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Economia

Filiera del tabacco, Philip Morris firma accordo da 1 mld con il Masaf

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ROMA (ITALPRESS) – Un miliardo di euro, in dieci anni, nella filiera tabacchicola italiana: Philip Morris Italia e il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste hanno siglato un nuovo accordo pluriennale presentato a Roma nel corso del 22esimo Forum Coldiretti. “Questo accordo guarda al medio-lungo periodo, quindi ancora più avanti rispetto a quanto fatto negli ultimi anni, permettendo così al coltivatore di poter investire con maggior tranquillità sull’azienda – ha detto Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato Philip Morris Italia -. Ognuno deve fare il suo, il nostro è quello di dare continuità e garanzie a chi ha lavorato con noi con una firma storica, dietro a questa intesa c’è tanto lavoro, tanto sforzo fatto da una multinazionale, si tratta di uno strumento molto importante”.
Per la prima volta dall’inizio della sottoscrizione degli accordi con il ministero, di cui l’azienda è stata pioniera a livello nazionale sin dai primi anni duemila, l’intesa estende l’orizzonte temporale della collaborazione strategica fino a dieci anni, traguardando l’anno commerciale 2033-2034 con investimenti complessivi fino a 1 miliardo di euro. Il nuovo accordo prevede l’impegno di Philip Morris ad acquistare circa la metà della produzione totale di tabacco greggio italiano, confermando l’azienda come il maggiore investitore privato nella filiera tabacchicola italiana, la più importante in Europa in termini di volumi. L’azienda – che a partire dal 2011 è stata la prima a siglare impegni pluriennali attraverso un accordo unico nel suo genere, che prevede una filiera verticalmente integrata e senza intermediazioni – con questa firma pone le basi per una visione di lungo termine, elemento essenziale per garantire sostenibilità e programmazione strategica per la filiera agricola.
“E’ con grande orgoglio che annunciamo un accordo quadro che guarda ancora più avanti rispetto a quanto fatto nel recente passato: un orizzonte temporale di dieci anni, per un investimento totale che ammonterà fino a un miliardo di euro e che si aggiunge agli oltre 2 miliardi già investiti a partire dai primi anni duemila – ha aggiunto Hannappel -. Con questo accordo la filiera tabacchicola italiana si conferma al centro dell’ecosistema di Philip Morris in Italia, una filiera integrata end-to-end collegata ai prodotti senza combustione, che oggi coinvolge circa 41mila persone su tutto il territorio nazionale in ambito agricolo, manifatturiero e di servizi, contribuendo attivamente all’ambiziosa visione di costruire un futuro senza fumo”.
L’intesa con il Masaf tiene conto non solo della riforma della Politica Agricola Comune (PAC) in scadenza nel 2027, ma anche di quella futura, che entrerà in vigore nel 2028 fino al 2034, con l’intento di tutelare e promuovere la filiera tabacchicola italiana anche con riferimento alle sfide che il comparto dovrà affrontare sul piano nazionale, europeo e internazionale, attuando un modello di filiera integrata agro-industriale di cui Philip Morris è fra i più significativi interpreti in Italia. L’accordo, inoltre, riconosce l’importanza di contrastare sempre più efficacemente il problema del “caporalato” attraverso la diffusione e l’implementazione di linee guida in merito come le Buone Pratiche di Lavoro Agricolo (ALP) di Philip Morris International, promuovendo altresì iniziative volte alla continua innovazione del settore, alla sostenibilità e allo sviluppo di competenze, nonchè la realizzazione e divulgazione di ricerche e analisi di settore, con particolare attenzione ai temi dell’innovazione, della sostenibilità e dello sviluppo di competenze, che da sempre caratterizzano questa filiera.
“Oggi abbiamo firmato un accordo estremamente importante per il settore, per durata e quantità di prodotto acquistato, la cui valenza è di sicuro impatto per le politiche che riguarderanno anche altri ambiti dell’agricoltura, comparto al quale nella sua interezza, assieme al ministro Lollobrigida e a tutto il governo Meloni, intendiamo assicurare il massimo supporto, per affrontare le sfide commerciali e produttive con fiducia e prospettive di crescita adeguate al valore effettivo del nostro settore primario”, le parole del sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e delle Foreste, Patrizio La Pietra.
La firma dell’intesa conferma il percorso intrapreso da Philip Morris a partire dai primi anni 2000 nello sviluppo di un modello innovativo di coltivazione del tabacco che ha garantito nel corso degli anni sostenibilità economica a circa 1000 imprese tabacchicole, attive nelle principali regioni tabacchicole italiane: Campania, Umbria, Veneto e Toscana, con un impatto diretto, indiretto e indotto stimato in circa 28.700 addetti alla fase di coltivazione e trasformazione primaria.

– foto xc3/Italpress –

(ITALPRESS).

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Economia

Jakala con Mapei per lo sviluppo di un nuovo portale di e-commerce B2B

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MILANO (ITALPRESS) – Jakala insieme a Mapei ha guidato la progettazione, lo sviluppo e il rilascio di un nuovo portale e-commerce B2B, una piattaforma digitale, basata su tecnologia Adobe, pensata per migliorare l’esperienza degli agenti e garantire all’azienda una governance unificata delle attività commerciali.

Il progetto, avviato a maggio 2024, si è contraddistinto per la forte sinergia tra i team Jakala e Mapei, che hanno lavorato a stretto contatto in tutte le fasi: dalla definizione dell’architettura alla messa in produzione, fino alla gestione dei rollout internazionali. Il contributo di Mapei è stato determinante nell’indirizzare le scelte strategiche e tecnologiche, grazie alla profonda conoscenza dei processi aziendali e delle esigenze operative nei diversi mercati.

Parallelamente, Jakala ha messo a disposizione il proprio know-how tecnico attraverso un team multidisciplinare composto da 18 professionisti esperti in tech, commerce development, data management e advisory. Un elemento distintivo del progetto è stato lo sviluppo, da parte del team Data Management di Jakala e in collaborazione con Mapei, di un Integration Layer avanzato.

Una componente fondamentale per abilitare la gestione di ingenti volumi di dati provenienti da sistemi eterogenei, assicurando velocità, affidabilità e scalabilità della piattaforma. La piattaforma sviluppata per Mapei è pensata come uno strumento operativo al servizio degli agenti, in grado di semplificare l’intero processo di vendita e gestione ordini. L’interfaccia è stata costruita per offrire un’esperienza d’uso immediata e funzionale, mentre l’architettura sottostante garantisce efficienza, tracciabilità e coerenza nella gestione dei flussi commerciali, anche in contesti complessi.

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L’obiettivo è fornire a ogni consociata Mapei un ambiente digitale coerente, performante e integrato, in grado di adattarsi alle specificità locali e al contempo garantire piena tracciabilità dei processi commerciali a livello centralizzato. Il primo rilascio è avvenuto in Ungheria per Mapei Kft, la consociata ungherese di Mapei, nel febbraio 2025. A oggi, Jakala ha completato il rollout per altre tre consociate estere del Gruppo Mapei, mentre è attualmente in corso l’implementazione del portale per Mapei, la sede italiana, in linea con un piano di rilascio che procede con un ritmo costante di una country al mese.

Il programma di rollout proseguirà nei prossimi mesi, con il coinvolgimento progressivo di ulteriori country di Mapei. L’obiettivo finale è estendere la piattaforma a livello globale, rendendola la soluzione digitale di riferimento per l’interazione tra Mapei e il proprio ecosistema commerciale. “Abbiamo avviato questo progetto con l’obiettivo di costruire una piattaforma che non fosse solo tecnologicamente avanzata, ma anche capace di riflettere la complessità e l’eterogeneità del nostro business a livello globale. Grazie alla collaborazione con Jakala, siamo riusciti a sviluppare uno strumento che semplifica le attività quotidiane dei nostri team commerciali, migliorando il presidio dei mercati locali e mantenendo una visione centralizzata e strategica”, ha dichiarato Raffaele Gerbi, corporate Crm manager di Mapei. “Questo progetto è la dimostrazione concreta di come si possa unire visione strategica e velocità esecutiva. Grazie alla sinergia con Mapei e alla solidità della tecnologia Adobe, abbiamo realizzato una piattaforma su misura, altamente performante e pronta a scalare. Il valore aggiunto: la conoscenza dei processi e l’esperienza sul mercato industriale, che ci hanno permesso di rispettare tempi sfidanti senza rinunciare alla qualità”, ha aggiunto Marco Miani, partner di Jakala e leader Practice Industrial.

– foto ufficio stampa Jakala –

(ITALPRESS).

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Economia

L’Ocse taglia le stime di crescita globale. In Italia il Pil rallenta, +0,6% nel 2025

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ROMA (ITALPRESS) – “Le prospettive globali stanno diventando sempre più difficili. Aumenti significativi delle barriere commerciali, condizioni finanziarie più restrittive, indebolimento della fiducia di imprese e consumatori e maggiore incertezza politica rappresentano tutti rischi significativi per la crescita. Se queste tendenze dovessero persistere, potrebbero frenare sostanzialmente le prospettive economiche”. È quanto emerge dall’ultimo economic outlook dell’Ocse, secondo cui in particolare si prevede che la crescita del PIL globale rallenterà dal 3,3% del 2024 al 2,9% quest’anno e l’anno prossimo (supponendo che le aliquote tariffarie a metà maggio siano mantenute).

Il rallentamento è concentrato negli Stati Uniti, in Canada, in Messico e in Cina, mentre altre economie dovrebbero registrare aggiustamenti al ribasso più contenuti. Si prevede che la crescita fino al 2025 sarà particolarmente debole, con un aumento della produzione globale di appena il 2,6% nell’arco dell’anno fino al quarto trimestre e di appena l’1,1% negli Stati Uniti.

Per quanto riguarda l’inflazione, sarà leggermente superiore fino al 2026 rispetto alle previsioni precedenti. L’inflazione a livello Ocse dovrebbe raggiungere il 4,2% nel 2025, in aumento rispetto al 3,7% delle proiezioni di dicembre, e il 3,2% nel 2026, rispetto a una precedente stima del 2,9%. “I rischi per le prospettive rimangono sostanziali. Tra le principali preoccupazioni figurano ulteriori escalation o improvvisi cambiamenti nelle politiche commerciali, comportamenti più cauti da parte di consumatori e imprese e una continua ridefinizione del rischio nei mercati finanziari”, sottolinea l’Ocse.

L’Ocse prevede che la crescita del Pil in Italia rallenterà leggermente allo 0,6% nel 2025 e aumenterà allo 0,7% nel 2026. Si prevede che le perturbazioni delle politiche commerciali globali rallenteranno la crescita. L’aumento dei salari reali sosterrà la domanda dei consumatori. Gli investimenti saranno stimolati dall’attuazione accelerata dei progetti del Pnrr. I volumi delle esportazioni sono destinati a stagnare nel 2025 a causa di politiche commerciali più restrittive e della debolezza della domanda nei principali mercati europei. Dominano i rischi al ribasso, tra cui l’incerta risposta di investitori e datori di lavoro agli sviluppi delle politiche globali. Un’attuazione più rapida dei progetti Pnrr o una maggiore domanda di esportazioni da parte di altri paesi europei sosterrebbero la crescita. È quanto emerge dalle prospettive economiche dell’Ocse presentate oggi.

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Si prevede un consolidamento fiscale continuo nel 2025 e nel 2026, poiché il governo rimane impegnato a ridurre il deficit di bilancio e a riportare le finanze pubbliche su un percorso sostenibile a medio termine. I progressi nell’attuazione del Pnrr dovrebbero incoraggiare maggiori investimenti privati e un aumento dell’occupazione nel medio termine. Il mantenimento del tenore di vita nel lungo termine richiederà il miglioramento delle opportunità per i giovani laureati e i lavoratori più anziani di aggiornare le proprie competenze per soddisfare le esigenze del mercato del lavoro.

Secondo l’Ocse L’Italia è esposta a una politica commerciale statunitense più restrittiva, attraverso dazi più elevati sui prodotti dell’UE. Oltre il 10% delle esportazioni totali di beni dell’Italia nel 2023 è stato destinato agli Stati Uniti. Inoltre, gli effetti indiretti potrebbero essere significativi, ad esempio attraverso le catene di produzione globali di veicoli a motore o una domanda globale più debole. L’Italia è anche esposta alla crescente concorrenza dei prodotti industriali cinesi. La volatilità dei prezzi internazionali dell’energia si è trasmessa ai prezzi al consumo. L’aumento dei prezzi del gas all’inizio del 2025 ha contribuito a far salire l’inflazione complessiva al 2,0% nell’anno fino ad aprile 2025.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Fava “IA strumento strategico per realizzare welfare generativo”

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GENOVA (ITALPRESS) –L’intelligenza artificiale può fare la differenza solo se restiamo fedeli a un principio: la persona prima di tutto. È questo il fattore h – l’elemento umano – che deve guidare ogni innovazione”. Così Gabriele Fava, presidente dell’Inps, intervenuto al Festival del Lavoro a Genova.

“Per l’Inps, l’Ia è uno strumento strategico per realizzare un welfare generativo, capace di ascoltare, comprendere e rispondere ai bisogni reali delle persone. La personalizzazione è la chiave: è il contrario della standardizzazione e il cuore del nuovo modello di protezione sociale che stiamo costruendo. Un welfare su misura, che non appiattisce ma valorizza. Mettere la persona al centro non è uno slogan: è una scelta di metodo, visione e responsabilità”, ha aggiunto.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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