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Politica

Anm “Basta accuse strumentali”, Lega-Fi “Certi pm facciano autocritica”

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ROMA (ITALPRESS) – Non si attenua lo scontro tra politica e magistratura. In un lungo documento, il Comitato Direttivo Centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati stigmatizza tra l’altro “l’attacco alla giurisdizione strumentale a screditare la magistratura per preparare il terreno a riforme che tendono ad assoggettare alla politica il controllo di legalità affidato dalla Costituzione alla magistratura”. A stretto giro Lega e Forza Italia replicano chiedendo all’Anm di fare autocritica.
“Nell’ultimo periodo abbiamo assistito da parte di una certa politica ad attacchi sempre più frequenti a provvedimenti resi da magistrati italiani nell’esercizio delle loro funzioni giurisdizionali, criticati non per il loro contenuto tecnico-giuridico, ma perchè sgraditi all’indirizzo politico della maggioranza governativa – esordisce il documento del Comitato Direttivo Centrale dell’Anm -. Si adduce aprioristicamente la matrice politica delle decisioni, sostenendo che i magistrati che le hanno adottate sarebbero intenti più a fare politica che a svolgere in modo imparziale il loro ruolo di giudici. Si tratta di un attacco alla giurisdizione strumentale a screditare la magistratura per preparare il terreno a riforme che tendono ad assoggettare alla politica il controllo di legalità affidato dalla Costituzione alla magistratura”.
“E’ prerogativa della giurisdizione l’interpretazione delle leggi, tenendo conto della gerarchia di valori espressa dalla Carta Costituzionale tra i quali i principi di primazia del diritto europeo e di separazione dei poteri – dice ancora l’Anm -. A questi attacchi sono seguite operazioni di indebita ricostruzione della vita privata dei magistrati autori di quelle decisioni finalizzate a selezionare e rendere pubbliche scelte personali ritenute correlate ai provvedimenti adottati. Il linciaggio mediatico cui un certo giornalismo si è prestato ha colpito i giudici e la loro naturale tensione a decidere liberi dalle proprie convinzioni e passioni: scrutare la vita delle persone, riportando le loro vicende intime, del tutto prive di rilevanza pubblica, è condotta non in linea con l’etica giornalistica”. “La libertà di manifestazione del pensiero appartiene al magistrato anche quale cittadino, che la esercita, anche nel dibattito pubblico, con senso di responsabilità e rispetto dell’elevata funzione giurisdizionale svolta. Sostenere, senza alcun fondamento, che un magistrato ha adottato un provvedimento per perseguire finalità diverse da quelle proprie dell’esercizio della giurisdizione è un’accusa grave che non può più essere tollerata, poichè mina i diritti fondamentali dei singoli magistrati coinvolti e della giurisdizione: delegittimare la magistratura è operazione che lede la tenuta democratica del Paese”, dice ancora il documento dell’Anm.
Per queste ragioni, il Comitato direttivo centrale dell’ANM ritiene “per la gravità del momento, di dover assumere adeguate iniziative e pertanto invita ogni attore politico al rispetto del principio costituzionale della separazione dei poteri e di autonomia e indipendenza dell’ordine giurisdizionale; delibera trasmettersi copia della presente delibera al CSM per le valutazioni dell’organo di governo autonomo e per le conseguenti iniziative a tutela della indipendenza e dell’autonomia della magistratura; dispone trasmettersi copia della presente delibera al Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti”.
“Rassicuriamo la Anm: per screditare la magistratura, basta la magistratura che blocca le espulsioni dei clandestini delinquenti, libera gli spacciatori per errore, va in piazza contro il governo, chiede la galera per Matteo Salvini perchè “ha ragione ma va attaccato”. Per invertire la tendenza, basterebbe iniziare dalle cose più banali. Per esempio: meno convegni e più lavoro”, afferma la Lega in una nota, mentre per il deputato di Forza Italia Enrico Costa “l’Anm nel suo lungo piagnisteo odierno dimentica gli scioperi proclamati contro norme in via di approvazione da parte del parlamento, così come la sfilza di interviste di magistrati con ruoli apicali che qualificavano leggi in discussione o approvate come favori alla criminalità. Per fare una mezza autocritica c’è sempre tempo”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Politica

Mattarella inaugura Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025

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AGRIGENTO (ITALPRESS) – “Viviamo un tempo in cui tutto sembra comprimersi ed esaurirsi sull’istante del presente. In cui la tecnologia pretende, talvolta, di monopolizzare il pensiero piuttosto che porsi al servizio della conoscenza. La cultura, al contrario, è rivolgersi a un orizzonte ampio, ribellarsi a ogni compressione del nostro umanesimo, quello che ha reso grande la nostra civiltà”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha partecipato alla cerimonia d’inaugurazione di Agrigento capitale italiana della cultura 2025, che si è svolta al Teatro Luigi Pirandello. “Guardiamo con speranza a questo anno da vivere insieme con la voglia di accogliere, di conoscere, di dialogare, di compiere un percorso affascinante, in compagnia gli uni degli altri”, ha sottolineato.
Al termine, uscito dal teatro, il Capo dello Stato, è stato salutato, tra gli applausi, da alunni e studenti in festa, che sventolavano bandierine tricolore al grido “Presidente, Presidente”. Mattarella si è avvicinato ai ragazzi, salutandoli e stringendo mani. Stessa scena prima dell’inizio della cerimonia.
L’evento, aperto dall’Inno nazionale eseguito dal coro e dall’orchestra d’archi del Conservatorio “Arturo Toscanini” di Ribera, diretto dal Maestro Alberto maniaci, è stato condotto da Bebbe Convertini e da Incoronata Boccia.
Nel corso della cerimonia hanno preso parola Roberto Albergoni, Direttore Generale della Fondazione Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025; Natalia Re, Presidente Movimento Italiano per la Gentilezza; Giacomo Minio, Presidente della Fondazione Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025; Francesco Miccichè, Sindaco di Agrigento; Renato Schifani, Presidente della Regione Siciliana; Alessandro Giuli, Ministro della cultura.
Agli interventi si sono alternate le esibizioni di Gianfranco Jannuzzo con il monologo “Girgenti amore mio”, del musicista Francesco Buzzurro che ha eseguito il brano “Il quinto elemento Fuego” e di Romina Caruana che ha letto un testo tratto dal suo libro “E’ solo un gioco di anime”.
Le celebrazioni si sono concluse con l’intervento del Presidente Mattarella. Al termine tutti in piedi per rendere omaggio al Capo dello Stato.
Selezionata dal Ministero della cultura, tra una rosa di 10 città finaliste, Agrigento è risultata vincitrice per il 2025 con il dossier dal titolo “Il sè, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali”, incentrato sullo scambio culturale tra i diversi popoli del Mediterraneo.
– foto Quirinale –
(ITALPRESS).

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Papa Francesco “Investimenti per armi, sono una follia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Fare del bene sempre, perchè la costanza premia chi opera con fedeltà: lo sapete bene, nel campo delle assicurazioni. Fare del bene a tutti, cominciando dai più bisognosi, secondo la dottrina sociale della Chiesa, che testimoniate in tante opere di beneficenza”. Così Papa Francesco che ha accolto in udienza una Delegazione della Fondazione Cattolica di Verona.
“Non dimentichiamo – aggiunge il Pontefice – che il denaro rende di più quando è investito a vantaggio del prossimo. Questo è importante. C’è una situazione molto brutta, adesso, sugli investimenti. In alcuni Paesi gli investimenti che danno più reddito sono le fabbriche delle armi: investire per uccidere. Sono pazzi! Questo non è a vantaggio della gente. E quando si fa così, contro o fuori rispetto al vantaggio della gente, il denaro invecchia e appesantisce il cuore, rendendolo duro e sordo alla voce dei poveri. La prima cosa da scartare per l’egoismo sono i poveri, è curioso questo. Quando mettiamo la ricchezza a servizio della dignità dell’uomo, non possiamo che averne guadagno, sempre: promuovendo il bene comune, infatti, si migliorano i legami della società cui tutti partecipiamo. Davanti alle emergenze educative e lavorative, vi esorto a rinnovare di continuo la vostra fiducia nella Provvidenza di Dio, che guida con amore la storia chiamandoci a costruire un futuro secondo giustizia. Vi benedico di cuore. E continuate a fare un bel lavoro, a farlo perchè questo è seminare futuro, è seminare felicità, è seminare pace”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Santanchè “Sono tranquilla e vado avanti, lascio se me lo chiede Meloni”

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ROMA (ITALPRESS) – “Me lo aspettavo” ma sono “tranquilla, tranquillissima. Non sono agitata, continuo a lavorare, a fare le cose che devo fare… Stiamo parlando del niente”. Perchè la Visibilia srl da lei fondata e finita al centro dell’inchiesta di Milano “non è fallita, è sul mercato e qualunque imprenditore interpellato direbbe che questa roba non esiste”. Così in un colloquio con il Corriere della Sera la ministra del Turismo, Daniela Santanchè.
“Giorgia (Meloni, ndr) non l’ho sentita, non mi ha chiamata, immagino che abbia tante cose importanti da fare…”, aggiunge Santanchè, sottolineando che quello che le viene attribuito è “un reato valutativo, una questione molto tecnica e tutta basata su perizie per la quale ero già stata archiviata nel 2018” ma le sono chiare le “implicazioni politiche”. “Su questo reato qua sono molto serena – prosegue -. Poi è chiaro che io sono una donna di partito, non faccio le cose a dispetto dei santi. Aspetto le valutazioni… Se il mio presidente del Consiglio dovesse chiedermi un passo indietro, di certo lo farò”. “Il governo – dice ancora – si è compattato, sono usciti in mia difesa Salvini, Tajani, tutta la Lega, Forza Italia, Noi moderati e persino Renzi, che di solito ce ne fa di tutti i colori. Sono tranquilla, conosco la vicenda nel merito e so che non mi porterà a una condanna. E’ un processo da imprenditrice, non ha rilevanza politica”. In merito alla mozione di sfiducia, dice “che la facessero pure, non mi preoccupa. Sono già andata in aula due volte. La presidente della Sardegna Alessandra Todde sta ancora al suo posto, nonostante sia stata dichiarata decaduta”. La fiducia nella magistratura, assicura Santanchè, non è mai venuta meno, nonostante presunte “stranezze” che sarebbero spuntate fuori dai fascicoli del Tribunale di Milano. “Grazie a Dio – ripete – non ho nessuna condanna, non c’è nessun fallimento, nessuna bancarotta. Vedranno i giudici, decideranno i giudici”. Quanto al giudizio dei cittadini, pensa di non avere mai tradito la Costituzione: “Sono rimasta fedele al giuramento, ho sempre agito con disciplina e onore”. E se in cuor suo ritiene di poter continuare a rappresentare anche all’estero la bellezza dell’Italia è perchè la falsificazione di bilanci aziendali “è un reato che in tanti Paesi nemmeno c’è e perchè mai mi è stata fatta un’accusa sulle mie funzioni di ministro”. Sulla ministra del Turismo, ricorda il Corriere della Sera, pende una seconda richiesta di processo per l’ipotesi di truffa allo Stato, ma lei ribadisce: “Preoccupata? non lo sono”.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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