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Cronaca

Generale Graziano ad Aseri: “Difesa comune può mettere in sicurezza Ue”

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MILANO (ITALPRESS) – «Nella mia lunga esperienza di vita militare non ho mai visto la guerra così vicina e così dentro l’Europa. Il 24 febbraio 2022 le lancette della storia sono state portate indietro di settant’anni». Il generale Claudio Graziano non nasconde le sue preoccupazioni di fronte a un conflitto che ha colto tutti di sorpresa. Dal 2018 presidente del Comitato Militare Europeo e una lunga carriera alle spalle che lo ha portato in Afghanistan (2008), nelle vesti di Comandante della Brigata Alpina Taurinense dispiegata, e successivamente in Libano in qualità di Force Commander e Head of Mission della missione UNIFIL (2007-2010), è stato ospite dell’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali (Aseri) dell’Università Cattolica per fare il punto sull’attuale quadro internazionale e sulle future prospettive di una difesa comune europea.
«Guerra e nemico: due parole, che pensavo dimenticate, sono entrate nuovamente nel nostro vocabolario», ha continuato il generale Graziano, parlando agli studenti dopo i saluti del rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli. «Ci troviamo in un momento in cui c’è davvero una possibilità ma direi un dovere, un’esigenza di creare una difesa comune europea» e «dobbiamo essere pronti all’”alta intensità” anche se non per usarla, perchè l’Unione europea vuol risolvere le problematiche in modo integrato con il potere economico, politico, informativo e con il supporto di quello militare».
D’altronde, ha detto il direttore Aseri Vittorio Emanuele Parsi il vertice di Versailles dell’11 e 12 marzo ha rappresentato una «svolta» nella presa di consapevolezza da parte dell’Unione europea che, se è una potenza, non può essere alla mercè di una visione politica cui non vuole più tornare. Nello stesso tempo ha spazzato via la cultura secondo cui la minaccia agli Stati membri fosse interna e provenisse da Bruxelles.
Dopo i rischi e le minacce, c’è la guerra. E l’Europa si è trovata a doverla affrontare in casa propria. Secondo il generale Graziano, infatti, «non era mai successo negli ultimi settant’anni che forze convenzionali, carri armati, aeroplani attaccassero un paese indipendente e democratico». Eppure, ha aggiunto, qualcosa nei piani di Putin non sta funzionando. Da una parte, «c’è la volontà di resistenza del popolo ucraino e la forza delle armate che non si sono sciolte come la neve al sole» ma «combattono con decisione perchè hanno la speranza di vincere». Dall’altra, «i russi stanno impegnando quasi tutte le forze disponibili» e «sono in quella che in gergo si chiama pausa operativa, cioè devono fare rifornimento, confrontarsi con le perdite subite, organizzarsi per riprendere i combattimenti».
Come se non bastasse le forze armate russe, oltre a non avere un livello tecnologico paragonabile a quello occidentale, «non sono adeguate per consistenza, equipaggiamento e anche per morale». In tutto questo la componente tempo sta giocando la sua parte, non certamente a favore del Presidente russo che voleva «una guerra rapida, veloce e poco sanguinosa». E’ diventata, invece, «una guerra d’attrito». Il rischio implicito? «Che Putin non potendo perdere la faccia passi ai bombardamenti indiscriminati delle città e all’impiego di mercenari».
Di qui la necessità di fermare la guerra. Per evitarla dobbiamo avere la «forza per farlo», per questo «mi auguro che i negoziati possano avere uno spazio e uno sviluppo». Una politica di difesa comune europea è, dunque, indispensabile. E, per quanto il suo percorso sia stato lungo, ha osservato il generale Graziano, «l’emergenza che stiamo vivendo ha dato un’accelerazione», come testimonia la Dichiarazione di Versailles. «Bisogna creare una difesa comune affinchè l’Europa possa diventare davvero un giocatore globale di sicurezza sui teatri di crisi, collaborare sia per evitare che situazioni come quella in Ucraina si diffondano sia per proteggere i cittadini, i valori dell’Europa e paesi che possono essere in difficoltà, come Moldavia e Georgia». La bozza strategica che sta per essere approvata si muove in questa direzione, quella cioè di puntare a «un’autonomia strategica e alla possibilità di agire da soli quando è necessario». Insomma, «il mondo non sarà più come prima e noi europei dobbiamo avere la consapevolezza che per la nostra sicurezza dobbiamo essere pronti a difenderci».
I timori per una guerra restano alti. «Sono preoccupato», ha ribadito il generale Graziano. «Parlare di minaccia nucleare e di armi chimiche mette timore perchè queste esistono e sono già state utilizzate dalla Russia in Siria e in altre guerre limitrofe». Evidentemente la guerra cibernetica è un fatto, non è il futuro: le armi intelligenti, le Disruptive Technologies, il controllo satellitare di precisione sono la vera minaccia e possono essere portate in tutti i settori: aereo, navale, terrestre, spaziale, cibernetico». Ecco perchè «bisogna essere preparati per combattere in questo ambito» e «l’Unione europea per attrezzarsi deve realizzare l’integrazione, avere a disposizione fondi sufficienti e volontà politica. Non abbiamo molto tempo: la sovranità tecnologica è parte dell’autonomia strategica e può mettere in sicurezza l’Europa».
(ITALPRESS).

Cronaca

Libano, Crosetto “L’Onu allontani i conflitti dalle basi Unifil”

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ROMA (ITALPRESS) – “Oggi due razzi hanno nuovamente colpito la base italiana di Shama. Due razzi lanciati da Hezbollah.
Come gli otto di martedì. Oggi, come martedì, fortunatamente i nostri militari hanno riportato solo ferite superficiali.
Oggi, come martedì, condanniamo questo atto di guerra verso i rappresentanti di una missione di pace. Possiamo solo condannarlo perchè non abbiamo e non vogliamo interlocuzione con l’organizzazione terroristica di Hezbollah. Il nostro interlocutore in quel territorio è Israele, una nazione democratica ed è normale che chi come me ha a cuore la vita di ognuna delle oltre 1000 persone italiane e 10.000 di tutte le nazioni, che sono impegnate in Unifil, non possa che rivolgersi ad una nazione vicina da sempre”. Così su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Per questo oggi ho chiesto, attraverso il Capo di Stato Maggiore della Difesa, di evitare il più possibile i combattimenti vicino alle nostre basi, all’unico interlocutore cui posso chiederlo: Israele. Perchè le IDF, dopo gli incidenti dei primi giorni, si sono impegnate per tutelare la sicurezza delle basi Unifil e lo hanno fatto. Per questo – aggiunge Crosetto – ho chiesto un ulteriore aiuto al mio collega Katz: di aiutarci a proteggere i contingenti dai razzi di Hezbollah. Lui mi ha risposto che le IDF stanno facendo ogni sforzo per proteggere le forze e le postazioni dell’UNIFIL nella regione e che tengono conto della loro sicurezza nelle operazioni. Ma ha anche aggiunto ciò che io dico da quasi due anni: la soluzione a tali incidenti è l’attuazione e l’applicazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il ritiro di Hezbollah dal sud del Libano e lo smantellamento delle sue infrastrutture e armi nella regione”.
“Motivo per cui – evidenzia il ministro – ho chiesto al rappresentante militare italiano all’ONU di sollecitare un esame approfondito della situazione sul campo e dei rischi, seguito da una presa di posizione chiara delle Nazioni unite che tenendo conto dell’evoluzione in atto, si spenda per allontanare i conflitti dalla basi Unifil. Mi sono infine rivolto al capo delle forze armate libanesi per chiedere anche a lui di spendere la sua leadership nel paese per garantire la sicurezza dei nostri militari”.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Milano, al via “Atm manifesto”, mostra con oggetti dall’archivio storico

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MILANO (ITALPRESS) – E’ stata presentata oggi “Atm manifesto – Storie, Viaggi e Design”, la mostra di Atm che espone, da domani 23 novembre fino al 12 gennaio, una selezione del proprio Archivio Storico. Un viaggio nella sua comunicazione visiva attraverso il tempo, dalle origini dell’Azienda alla contemporaneità, a testimonianza del suo ruolo fondamentale nella definizione dell’identità del territorio e della vita dei cittadini. “Atm manifesto” racconta infatti il legame, forte e reciproco, tra Atm e Milano. Ospitata nelle sale dell’ADI Design Museum di piazza Compasso d’Oro e affidata alla curatela di Matteo Pirola, “Atm manifesto” è un viaggio nel tempo lungo i binari delle campagne di comunicazione dell’Azienda che attraversano e intrepretano l’evoluzione del costume e della società, milanese e non solo. Narra il cambiamento dei linguaggi artistici e pubblicitari, oltre a presentare esclusivi documenti che raccontano simboli e momenti che hanno segnato la storia della mobilità cittadina, dall’iconico tram Carrelli all’inaugurazione della prima linea metropolitana M1 della città, la Rossa, 60 anni fa. La storia di Atm è particolarmente legata al luogo in cui si svolge la mostra, perchè si trova al centro di un vero e proprio distretto tranviario. Infatti, l’ADI Design Museum sorge in un’area che a fine Ottocento era utilizzata come deposito di tram a cavallo e successivamente fu destinata agli impianti che fornivano ai tram l’energia elettrica. La piazza di accesso al museo è intitolata al Premio Compasso d’Oro, prestigioso riconoscimento del mondo del design che si aggiudicò nel 1964 il progetto della linea M1 della metropolitana, firmato da Franco Albini, Franca Helg e Bob Noorda. La mostra regala la possibilità di ripercorrere la storia delle campagne informative, comportamentali e di sensibilizzazione, che rivelano un’Azienda in costante dialogo con la città e al centro dei grandi temi sociali e di attualità. “Atm manifesto racconta il rapporto della nostra comunità con i nostri mezzi pubblici – spiega il vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo, durante l’evento d’inaugurazione -. Nelle immagini che potremo ammirare si racconta il segreto che Atm non sa celare, cioè l’innamoramento per le persone, perchè le persone sono sempre al centro. Le persone che vengono trasportate, accompagnate. Dobbiamo guardare al passato consapevoli di quello di cui siamo stati capaci, e dobbiamo essere consapevoli che abbiamo la responsabilità di disegnare qualcosa che tra sessant’anni qualcuno vedrà e di cui potrà essere orgoglioso”. “Questa mostra – ha detto la presidente di Atm Gioia Ghezzi – raccoglie una piccola selezione tra più di 100mila articoli fra fotografie e oggetti dell’archivio storico di Atm, nominato bene storico e culturale dalla sovrintendenza. Un riconoscimento ricevuto perchè racconta la storia di Milano e di noi cittadini che nel corso di quasi un secolo abbiamo usato i mezzi Atm”. “Atm – continua Ghezzi – è una azienda innovativa, per esempio, a partire dalle campagne pubblicitarie sull’emancipazione femminile, realizzate dal secondo dopoguerra. Queste campagne spiegavano che anche le donne potevano guidare i mezzi pubblici”. “Tram, o mezzo pubblico, come un posto di relazione, di incontro, dove si mescolano tutte le classi sociali della città, dove sì vedono i cittadini cambiare modi di vestire, modi di essere” ha concluso.(ITALPRESS).

Foto: xp9

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 23 NOVEMBRE

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Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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