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AMERICA WEEK – 28 FEBBRAIO

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Trump porta avanti la sua agenda con un’efficienza spietata. Per i suoi sostenitori dimostra determinazione nel rispettare le promesse; per gli oppositori solo forza distruttiva che dovrebbe far impallidire anche coloro che lo hanno votato. Trump cavalca una presidenza che appare sempre più “imperiale”, con due campi principali d’azione dai segnali più preoccupanti: l’abbandono dell’Ucraina e, sul fronte interno, la demolizione delle agenzie federali eseguita da Elon Musk. Sull’Ucraina Trump ha ribaltato tutto, definendo Zelensky il dittatore responsabile della guerra invece che Putin. Zelensky mentre parliamo è in volo verso Washington per firmare alla Casa Bianca un accordo sulle terre rare con Trump. Ma più che un’intesa tra i leader di due paesi alleati, questa ormai appare come un’estorsione in pieno stile mafioso, con una differenza: almeno un boss assicura protezione in cambio del pizzo. Don Donald, invece, vuole le materie prime ucraine senza offrire alcuna garanzia di sicurezza in cambio. L’intesa dovrebbe concedere infatti alle aziende americane il controllo sulle risorse strategiche ucraine, come litio e titanio, mentre Trump rifiuta di impegnare gli USA in un accordo di sicurezza che possa realmente proteggere Kyiv. Zelensky non ha scelta: questa firma richiesta da Don Donald è come accettare un affare “che non si può rifiutare”. Ancora più scioccante per il mondo intero, quando alle Nazioni Unite questa settimana gli Stati Uniti hanno rifiutato di condannare l’invasione russa dell’Ucraina. Washington all’Assemblea Generale si è dissociata dalla risoluzione degli alleati e ha votato insieme a Russia, Bielorussia e Corea del Nord. Poi al Consiglio di Sicurezza, ecco approvata una risoluzione americana “per la pace” che assolve la Russia: Francia e Regno Unito non hanno avuto il coraggio di porre il veto, ma insieme agli altri paesi europei del Consiglio hanno mostrato il dissenso astenendosi. Il francese Macron e il britannico Starmer vanno alla Casa Bianca e implorano Trump che non si può correre il rischio di una pace che premia la Russia. Trump fa finta di nulla e semmai sfodera la sua arma preferita: le tariffe. Ha confermato che il 4 marzo partiranno quelle del 25% per Messico e Canada e un 10% in più per la Cina. All’Europa unita, accusata da Trump di essersi formata “per fregare gli Stati Uniti”, dazi al 25% senza eccezioni. Col Regno Unito, Trump – almeno in pubblico – usa i guanti e ricevendo il premier Keir Starmer alla Casa Bianca, parla di accordi commerciali molto proficui per entrambi. E quindi eccoci alla questione del DOGE di Elon Musk, con l’aggressione senza precedenti contro lo Stato federale. Trump ha dato al Dipartimento per l’Efficienza Governativa il via libera per demolire le agenzie ritenute “inutili”. Musk ha annunciato che con Doge punta a ridurre il debito pubblico di 3 mila miliardi di dollari entro settembre 2025, cioè deve tagliare 10 miliardi di dollari al giorno. Musk ha sottolineato l’urgenza di queste misure, dichiarando che la nazione rischia la bancarotta. I ministri di Trump lo ascoltavano prima impietriti, poi applaudendo al segnale del presidente che annuncia ai giornalisti in sala che tutti, nel suo governo, amano il lavoro che Musk sta facendo.

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La Voce Pavese – Multe, a Pavia partono 14mila cartelle

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La Voce Pavese – Multe, a Pavia partono 14mila cartelle

Per oltre quattordicimila automobilisti l’inizio del 2026 potrebbe arrivare con una sorpresa poco gradita. Il Comune di Pavia ha infatti dato mandato alla società di riscossione Abaco Spa di avviare il recupero delle multe stradali non pagate nel 2022. In tutto le richieste di pagamento riguarderanno 14.273 persone, per un importo complessivo che supera i 6 milioni e mezzo di euro.

Nel dettaglio, le sanzioni originarie non saldate ammontano a poco più di 4 milioni di euro, a cui si aggiungono oltre 2,2 milioni di maggiorazioni per i ritardi e circa 270 mila euro di spese accessorie. Il totale arriva così a 6 milioni e 548 mila euro.

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Alla base di questi numeri c’è soprattutto il ritorno alla piena circolazione dopo gli anni della pandemia: nel 2022 traffico e controlli sono aumentati sensibilmente. Hanno inciso anche l’uso degli autovelox mobili, poi limitati negli anni successivi, e la revisione della viabilità cittadina con controlli più capillari su Ztl e aree pedonali, dove l’aumento dei transiti ha fatto crescere le sanzioni.

Un ruolo importante lo ha avuto anche la digitalizzazione. Le notifiche tramite posta elettronica certificata hanno reso le comunicazioni più rapide e sicure, riducendo i casi di atti non recapitati. Lo stesso vale per l’uso di PagoPa e per i sistemi informatici collegati alla Motorizzazione civile, che hanno velocizzato i controlli e l’intero procedimento sanzionatorio.

Nel 2022 la polizia locale di Pavia aveva accertato violazioni al Codice della strada per oltre 9,4 milioni di euro. Di questi, ne sono stati incassati poco più di 4,2 milioni. Il resto rientra nella categoria dei crediti di difficile esigibilità: multe non riscosse per irreperibilità dei destinatari, errori di notifica, veicoli intestati a società cessate o situazioni che rendono antieconomico il recupero.

Un quadro che spiega perché non tutte le contravvenzioni diventano automaticamente entrate certe per il Comune e che riguarda non solo i residenti, ma anche chiunque transiti per la città.

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Tg Sport Italpress – 16 Dicembre 2025

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ROMA (ITALPRESS) – In questa edizione: – Un gol di Wesley batte il Como, la Roma vicina alla vetta – Tutto pronto per la Supercoppa Italiana, si parte da Milan-Napoli – Djokovic non vuole mollare, a caccia dello Slam numero 25 – Milano-Cortina, Pippo Inzaghi tedoforo con la fiaccola a Palermo – La fiamma olimpica a Palermo, Cairoli accende il braciere

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Tg Economia Italpress – 16 Dicembre 2025

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ROMA (ITALPRESS) – In questa edizione: – A ottobre salgono debito pubblico ed entrate tributarie – Ue, nuove risorse per la ricerca e l’innovazione – A2A, 52 mln di euro valore economico generato in Sicilia nel 2024 – Tassi, i prossimi rialzi previsti nel 2027.

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