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Economia

BCE, “prospettive economiche dell’Eurozona offuscate da un’eccezionale incertezza”

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ROMA (ITALPRESS) – Le prospettive economiche sono offuscate da eccezionale incertezza. Gli esportatori dell’area dell’euro si trovano ad affrontare nuove barriere agli scambi, la cui portata resta tuttavia poco chiara. Le turbative nel commercio internazionale, le tensioni nei mercati finanziari e l’incertezza geopolitica gravano sugli investimenti delle imprese. È quanto emerge dal bollettino economico della Bce.

Anche i consumatori, divenendo più cauti riguardo al futuro, potrebbero contenere la spesa. Al tempo stesso, l’economia dell’area dell’euro ha acquisito una certa capacità di tenuta a fronte degli shock mondiali ed è probabile che sia cresciuta nel primo trimestre del 2025, con il settore manifatturiero che ha mostrato segnali di stabilizzazione. La disoccupazione è scesa al 6,1 per cento a febbraio, il livello più basso dall’introduzione dell’euro. Il vigore del mercato del lavoro, i maggiori redditi reali e l’impatto della politica monetaria dovrebbero sostenere la spesa – si legge ancora -. È possibile attendersi che le importanti iniziative politiche adottate a livello nazionale e dell’UE al fine di incrementare la spesa per la difesa e gli investimenti in infrastrutture rafforzino il settore manifatturiero, come emerso inoltre dalle recenti indagini.

Il bollettino della BCE sui dazi

I rischi al ribasso per la crescita economica sono aumentati. Il considerevole acuirsi delle tensioni commerciali su scala mondiale e le incertezze a queste associate probabilmente indeboliranno la crescita dell’area dell’euro frenando le esportazioni e potrebbero comprimere gli investimenti e i consumi. Il deterioramento del clima di fiducia nei mercati finanziari potrebbe determinare condizioni di finanziamento più stringenti, accentuare l’avversione al rischio e ridurre la propensione di imprese e famiglie agli investimenti e ai consumi. Anche le tensioni geopolitiche, come la guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente, rimangono fra le principali fonti di incertezza. Allo stesso tempo un incremento della spesa per la difesa e le infrastrutture contribuirebbe alla crescita. L’aumento delle turbative nel commercio internazionale intensifica l’incertezza sulle prospettive di inflazione nell’area dell’euro.

Il calo delle quotazioni internazionali dell’energia e l’apprezzamento dell’euro potrebbero esercitare ulteriori pressioni al ribasso sull’inflazione. Tale effetto potrebbe essere rafforzato dalla minore domanda di esportazioni dell’area dell’euro a seguito dei dazi più elevati e da un reindirizzamento verso l’area di esportazioni provenienti da paesi con eccesso di capacità produttiva. Reazioni avverse dei mercati finanziari alle tensioni commerciali potrebbero gravare sulla domanda interna e pertanto ridurre anche l’inflazione. Per contro – si legge ancora -, la frammentazione delle catene di approvvigionamento mondiali potrebbe determinare un’ascesa dell’inflazione spingendo al rialzo i prezzi all’importazione. Anche un incremento della spesa per la difesa e le infrastrutture potrebbe far aumentare l’inflazione nel medio termine. I fenomeni meteorologici estremi, e più in generale il dispiegarsi della crisi climatica, potrebbero far salire i prezzi dei beni alimentari oltre le aspettative.

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La BCE sui tassi d’interesse

“Il Consiglio direttivo ha deciso di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. In particolare, la decisione di ridurre il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale, ovvero il tasso con il quale il Consiglio direttivo orienta la politica monetaria, si è basata sulla valutazione aggiornata circa le prospettive di inflazione, la dinamica dell’inflazione di fondo e l’intensità della trasmissione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sull’obiettivo del 2% a medio termine. Soprattutto nelle attuali condizioni, caratterizzate da eccezionale incertezza, l’orientamento di politica monetaria adeguato sarà definito seguendo un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione”, emerge ancora dal bollettino.

In particolare, le decisioni sui tassi di interesse si baseranno sulla valutazione circa le prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, la dinamica dell’inflazione di fondo e l’intensità della trasmissione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo non intende vincolarsi a un particolare percorso dei tassi. In ogni caso, il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti gli strumenti di cui dispone nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo di medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Fava “IA strumento strategico per realizzare welfare generativo”

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GENOVA (ITALPRESS) –L’intelligenza artificiale può fare la differenza solo se restiamo fedeli a un principio: la persona prima di tutto. È questo il fattore h – l’elemento umano – che deve guidare ogni innovazione”. Così Gabriele Fava, presidente dell’Inps, intervenuto al Festival del Lavoro a Genova.

“Per l’Inps, l’Ia è uno strumento strategico per realizzare un welfare generativo, capace di ascoltare, comprendere e rispondere ai bisogni reali delle persone. La personalizzazione è la chiave: è il contrario della standardizzazione e il cuore del nuovo modello di protezione sociale che stiamo costruendo. Un welfare su misura, che non appiattisce ma valorizza. Mettere la persona al centro non è uno slogan: è una scelta di metodo, visione e responsabilità”, ha aggiunto.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Economia

Barachini “Serve trasmettere la corretta importanza dell’informazione”

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ROMA (ITALPRESS) – “Bisogna prima di tutto trasmettere ai cittadini il senso dell’importanza dell’informazione corretta. Lavorare sulla reputazione del sistema”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, Alberto Barachini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega a Informazione e Editoria.

Poi, spiega che per gli editori “abbiamo individuato una misura di sostegno che si basa non più sulle copie stampate ma su quelle distribuite, come abbiamo fatto con i contributi alle agenzie di stampa, correlandoli con il numero di giornalisti impiegati. Un modo per incentivare la qualità dell’informazione nel primo luogo dove le notizie vengono verificate, contrastando le fake news”.

Barachini si sofferma sulle misure a sostegno delle edicole per le quali è stato messo in campo un pacchetto da 17 milioni. “È la risposta del governo, e ringrazio la premier Meloni, a tutela di quei cittadini, e sono ancora tanti in Italia, che leggono i giornali sulla carta”.

Sul fronte, invece, dell’innovazione il sottosegretario sottolinea come “la si può usare in modo più o meno corretto. Noi abbiamo scelto di sostenere chi investe in innovazione nei media come le tv nazionali (non la Rai) e locali, le agenzie e le radio. Auspicando che gli editori operino per migliorare il lavoro giornalistico e non per sostituirlo”.

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– Foto IPA Agency –

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Economia

Panetta “Con i dazi a rischio 1% della crescita mondiale” / Video

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ROMA (ITALPRESS) – “L’inasprimento delle barriere doganali potrebbe sottrarre quasi 1 punto percentuale alla crescita mondiale nell’arco di un biennio. Negli Usa, l’effetto stimato è circa il doppio. I dazi potrebbero comportare una minore domanda di lavoro e un aumento delle pressioni inflazionistiche, in una fase già caratterizzata da aspettative di inflazione in rialzo”.

Così il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nel corso delle considerazioni finali. “Il susseguirsi di annunci, smentite e revisioni alimenta incertezza e volatilità sui mercati. Si tratta di condizioni che rischiano di amplificare l’effetto dei dazi e che potrebbero protrarsi nel tempo, considerata la complessità dei negoziati commerciali, che tipicamente richiedono tempi più ben lunghi dei 90 giorni di sospensione annunciati”, ha aggiunto.

Secondo Panetta “le politiche protezionistiche stanno spingendo l’economia mondiale su una traiettoria pericolosa. I dazi oggi in vigore potrebbero ridurre il commercio internazionale di circa il 5%, dando avvio a una riconfigurazione delle filiere produttive globali. Ne deriverebbe un sistema di scambi meno integrato e meno efficiente. Gli effetti rischiano di travalicare la sfera commerciale, alterando la struttura del sistema monetario internazionale, oggi incentrato sul dollaro, e limitando i movimenti dei capitali”.

Il governatore ha infine sottolineato come “le attuali aspre dispute commerciali, non sono un malessere temporaneo, sono il sintomo di un logoramento dei rapporti politici ed economici internazionali che ha radici profonde. Esse accelerano la riconfigurazione delle filiere produttive e degli scambi internazionali che era già in atto”. 

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IL VIDEO DELLE PAROLE DI PANETTA

-Foto: ufficio stampa Bankitalia-

(ITALPRESS)

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