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LA VOCE PAVESE – PATENTE A PUNTI PER I CANTIERI, L’OBBLIGO DAL 1° OTTOBRE

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LA VOCE PAVESE – PATENTE A PUNTI PER I CANTIERI, L’OBBLIGO DAL 1° OTTOBRE
Da martedì 1 ottobre diventa obbligatoria la patente a punti per chi lavora nei cantieri, introdotta dal Governo per contrastare l’emergenza infortuni sul lavoro. Nel 2023, solo in Lombardia, si sono registrati 5.493 incidenti nel settore costruzioni. Con la pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta ufficiale, la patente diventa ufficialmente legge. Le imprese dovranno richiederla tramite il sito dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl), allegando documenti come iscrizione alla Camera di Commercio, Durc, Durf, valutazione dei rischi e adempimenti formativi.
La patente, in formato digitale, partirà con 30 crediti iniziali e sarà necessaria per 832.500 imprese del settore edilizio. In Lombardia, le più coinvolte con 144.029 attività, tra cui imprese edili, piastrellisti, elettricisti e falegnami. Senza la patente, non sarà possibile operare nei cantieri.
Dubbi e critiche da parte delle associazioni di categoria
Non mancano le critiche da parte delle associazioni di categoria. Giovanni Bozzini, presidente di Cna Lombardia, definisce l’iniziativa un onere burocratico che non migliorerà la sicurezza sul lavoro, ma aumenterà solo gli adempimenti per le imprese. Anche Stefano Binda, segretario di Cna Lombardia, esprime perplessità sulla mancanza di infrastrutture telematiche adeguate e sulla scadenza ravvicinata per l’invio delle autocertificazioni.
Secondo gli artigiani, circa 90mila in Lombardia, servono interventi concreti su infrastrutture, dispositivi di sicurezza e formazione, piuttosto che nuovi obblighi amministrativi. Paolo Panciroli, responsabile di Cna Costruzioni Lombardia, propone una legge per l’accesso alla professione edile che selezioni le imprese qualificate e migliori la qualità delle opere, evitando ulteriori oneri inutili per i piccoli imprenditori.
Preoccupazioni anche tra i costruttori
Anche i costruttori manifestano preoccupazione. Luca Fabi, presidente di Ance Lecco Sondrio, lamenta la mancanza di chiarezza sull’operatività del portale per richiedere la patente, temendo un possibile blocco operativo nei cantieri privati se l’infrastruttura telematica non sarà adeguata a gestire le domande.

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ZONA LOMBARDIA – 20 LUGLIO 2025

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ZONA LOMBARDIA – 20 LUGLIO 2025
Il commento ai fatti del giorno in Lombardia: un focus quotidiano a cura di Emanuele Bottiroli, un esperimento multimediale allargato anche ai social, per essere sempre aggiornati su quanto avviene sul nostro territorio in tempo reale. Dal lunedì al venerdì alle 13 su Lombardia Live 24.

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S. MESSA DI DOMENICA 20 LUGLIO 2025 – XVI DEL TEMPO ORDINARIO

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Dalla chiesa di Porana di Pizzale (PV) la Santa Messa di Domenica 20 Luglio 2025, XVI del tempo ordinario. Celebra Don Marko Osuru Alisentus.

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PROCURA DI PAVIA: “BASTA SPECULAZIONI SUL CASO GARLASCO”

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LA VOCE PAVESE – PROCURA DI PAVIA, BASTA SPECULAZIONI SUL CASO GARLASCO
La Procura della Repubblica interviene con decisione per fermare le speculazioni e le ricostruzioni infondate che in questi giorni hanno riacceso l’attenzione mediatica sul delitto di Garlasco. In un comunicato ufficiale firmato dal procuratore Fabio Napoleone e diffuso il 19 luglio, si chiarisce che ogni informazione o commento non proveniente da fonti ufficiali “genera solo confusione” e alimenta “discussioni fittizie”.

I magistrati titolari della nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 nella casa di famiglia a Garlasco, aggiorneranno il procuratore “costantemente e accuratamente” sullo stato delle indagini ma si esprimeranno pubblicamente solo al termine delle verifiche. Troppo spesso, denuncia la Procura, si assiste a un uso improprio del nome dell’ufficio giudiziario, attribuendo “valutazioni, ricostruzioni, attività in corso e persino stati d’animo” del tutto privi di fondamento.

Il chiarimento arriva mentre le indagini si concentrano sul nuovo materiale genetico ritrovato su un tampone orale di Chiara Poggi, prelevato il 13 agosto 2007 e mai esaminato prima. Dalle analisi è emerso un profilo genetico, denominato “Ignoto 3”, che non corrisponde ad Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio, né ad Andrea Sempio, oggetto della nuova inchiesta.

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Una delle due tracce rilevate risulta parzialmente sovrapponibile al Dna di Ernesto Gabriele Ferrari, assistente del medico legale, suggerendo una possibile contaminazione in sala autoptica. La genetista Denise Albani ha sollecitato chiarimenti sulle modalità di prelievo, mentre la Procura proseguirà le comparazioni con i profili genetici di circa trenta persone entrate in contatto con il corpo della vittima.

Solo se l’ipotesi della contaminazione verrà esclusa in modo definitivo, le indagini si allargheranno al contesto relazionale di Chiara Poggi e dell’ex indagato Sempio. Fino ad allora, ammonisce la Procura, ogni valutazione affrettata è priva di fondamento.

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