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Politica

Ciocca “Costruire un contenitore del centrodestra in Ue”

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MILANO (ITALPRESS) – “Abbiamo la necessità di avere un’Europa rivoluzionata, capace di ascoltare, che possa essere un valore aggiunto per la nostra economia, le nostre famiglie e i nostri figli, non un’Europa nemica”. Lo ha detto Angelo Ciocca, eurodeputato della Lega e candidato alle prossime elezioni europee, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano – Elezioni europee 2024” dell’agenzia Italpress. “L’Europa è sorda perchè preferisce agire dando ascolto agli interessi economici e contro gli interessi dei cittadini”, ha affermato. “In 15 anni – ha proseguito – il Pil dell’Europa è rimasto fermo mentre gli Stati Uniti hanno raddoppiato il loro Pil perchè hanno creduto nell’investimento delle loro potenzialità produttive. Noi abbiamo un’Europa che sta penalizzando le nostre realtà produttive”.
Se rieletto “la prima cosa di cui mi occuperò – ha detto – sarà la revoca della direttiva sulle case green. Si è voluto correre ancor prima di recuperare le risorse. Il tema ambientale – ha continuato – è serissimo ma abbiamo bisogno di tassare chi non rispetta l’ambiente per premiare chi ha la cultura del rispetto dell’ambiente. Invece continuiamo a tassare chi ha la cultura del rispetto dell’ambiente. Dovremmo tassare quei paesi che portano i loro prodotti in Europa senza rispettare l’ambiente e usare quelle risorse per chiedere alle nostre imprese e famiglie di investire ulteriormente. Continuiamo a tirare il cappio verso imprese e famiglie. L’Europa – ha aggiunto – fa il 7% dell’inquinamento mondiale mentre gli altri continuano ad aumentare il loro inquinamento. Cina, India e Stati Uniti fanno il 54%. Continuiamo a mettere mattoni nello zaino dei nostri cittadini con obblighi che sono anche insostenibili”, ha affermato.
“Tutto il patrimonio edilizio europeo – ha evidenziato – fa l’1% dell’inquinamento mondiale. In un anno solo la guerra Russia-Ucraina ha portato 150 milioni di tonnellate di CO2, cinquanta volte di più rispetto al patrimonio edilizio. Non possiamo pensare di non guardare il danno ambientale che fa un missile ma guardare la caldaia della casalinga di Voghera. Penso che sia una visione sbagliata, spinta da interessi economici e che non aiuta a salvare il Pianeta”, ha aggiunto.
Secondo l’eurodeputato, occorre “far sì che nasca la seconda Repubblica europea”. “L’Europa ormai – ha spiegato – ha superato ampiamente i 50 anni di vita, non può stare con i vecchi contenitori. Bisogna aprire una fase nuova e resettare i contenitori europei. In questo reset abbiamo una grande occasione: costruire un contenitore del centrodestra europeo. Sono certo che Lega e Fdi potranno spingere questo contenitore raccogliendo l’adesione di tanti partiti che oggi non vogliono più stare nei vecchi contenitori. Tajani? Verrà dietro, non avrà altra chance”.
“In questo momento – ha affermato Ciocca – deve difendere l’indifendibile: ha votato Ursula von der Leyen e ha sostenuto una maggioranza che ha distrutto gli interessi dei cittadini italiani. Sono certo – ha aggiunto – che la Lega potrà dare un’occasione a Tajani, quella di un contenitore nuovo di centrodestra europeo. Ho la certezza che, per l’intelligenza che gli attribuisco, Tajani preferirà stare con il centrodestra europeo rispetto alla sinistra di becero ambientalismo con cui sta oggi”.
Tra i temi da affrontare, ci sono anche quelli relativi alle guerre. Per Ciocca, “oggi manca la diplomazia europea”. “L’Europa – ha evidenziato – non è stata in grado di occupare quello spazio per evitare le guerre”. Secondo l’eurodeputato, l’Ue deve cambiare “in autorevolezza” con una “seconda fase”, ha spiegato.
Infine una proposta per la guida della Commissione europea. “Se noi proporremo un governatore di Regione o un sindaco – ha affermato -, la Commissione europea potrà avere chance di prospettiva. Sono convinto che se l’Europa dovesse chiedere a Zaia di fare il presidente della Commissione europea – ha aggiunto -, Zaia, che è responsabile e non si è mai tirato indietro, sicuramente metterebbe a disposizione la sua competenza”.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

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Piantedosi incontra a Napoli i ministri dell’Interno di Algeria, Libia e Tunisia

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NAPOLI (ITALPRESS) – Vertice in prefettura a Napoli tra ministri dell’Interno: la riunione è stata organizzata dal titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, che ha ricevuto gli omologhi Brahim Merad (Algeria), Imad Trabelsi (Libia), Khaled Nouri (Tunisia). All’incontro presente anche il viceministro degli Affari Esteri, Edmondo Cirielli, responsabile per le strategie di cooperazione allo sviluppo.

Al centro della quadrilaterale i temi migratori e la lotta ai trafficanti di esseri umani. In giornata nel capoluogo campano è atteso l’arrivo degli altri ministri dell’Interno dei paesi Med 5 (con l’Italia ci sono Cipro, Grecia, Spagna e Malta) che parteciperanno alla riunione in programma domani a Palazzo Reale, presieduta sempre da Piantedosi.

– foto ufficio stampa Prefettura di Napoli –

(ITALPRESS).

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Politica

Amoroso “Il controllo della Consulta una garanzia per le istituzioni”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il futuro è divenuto incerto e nello scenario globale vari parametri sembrano in rapido imprevedibile mutamento. Ma lo stato di diritto costituisce ancora saldo ancoraggio del vivere insieme come consorzio civile con comunanza di valori e principi fondamentali, i quali danno corpo al patto fondativo della società. Ne è componente essenziale il controllo di costituzionalità, svolto da una Corte a ciò dedicata, il cui normale esercizio costituisce fattore di stabilità e di garanzia dell’ordinamento e delle istituzioni”.

Così il presidente della Corte costituzionale, Giovanni Amoroso, aprendo la relazione sull’attività del 2024, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella, e delle più alte cariche. Amoroso ha ricordato il carattere collegiale della Corte e la ricostituita pienezza della sua composizione dopo l’elezione dei quattro giudici di nomina parlamentare che mancavano da tempo: Massimo Luciani, Maria Alessandra Sandulli, Roberto Nicola Cassinelli e Francesco Saverio Marini.

Nel 2024, le pronunce della Corte sono state 212, di cui 138 in giudizi incidentali; 94 decisioni sono state di illegittimità costituzionale. Le sentenze sono state declinate dal presidente seguendo una griglia tematica per parole chiave.

La prima riguarda “il potere legislativo e i suoi limiti”, essendo venuto all’esame della Corte, come ha spiegato il presidente, “il potere normativo del Governo, nella forma sia della decretazione d’urgenza, sia della legislazione delegata; potere soggetto a precisi limiti costituzionali a tutela della democrazia parlamentare, del ruolo del Parlamento e degli equilibri istituzionali”.

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Amoroso si è riferito ai criteri, “ricorrenti nella giurisprudenza recente”, della ragionevolezza e della proporzionalità, a cui la Corte ha fatto ricorso “sempre con motivate argomentazioni, con l’effetto comunque di ritagliare, ormai da tempo, un’area più estesa di sindacato sull’esercizio del potere legislativo”. E ha comunque ricordato che l’area del potere discrezionale del Parlamento “è esterna al controllo di legittimità della Corte costituzionale, essendo ad essa preclusa ogni valutazione di natura politica sulle scelte discrezionali del legislatore”.

Il presidente ha poi accennato al contesto europeo entro cui si muove quasi sempre legislatore nazionale, con gli ordinamenti giuridici dei 27 Paesi membri che “tendono al riavvicinamento e poi all’armonizzazione per affrontare, ‘uniti nella diversità’, le sfide del nuovo secolo, gli sviluppi tecnologici e le crisi del tempo corrente”.

Il presidente ha poi ricordato le numerose decisioni dell’anno 2024 che “hanno riguardato la tutela dei diritti fondamentali nelle prospettive e negli ambiti più svariati: diritti di libertà, diritto penale e ordinamento penitenziario, famiglia e status delle persone, lavoro e diritti sociali, rapporti economici, diritto tributario, diritti civili”.

La Corte si è pronunciata numerose volte in materia penale e, nel ricordare le pronunce e le motivazioni del Collegio, il presidente si è riferito anche al principio di proporzionalità che in questa materia “trova un elettivo campo di applicazione. La pena deve essere proporzionata alla fattispecie penale anche affinché non sia compromessa la sua finalità rieducativa”.

Durante l’incontro con la stampa, Amoroso ha richiamato la sentenza della Corte Costituzionale con cui ai detenuti viene consentito il diritto a colloqui intimi con i partner della loro vita. “Prima le visite coniugali in carcere non erano previste, a differenza degli altri Paesi europei: ora questo impedimento è stato rimosso. La Corte è ben consapevole dei problemi organizzativi. È un cammino che occorre intraprendere per rendere effettiva questa tutela”.

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Il presidente ha poi toccato anche la questione del riparto di competenze tra legislatore statale regionale (o delle province autonome). Sul tema di attualità riguardante le forme speciali di autonomia differenziata per le regioni a statuto ordinario, ha ricordato che questa strada è perseguibile “nel rispetto dell’effettiva garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali e con contenuti che non pregiudichino la coesione sociale e l’unità nazionale, valori caratterizzanti la forma di Stato, il cui indebolimento può minare i fondamenti della democrazia rappresentativa”.

Altro tema affrontato nel corso della relazione è quello dell’obbligo di copertura della spesa pubblica e dell’equilibrio di bilancio, che è emerso ripetutamente in “giudizi in via principale del contenzioso tra Stato e Regioni. Ma è sempre più frequente – ha sottolineato il presidente – che questa problematica insorga anche in giudizi in via incidentale”.

Quindi, è tornato sulla recente pronuncia della Consulta sul terzo mandato. “La Corte si è preoccupata di affrontare il tema in termini generali, in modo da ricostruire l’assetto di sistema, affermando un principio che valga per tutti e che fa riferimento alla legge attuativa della Costituzione che prevede come principio fondamentale il divieto del terzo mandato. Questo vale per la Campania e per tutte le Regioni a statuto ordinario”.

Amoroso ha parlato del dialogo con il legislatore e dei moniti della Corte, “che possono prendere la forma di segnalazione, di auspicio, di sollecitazione. É in questo ambito – ha osservato – che si realizza il dialogo tra Corte e legislatore, il quale è sollecitato a intervenire in una determinata materia per regolarne aspetti dove emergano criticità rilevanti come possibili violazioni di parametri costituzionali. Rimane certo il limite, oltre il quale vi è la discrezionalità delle scelte politiche, ma nella consapevolezza e nel rispetto di questo limite la Corte è chiamata a dare tutela ai diritti fondamentali e a svolgere la sua missione di giudice delle leggi nel più ampio contesto di leale collaborazione istituzionale”.

Poi è tornato sullo scontro tra governo e magistratura. “Non è una novità la preoccupazione di debordamento e la critica che viene rivolta all’ordinamento giudiziario dei suoi confini. Il nostro sistema si fonda sul principio del bilanciamento dei poteri e la Corte è l’ultimo giudice” di questo bilanciamento.

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“Al di là di questa frontiera speriamo di non arrivarci mai, speriamo che tutto sia sempre contenuto nel rispetto delle regole”. Amoroso ha ribadito che “l’indipendenza della magistratura è un pilastro dello stato di diritto e va preservato. Il confronto è sempre possibile, non è pensabile che il ‘dictum’ del giudice sia immune da una critica anche aspra. Quello che non è accettabile è che ci possano essere degli attacchi personali, perché si va sul terreno scivoloso di delegittimazione della magistratura, che bisogna evitare a tutti i costi”, ha sottolineato. “Un governo dei giudici non è sicuramente auspicabile, ma sarebbe preoccupante anche un governo senza i giudici”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Piantedosi “A breve 40 stranieri irregolari trasferiti in Albania”

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ROMA (ITALPRESS) – “Con il protocollo Italia-Albania stiamo esplorando nuove strade per la gestione del fenomeno migratorio, confidiamo nelle determinazioni, a breve , della Corte di
Giustizia europea su questioni che, in verità, a noi sembrano già chiare. E intanto utilizzeremo le strutture albanesi come centri di permanenza per il rimpatrio di migranti già destinatari di provvedimento di espulsione. A brevissimo è previsto il trasferimento dei primi 40 stranieri irregolari al fine del loro successivo allontanamento verso i Paesi di origine”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in occasione delle celebrazioni del 173mo anniversario della fondazione della Polizia di Stato, a piazza del Popolo, alla presenza del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, delle più alte cariche dello Stato e delle forze dell’ordine.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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