Cronaca
GhostNets: rimosse 3 tonnellate di reti fantasma dai fondali siciliani
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7 mesi fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Ogni anno circa 100.000 mammiferi e un milione di uccelli marini muoiono a causa dell’intrappolamento all’interno delle reti da pesca abbandonate o dopo aver ingerito i frammenti che esse rilasciano in mare. L’86% dei rifiuti marini rinvenuti sui fondali è riconducibile ad attività di pesca, con una netta prevalenza di lenze, cime e reti abbandonate, perse o dismesse (dati Ispra). Le reti fantasma rappresentano, quindi, una delle forme più insidiose di inquinamento marino. Per questo ISPRA, soggetto attuatore del progetto PNRR MER, ha affidato agli operatori economici Fondazione Marevivo, Castalia Consorzio Stabile e CoNISMa, Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze del mare, nell’operazione “GhostNets”, il recupero di reti e attrezzi da pesca abbandonati o persi accidentalmente in mare. Una preziosa collaborazione che mette insieme competenze scientifiche, tecniche, operative ed esperienza, al servizio di questa importante operazione di salvaguardia degli ecosistemi marini. Lo scopo finale è quello di consentire la ricolonizzazione delle aree, liberandole dai rifiuti che soffocano i fondali ed eliminare una minaccia costante e prolungata per la flora e la fauna marine. L’attività, partita a inizio anno con le operazioni in Sicilia orientale, ha portato alla rimozione di circa 3 tonnellate di reti fantasma dalle aree di Siracusa, Avola e Milazzo, consentendo la bonifica di oltre 52.000 metri quadrati di fondali marini.
Questo intervento è realizzato nell’ambito del PNRR MER, Marine Ecosystem Restoration, il più grande progetto sul mare all’interno del “Piano nazionale di Ripresa e Resilienza”, che vede il MASE, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in qualità di amministrazione titolare e ISPRA soggetto unico attuatore. Il progetto prevede ben 37 linee di attività, da realizzarsi entro il 30 giugno 2026, su tutto il territorio nazionale articolati su tre pilastri: il ripristino e la protezione dei fondali marini, il rafforzamento dei sistemi osservativi marini e costieri e la mappatura degli habitat costieri e marini d’interesse conservazionistico. “GhostNets”, in particolare, prevede il ripristino di 20 aree nei mari italiani in cui sia stata rilevata la presenza di attrezzi da pesca e/o di acquacoltura abbandonati o dispersi.
ISPRA è l’architetto scientifico-organizzativo dell’intera filiera “mappatura – recupero – riciclo” delle reti fantasma, assicurando che le operazioni siano efficaci, sicure e utili a generare conoscenza e nuove politiche per la tutela permanente dei nostri mari.
“Tra i rifiuti marini le reti abbandonate rappresentano una delle minacce più pericolose per l’ecosistema, poichè si depositano sui fondali diventando trappole mortali per molte specie viventi che rimangono intrappolate. Il loro deterioramento in minuscoli frammenti genera, inoltre, il rilascio di microplastiche che vengono ingerite dagli animali e finiscono, di conseguenza, nella catena alimentare. E’ per questo che da trent’anni Marevivo promuove attività di recupero di rifiuti antropici e strumenti da pesca, collaborando fattivamente con le forze dell’ordine e con diversi partner scientifici. Solo negli ultimi anni abbiamo recuperato oltre 14.000 metri di reti abbandonate”, dichiara Raffella Giugni, Segretario Generale Marevivo. “Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti nella prima fase delle operazioni lungo il litorale siciliano, dove Castalia ha avuto un ruolo chiave nella pianificazione e nel recupero delle reti fantasma, impiegando tecnologie avanzate e personale specializzato. Grazie alla consorziata Mare Pulito, è stato varato un pontone dedicato che continuerà le attività lungo il Mar Tirreno fino, probabilmente, alla costa toscana. Abbiamo, inoltre, garantito una gestione sostenibile dei rifiuti: le reti recuperate sono state conferite all’impianto autorizzato Labromare di Livorno per il successivo riutilizzo e la valorizzazione, con una percentuale del 100%”, fa sapere Stefano Chianese, Project Manager Castalia del Progetto “GhostNets”.
“Il coinvolgimento di diverse Unità Locali di Ricerca del CoNISMa, secondo le competenze richieste, garantisce un approccio scientifico olistico alle diverse fasi del progetto – dichiara Annibale Cutrona direttore CONISMa. – Dalla survey iniziale, effettuata utilizzando strumentazione ad altissima risoluzione e metodologie avanzate come sonde e ROV per caratterizzare l’area e individuare gli attrezzi abbandonati, alla pianificazione delle operazioni di rimozione, fino al recupero delle reti fantasma, ogni attività è svolta sotto la supervisione degli esperti che assicurano che l’intero intervento avvenga nel rispetto dell’equilibrio ecologico dell’area e delle normative sulla protezione delle specie marine”.
“Queste campagne di recupero sono un grande passo avanti per la tutela dei nostri mari – spiegano i ricercatori di ISPRA – ma rimane fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza tra gli operatori del settore e continuare a investire in tecnologie e politiche di prevenzione”.
Le reti recuperate, già sottoposte ad attenta analisi da parte dei biologi marini per liberare e restituire al mare eventuali organismi impigliati tra le loro maglie, verranno destinate a smaltimento o riciclo in funzione delle loro caratteristiche. Le attività proseguiranno in altre 15 aree italiane, due delle quali – Mar Piccolo di Taranto e Parco Sommerso di Gaiola – saranno oggetto di casi studio per analizzare l’impatto degli strumenti da pesca rimossi e valutare la capacità di recupero degli habitat presenti sui fondali.
-foto ufficio stampa Marevivo-
(ITALPRESS).
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Cronaca
Sequestrati all’aeroporto di Malpensa oltre 18 mila farmaci illegali
Pubblicato
1 ora fa-
17 Dicembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Nell’ambito dei controlli alla frontiera doganale condotti nell’area aeroportuale, il personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e i finanzieri del Gruppo Malpensa hanno intensificato i controlli volti ad intercettare tentativi di importazione di farmaci privi delle necessarie autorizzazioni per l’immissione in commercio sul territorio nazionale.
Le operazioni di servizio svolte presso lo scalo varesino, attraverso un’analisi approfondita dei flussi passeggeri e delle spedizioni merci, supportate dall’impiego di strumenti avanzati per lo screening e dall’esperienza operativa maturata nel tempo, hanno consentito di intercettare e sottoporre a sequestro 18.597 prodotti farmaceutici importati dall’estero privi dei requisiti di legge e potenzialmente dannosi per la salute pubblica. Denunciate 11 persone.
I medicinali, rinvenuti all’interno dei bagagli personali dei passeggeri, nelle spedizioni postali e in colli in transito tramite corriere espresso, sono risultati non conformi alle normative sanitarie vigenti e, quindi, non commercializzabili in Italia. I prodotti erano destinati, in particolare, al trattamento sanitario di condizioni associate a malattie cardio-cerebrovascolari, sclerosi multipla o lesioni del midollo spinale, oltre che impiegati in associazione alla dieta per la perdita di peso o nell’ambito della medicina estetica.
– foto ufficio stampa Guardia di Finanza e Adm –
(ITALPRESS).
Cronaca
Apologia del terrorismo, 15enne arrestato nel Trevigiano
Pubblicato
2 ore fa-
17 Dicembre 2025di
Redazione
VENEZIA (ITALPRESS) – La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di un cittadino italiano di 15 anni ritenuto responsabile di istigazione a delinquere ed apologia di reati di terrorismo nonchè di auto-addestramento e addestramento con finalità di terrorismo, tutti aggravati dall’uso del mezzo telematico.
Il provvedimento trae origine da un’indagine condotta dalle Digos della Questura di Milano e della Questura di Treviso, in collaborazione con la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto del Terrorismo e dell’Estremismo Interno e con l’Agenzia di Sicurezza Interna e costituisce l’esito della costante attività di prevenzione sviluppata dal Dipartimento della Pubblica sicurezza nell’ambito del Comitato Analisi Strategica Antiterrorismo, finalizzata ad intercettare tempestivamente pericolosi fenomeni di radicalizzazione ideologico-religiosa e contrastare episodi di xenofobia ed antisemitismo, anche a tutela delle comunità ebraiche.
In particolare, dal monitoraggio degli ambienti dell’estrema destra suprematista online è emerso all’attenzione un profilo attivo su una piattaforma social che pubblicava frequenti incitamenti a commettere atti di violenza di matrice xenofoba ed antisemita nonchè frasi apertamente apologetiche di atti di terrorismo e di esaltazione dei materiali esecutori degli stessi, tanto da affermare di aver già in parte costruito un’arma da fuoco. Gli ulteriori approfondimenti svolti dalla Polizia di Stato hanno consentito di identificare l’indagato, residente in provincia di Treviso.
I poliziotti delle Digos milanese e trevigiana hanno eseguito un decreto di perquisizione nel corso della quale sono stati rinvenuti e sequestrati diversi componenti di facile reperimento, pronti all’assemblaggio, funzionali alla realizzazione di armi ed ordigni artigianali nonchè diversi fogli manoscritti dall’arrestato recanti disegni di armi e parti di armi ed istruzioni per il confezionamento di munizioni artigianali.
Materiale del tutto coerente è altresì emerso dalla perquisizione informatica effettuata sui dispositivi in uso all’indagato.
Il quadro indiziario, fanno sapere gli investigatori, “da cui è emerso chiaramente l’avanzato stadio di radicalizzazione ideologica maturato dal giovane”, è stato condiviso dal gip.
– foto ufficio stampa Digos –
(ITALPRESS).
Cronaca
Sequestrati 248 chili di cocaina al porto di Gioia Tauro
Pubblicato
2 ore fa-
17 Dicembre 2025di
Redazione
REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – La Guardia di Finanza di Reggio Calabria e l’Ufficio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Gioia Tauro hanno sequestrato, presso il porto gioiese, una ulteriore partita di cocaina purissima di 248 chilogrammi. L’operazione rientra in una più complessa e articolata intensificazione delle ispezioni e dei controlli disposta, per quest’ultimo scorcio dell’anno, su tutta l’area portuale, con lo scopo di individuare, tra le migliaia di container movimentati giornalmente, quelli utilizzati dai sodalizi criminali per importare lo stupefacente.
In particolare, i militari del Gruppo Gioia Tauro e il personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nell’ambito dei controlli finalizzati a intercettare eventuali carichi di sostanza stupefacente gestiti dalla criminalità organizzata, hanno selezionato e sottoposto ad accurate ispezioni due container, provenienti dai Paesi d’oltreoceano, che trasportavano, rispettivamente, autoveicoli usati e sacchi di sesamo.
Nello specifico, i container bloccati sono stati dapprima sottoposti a scansione radiogena, utilizzando le apparecchiature scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e successivamente a un’accurata ispezione con l’ausilio delle unità cinofile in forza al Gruppo della Guardia di finanza di Gioia Tauro.
Al termine delle ispezioni, sono stati scoperti e sequestrati 217 panetti di cocaina, per un peso complessivo di 248 chilogrammi, che erano stati abilmente occultati all’interno dei container, nel tentativo di superare la rete dei controlli doganali e di polizia predisposta presso l’area portuale di Gioia Tauro.
Si tratta dell’ennesimo risultato conseguito nella lotta al traffico internazionale di sostanze stupefacenti presso il porto di Gioia Tauro, che ha impedito la distribuzione sui mercati di spaccio di una partita di cocaina che avrebbe potuto fruttare alle organizzazioni criminali un cospicuo introito, stimato in circa 40 milioni di euro.
Nell’anno in corso i sequestri di stupefacenti presso il porto di Gioia Tauro, ammontanti a circa 4,8 tonnellate, hanno già superato il corrispondente dato del 2024.
– foto ufficio stampa Guardia di Finanza –
(ITALPRESS).

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