Politica
Renzi “Meloni fa propaganda ma magistrati la smettano con le chat”
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1 mese fa-
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RedazioneROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo una premier che fa l’influencer e non la statista. Davanti a problemi complicati come l’immigrazione, lei gioca la carta dello spot. Nasce così l’operazione Albania, che persino Edi Rama, premier di Tirana, definisce ‘uno spot elettorale che serve a Giorgià. Lei vuole i like su Instagram, non risolve il problema. Sceneggia uno spot. Ma come per Chiara Ferragni e il pandoro, accade qualcosa che rovina il piano. Oggi tutti gli italiani sanno che, mentre si chiedono i sacrifici per la legge di Bilancio, si sprecano più di 700 milioni di euro in un centro migranti inutile”. Così, in una intervista al Corriere della Sera, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, secondo cui ha ragione la segretaria del Pd Elly Schlein a dire che ciò che ha fatto il governo in Albania potrebbe configurarsi come danno erariale. “Sì. E infatti noi abbiamo preparato una denuncia formale alla Corte dei conti. Meloni ha inviato una nave con 16 persone solo per avere i tg osannanti all’ora di cena. Ma c’era una sentenza che le impediva di farli partire così. Il costo del viaggio andata e ritorno chi lo paga? Perchè devono pagarlo i lettori del Corriere o qualunque altro cittadino italiano con le proprie tasse? Questi soldi li devono restituire i membri del governo. E’ tutto assurdo. Le aziende chiedono migranti regolari e qualificati e noi togliamo i soldi alla sanità per sprecarli in Albania. Anche la gente di destra con cui parlo è allibita”.
Per Renzi, inoltre, “è inaccettabile” la mail del magistrato della Cassazione su Giorgia Meloni: “Una cosa è la sentenza dei giudici che boccia il trasferimento dei migranti, decisione giusta, in linea con la normativa europea: su quella non si discute. Un’altra è il vizio dei magistrati di commentare la politica in chat: le loro email offuscano la terzietà del giudice. Se il magistrato ha voglia di accendere il computer, bene, che scriva una bella sentenza visto che abbiamo molto arretrato. Perchè invece deve attaccare la Meloni? Con quella email – peraltro – le ha fatto un regalo. Perchè anzichè parlare dello spreco di risorse pubbliche, Meloni si è prodotta nel solito vittimismo che la caratterizza a giorni alterni”.
“Io – sottolinea Renzi – sono fiero di essere diverso dalla Meloni. Lei oggi fa la garantista ma è stata giustizialista con me. E’ stata la più dura contro mio cognato e quando lui è stato assolto non ha trovato neanche il tempo di chiedere scusa. L’ipocrisia di Giorgia Meloni è evidente ma io non sono come lei. Io sono garantista sempre, anche e soprattutto con gli avversari”. Ed alla domanda se questo suo atteggiamento nei confronti dei magistrati non è in contraddizione con il tentativo di riallacciare i rapporti con il Partito democratico, risponde: “Il Pd nasce con una tradizione garantista e propone un rapporto con la magistratura diverso dagli anni di Tangentopoli prima e dalla subcultura giustizialista grillina dopo. Dunque io sono fedele alla storia del centrosinistra riformista. Voglio un centrosinistra vincente che non si fondi sul giustizialismo e sul populismo giudiziario”. “Ricordo che Maurizio Martina portò la tesi della separazione delle carriere al congresso del 2019 e tutto il gruppo dirigente di allora, a cominciare da Debora Serracchiani, difendeva il principio. Non so se hanno cambiato idea. So che purtroppo non se ne farà nulla come con tutti i proclami di Nordio. Il ministro della Giustizia che doveva semplificare il diritto ha prodotto decine di reati in più. In due anni il governo Meloni ha alzato le pene o introdotto nuovi reati per 417 anni di carcere in più. E questo è il ministro che voleva depenalizzare? Che delusione. Intanto separiamo le carriere dei magistrati bravi da quelli meno bravi: chi sbaglia deve pagare”.
Alla domanda su come finirà in Liguria alle regionali, risponde: “Non so. Spero solo che si voti pensando alle infrastrutture, non ai massimi sistemi. La Liguria è bellissima ma isolata. I cantieri sul Bisagno, il rifacimento del Ponte Morandi, la diga, la Gronda, il Terzo valico dicono però che se si fanno le opere pubbliche per bene, quella terra cambia volto. Servono le infrastrutture, non le ideologie”. E, infine, se è giusto che l’opposizione voti per Fitto come commissario Ue, dichiara: “Sì. Anche perchè meglio Fitto di altri nomi che circolavano. Certo la Meloni che invita al patriottismo e dimentica quando faceva le manifestazioni di piazza contro Gentiloni o chiedeva le dimissioni della Mogherini è il trionfo dell’ipocrisia. Noi invece siamo dalla parte dell’Italia, sempre”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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Politica
Tajani “Su Netanyahu linea è quella del premier, parleremo con alleati”
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18 ore fa-
22 Novembre 2024di
RedazioneTORINO (ITALPRESS) – “La linea è quella del presidente del Consiglio che io ho il dovere di attuare, anche perchè la condivido. Esamineremo, leggeremo le carte per capire quali sono le motivazioni che hanno portato la Corte a fare questa scelta. Rispettiamo la Corte, la sosteniamo, ma siamo altresì convinti che la Corte debba svolgere un ruolo giuridico e non politico”.
Così il vicepremier e ministro, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea Anci a Torino, commentando il mandato di cattura per il premier israeliano Benjamin Netanyahu deciso dalla Corte penale internazionale. “Per quanto riguarda le decisioni le prenderemo insieme ai nostri alleati, da lunedì inizia a Fiuggi il G7 esteri, ne parlerò anche con i miei alleati e vedremo cosa si dovrà fare. Questa è la linea scelta dal presidente del Consiglio, la politica estera la fa il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri la attua”, ha aggiunto.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
Politica
Schillaci “Antibiotico-resistenza, 21 mln per ricerca nuovi farmaci”
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22 ore fa-
22 Novembre 2024di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia ha un Servizio Sanitario Nazionale che tutti gli altri Paesi ci invidiano, però purtroppo siamo agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda la lotta all’antibiotico-resistenza. E’ importante ricordare che gli antibiotici vanno presi quando è necessario sempre sotto una stretta guida medica, non bisogna assolutamente usare il fai-da-te in questo campo così delicato perchè gli antibiotici usati in maniera non adeguata causano una resistenza e quindi alcune malattie che possono essere curate, come la polmonite, magari diventano più difficili da affrontare”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a “Unomattina” su Raiuno. Secondo l’Oms nel 2050 l’antibiotico-resistenza potrebbe provocare oltre 39 milioni di morti al mondo. “Dobbiamo scongiurare assolutamente questo pericolo: ci stiamo impegnando, sono stati messi 21 milioni di euro nella legge di bilancio per favorire la ricerca di nuovi antibiotici che siano in grado di sconfiggere batteri che sono diventati resistenti ai tradizionali antibiotici, però ci vuole l’impegno di tutti: è una battaglia da fare insieme”, ha sottolineato Schillaci.
“I dati che abbiamo il nostro possesso testimoniano come spesso proprio nelle età più fragili – le persone più anziane oppure i pazienti in età pediatrica – c’è un uso eccessivo di antibiotici: per questo, stiamo partendo con dei corsi di formazione specifici, rivolti in particolare ai medici di famiglia”, che “hanno il più stretto rapporto con i cittadini: tocca a loro essere la guida per un uso responsabile degli antibiotici in tutte le fasce di età. La cosa migliore è sempre rivolgersi al medico, bisogna evitare le auto-prescrizioni e l’auto-somministrazione”. Negli ospedali “bisogna avere particolare attenzione, soprattutto per i pazienti fragili, i più anziani o quelli che hanno delle patologie gravi: proprio a loro bisogna somministrare gli antibiotici quando è necessario”. Per il ministro “è un aspetto non solo che riguarda la salute, ma anche economico perchè ovviamente si dilatano i tempi di presenza delle persone all’interno degli ospedali: dobbiamo evitarlo, anche perchè i soldi che si possono risparmiare da una battaglia come quella che stiamo conducendo insieme possono essere utilizzati, per esempio, per dare accesso ai pazienti alle nuove terapie oncologiche”, ha concluso.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
Politica
Ucraina, Zelenska “Con Trump non ci sono certezze ma restiamo fiduciosi”
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22 ore fa-
22 Novembre 2024di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Trump è il presidente americano eletto, non ha ancora preso il suo posto alla Casa Bianca e ha due mesi per preparare con cura tutti i passi da fare quando assumerà il mandato. Io non posso parlare a nome del presidente ucraino nè dell’Ucraina, quello che posso dire è la mia opinione personale”.
“Noi dobbiamo lavorare con ogni amministrazione americana perchè è chiaro che gli Stati Uniti sono un Paese influente. Lo vediamo tutti i giorni. Non influenzano solo ciò che accade al fronte in Ucraina, ma anche altri Paesi. Infatti durante le elezioni tutto il mondo tratteneva il respiro in attesa di capire come sarebbero andate a finire”. Così Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervistata da “La Repubblica”. Con Trump arriverà a Kiev una pace giusta? “Possiamo solo sperarlo” ha risposto Zelenska aggiungendo che con con lui “nessuno può essere del tutto sicuro ma, ripeto, questa è un’opinione personale”. In merito all’imminente arrivo della stagione fredda ha sottolineato: “Anche la mia famiglia deve sopravvivere all’inverno, come tutti noi. Non vogliamo più blackout, freddo e vedere i nostri figli che fanno i compiti a lume di candela. Nessuno lo vuole. Abbiamo resistito agli altri inverni di guerra, lo faremo anche questa volta. Il nostro popolo ha una grande capacità di resilienza”. “I dati dimostrano che gli ucraini non stanno lasciando il Paese. Rimangono, sono ottimisti e sperano tuttora nella vittoria”. In merito ai bambini ucraini deportati in Russia, sono “al momento 388, però ce ne sono 19.500 ancora in Russia. Il programma presidenziale ucrainoBring Kids Back coinvolge moltiPaesi, è una procedura complicata. I 388 bambini non sono certo tornati perchè esiste un processo agile e funzionante, ogni volta gli ostacoli sono enormi. Quando parte una missione speciale vengono interessate migliaia di persone, così come le associazioni umanitarie e un “avvocato speciale” come il cardinale Zuppi, che ringrazio”. “I russi cambiano i nomi dei bambini, fornendo loro documenti nuovi. Quando poi vogliono da noi l’elenco dei soggetti da riconsegnare con l’indicazione di nome, data e luogo di nascita, non li trovano più. Hanno deportato molti orfani dalle zone occupate, spesso di loro non si recuperano informazioni certe”, ha aggiunto.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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