Cronaca
Usa, Sangiuliano “Trump più forte di prima, elite slegate dalla realtà”
Pubblicato
1 anno fa-
di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – La nuova vittoria elettorale di Donald Trump negli Stati Uniti “nessuno di noi la immaginava dopo i fatti del gennaio 2021, con l’assalto a Capitol Hill. Nessuno avrebbe immaginato questa traversata che lo ha portato a vincere e in maniera così netta. E’ ritornato alla Casa Bianca, e al di là di come la si pensi sul personaggio, è un caso di studio storico”. Lo afferma Gennaro Sangiuliano, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress. “Una persona che in un dato momento veniva vista nell’anticamera del carcere, inseguita da tante inchieste giudiziarie, alcune fondate e molte no, che è riuscita a tornare alla Casa Bianca”, aggiunge il giornalista e scrittore, autore del libro “Trump. Vita di un presidente contro tutti”, edito da Mondadori.
“Trump non può avere un terzo mandato e ha anche una certa età. Adesso si misurerà con la storia, tenterà di far finire le guerre in Ucraina e in Medio Oriente per avere un giudizio positivo della storia”, sottolinea Sangiuliano, che spiega così le aspettative di un testa a testa tra Trump e la dem Kamala Harris, che si sono poi rivelate errate: “Ci sono delle elite molto ristrette, autoreferenziali. Le cosiddette Ztl radical chic, che si autoalimentano delle loro notizie e sono slegate dal mondo reale. Confondono i loro desideri personali con i fatti. I fatti dicono che l’America ha scelto Trump. Da giornalista vedevo i suoi raduni elettorali, ed erano sempre molto affollati. A New York, una città che non è repubblicana, il Madison Square Garden era gremito e c’erano molte persone fuori”.
Per il giornalista il presidente eletto “ha vinto sul tema dell’immigrazione e sull’economia. Con Biden i mutui erano schizzati all’insù e c’era stata una forte inflazione, mentre Trump in economia aveva fatto bene, poi nel 2020 perse per una cattiva gestione del Covid, tanto che Biden con piccole modifiche ha confermato la politica fiscale di Trump”.
“Gli americani sono molto pragmatici – aggiunge -, votano con il portafoglio. Poi Trump ha saputo anche creare un’emozione. Punta sempre sullo slogan MAGA (Make America Great Again), che fa riferimento a un movimento interclassista. E’ riuscito a coinvolgere tante minoranze proprio in nome di questo movimento che ha un cemento patriottico e una visione economica”.
Alla domanda se il movimento MAGA abbia sostituito la storia del Partito Repubblicano, Sangiuliano risponde così: “In parte, ma Trump ha nominato segretario di Stato il senatore della Florida Marco Rubio, che è un repubblicano classico. Sicuramente Trump ha scalato il partito e adesso è molto più forte. Non solo ha la maggioranza nel Senato e nella Camera, ma ha una maggioranza fatta di uomini a lui fedeli”.
La transizione verso l’inizio del mandato di Donald Trump “dovrebbe essere molto morbida e molto tranquilla – dice ancora Sangiuliano -. Ho il sospetto che Biden la stia favorendo anche perchè è una piccola vendetta per il fatto che lo hanno costretto a rinunciare”. Si parla molto del ruolo di Elon Musk, alla domanda se possa diventare ingombrante, il giornalista e scrittore risponde così: “Potrebbe, ma Musk non può avere velleità politiche perchè è nato in Sudafrica”. E infine, sulle conseguenze della vittoria di Trump sul Vecchio Continente: “I legami tra Europa e Stati Uniti sono talmente
forti che nessuno li potrà indebolire. Gli Stati Uniti sono fatti
in gran parte da comunità di origine tedesca, britannica,
italiana, nordeuropea. Per noi la vittoria di Trump può essere un
elemento di assunzione di responsabilità. L’ombrello americano
sull’Europa è un retaggio della fine della Seconda guerra
mondiale. Gli europei devono dotarsi di una difesa comune ed
essere più coesi”.
– Foto Italpress –
(ITALPRESS).
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Cronaca
E’ morta Ornella Vanoni, leggenda della musica italiana
Pubblicato
3 ore fa-
22 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – E’ morta, all’età di 91 anni, Ornella Vanoni. “Con profondo dolore riceviamo la notizia della scomparsa di Ornella Vanoni. Grazie per tutto quello che ci hai regalato Ornella, lo terremo sempre nel nostro cuore” si legge sul profilo X di “Che tempo che fa”, programma in cui era stata spesso ospite.
Nata a Milano, considerata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana, è stata una delle artiste italiane dalla carriera più longeva. Inizia a lavorare nel 1956 (come attrice in “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello dopo avere studiato all’Accademia di arte drammatica” del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler del quale è diventata allieva prediletta e compagna). Nel 1957 il debutto canoro con le “canzoni della mala”, brani che traggono spunto da antiche ballate dialettali e raccontano storie di poliziotti e malfattori. Dopo gli esordi, il suo stile interpretativo unico e sofisticato le consente di attraversare un repertorio che comprende il pop d’autore, la bossa nova (da ricordare l’album “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria” realizzato con Toquinho e Vinicius de Moraes) e il jazz che la porta a collaborare con musicisti del calibro di George Benson, Michael Brecker e Randy Brecker, solo per citarne alcuni. E a vendere oltre 55 milioni di dischi con i suoi 112 lavori pubblicati, tra album, EP e raccolte, con autori che portano il nome di Dario Fo, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Franco Califano, Mogol, Renato Zero e Riccardo Cocciante.
Nel 1960 Vanoni incontra Gino Paoli con il quale nasce un’intensa stria d’amore che va di pari passo con la collaborazione artistica: basti citare l’indimenticabile “Senza fine”. Nonostante l’amore per Paoli, la cantante sposa l’impresario teatrale Lucio Ardenzi da cui si separa ancor prima che nasca il figlio Cristiano. Non a caso, il suo primo 45 giri di grande successo commerciali è “Cercami” dedicata proprio a Paoli. Mentre prosegue anche l’impegno teatrale (tra gli altri, è Rosetta in “Rugantino” di Garinei e Giovannini), arriva la prima (di otto) partecipazione al Festival di Sanremo: nel 1965, con “Abbracciami forte”. Seguono quelle nel 1966 (“Io ti darò di più”), nel 1967 (“La musica è finita”), nel 1968 (“Casa bianca”), nel 1970 (“Eternità”), nel 1989 (“Io come farò”), nel 1999 (“Alberi”, con Enzo Gragnaniello) e nel 2018 (“Imparare ad amarsi”, con Bungaro e Pacifico). Nonostante tutti i Festival, i suoi maggiori successi discografici sono altri: “Una ragione di più” (1969), “L’appuntamento” (1970), “Domani è un altro giorno” (1971), “Più” (1976, con Gepy).
Poi c’è la televisione, che vede la Vanoni impegnata negli anni come conduttrice, prima donna o ospite fissa: da “Giardino d’inverno” a “Studio Uno”, da “Senza rete” a “Serata d’onore”, da Fatti e fattacci” a “Risatissima”. E’ anche giudice in “Star Academy” e “Amici Celebrities”. Nella carriera sessantennale non manca nemmeno il cinema dal primo “Romolo e Remo” di Sergio Corbucci del 1961 all’ultimo “7 donne e un mistero” di Alessandro Genovesi del 2021. L’abbiamo vista anche nello sceneggiato “Il mulino del Po” di Sandro Bolchi e, in un cameo, nella fiction di Rai1 “La Compagnia del Cigno” di Ivan Cotroneo. Tra i premi assegnati a Ornella Vanoni ce ne sono tre del Club Tenco (due Premi e una Targa) e due volte il Premio Lunezia.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).
Cronaca
L’Italia di Davis batte il Belgio 2-0 e vola in finale
Pubblicato
4 ore fa-
22 Novembre 2025di
Redazione
BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Italia vola in finale in Coppa Davis. La nazionale capitanata da Filippo Volandri soffre ma batte il Belgio per 2-0, senza passare dal doppio decisivo. Bastano i due singolari agli azzurri nella prima semifinale delle Finals, in scena sul cemento indoor di Bologna. Dopo la vittoria di Matteo Berrettini contro Raphael Collignon (6-3 6-4), il punto del successo l’ha firmato Flavio Cobolli (22 del mondo), battendo Zizou Bergs (numero 43 del ranking Atp) col punteggio di 6-3 6-7 (5) 7-6 (15), dopo poco più di tre ore di autentica battaglia. L’azzurro ha annullato ben sette match point all’avversario. Di contro Cobolli ha chiuso la partita al settimo match point in suo favore (dopo che Bergs gli aveva annullato sei “punti match”).
Dopo la finale del 2023, vinta contro l’Australia, e quella dello scorso anno, vinta contro l’Olanda, l’Italia per il terzo anno consecutivo (prima volta nella storia) giocherà l’ultimo atto della Coppa Davis. L’ultima Nazione a giocare tre finali di fila è stata l’Australia, fra il 1999 e il 2001.
Si estende a 12 successi la striscia positiva dell’Italia nei match di Coppa Davis. L’ultimo ko risale al 2023, contro il Canada. Non riesce ad approdare alla finale di Davis, invece, il Belgio, ancora a secco di insalatiere e giunto alle Final Eight di Bologna attraverso le qualificazioni.
Domenica gli azzurri affronteranno nel match decisivo per la difesa del titolo la vincente dell’incontro tra Germania e Spagna, che si scontreranno domani, a partire dalle 12.
– foto Image –
(ITALPRESS).
Cronaca
Cina, think tank evidenzia progressi nella protezione e governance di fiumi
Pubblicato
7 ore fa-
21 Novembre 2025di
Redazione
NANCHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La foto mostra copie del rapporto del think tank intitolato “Sfruttare i fiumi per la prosperità nazionale e il benessere pubblico – Uno studio sulla strategia fluviale della nuova era”. Il rapporto è stato pubblicato venerdì dal National High-Level Think Tank dell’Agenzia di Stampa Xinhua e dal China Institute of Water Resources and Hydropower Research del Ministero delle Risorse Idriche, a Nanchino, nella provincia cinese orientale di Jiangsu.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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