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Economia

Suigo (Inwit) “Valorizzare il ruolo delle infrastrutture digitali”

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ROMA (ITALPRESS) – “Le nostre infrastrutture digitali e condivise a disposizione di tutti gli operatori telco, rappresentano l’elemento della rete mobile maggiormente abilitatore di connettività, anche 5G, e quindi della transizione digitale. Secondo un recente studio, le innovazioni digitali miglioreranno la nostra vita creando le smart city e rendendo così le città più sicure, più veloci e più green. In questo contesto, grazie alla capillarità delle nostre oltre 24mila torri e più di 500 coperture DAS per location indoor e allo sviluppo del 5G degli operatori di telecomunicazione, sarà possibile accelerare lo sviluppo dell’Italia, con un salto in avanti non solo nei grandi agglomerati urbani, ma anche nei piccoli borghi e nelle aree rurali”. Così Michelangelo Suigo, direttore Relazioni Esterne, Comunicazione e Sostenibilità di Inwit, nel corso di un convegno organizzato da I-Com, in occasione della presentazione del rapporto annuale su reti e servizi di nuove generazioni.
“Ciò permetterà di avviare lo sviluppo di nuove applicazioni in moltissimi ambiti: dal monitoraggio della qualità dell’aria o degli incendi, dell’uso dell’energia e dei modelli di traffico, sino alla riduzione dei costi sanitari, del consumo di acqua, dei rifiuti e delle emissioni nocive”, ha spiegato.
“Il modello su cui si basano le nostre infrastrutture digitali porta efficienza industriale, economica e ambientale nella catena del valore: maggiore efficienza economica e industriale per i nostri clienti, gli operatori di tlc, nonchè una crescente efficienza ambientale – ha aggiunto Suigo -, perchè conduce a un minor utilizzo di risorse e di terreno e a una riduzione della produzione di CO2. Pertanto, valorizzare il ruolo delle infrastrutture digitali e condivise come abilitatrici della transizione digitale contribuirebbe non solo a sostenere la crescita del settore, ma anche a consolidare il progresso verso un futuro digitale più avanzato, sicuro ed efficiente. Per far questo è necessario ridurre il carico burocratico, sia nell’implementazione sia nella completa applicazione a livello locale delle norme nazionali di semplificazione già adottate. L’esecuzione degli interventi del Piano Italia 5G – Densificazione del PNRR nelle aree in digital divide, ad esempio, sta infatti registrando il 42% di dinieghi e opposizioni. Solo con il contributo di tutti gli attori coinvolti e con il superamento degli ostacoli alla realizzazione delle infrastrutture sarà possibile accelerare nella digitalizzazione e raggiungere così gli obiettivi della Digital Decade UE”, ha concluso Suigo.
(ITALPRESS).
-Foto: ufficio stampa Inwit-

Economia

CNA, Costantini “Dazi e guerre come la pandemia”

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CAGLIARI (ITALPRESS) – “Abbiamo firmato un protocollo con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Entreremo in tutte le scuole d’Italia a spiegare alle ragazze e ai ragazzi che l’artigianato può essere una soluzione per la propria vita personale. Grazie all’artigianato si può mettere se stessi nel prodotto che si fa, la propria abilità, ma anche il proprio sentimento”. Così il presidente Nazionale della CNA, Dario Costantini, a margine della presentazione di questa mattina a Cagliari della ricerca realizzata da CNA Sardegna intitolata “Sardegna al lavoro, analisi e scenari di mercato tra innovazione e nuove competenze: quale futuro per ‘occupazione”.

Costantini ha proseguito su possibilità e limiti dell’attuale scenario: “In artigianato si possono avere anche soddisfazioni economiche: il tema del salario minimo non riguarda i contratti che firmiamo con i maggiori sindacati italiani. E poi una volta che si impara un mestiere si può diventare imprenditrici e imprenditori. Tanti artigiani arrivano in età di pensione e non sanno a chi lasciare la propria azienda, si perdono competenze che ci hanno resi grandi”.

Il presidente ha fatto quindi il punto sul mercato internazionale: “In questo momento la situazione non è semplice. Stiamo facendo impresa in un mondo che vede 90 paesi coinvolti in 56 conflitti bellici, il CNA è contrario alla guerra”. Quindi un passaggio sui dazi: “Si parla dei 67 miliardi di export diretto, ma ci sono altri 40 miliardi che riguardano l’export indiretto, ovvero quei componenti che noi costruiamo e poi vengono lavorati in altri paesi e mandati negli Stati Uniti. Pensiamo all’automotive o l’agroalimentare. Sono dati preoccupanti. Mi auguro che il Governo ci dia risposte per come aiuteremo quelle imprese che vedranno chiudersi quei mercati. Per l’artigiano che esporta negli USA o nei paesi in guerra è un problema enorme. Le guerre e i dazi potrebbero rappresentare quello che è stata la pandemia”.

– foto screenshot video xd4/Italpress –

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(ITALPRESS).

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Economia

Vega C lancia con successo i satelliti CO3D e MicroCarb

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ROMA (ITALPRESS) – Vega C ha completato con successo la missione VV27, mettendo in orbita i satelliti CO3D e MicroCarb. Il lanciatore è decollato alle 23:03 ora locale del 25 luglio (04:03 CEST del 26 luglio). Il primo stadio P120C ha fornito la spinta al decollo e ha funzionato per 2 minuti e 23 secondi, seguito dall’accensione dello Zefiro 40 e dallo Zefiro 9. Lo stadio superiore AVUM+ ha effettuato quattro accensioni per posizionare i quattro satelliti CO3D e il MicroCarb nelle orbite previste, rispettivamente a 495 e 650 chilometri.

La missione si è conclusa dopo 1 ora e 51 minuti con l’accensione di de-orbit dell’AVUM+, in accordo con la Zero Debris Charter dell’ESA. I satelliti CO3D, sviluppati da Airbus Defence and Space, hanno l’obiettivo di mappare la superficie terrestre in 3D e fornire immagini 2D per clienti istituzionali e commerciali. Il satellite MicroCarb, sviluppato dal CNES, è progettato per studiare le fonti e i pozzi di anidride carbonica (CO2), il più importante gas serra che contribuisce ai cambiamenti climatici.

“Vorrei ancora una volta ringraziare il nostro team e i nostri partner per questo lancio di successo del Vega C – ha detto Giulio Ranzo, Amministratore Delegato di Avio -. Il razzo continua a dimostrare la sua affidabilità e la sua importanza nel supportare missioni scientifiche e di sicurezza. Dopo questo successo, continuiamo a lavorare per assumere la responsabilità di operatore dei servizi di lancio dopo il volo VV29″.

– foto IPA Agency –

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Economia

Abi, in crescita il patrimonio netto delle famiglie europee. Italia al terzo posto

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ROMA (ITALPRESS) – Nel 2024 il valore della ricchezza netta detenuta dalle famiglie europee ha raggiunto i 70.200 miliardi di euro, in crescita del 4,4% rispetto all’anno precedente. Lo evidenzia uno studio dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) sui più recenti dati pubblicati dalla Banca Centrale Europea. Il 29% di tale ricchezza è delle famiglie tedesche, il 20% di quelle francesi, il 16% di quelle italiane e il 13% di quelle spagnole; la quota restante (22%) è distribuita tra gli altri paesi dell’area.

Le famiglie italiane si confermano tra le più solide dal punto di vista patrimoniale. In Italia la ricchezza netta delle famiglie è di 8 volte il reddito disponibile, superiore alla media dell’area dell’euro (7,5 volte), ai dati francesi (7,4) e a quelli tedeschi (7,2), mentre è 8,6 volte per gli spagnoli. L’indebitamento delle famiglie italiane si mantiene tra i più bassi nell’area dell’euro. Le passività finanziarie rappresentano in Italia l’8,4% del totale, a fronte dell’11,3% nell’area dell’euro, del 9,7% in Germania e del 12,8% in Francia e con il 7,9% in Spagna.

La composizione della ricchezza delle famiglie evidenzia che gli immobili residenziali risultano la componente principale. In Italia la quota delle abitazioni, sebbene maggioritaria, risulta contenuta nel confronto europeo (43,9% in Italia contro 51,6% della media di area) e rispetto ai dati degli altri principali paesi (52,2% in Francia, 53,2% in Germania e 60,6% in Spagna), anche a motivo del forte aumento dei prezzi degli immobili negli altri paesi dell’area dell’euro.

I depositi in Italia rappresentano l’11,2% del totale delle attività delle famiglie mentre nell’area dell’euro tale quota sale al 12,4%. In Italia, risulta più elevata della media europea la liquidità (1,6% contro una media di area dell’1,1%). Le attività delle famiglie produttrici – tra cui le partecipazioni in imprese non quotate e i beni non finanziari ad uso produttivo – costituiscono il 20,2% del portafoglio complessivo delle famiglie italiane, quasi 6 punti percentuali in più rispetto alla media dell’area.

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– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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