Seguici sui social

Cronaca

Con ingresso Licata in Forza Italia maggioranza sale a 51 consiglieri

Pubblicato

-

MILANO (ITALPRESS) – Oggi il gruppo consiliare di Forza Italia in Regione Lombardia ha ufficializzato l’ingresso di Giuseppe Licata, consigliere regionale eletto nelle liste dell’ex Terzo Polo.
A salutare il nuovo consigliere azzurro è stato lo stesso segretario nazionale del partito e vicepremier Antonio Tajani in un videomessaggio.
“Sono contento di salutare Licata come nuovo consigliere di Forza Italia, un partito ben guidato da sorte in Lombardia che ha ottenuto ottimi risultati, con quasi 23mila tessere – ha dichiarato – Grazie al lavoro di Forza Italia e con il suo ingresso, si rafforza la maggioranza in Lombardia, anche con la capacità di attrarre elettorato di centro. Il nostro obiettivo è di rafforzare il centrodestra al centro dello scenario politico”.
Soddisfazione è stata espressa in primis dal segretario regionale del partito Alessandro Sorte: “eravamo in sei il giorno delle elezioni. In questi mesi hanno aderito tre consiglieri regionali l’ultimo Giuseppe Licata. Quando fu eletto Fontana aveva una maggioranza di 49 consiglieri regionali e ora con gli ingressi di Ivan Rota e di Licata va a 51”.
Per Sorte, questo rafforzamento “è molto importante per la maggioranza e anche per Forza Italia che continua a crescere: da 16.000 iscritti siamo andati oltre i 22.000 tra il 2023 e il 2024”.
Il neo consigliere azzurro Giuseppe Licata ha definito il suo ingresso come “una scelta che faccio in maniera convinta. Ho iniziato questa fase di riflessione dopo le elezioni europee, quando è tramontato il progetto del terzo polo a cui ho creduto io per primo e a cui ho lavorato tanto, un progetto che è stato dichiarato finito. Una scelta che faccio per ragioni di contenuti e di progetti che voglio continuare a portare avanti in Lombardia, progetti concreti e precisi che riguardano le infrastrutture, i temi del cyberbullismo, l’attenzione alle famiglie, alla denatalità”.
Licata ha parlato anche di una “scelta di coerenza valoriale”.
“Forza Italia è un partito che si sta rinnovando, che sta coniugando i valori liberali con l’attenzione ai più fragili e alla solidarietà e questo per me è molto importante rispetto a contenuti portati avanti in maniera fin troppo ideologica dalla sinistra e che invece richiedono azioni concrete”, ha sottolineato.
In merito alla sorte della sua precedente famiglia politica, Licata ha spiegato che Renzi e Calenda “hanno fatto entrambi scelte legittime che penso abbiano depotenziato l’incisività del terzo polo e dei partiti del terzo polo specialmente nei territori, dove invece è importante essere radicati, recepire continuamente le istanze dei cittadini e trasformare quelle istanze in progetti concreti da portare sui tavoli regionali. In questo il terzo polo non può essere più il contenitore giusto per portare avanti questi progetti”.
“Stiamo occupando quel grande spazio politico che c’è tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, dimostrando di essere l’unico, vero punto di riferimento di tutti coloro che credono nei valori moderati, liberali, popolari”, ha commentato il vicesegretario nazionale di Forza Italia Stefano Benigni.
“Il nostro gruppo consiliare in Regione ne è la dimostrazione: nel giro di pochi mesi è passato da sei a nove consiglieri. Sappiamo bene che c’è ancora molto lavoro da fare, ma siamo pronti e determinati più che mai ad affrontare e vincere le prossime sfide, per tornare ad essere la locomotiva del centrodestra”, ha concluso.

– Foto: xh7/Italpress –

(ITALPRESS).

Advertisement

Cronaca

LA MAMMA DELLA NEONATA RAPITA A COSENZA E’ ORIGINARIA DI PAVIA

Pubblicato

-

C’è una mamma, ancora sotto choc, alla clinica Sacro Cuore di Cosenza, che in queste ore sta ricevendo tanti attestati di solidarietà da tutta Italia. Ma soprattutto da Pavia, la sua città d’origine. Valeria Chiappetta è la mamma di Sofia, la bimba nata il 20 gennaio e rapita a poche ore dalla nascita nella clinica e poi ritrovata a Cosenza. Rosa Vespa e Acqua Moses è la coppia fermata per il rapimento della figlia: è entrata nel reparto di ginecologia della clinica con un passeggino e ha sottratto la piccola Sofia, di appena un giorno, con uno stratagemma. «Una vittima casuale dal momento che nessun contatto è emerso tra la famiglia della piccola e i coniugi che sono stati sottoposti a fermo» ha spiegato il capo della Squadra Mobile di Cosenza, Gabriele Presti. La donna, finta infermiera, avrebbe simulato per nove mesi una gravidanza e una settimana prima aveva postato sui social di aver partorito una bambina. Quando le forze dell’ordine hanno rintracciato la piccola, era nei pressi della casa segnalata, che era stata addobbata come per la nascita di un bambino.
In queste ore la giovane mamma ha trovato la forza di scrivere un post su Facebook con la foto della famiglia riunita, dopo la paura, per ringraziare tutta la Calabria che si è mossa per la sua bambina. «Mi state scrivendo in migliaia, da ogni parte dell’Italia. Vorrei rispondere singolarmente a tutti ma non riesco. Questa è la nostra famiglia che ieri sera si stava sgretolando in mille pezzi» ha scritto su Facebook. Nel post ha pubblicato anche una foto della piccola con il fratellino di sei anni. «Le forze dell’ordine hanno fatto un lavoro eccezionale, mentre io avevo perso le speranze un intera città anzi Regione si è bloccata per cercare la nostra bambina» si legge ancora nel post della donna. «Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che Sofia sta bene. Grazie grazie grazie a tutti vorrei abbracciare ogni singola persona. Una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti». Finalmente una vicenda a lieto fine.

Leggi tutto

Cronaca

Intelligenza artificiale, Siri “Essere umano deve restare al centro”

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – “Perchè non mi piaccio? Perchè non mi fido dei politici? Perchè non siamo felici?”. Sono solo alcuni dei quesiti cui Armando Siri, consigliere economico del vicepremier Matteo Salvini ed ex sottosegretario ai Trasporti, prova a dare un proprio punto di vista nel suo ultimo libro, intitolato “A tutto c’è un perchè. Le 99 risposte che l’intelligenza artificiale non ti può dare”. L’esponente leghista, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress, parte dal libro per tracciare una sua visione a tutto tondo non solo dell’impatto dell’intelligenza artificiale sull’essere umano, ma anche dell’avvento bis di Donald Trump alla Casa Bianca e sulla situazione dei trasporti in Italia.
Le risposte che Siri cerca di dare nel libro sono prevalentemente di carattere esistenziale, ma c’è una grande attenzione all’attualità e alla dimensione sociale. L’ex sottosegretario sottolinea come “il libro sia un manualetto in cui ogni domanda e risposta occupa in media una pagina o poco più. Tutto è partito da una suggestione ricevuta dai ragazzi della scuola di formazione politica: gran parte dei quesiti non c’entra nulla con la politica, anche se alla fine si potrebbe dire che tutto è politica, ma si tratta piuttosto di domande di carattere sia personale che sociale”. Curiosa anche la scelta del numero 99, motivata dallo stesso Siri con la volontà di “dire che non si può rispondere a tutto, ma ci si può chiedere di tutto: chi legge si accorgerà che c’è sempre un buon motivo per continuare a leggere”.
Al centro del libro c’è naturalmente l’intelligenza artificiale, ormai diffusa e in lungo e in largo ma pur sempre tema di dibattito tra chi ne percepisce gli effetti positivi e chi la teme. Il consigliere di Salvini si sofferma sull’approccio diverso tra giovani e meno giovani: “Per un ragazzo di 15, 16, 17 anni l’intelligenza artificiale è un modo abbastanza facile per risolvere i problemi, mentre un uomo adulto la vede con più inquietudine: nessuna macchina può essere intelligente ma solo efficiente, quindi c’è già un equivoco di base, ovvero voler consegnare all’esterno facoltà esclusive all’essere umano. E’ rischioso delegare troppe funzioni all’algoritmo”.
Per quanto riguarda il ritorno alla presidenza Usa di Trump, Siri focalizza l’attenzione su un aspetto a suo dire curioso: “Il 99% dei miliardari presenti al suo insediamento erano quelli che fino a poco prima gli avevano fatto la guerra, ad esempio bloccando i suoi post sui vari social, mentre ora sono tornati a corte nel vederlo con un ruolo di governo”. La forza del tycoon, secondo l’esponente leghista, è stata quella di “portare avanti la sua visione del mondo, che è stata premiata dal popolo americano”.
Guardando al versante italiano, l’aspetto al centro della riflessione di Siri è quello del trasporto ferroviario, finito al centro delle cronache recenti sia per i ritardi che per i presunti sabotaggi: “Gli ultimi episodi sui treni sono legati ad attività ai limiti del criminale – sottolinea -. E’ chiaro che la rete ferroviaria è abbastanza obsoleta, ma dall’arrivo di Salvini al ministero sono stati fatti una serie di investimenti”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

Advertisement

Leggi tutto

Cronaca

Il Pentagono invierà 1500 soldati al confine con il Messico

Pubblicato

-

WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Secondo quanto dichiarato dai funzionari statunitensi, il Pentagono inizierà a schierare fino a 1500 soldati in servizio attivo per contribuire a proteggere il confine meridionale nei prossimi giorni. Si tratta di uno dei primi provvedimenti istituzionali dall’insediamento di Trump, che fin dal giorno del suo giuramento ha esposto degli ordini esecutivi ben precisi per reprimere l’immigrazione. Il segretario alla Difesa Robert Salesses avrebbe dovuto firmare gli ordini di schieramento mercoledì, ma non era ancora chiaro quali truppe o unità si sarebbero dovute recare al confine. Il provvedimento cambierà radicalmente il ruolo delle truppe americane per la prima volta dopo decenni. Le forze in servizio attivo si unirebbero alle circa 2500 forze della Guardia Nazionale e della Riserva degli Stati Uniti già presenti. L’obiettivo dei soldati sarà quello di supportare gli agenti della pattuglia di confine, con logistica, trasporto e costruzione di barriere. L’atteso provvedimento, messo in atto già nei primi giorni del secondo mandato di Trump, rappresenta un primo passo di un piano pubblicizzato a lungo dal magnate durante la campagna elettorale, che prevede proprio lo schieramento lungo il confine. In uno dei suoi primi provvedimenti di lunedì, Trump ha ordinato al segretario alla Difesa di elaborare un piano per “sigillare i confini” e respingere “l’immigrazione di massa illegale”. Martedì, proprio mentre Trump licenziava il comandante della Guardia Costiera, l’ammiraglio Linda Fagan, il servizio ha annunciato che avrebbe inviato più navi, aerei e personale nel Golfo del Messico, ribattezzato da Trump come “Golfo d’America” durante il suo discorso di insediamento: “Dichiarerò un’emergenza nazionale al nostro confine meridionale. Tutti gli ingressi illegali saranno immediatamente bloccati e inizieremo il processo di rimpatrio di milioni e milioni di immigrati clandestini nei luoghi da cui sono arrivati”, ha affermato Trump durante la cerimonia di inaugurazione nella Rotonda del Campidoglio. Dagli anni Novanta, il personale militare è stato inviato al confine quasi ininterrottamente per contribuire a contrastare i fenomeni di migrazione, traffico di droga e criminalità transnazionale. Negli ordini esecutivi firmati lunedì, Trump ha suggerito che l’esercito aiuterà il Dipartimento della sicurezza interna con “spazi di detenzione, trasporti aerei e altri servizi logistici”.
Nel suo primo mandato, Trump ordinò alle truppe in servizio attivo di recarsi al confine in risposta a una vasta quantità di migranti che si stava lentamente facendo strada negli Stati Uniti attraverso il Messico dal 2018. Oltre 7000 truppe in servizio attivo furono inviate in Texas, Arizona e California, tra cui la polizia militare, un battaglione di elicotteri d’assalto, varie unità di comunicazione, mediche e di quartier generale, ingegneri di combattimento, pianificatori e unità di affari pubblici. (ITALPRESS).

Foto: xp6

Leggi tutto
Advertisement


Agenzia Creativamente Itinerari News Pronto Meteo
Casa e consumi by Altroconsumo

Primo piano