Economia
Da Federprofessional Ethic New Deal, patto per futuro sostenibile
Pubblicato
4 anni fa-
di
Redazione
Ethic New Deal è il nuovo patto di Federprofessional per garantire un futuro sostenibile per la categoria dei liberi professionisti. Ne parla in questa intervista il presidente di Federprofessional Andrea Maria Mazzaro.
Cosa significa questo importante passo?
“Parlare di etica, di futuro sostenibile e di nuovo patto con i professionisti sono sicuramente passi importanti e ambiziosi. Abbiamo voluto affrontare una sfida come Associazione proprio perché siamo il punto di riferimento dei professionisti che quotidianamente si mettono in gioco, oltre che dal solo punto di vista lavorativo, anche come persone.
Perciò questi obiettivi e questi temi li abbiamo abbracciati naturalmente, pronti a fare la differenza nella vita professionale dei nostri associati”.
Traslando nel concreto i concetti di etica e reputazione, su quali temi la categoria necessita di più tutele e interventi normativi?
“Etica e reputazione sono l’essenza del professionista che deve saper operare nel rispetto della società e dei propri interlocutori nonché rendersi affidabile e visibile.
Tutto ciò è reso possibile solo nel momento in cui si è in grado di svolgere con serenità la propria attività quotidiana senza trovarsi costretti a scelte che possano compromettere l’equilibrio professionale. In tal senso, interventi sotto il profilo fiscale, di estensione del welfare ai liberi professionisti, di supporto sul digitale ed efficienza lavorativa calano nella quotidianità questi temi permettendoci di formulare delle iniziative concrete”.
Durante la giornata dell’evento per Federprofessional ha avuto modo di incontrare Papa Francesco. Quali sono i valori dell’opera “Ethos” a lui donata?
“Una grande emozione: Papa Francesco, a prescindere dal credo religioso, rappresenta un esempio di grande umanità e di umiltà. Essere di fronte ad una figura tanto significativa per tutto il mondo comporta sempre un forte impatto nella propria vita e credo ci vorrà qualche giorno per processare quanto successo in una giornata così intensa. Per quanto riguarda invece Ethos, siamo di fronte ad un’opera di ispirazione mistica, con contenuti profondamente umani. La “solidità” etica cui rimanda simbolicamente si rifa all’esempio del Santo Padre, nell’assertività incondizionata delle Fede. L’artista, Ivan Nadin, ha voluto celebrare quella che ha definito “una potenza esistenziale inviolabile”, usando una base di legno (umile, imperfetta, viva) rivestita con smalti e resina (materiali sintetici), da cui emergono cristalli neri a taglio vivo (che compongono la Croce) e tratti in foglia oro, che reclamano la certezza di una spiritualità coraggiosa in una sorta di “magma esperienziale che alterna luci e buio”. Credo che, anche traslando sul piano laico, sia facilmente riscontrabile un rimando chiaro all’esperienza umana in generale e, se possibile, alla responsabilità etica anche di noi professionisti, nella società e nelle sue sfide quotidiane.
Nel corso dell’evento Ethic New Deal, erano presenti diverse realtà del vostro network di stakeholder. Rafforzare la rete a sostegno dei liberi professionisti può essere la chiave di volta per il futuro?
“Quello che è al contempo la forza e la debolezza dei liberi professionisti, probabilmente, è l’essere spesso soli nella propria attività. Questo fa sì che emergano competenze e capacità come la tenacia e la determinazione, ma dall’altra parte ci espone al mercato e ci rende deboli di fronte ai grandi clienti. Dobbiamo innanzitutto trovare un luogo di scambio di conoscenze e competenze che costituisca una base sicura da cui poi partire per creare anche reti di supporto professionale e partnership lavorative. In questo modo non soltanto si possono formare collaborazioni di livello e approfondire i vari ambiti della personale professionalità, ma dà anche modo di far nascere un confronto sano e aperto fra attori imprenditoriali di differenti realtà”.
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A novembre il mercato dei veicoli commerciali torna in negativo del 3,3%
Economia
A novembre il mercato dei veicoli commerciali torna in negativo del 3,3%
Pubblicato
1 ora fa-
15 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Dopo quattro mesi consecutivi di risultati positivi, a novembre il mercato dei veicoli commerciali torna a registrare una battuta d’arresto. Le immatricolazioni si attestano a 15.585 unità, con una diminuzione del 3,3% rispetto alle 16.115 registrate nello stesso mese del 2024, che a sua volta aveva già perso il 15,9%. Il bilancio dei primi undici mesi dell’anno evidenzia ancora una contrazione del 4,8%, con 174.542 unità contro le 183.383 di gennaio-novembre 2024.
Per la conclusione dell’anno in corso UNRAE prevede un volume complessivo di 190.000 immatricolazioni, con una riduzione del 4,4% rispetto alle 198.700 unità dell’intero 2024. Nel mese di novembre la penetrazione dei veicoli elettrici puri registra una contenuta accelerazione, raggiungendo quota 4,3%, superiore sia al 2,5% di novembre 2024 sia al 3,3% di ottobre 2025. Un risultato probabilmente favorito dagli incentivi del MASE su veicoli disponibili in pronta consegna. Solo quando saranno concluse le procedure di rimborso ai Concessionari, sarà possibile quantificare l’impatto effettivo degli incentivi sul comparto dei commerciali leggeri.
D’altra parte, il settore attende ancora comunicazioni riguardo all’Ecobonus destinato ai veicoli commerciali leggeri, non solo elettrici, che dovrebbe utilizzare le risorse residue degli esercizi precedenti e sul quale è attualmente impegnato il MIMIT.
“Le altre esigenze prioritarie del comparto riguardano l’espansione delle infrastrutture di ricarica pubbliche per i veicoli commerciali leggeri, analogamente a quanto previsto per i pesanti, l’implementazione di un credito di imposta al 50% nel triennio 2026-2028 per gli investimenti privati in ricariche fast superiori a 70 kW, e un’azione concreta sui costi elevati delle ricariche”, evidenzia Roberto Pietrantonio, Presidente di UNRAE. L’intero settore automotive è in attesa di conoscere il pacchetto normativo che la Commissione Europea dovrebbe presentare il prossimo 16 dicembre, concernente il Regolamento sulle emissioni di CO2 dei nuovi veicoli leggeri. Tale pacchetto dovrebbe comprendere la revisione degli standard di emissione, una strategia volta al consolidamento del settore delle batterie, un pacchetto di misure di semplificazione normativa per l’industria automobilistica, e una proposta specifica dedicata all’elettrificazione delle flotte aziendali.
“La mobilità elettrica rappresenta un ecosistema complesso, con fattori abilitanti indispensabili che l’Unione non ha imposto agli altri stakeholder né tantomeno finanziato. Ci attendiamo dalla Commissione una chiarezza immediata sulle nuove regole che entreranno in vigore, ma anche un cambio di passo dell’Italia nello sviluppo delle infrastrutture di ricarica, sia pubbliche che private, e sui costi delle ricariche, attualmente troppo elevati”, conclude il Presidente Pietrantonio.
La struttura del mercato di novembre, con dati quasi definitivi, confrontata con gli stessi periodi 2024, conferma una flessione per i privati che scendono di 1,1 punti, al 14,1% nel mese (14,4% nel cumulato, -0,6 p.p.). Le autoimmatricolazioni cedono oltre 1/3 dei volumi scendendo al 5,5% nel mese, -2,8 p.p. (8,1% negli 11 mesi, +0,6 p.p.). Il noleggio a lungo termine recupera in volume, salendo di 2,5 punti, al 30,1% (32,6% in gennaio-novembre, +1,0 p.p.), grazie all’ottimo incremento delle Captive a fronte di una flessione a doppia cifra delle società Top.
Il noleggio a breve nel mese segna una forte contrazione delle immatricolazioni e perde 1 punto di quota, al 4,6% del totale e al 5,6% in gennaio-novembre (-0,6 p.p.); enti e società confermano la leadership recuperata il mese scorso, al 45,7% di share (+2,4 p.p.); negli 11 mesi coprono il 39,3% di share (-0,4 p.p.).
Sul fronte delle motorizzazioni, a novembre il diesel – con una contrazione in volume – cede 4,8 punti di quota, scendendo al 79,5% del totale (80,4% nel cumulato, -3,6 p.p.). Il motore a benzina nel mese cede 0,7 punti, al 3,0% (stabile al 3,8% negli 11 mesi). Il Gpl sale di 0,1 punti, al 2,8% (al 2,4% in gennaio-novembre), i veicoli plug-in passano dallo 0,2% di un anno fa all’1,6% di novembre (0,9% negli 11 mesi). I veicoli BEV, come anticipato, a novembre salgono al 4,3% (+1,8 p.p.) e nel cumulato passano dall’1,9% di un anno fa al 4,4% attuale, mentre i veicoli ibridi guadagnano 2,3 punti e coprono l’8,8% del totale nel mese (8,1% in gennaio- novembre). La CO2 media ponderata nel mese scende del 6,5% (e 12,8 g/Km) a 182,8 g/Km, rispetto ai 195,6 g/Km dello stesso periodo 2024 (183,4 g/Km negli 11 mesi, -6,3%).
-Foto grafica Unrae-
(ITALPRESS).
Economia
In un anno raddoppiato l’uso dell’IA, coinvolge oltre la metà delle grandi imprese
Pubblicato
1 ora fa-
15 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – L’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle imprese con almeno 10 addetti registra nell’ultimo anno una crescita particolarmente significativa, dall’8,2% del 2024 al 16,4% del 2025 (era il 5,0% nel 2023). Lo rende noto l’Istat, sottolineando che la mancanza di competenze adeguate frena l’adozione dell’IA in quasi il 60% delle aziende che hanno valutato ma poi non realizzato investimenti in IA.
L’utilizzo di software gestionali cresce di circa 7 punti percentuali rispetto al 2023 raggiungendo nel 2025 il 56,0% delle imprese con almeno 10 addetti. Aumentano al 68,1% le imprese che nel 2025 acquistano servizi di cloud computing di livello intermedio o avanzato. Nell’ultimo biennio, le imprese che hanno svolto analisi dei dati avvalendosi di personale interno o di organizzazioni esterne, passano dal 26,6% al 42,7%.
– foto di repertorio IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Bankitalia, ad ottobre il debito pubblico è in aumento a 3.131,7 miliardi
Pubblicato
1 ora fa-
15 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Lo scorso ottobre il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 50,7 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 3.131,7 miliardi. L’incremento riflette la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (31,8 miliardi, a 77,2), il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (18,8 miliardi), nonché l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,1 miliardi). Lo comunica la Banca d’Italia.
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, l’aumento del debito è imputabile a quello delle Amministrazioni centrali (50,6 miliardi) e a quello delle Amministrazioni locali (0,2 miliardi). Il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato. La vita media residua è diminuita a 7,8 anni, da 8,0 del mese precedente.
La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia ha continuato a diminuire, collocandosi al 18,8 per cento (dal 19,1 del mese precedente), mentre a settembre (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta dai non residenti era aumentata al 33,9 per cento (dal 33,7 per cento del mese precedente) e quella detenuta dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) era diminuita al 14,2 per cento (dal 14,4 per cento).
LE ENTRATE TRIBUTARIE IN AUMENTO DEL 2,5%
Ad ottobre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 43,4 miliardi, in aumento del 2,5 per cento (1,0 miliardo) rispetto al corrispondente mese del 2024. Nei primi dieci mesi del 2025 le entrate tributarie sono state pari a 462,2 miliardi, in aumento del 2,1 per cento (9,7 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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