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Economia

La Federico II a New York per celebrare 800 anni fondazione

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NEW YORK (USA) (ITALPRESS) – “Da queste due giornate è emerso un dato importante: molte delle eccellenze che abbiamo all’interno della Federico II nel campo della ricerca, del trasferimento tecnologico e della didattica, rappresentano aree di grande interesse qui negli Stati Uniti. C’è complementarità tra l’universo dell’innovazione federiciana e la nuova realtà newyorchese”. Giorgio Ventre, direttore del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione della Federico II, esprime grande soddisfazione al termine dell’evento organizzato a New York dall’ateneo partenopeo che quest’anno ha celebrato ottocento anni dalla fondazione. Richiamando l’intervento di Greg Morrisett, rettore della Cornell Tech, ha ribadito che i tempi sono maturi perchè “New York non è più solo finanza, ma un hub internazionale di ricerca e innovazione dell’high-tech. La piattaforma di interazione che siamo riusciti ad attivare in questi due giorni alla Cornell Tech, deve diventare una costante del nostro lavoro. Vogliamo usare questi spazi per dare nuove opportunità alle startup e agli spin-off della Federico II di inserirsi in un mondo, quello americano, in questo momento più ricettivo”.
Aspettative mantenute, per un evento che ha contemplato la partecipazione di oltre trenta relatori dal mondo delle istituzioni, della ricerca e da quello dell’imprenditoria. Tra essi, tanti ex studenti che, con il loro successo internazionale, testimoniano il continuato prestigio della Federico II.
Tra essi, Elena Aprile, docente di fisica alla Columbia University, che ha sottolineato l’importanza di creare un ambiente di ricerca internazionale più energico che consenta ai ragazzi italiani di trascorrere dei periodi lavorativi in America nel corso della loro formazione.
Le premesse ci sono, anche grazie a strumenti come il PNRR, ha continuato Ventre, “che permettono alle università italiane e in particolare alla Federico II, di creare infrastrutture di ricerca capaci di collocarle allo stesso livello dei migliori centri americani”. Va però colmato un importante gap. “La differenza tra Italia e Stati Uniti non è nei talenti o nelle infrastrutture di ricerca, su cui anche noi stiamo investendo, quanto nell’assenza di mercato per l’innovazione prodotta in Italia. Questo rapporto diretto che abbiamo istituito con il mondo accademico americano ci aiuterà a portare anche nuove idee in Italia”.
Un obiettivo che ha ribadito anche Fabrizio Di Michele, console generale d’Italia a New York: “Queste due giornate non sono solo un modo per celebrare l’importante traguardo degli 800 anni, ma un’opportunità per guardare avanti, al futuro. Per farlo, non c’è posto migliore di New York”. Dopo aver ricordato i numerosi dipartimenti di eccellenza che vanta l’Università, il console generale ha sottolineato come tra le sfide più importanti che il mondo accademico italiano si trova davanti, c’è quella di “connettere i nostri talenti, ma anche il mondo della ricerca e dell’innovazione al mercato del lavoro. Su questo possiamo imparare molto dagli Stati Uniti”.
Le energie, dunque, non mancano, come ha sottolineato anche Matteo Lorito, rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, inviando a guardare avanti, proiettati ai prossimi otto secoli del prestigioso ateneo, la più antica università laica e statale del mondo.

– Foto: Università Federico II –

(ITALPRESS).

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Economia

Unicredit, Orcel “In Generali guardiamo al valore”

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MILANO (ITALPRESS) – “La quota in Generali? E’ un investimento finanziario, siamo un azionista che guarda al valore”. Così Andrea Orcel, Ceo di Unicredit in una intervista concessa al direttore di Milano Finanza, Roberto Sommella, sul nutrito pacchetto azionario della compagnia assicurativa. Quindi sulla scalata a Commerzbank, aggiunge: “Bisogna capire se vogliamo un’Europa del cambiamento o un’Europa che vuole a tutti i costi mantenere e proteggere lo status quo”. Infine sull’ops di Unicredit su Banco Bpm, si limita a dire: “Su questo ci siamo già espressi, la nostra posizione è molto chiara al riguardo”.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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Economia

Il Btp Più fa il pieno di sottoscrizioni, raccolti 15 miliardi

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Il Btp Più, il nuovo titolo di Stato retail pensato per il pubblico diffuso dei risparmiatori, ha chiuso il collocamento con risultati straordinari, sfiorando il traguardo dei 15 miliardi. Lanciato lunedì scorso, il nuovo Btp ha suscitato un interesse eccezionale, attirando l’attenzione di migliaia di investitori che hanno risposto con entusiasmo alla proposta di un investimento minimo di soli 1.000 euro. Già il primo giorno del collocamento, avvenuto lunedì 17 febbraio, il Btp Più ha registrato una raccolta di 5,6 miliardi, cifra che ha superato le aspettative. Nei giorni successivi, il trend è rimasto positivo, con 3,7 miliardi raccolti il secondo giorno, 2,8 miliardi il terzo e, infine, 1,7 miliardi il quarto. A chiusura del collocamento, avvenuto questa mattina, l’importo totale raccolto ha raggiunto i 14,9 miliardi, con oltre 39.700 contratti sottoscritti e un ticket medio di circa 27.500 euro, segno dell’alta partecipazione di risparmiatori di diverse categorie.
Una delle principali ragioni del successo del Btp Più è stata la competitività dei suoi tassi di interesse, che sono stati poi adeguati alle condizioni di mercato. Il Mef ha annunciato, infatti, l’aumento delle cedole: dal 2,8% al 2,85% per i primi quattro anni, e dal 3,6% al 3,7% per gli anni successivi. Questa decisione, presa in risposta all’andamento del mercato, ha contribuito a rafforzare ulteriormente l’appetibilità del titolo, offrendo un rendimento crescente e vantaggioso per chi ha deciso di investirvi. Non è stato solo il rendimento a convincere i risparmiatori. Il Btp Più ha colpito per la sua durata di otto anni, la sicurezza del capitale e la protezione offerta agli investitori. Una delle principali innovazioni del titolo è l’opzione di rimborso anticipato alla pari, disponibile a partire dal quarto anno, che garantisce maggiore flessibilità e sicurezza a chi sceglie di aderire all’emissione. Il Btp Più ha risposto alle esigenze di sicurezza e rendimento degli investitori italiani, con un particolare focus su un pubblico retail che cerca soluzioni stabili per il proprio risparmio. A differenza dei titoli precedenti, il Btp Più non prevede un premio fedeltà, ma introduce l’innovativa opzione di rimborso anticipato alla pari, che rappresenta un valore aggiunto per chi sceglie di investire nel medio-lungo periodo. Inoltre, a favorire l’adesione al Btp Più è stata anche la tassazione agevolata peraltro comune a tutti i titoli del debito pubblico: con un’imposta sui redditi da capitale fissata al 12,5%, l’esenzione dalle imposte di successione e, come previsto dalla Legge di Bilancio 2024, l’esclusione dal calcolo dell’Isee fino a 50mila euro. Una combinazione di vantaggi fiscali e di un rendimento in crescita ha reso il prodotto ancor più interessante. Il successo di questa emissione si inserisce nel contesto di un più ampio rialzo dei rendimenti dei Btp benchmark. In particolare, il tasso per il titolo a otto anni è salito dal 3,26% al 3,33%, mentre per il titolo quadriennale si è registrato un aumento dal 2,64% al 2,69%. Questi incrementi testimoniano l’evoluzione positiva del mercato obbligazionario italiano e l’apprezzamento crescente per i titoli di Stato.
L’operazione Btp Più si inserisce in una strategia di comunicazione efficace, che ha saputo coinvolgere il pubblico in modo mirato. Già nel 2024, le campagne di comunicazione per altre emissioni di Btp avevano ottenuto risultati notevoli, e quest’anno non è stato da meno. L’efficacia delle azioni di comunicazione istituzionale è stata sottolineata dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio, che ha riconosciuto la rilevanza del messaggio veicolato. In sintesi, il collocamento del Btp Più rappresenta un vero e proprio trionfo per il risparmio degli italiani, con una risposta massiccia da parte degli investitori, una solida performance in termini di raccolta e una politica di tassi di interesse che si è adattata perfettamente al contesto economico. Con questi numeri, il Btp Più si afferma come una delle soluzioni più promettenti per il risparmio e l’investimento del futuro prossimo.
(ITALPRESS).
-Foto: ministero delle Finanze-

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Economia

Btp Più, con la prima emissione raccolti 15 miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – Il Ministero dell’economia e delle finanze rende noto che si è concluso il collocamento del BTP Più avviato il 17 febbraio, con 14.905,67 milioni di euro raccolti e 451.831 contratti registrati.
I tassi cedolari definitivi del BTP Più, in considerazione delle condizioni di mercato, sono rivisti al rialzo rispetto ai livelli annunciati lo scorso 14 febbraio: 2,85% per il 1°, 2°, 3° e 4° anno (invece di 2,80%); 3,70% per il 5°, 6°, 7° e 8° anno (invece di 3,60%)

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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