda, la TBM Aurora sarà successivamente trasferita sulla sponda opposta del fiume Ufita, da cui partirà lo scavo di una seconda galleria per questo lotto, la Melito lunga circa 4,4 chilometri, il cui avvio è previsto nel prossimo anno. Sullo stesso lotto è già in corso anche lo scavo del terzo tunnel previsto lungo il tracciato, la galleria Rocchetta lunga circa 6,4 chilometri, i cui lavori sono stati già avviati a fine luglio con la TBM “Futura” alla presenza del Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, di Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild e di Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rfi.
In merito al completamento dello scavo della galleria Grottaminarda, Salvini ha espresso “grande soddisfazione”. “Dopo decenni di troppi No, siamo determinati a offrire le risposte per modernizzare l’Italia”, ha detto.
La nuova linea ad alta velocità e alta capacità tra Napoli e Bari avrà una lunghezza complessiva di 145 km ed è parte integrante della rete transeuropea TEN-T, Corridoio Scandinavia-Mediterraneo. Una volta completata sarà una infrastruttura di mobilità strategica per l’intero Sud Italia, riducendo significativamente le distanze tra Campania, Puglia e il resto del centro-nord Italia, e collegando il Paese anche sul versante est/ovest. Al termine dei lavori per l’intera linea, previsti nel 2028, sarà possibile collegare Napoli e Bari in 2 ore, contro le circa 4 attuali, ma già nel 2025 – secondo RFI – sarà possibile viaggiare direttamente tra le due città in 2 ore e 40 minuti, senza cambi di treno. La nuova direttrice porterà notevoli benefici anche in termini di sostenibilità ambientale, consentendo di evitare oltre 3 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 nel periodo 2023-2047.
Sulla direttrice Napoli-Bari il Gruppo Webuild è impegnato nella realizzazione di quattro lotti: Napoli- Cancello, Apice-Hirpinia, Hirpinia-Orsara e Orsara-Bovino, impiegando ad oggi oltre 1.900 persone e coinvolgendo una filiera di circa 1.500 società da inizio lavori. Nel complesso Webuild realizzerà oltre 74 chilometri di nuova linea ferroviaria, 6 gallerie, 10 viadotti e 6 tra nuove stazioni e fermate.
Oltre che sulla tratta Apice-Hirpinia, i lavori di Webuild procedono anche sugli altri lotti della linea. A fine luglio, sulla tratta Orsara-Bovino è partito lo scavo della canna pari della galleria Orsara, di sviluppo complessivo pari a circa 10 chilometri, ed entro fine anno è previsto l’avvio dello scavo meccanizzato anche della canna dispari della stessa galleria. Sulla tratta Napoli-Cancello proseguono, in linea con le previsioni, le attività per la realizzazione della galleria Casalnuovo in condizioni iperbariche, tecnica innovativa e sostenibile utilizzata per la prima volta in Italia, mentre a fine agosto si sono concluse le operazioni di varo dell’ultimo impalcato metallico previsto sulla tratta, dal peso di 700 tonnellate, che consentirà lo scavalco dell’arteria a scorrimento veloce “Asse Mediano” nei pressi di Afragola (NA).
La direttrice Napoli-Bari rientra tra i 19 progetti che il Gruppo Webuild sta realizzando nel Sud dell’Italia, isole comprese, che garantiranno al territorio in totale oltre 300 chilometri di linea ferroviaria ad alta velocità.
Per la realizzazione di questi progetti, il Gruppo lavora con una filiera di 4.300 società da inizio lavori e occupa oggi 6.800 persone, tra personale diretto e di terzi. Numeri destinati ad aumentare in parallelo all’avanzamento del programma di formazione e impiego del Gruppo, Cantiere Lavoro Italia, che punta all’assunzione di 10mila persone entro il 2026.

– foto ufficio stampa Webuild –
(ITALPRESS).

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Arrivano su Tivusat sei nuovi canali dedicati a padel, esport e gaming

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ROMA (ITALPRESS) – Dal 30 aprile, eCLUTCH debutta ufficialmente su Tivùsat. Grazie a una distribuzione ibrida che integra televisione lineare, canali FAST e Video on Demand (VOD), la piattaforma offre sei canali tematici dedicati a esports, gaming e padel: eCLUTCH LIVE con eventi e tornei in diretta, GINX TV con news e approfondimenti sul gaming, Gametoon con serie animate e competizioni, BIGG TV con documentari e contenuti dietro le quinte, Esport24 con azione esports no-stop, Padel Time TV, il primo canale interamente dedicato al padel.
La piattaforma trasmetterà in esclusiva tornei di grande richiamo come la Fortnite Champion Series (FNCS), le gare di Trackmania Esports, i campionati INIT eRacing, e le competizioni di League of Legends e Rocket League.
Fiore all’occhiello dell’offerta, Padel Time TV coprirà i principali eventi internazionali, tra cui la Hexagon Cup, la Pro Padel League USA, la Reserve Cup e i tornei FIP in Francia e Asia, con match in diretta, approfondimenti tecnici e produzioni esclusive.
-foto ufficio stampa Tivusat –
(ITALPRESS).

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La Spagna verso il ritorno alla normalità dopo il blackout, Sanchez annuncia una commissione d’inchiesta

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MADRID (SPAGNA) (ITALPRESS) – Secondo quanto reso noto dal gestore della rete elettrica spagnola (Ree), oltre il 99% dell’elettricità è stata ripristinata dopo il blackout che ha ieri colpito la penisola iberica. Intanto la rete della metropolitana di Madrid rimane chiusa e l’azienda continua a lavorare per ripristinare il servizio.

Tutte le linee rimangono inattive e viene raccomandato l’uso dei mezzi pubblici in superficie. In Portogallo circa 6,2 milioni di abitazioni su un totale di 6,5 milioni hanno avuto la corrente elettrica ripristinata già durante la notte.

Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha annunciato la formazione di una commissione d’inchiesta, guidata dalla ministra dell’Ambiente Sara Aagsen, per indagare sul blackout che ha colpito ieri il Paese. Sanchez ha poi rigettato l’ipotesi che il blackout sia stato causato dalla mancanza di energia nucleare. Chi lo afferma, ha sottolineato il premier, “o mente o dimostra ignoranza”. “Se avessimo avuto una maggiore dipendenza dall’energia nucleare, la ripresa non sarebbe stata così rapida come quella che stiamo vivendo”, ha aggiunto secondo quanto riferisce El Pais. Sanchez ha infine annunciato che richiederà un “rapporto indipendente” a Bruxelles per ottenere un quadro “molto più accurato” di quanto accaduto dalle 12:33. di ieri, quando la luce è mancata in tutto il territorio nazionale.

Secondo il direttore tecnico dell’operatore di rete, l’interconnessione instabile con il resto dell’Europa e l’integrazione iberica hanno contribuito al collasso. Secondo alcune ipotesi, il blackout potrebbe essere stato provocato da un raro fenomeno atmosferico. Forti variazioni di temperatura nell’entroterra spagnolo avrebbero causato vibrazioni atmosferiche indotte sulle linee ad altissima tensione, generando gravi oscillazioni e guasti di sincronizzazione tra i sistemi elettrici.

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-Foto IPA Agency-

(ITALPRESS)

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Florovivaismo, Confagricoltura “Settore in crescita ma serve attenzione”

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GENOVA (ITALPRESS) – Oltre 3 miliardi di valore prodotto dal florovivaismo in Italia, circa il 4,7% della produzione agricola totale, numeri che mettono l’Italia al terzo posto nell’Unione Europea dopo Paesi Bassi e Spagna. Una vetrina straordinaria per il comparto in questi giorni a Euroflora, esposizione di piante e fiori in corso a Genova fino al 4 maggio, dove Confagricoltura fa il punto della situazione tra punti di forza e preoccupazioni per la situazione economica internazionale.
“L’Italia negli ultimi anni con l’agricoltura dell’agroalimentare ha contribuito in maniera significativa a migliorare la nostra bilancia commerciale – spiega Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura -. Dieci anni fa eravamo a 27 miliardi di euro, oggi siamo arrivati a 70, quindi una crescita esponenziale. Siamo un paese forte sui mercati e in questa forza ovviamente anche il settore florovivaistico è una parte importante. Oggi quasi il 40% di quello che produciamo viene esportato. In alcune aziende del settore florovivaistico addirittura abbiamo aziende che fanno il 90% di export in tutto il mondo. Ci stiamo caratterizzando sull’alta qualità, sui prodotti premium. E ancor di più qui oggi in Euroflora si vede dove siamo arrivati. Grazie al lavoro dei nostri straordinari imprenditori, alla ricerca, all’innovazione delle nostre aziende, siamo leader a livello globale e questa leadership però va mantenuta, va coltivata”.
“Euroflora io la definisco la fashion week del florovivaismo, la settimana della moda del florovivaismo. In Italia ci sono 20mila aziende, un settore estremamente produttivo, un settore che è orgogliosamente nato in Italia – aggiunge Luca De Michelis, presidente della Federazione nazionale del florovivaismo -. Oggi stiamo lavorando col ministero perchè il florovivaismo è l’unico settore che non ha rappresentanza, a differenza di altri Paesi. Abbiamo bisogno di questa attenzione particolare”.
Secondo i dati di stima preliminare dei conti economici dell’agricoltura nel 2024 dell’Istat il settore fiori e piante a livello Ue ha raggiunto 24,5 miliardi di euro (+1% rispetto al 2023). La crescita del valore è sostanzialmente dipesa dall’aumento di prezzo (+5,5%) mentre la quantità prodotta ha mostrato una contrazione del 4,2% rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda l’Italia invece, la crescita ha riguardato sia l’aumento dei volumi (+1%) che quello dei prezzi (+2,5) ed ha portato ad un valore complessivo di 3,25 miliardi di euro (+3,5%).
I territori dove si concentra maggiormente la produzione florovivaistica nazionale sono: la Liguria che detiene il primato delle aziende di coltivazione di fiori e fronde recise in piena aria e piante in vaso, la Sicilia e la Campania specializzate nella coltivazione di fiori e piante in vaso, e poi Toscana e Lombardia dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali. Più precisamente, secondo l’elaborazione Ismea dei dati Istat, la Toscana rappresenta un terzo della produzione florovivaistica nazionale in valore; seguono Liguria (14,2%), Sicilia (9,6%), Lombardia (8,8%), e Lazio (6,1%) che, insieme alla Toscana, racchiudono il 70% della produzione italiana. Ancor più nel dettaglio, la Toscana rappresenta più della metà della produzione vivaistica nazionale (54,9% in valore) mentre la Liguria un terzo di quella di fiori e piante in vaso (29,9%) a cui seguono Sicilia (14,3%), Campania (11%) e Lazio (9,5%).
L’export florovivaistico nazionale nel 2024 è di 1,2 miliardi di euro, in crescita, ma rispetto a questo valore vendite verso gli Usa rappresentano solo l’1,3%, peraltro in calo del 3,3% rispetto allo scorso anno e del 21% rispetto al 2022. Tutto questo però non basta per dormire sonni tranquilli.
“Il florovivaismo è proprio il classico esempio di quando non conviene utilizzare lo strumento dei dazi e delle barriere tariffarie per fare la guerra agli altri – riprende Giansanti -. Le esportazioni del settore florovivaistico negli Stati Uniti sono ad una percentuale bassissima, prossima allo zero, proprio perchè gli Stati Uniti hanno imposto barriere fitosanitarie all’ingresso dei nostri prodotti. Quando ascolto l’amministrazione americana che dice a noi europei che dobbiamo abbassare le nostre barriere, nel caso del florovivaismo ci aspettiamo altrettanto, perchè per noi sarebbe un mercato importante”.
Cosa può fare il Governo italiano? “Per ora deve mantenere il profilo europeo, quindi in una trattativa a Bruxelles, se e quando ci sarà, quando si discuterà di barriere non tariffarie, dovremo farci sentire. Sul fitosanitario americano dobbiamo rivedere alcune norme, altrimenti alcune nostre straordinarie produzioni del florovivaismo non arriveranno mai”.
Non solo economia, però. A Euroflora si discute anche di innovazione nel mondo delle piante e delle ricadute sociali sulle nostre città. “Se pensiamo al tema più ampio del verde pubblico – aggiunge Giansanti – si arriva alla dimensione del benessere. In questa dimensione noi abbiamo investito molto, stiamo continuando a investire sul Libro bianco del verde. Nei prossimi giorni presenteremo la nuova edizione”.
“Secondo gli studi – spiega il produttore Enrico Noberini, attivo soprattutto nella gestione del verde pubblico – fra circa 50 anni in Liguria avremo lo stesso clima che attualmente c’è a Marrakech, quindi si andrà sempre più verso piante del basso Mediterraneo, tipiche del Nord Africa, che si adatteranno meglio al clima futuro e contemporaneamente avranno anche bisogno di molta meno acqua. Questa sarà destinata più che altro all’agricoltura e a soddisfare i bisogni principali di noi esseri umani”.
“Confagricoltura si fregia di essere all’avanguardia per innovazione. I più grandi ibridatori sono soci di Confagricoltura – conclude De Michelis -. L’innovazione serve non solo per un colore più bello del fiore, ma per avere piante più resistenti, più compatibili col nuovo cambiamento climatico, più sostenibili e quindi per avere un’agricoltura più innovativa e più facile”.
-foto xa8/Italpress-
(ITALPRESS).

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