Cronaca
Sisma 2016, scatto in avanti della ricostruzione pubblica
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3 settimane fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nei primi cinque mesi del 2025 la ricostruzione privata fa segnare un +22% rispetto allo stesso periodo del 2024 e, al 31 maggio 2025, le liquidazioni per i contributi concessi hanno raggiunto quota 6,1 miliardi di euro: +37,41% rispetto all’anno precedente. Sul fronte della ricostruzione pubblica, invece, su un totale di 3.542 interventi programmati, saranno avviati 1.200 nuovi cantieri. Inoltre, più del 33,8% degli interventi ha un progetto approvato o ha già avviato le procedure per affidamento dei lavori. Non solo ricostruzione, ma anche riparazione economica e sociale. Un’indagine del Cresme nei territori delle quattro regioni interessate dal programma stima che, anche grazie alle risorse messe in campo Programma Next Appennino, il Pil crescerà complessivamente di oltre 3,8 miliardi di euro e che l’occupazione vedrà un incremento di circa 15.300 unità.
Sono alcuni dei dati contenuti nel Rapporto sulla ricostruzione del Centro Italia, aggiornato ai primi cinque mesi del 2025, presentato a Roma presso la Sala Montecitorio di Palazzo Wedekind. Alla conferenza stampa hanno partecipato il Commissario Straordinario per la Riparazione e la Ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli, il Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti e gli assessori alla Ricostruzione della Regione Lazio, Manuela Rinaldi e ai Lavori Pubblici e Infrastrutture della Regione Abruzzo, Umberto D’Annuntiis.
“Quelli contenuti nel Rapporto sono dati che evidenziano come il lavoro fin qui svolto stia dando luogo a risultati concreti e che la strategia che abbiamo adottato, grazie alla piena collaborazione delle Regioni e al sostegno del Governo, vada nella direzione che tutti auspicavamo – ha dichiarato il Commissario Guido Castelli -. I segnali che giungono sul fronte della crescita economica e dell’occupazione sono molto incoraggianti e di vitale importanza, dal momento che il rilancio economico è una componente essenziale per contrastare il fenomeno di quello spopolamento che colpisce le nostre comunità da lungo tempo. Il declino dei nostri territori non è inevitabile e, anzi, la loro rinascita, attraverso un nuovo sviluppo fondato sulla sicurezza e la sostenibilità, nel pieno rispetto dei principi di legalità, è possibile. Invertire la tendenza si può e lo stiamo dimostrando qui, nel Laboratorio Appennino centrale dove, grazie anche alla digitalizzazione e all’innovazione tecnologica, stiamo realizzando un modello basato su buone prassi che possono rappresentare un punto di riferimento anche per altre aree interne. Ciò premesso, siamo consapevoli che c’è ancora molto lavoro da fare e che nessuna distrazione è possibile. Dobbiamo insistere e continuare ad accelerare con l’obiettivo primario di riportare nelle loro case e alla normalità le tante persone che ancora non sono rientrate nelle loro abitazioni. Gli obiettivi da portare a termine sono ancora molti e complessi, ma l’unità di intenti che si è consolidata in questi anni è la migliore premessa per affrontare le sfide che ci attendono”.
L’accelerazione rilevata nella ricostruzione privata negli ultimi due anni ha riscontrato una progressione costante, segnalata soprattutto dagli incrementi dei pagamenti erogati da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) verso le imprese che operano nei cantieri. Nel 2023 le erogazioni CDP sono balzate di +37% sul 2022; nel 2024 il ritmo è ulteriormente incrementato con un +24% rispetto al 2023 e, i primi cinque mesi del quadrimestre 2025, segnano un ulteriore +22% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il buon andamento della ricostruzione privata si riflette nei dati della Cassa Depositi e Prestiti, che gestisce il plafond Sisma Centro Italia, fornendo alle banche convenzionate del territorio la provvista dei fondi da erogare sulla base dello stato di avanzamento dei lavori. Al 31 maggio 2025 i contributi concessi in seguito all’approvazione delle pratiche hanno raggiunto 10,77 miliardi di euro, con liquidazioni che superano i 6,1 miliardi (dato di Cassa depositi e prestiti), segnando un +37,41% il valore erogato al 31 maggio 2024 (4,49 miliardi): il 60% di queste liquidazioni è avvenuto dal 2023 a oggi.
Un altro segnale incoraggiante proviene dai territori più colpiti e dagli interventi per danni gravi. Le Richieste di Contributo (RCR) per danni gravi sono salite a 18.391, con un incremento di oltre 2700 domande rispetto allo scorso anno; di queste, oltre 1400 provengono dai Comuni più colpiti, a conferma che le misure di semplificazione e di accompagnamento stanno funzionando. Anche sul terreno operativo la risposta è robusta: nell’ultimo anno sono stati chiusi 944 cantieri per danni gravi e 638 cantieri per danni lievi, per un totale di oltre 1500 cantieri. Al netto dei lavori che devono ancora partire, i cantieri già conclusi sono 12.737 e quelli in corso sono 8.694. Al 31 maggio 2025 le Richieste di Contributo presentate sono arrivate a 34.148 (per un valore di oltre 15,8 miliardi di euro) con un incremento rispetto all’anno scorso vicino al 10%. Nel dettaglio nelle Marche al 31 maggio 2025 sono pervenute 19.315 domande (per un importo richiesto di quasi 10,5 miliardi), in Abruzzo 6.063 (1,38 miliardi), in Umbria 5.182 (1, 91 miliardi), nel Lazio 3.588 (2,12 miliardi).
Anche la ricostruzione pubblica sta segnando una vivacità imparagonabile al passato. Nel corso del 2025, grazie alle gare sviluppate dalle stazioni appaltanti, saranno avviati 1.200 nuovi cantieri. Nel suo complesso la programmazione pubblica della ricostruzione post-sisma 2016 comprende 3.542 interventi per un valore di investimento di oltre 4,6 miliardi di euro. Articolati in due filoni principali, gli interventi, sono distribuiti nella programmazione ordinaria (che conta 2.553 interventi per 1,9 miliardi di euro), regolata dalle Ordinanze Commissariali, e nella programmazione speciale (che prevede 989 opere per un valore di 2,6 miliardi di euro), attuata tramite Ordinanze speciali in deroga.
Il 98% delle opere programmate, sia nella programmazione ordinaria che speciale, risulta avviato con almeno la nomina del Responsabile Unico della Procedura. Solo il 2% degli interventi risulta non ancora avviato, a fronte del 5% registrato nel 2024 e di un ben più rilevante 33% nel 2023. Oltre il 33,8% degli interventi ha un progetto approvato o ha già avviato le procedure per affidamento dei lavori. Cresce anche il numero dei cantieri aperti, salendo al 18,2% e un importante passo in avanti rispetto al 2023 si evidenzia nei lavori conclusi, salendo al 16,2%.
Emergenza abitativa. Sono altri 1.115 i nuclei familiari sono rientrati nelle loro abitazioni, nel corso dell’ultimo anno. Negli ultimi tre anni sono più di 4 mila quelli che hanno ritrovato la propria dimora abituale, dal momento che nel 2025 corrispondono a 10.067 nuclei, mentre nel 2022 erano 14.211. Tuttavia, nei 138 Comuni del cratere ci sono ancora 10mila nuclei familiari, per un totale di poco più di 20mila persone, in attesa di sistemazione definitiva.
La ricostruzione degli edifici di culto dell’Appennino centrale rappresenta un capitolo particolarmente importante e delicato perchè va a intrecciarsi non solo con la ricostruzione di edifici di particolare pregio culturale, storico e architettonico, ma intercetta l’esigenza spirituale e identitaria delle comunità colpite. Gli edifici di culto, sia pubblici che privati, danneggiati dalla sequenza sismica del 2016-2017 sono stati 2.456. Tra questi – con esclusione delle chiese di proprietà pubblica – ammontano a un totale di 1270 (comprensivi degli interventi oggetto di successiva rinuncia, che sono stati 49) per un importo complessivo di circa 737,8 milioni di euro. Solo nell’ultimo biennio, e considerando solo i primi quattro mesi del 2025 sono stati approvati 121 interventi, pari al 50% del totale dei progetti definiti in conferenza permanente.
La ricostruzione degli edifici nel più grande cantiere edile d’Europa – 8 mila kmq di superficie per 28 miliardi di euro di danni da ripristinare – diventa un imponente mezzo per un fine più ampio e complesso; contrastare tre crisi che si sono sommate in tempi e modi diversi: la crisi sismica, la crisi climatica e la crisi demografica che precede e drammatizza le altre due. Nell’ultimo secolo abbiamo assistito a un progressivo indebolimento di un’area – quella del sisma 2016-2017 – in cui, 100 anni fa, si contavano circa 4500 insediamenti abitati che ora si sono ridotti a meno di 400. Questa tendenza ha modificato la struttura territoriale che oggi presenta il 70 % di superficie boscata, il 25% di superficie adibita ad attività agricole o zootecniche e il 5% di superficie urbanizzata. Fino agli anni Cinquanta questo rapporto era invertito: 70% di superficie agricola e pastorale, 25% di superfici boscate. In questo contesto la coesistenza dell’uomo con la natura, attraverso un rapporto armonico ed equilibrato, è di vitale importanza dal momento che l’abbandono del suolo ha determinato un inselvatichimento del territorio. L’avanzata di un bosco non governato, ricco di sterpaglie e non ancora di alberi di alto fusto, in presenza della crisi climatica in atto sta rendendo più fragile il territorio. In caso di evento avverso l’assenza delle attività umane di regimazione delle acque e di presidio idraulico aumenta i rischi connessi a smottamenti e frane. Tutto ciò in una realtà nazionale già molto esposta a rischio idrogeologico: in Italia si registrano due terzi delle frane attive d’Europa.
Un’analisi condotta dal Cresme documenta come Pil e occupazione siano significativamente sollecitati dagli investimenti favoriti e indirizzati da NextAppennino (il Piano complementare al Pnrr per i sismi del 2009 e 2016). La spinta determinata da NextAppennino non è episodica, ma innesca una espansione solida, in quanto determina fattori generativi di sviluppo e contribuisce a qualificare e a rafforzare l’impatto della dinamica economica positiva in corso. Dall’analisi del Cresme – le stime indicano un incremento del PIL reale pari a 1.492 milioni di euro in Abruzzo, 293 milioni di euro nel Lazio, 1.786 milioni di euro nelle Marche e 294 milioni di euro in Umbria – si può notare come, considerando nell’insieme i territori delle 4 regioni interessate dal programma, l’aumento del PIL e degli occupati stimato sia costante e in crescita. Questo conferma in modo scientifico come l’occupazione indotta sia stata determinata dalla stretta correlazione tra il contributo concesso all’investimento, il livello di innovazione promosso e la crescita economica, che determina un robusto effetto sull’occupazione, che si attesta nel tempo.
Segnali positivi giungono anche sul fronte dell’occupazione. Le due Macro-misure di NextAppennino risultano determinanti non solo per la crescita economica dell’area del cratere sismico, ma anche per il rafforzamento del mercato del lavoro. In termini occupazionali, il Cresme stima 4.631 nuovi posti di lavoro in Abruzzo, 1.233 nel Lazio, 8.521 nelle Marche e 913 in Umbria. Il miglioramento dell’efficienza nei processi produttivi, favorito dalla digitalizzazione e dal potenziamento delle infrastrutture grazie alla sinergia tra le Macro-misure A e B, è destinato a generare effetti strutturali positivi nei territori colpiti dal sisma. In realtà la dinamica occupazionale è già innescata, non è solo prevista. I dati documentano nuovi flussi in entrata, nel mercato del lavoro dei 138 Comuni del cratere, a un ritmo di incremento del 7%. I nuovi posti di lavoro, tra il 2024 e il 2022 sono aumentati del 12,4%, a un ritmo nettamente superiore alle medie di qualunque regione italiana. Basti rammentare che la media nazionale nello stesso periodo ha fatto registrare un aumento del 3,9%. Nel complesso l’occupazione è cresciuta del 6,6% (2024 versus 2022), in questo caso in linea con la tendenza nazionale, ma molto superiore ai trend delle singole regioni coinvolte dal sisma 2016, ma anche più alto di Lombardia ed Emilia-Romagna.
– Foto Italpress –
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Ispezione del NAS in un allevamento nel Pavese, condizioni igienico-sanitarie inadeguate
Pubblicato
2 ore fa-
26 Luglio 2025di
Redazione
PAVIA (ITALPRESS) – I carabinieri del nas di Cremona, con il supporto del personale veterinario dell’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) di Pavia, hanno eseguito un’ispezione in un allevamento nel comune di Giussago (Pavia), struttura già nota sia al NAS di Cremona che all’Autorità Sanitaria locale per precedenti provvedimenti amministrativi.
Sebbene non siano emerse evidenze di maltrattamento o abbandono, al titolare dell’allevamento sono state contestate condizioni strutturali e igienico-sanitarie inadeguate dei box destinati agli animali. Nel corso delle operazioni, all’interno della letamaia dell’allevamento sono state trovate abbandonate in stato di decomposizione le carcasse di un cane e di un vitello di circa 3-4 mesi, privo del previsto identificativo auricolare obbligatorio.
Una verifica incrociata tra i capi effettivamente presenti in stalla e quelli registrati nella Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe Zootecnica ha evidenziato gravi non conformità in materia di identificazione e tracciabilità: sono stati individuati capi dotati di marche auricolari riconducibili ad altri animali, evidenziando una probabile manomissione dei mezzi identificativi. Inoltre sono oggetto di valutazione le condizioni di tre cani da parte dell’ATS, al fine di disporre eventuali misure di tutela.
In considerazione delle gravi irregolarità rilevate, l’intero allevamento è stato sottoposto a blocco ufficiale da parte dell’autorità sanitaria. Ulteriori accertamenti verranno effettuati nei prossimi giorni dall’ATS per ricostruire la corretta tracciabilità dei capi presenti nella struttura. Il titolare sarà destinatario di sanzioni amministrative per tutte le violazioni riscontrate, la cui gravità potrebbe comportare l’emissione di un provvedimento di revoca del codice aziendale.
– foto screenshot video Carabinieri NAS –
(ITALPRESS).
Cronaca
Italscherma rompe il ghiaccio, primi tre bronzi ai Mondiali di Tbilisi
Pubblicato
14 ore fa-
25 Luglio 2025di
Redazione
TBILISI (GEORGIA) (ITALPRESS) – L’Italscherma rompe il ghiaccio ai Mondiali di Tbilisi. Arrivano le prime tre medaglie per la spedizione azzurra, tre bronzi importanti che però non tolgono del tutto l’amaro in bocca per quell’oro che ancora manca nella casella tricolore. Si fa un bel regalo di compleanno nella sciabola individuale Luca Curatoli, che si regala per i suoi 31 anni il podio iridato a sei anni di distanza dall’ultima volta (Budapest 2019). E fanno festa nel fioretto femminile due 23enni come Martina Favaretto, reduce da un infortunio e al suo secondo podio iridato di fila, e Anna Cristino, che brinda al debutto mondiale spingendosi sino alla semifinale.
Segnali importanti per tutto il movimento, guidato in Georgia dal presidente federale Luigi Mazzone e dal capo delegazione Daniele Garozzo, che in mattinata hanno accolto anche l’Ambasciatore d’Italia a Tbilisi, Massimiliano D’Antuono, in una giornata di grande soddisfazioni ed emozioni.
La cavalcata di Curatoli inizia con le vittorie contro il britannico Webb (15-13) e il cinese Lin (15-6). Negli ottavi di finale il napoletano delle Fiamme Oro supera l’ungherese Rabb (15-8) arrivando così a giocarsi un posto sul podio. La certezza della medaglia per l’azzurro giunte in virtù del successo contro il tre volte campione olimpico, l’ungherese Aaron Szilagyi: Curatoli, sovvertendo uno score di 12 sconfitte e una sola vittoria in carriera nelle sfide con il fuoriclasse magiaro, si impone per 15-12. A stopparlo in semifinale, per 15- 13, è il francese Jean Philipe Patrice, poi sconfitto in finale dall’idolo di casa Sandro Bazadze. Un bronzo che Curatoli dedica al ginnasta azzurro Lorenzo Bonicelli, vittima di un terribile incidente agli anelli durante le Universiadi. Sempre tra gli sciabolatori, ottima prestazione per Pietro Torre che ha chiuso ai piedi del podio: 8^ posizione per il livornese che, reduce dalle qualificazioni del giorno precedente, batte il canadese Arfa (15-13), il rumeno Covaliu (15-7) e il tunisino e vice-campione olimpico Ferjani (15-13), fermandosi solo al cospetto dell’egiziano Hesham (15-8). A seguire, 20° posto per Michele Gallo e 43° Matteo Neri.
Al rientro dopo l’infortunio che l’aveva costretta a saltare l’Europeo di Genova, Martina Favaretto fa sue le sfide con l’israeliana Druck (15-5) e la francese Blaze (14-9). Negli ottavi la padovana delle Fiamme Oro liquida (15-2) la giapponese Tsuji, poi nei quarti l’altra nipponica Ueno (15-5). Semaforo rosso di fronte alla tri-olimpionica Lee Kiefer, che vince in semifinale 15-10 lasciando comunque a Favaretto l’orgoglio di un grande risultato. Primo Mondiale e prima medaglia per Anna Cristino, che inizia la sua cavalcata superando prima la svedese Schreiber (15-3) e poi l’ucraina Poloziuk (15-13). La giornata di bronzo della carabiniera torinese prosegue con il netto successo sulla statunitense Scruggs (15-3). Il primo podio iridato all’esordio per l’azzurra classe 2001 arriva grazie al successo per 10-8 contro la numero 1 del tabellone, la canadese Harvey. Il ko in semifinale, con il risultato di 15-11, contro la francese Ranvier, toglie nulla alla splendida prova di Cristino, capace di salire così sul terzo gradino del podio. Tra le fiorettiste, medaglia sfiorata per Martina Batini. La toscana si è classifica 7^, sconfitta in rimonta, nei quarti di finale, sempre dalla Kiefer (15-13), brava a rimontare ben sette stoccate. Stop agli ottavi e 9° posto finale invece per Arianna Errigo: la capitana del fioretto azzurro batte la brasiliana Bulcao (15-7) e la russa “neutrale” Martyanova (15-9), fermandosi contro la francese Ranvier (15-4).
La giornata registra anche l’inizio delle prove a squadre. Quella azzurra di fioretto maschile supera il preliminare e approda negli ottavi di finale ai Mondiali di scherma di Tbilisi. Sulla pedana georgiana, Bianchi, Foconi, Marini e Macchi, guidati in panchina dal ct Vanni, sconfiggono la Croazia per 45-30. Domani la sfida contro Singapore che vale l’accesso nei quarti. Ottavi di finale annche per le azzurre della spada. Fiamingo, Santuccio, Rizzi e Kowalczyk, guidate in panchina dal ct Chiadò, liquidano ai sedicesimi la ‘praticà Olanda per 45-11 e domani sfideranno negli ottavi Hong Kong, che ha sconfitto la Svezia per 45-33.
– Foto Ufficio Stampa Federscherma –
(ITALPRESS).

ROMA (ITALPRESS) – Luciano Darderi continua a vincere. Il tennista italo-argentino, reduce dal successo di Bastad, è volato in finale al “Plava Laguna Croatia Open”, il torneo Atp 250 con montepremi totale pari a 596.035 euro in corso sulla terra rossa di Umago, in Croazia. Darderi, 46 del mondo e seconda forza del tabellone, ha sconfitto in semifinale l’argentino Camilo Ugo Carabelli, 51 del ranking Atp e terzo favorito del seeding, con il punteggio di 7-6 (6) 6-3. Nel primo parziale l’azzurro ha annullato un set-point all’avversario, nel corso del tie-break.
Per Darderi, all’ottava vittoria consecutiva nel circuito, quella di domani sarà la seconda finale di fila, la terza del 2025 e la quarta della carriera. Fino a oggi l’italo-argentino ha sempre vinto quando è giunto all’ultimo atto in un torneo Atp.
A Umago aspetta ora il vincente del match fra lo spagnolo Carlos Taberner e il bosniaco Damir Dzumhur.
“Oggi ho giocato una bella partita. Ero molto concentrato. Ho avuto un set-point contro nel primo parziale ma sono riuscito a combattere e a vincere. Adesso riposo; vediamo domani come andrà. Ho molta fiducia in questo momento ma dovrò giocare al meglio anche in finale”, ha detto Darderi dopo il successo odierno.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).


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