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Economia

Mediolanum, Doris “Margine operativo accelera a 307 mln”

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MILANO (ITALPRESS) – Il Consiglio di amministrazione di Banca Mediolanum ha approvato la relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022. “Quello appena concluso è in termini sostanziali e qualitativi un semestre straordinariamente positivo poiché i risultati sono stati raggiunti in un contesto geopolitico e macroeconomico di grande difficoltà ed incertezza – commenta Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum – Comincio quindi evidenziando l’ulteriore accelerazione del margine operativo, pari a 307 milioni di euro, in crescita del 25%. Ciò è stato possibile grazie alla nostra cultura identitaria del cliente che, nei periodi di difficoltà, fa ancor più la differenza. Molto significativo per il conto economico il contributo del margine da interessi, a testimonianza di un ottimo posizionamento del portafoglio impieghi, pronto a beneficiare del rialzo dei tassi. Sottolineo anche gli eccellenti flussi di raccolta netta gestita, totalmente azionaria, e quindi ancor più rilevante considerando le fasi avverse dei mercati. Il business del credito continua a progredire con un portafoglio di oltre quindici miliardi, di ottima qualità, ben diversificato ed equilibrato”. “In questo ambito è notevole anche il contributo di Prexta, la nostra realtà specializzata nel consumer credit – spiega Doris – Prosegue bene l’acquisizione di clienti ma stavolta mi preme soprattutto segnalare l’aumento del numero dei Family Banker in crescita di 185 consulenti in soli 6 mesi, grazie all’inserimento di tanti nuovi professionisti per i quali Banca Mediolanum è sempre più attrattiva”. Risultati economico-finanziari al 30 giugno 2022. Il business ricorrente dimostra ancora una volta la capacità di ottenere risultati significativi anche in contesti macroeconomici sfavorevoli grazie anche alla forte efficienza operativa del modello, come dimostra il Margine Operativo pari a € 307,5 milioni, superiore del 25% allo stesso periodo del 2021 e record semestrale assoluto. L’Utile Netto si attesta a € 237,9 milioni, in contrazione rispetto ai € 268,7 milioni del primo semestre dello scorso anno, unicamente a causa del titolo Nexi detenuto nel portafoglio valutato al fair value. La consistente raccolta netta in prodotti gestiti ha in parte mitigato il calo delle masse dovuto all’andamento dei mercati e ha contribuito a portare le Commissioni Ricorrenti a 734,7 milioni, in crescita del 5% rispetto al 30 giugno 2021. Il Margine da Interessi pari a 163,8 milioni risulta in aumento del 26%, grazie alla continua crescita del portafoglio crediti alla clientela e all’ordinaria attività di tesoreria in un contesto di tassi di interesse più favorevole rispetto allo scorso anno. Il totale del Patrimonio Amministrato si è attestato a € 100,8 miliardi, in calo del 7% rispetto al 31 dicembre 2021 e dell’1% rispetto al 30 giugno scorso, influenzato dalla discesa dei mercati finanziari in tutto il primo semestre 2022. Gli Impieghi alla clientela retail del Gruppo si attestano a 15,4 miliardi, in crescita del 7% rispetto al 31 dicembre 2021 e del 16% anno su anno, grazie anche al contributo di Prexta nel mercato della cessione del quinto dello stipendio e dei prestiti personali pari a 1,5 miliardi. L’incidenza dei Crediti deteriorati netti sul totale crediti del Gruppo rimane estremamente contenuta ed è infatti pari allo 0,72%. Il Common Equity Tier 1 Ratio al 30 giugno 2022 conferma l’assoluta solidità di Banca Mediolanum attestandosi al 21,1%. Banca Mediolanum sta inoltre predisponendo la costituzione di un programma di emissioni di titoli Euro Medium-Term Note per far fronte ai futuri requisiti regolamentari. Risultati commerciali al 30 giugno 2022. I volumi commerciali ammontano a € 6,34 miliardi, in leggero calo rispetto ai 6,65 dello scorso anno nonostante il mutato e sfavorevole contesto macroeconomico di questi mesi. In particolare: la Raccolta Netta Totale è stata positiva per 4,34 miliardi, mentre la Raccolta Netta Gestita ha raggiunto 3,12 miliardi, contro i 3,30 miliardi del primo semestre 2021. I crediti erogati nel corso del periodo ammontano a 1,91 miliardi, in linea con quanto erogato nell’anno precedente. I premi assicurativi delle Polizze Protezione, inoltre, hanno registrato un aumento del 14%, raggiungendo 87,5 milioni. Il numero dei Family Banker al 30 giugno 2022 è pari a 5.947 in aumento del 3% rispetto alla fine dello scorso anno, grazie ai consistenti inserimenti in organico sia in Italia sia in Spagna, mentre il totale dei Clienti si attesta a 2.352.000, in aumento del 2% rispetto alla fine del 2021.

– Foto ufficio stampa Banca Mediolanum –

(ITALPRESS).

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Economia

Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, un ruolo sempre più strategico e moderno

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ROMA (ITALPRESS) – La dogana svolge oggi un ruolo sempre più strategico e moderno, al centro ci sono le merci, con un processo che deve essere trasparente ed efficiente. “Verso una dogana moderna: trasparenza, innovazione tecnologica e compliance” è il tema della seconda sessione degli Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, in corso a palazzo Wedekind.

“Il settore delle dogane e’ un ambito in cui emerge la necessità di bilanciare valori e interessi differenti, le politiche doganali devono Infatti mirare a garantire efficienza e fluidità negli scambi commerciali internazionali, senza, però, compromettere la tutela dei diritti fondamentali” ha detto Roberto Alesse, direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli “Per raggiungere questi obiettivi è, quindi, opportuno svolgere controlli doganali rigorosi, tenendo sempre nella massima considerazione la salvaguardia della salute, della sicurezza pubblica e l’integrità del mercato valutario”.

Ogni anno i controlli doganali si attestano su numeri altissimi, quasi un milione : “fino all’anno scorso il commercio internazionale è cresciuto, così anche il numero di dichiarazioni doganali di importazione ed esportazione dall’Italia, ovviamente anche i controlli sono cresciuti negli anni, poiché controlliamo una certa percentuale delle merci in entrata e in uscita, più o meno i controlli si assestano in Italia intorno ai 900 mila l’anno, presso i porti e aeroporti italiani” ha spiegato Claudio Oliviero, direttore dogane dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. In questo processo complesso, fondamentale è la trasparenza, e alla base, come ha sottolineato Benedetto Santacroce, studio Santacroce, ci deve essere il dialogo ” il dialogo, secondo me, nasce prima addirittura del contrasto, cioè il dialogo nasce in una fase primordiale tra operatore e dogane, poi si parlerà di compliance , si parlerà di altri elementi. La complessità della normativa doganale porta, come conseguenza, il fatto che uno possa sbagliare, possa fare degli errori, allora in questa fase, il tema del dialogo anticipato è fondamentale “. Di riforma doganale ha parlato Giangiacomo D’Angelo, università di Bologna: “un tema caldo della riforma, che ha interessato un po’ tutta la normativa doganale, e il punto sul quale si sono concentrate le difficoltà maggiori, è stata la revisione del quadro sanzionatorio che era in vigore. E’ sempre stato un punto molto delicato e l’intervento normativo, che è stato posto in essere, posso dire, che è stato quanto mai opportuno, già la giurisprudenza aveva iniziato a disapplicare delle sanzioni, ritenendole sproporzionate e non totalmente allineate, rispetto ai dettami europei”.

Per la sottosegretaria all’Economia, Lucia Albano “L’efficienza del commercio internazionale dipende anche dall’uniformità e dalla rapidità nell’applicazione delle norme, in questo senso è essenziale proseguire nel processo di digitalizzazione, ambito in cui l’Italia è storicamente all’avanguardia. Dalla meccanizzazione degli anni ’80 all’odierna informatizzazione, le dogane italiane hanno semplificato le procedure, favorendo la competitività delle nostre imprese. La transizione verso una dogana moderna e tecnologica sta accelerando sensibilmente i lavori sul nuovo codice doganale dell’Unione Europea “ ha concluso” la dematerializzazione rappresenta la nuova frontiera con modelli di data sharing integrati ed accessibili da tutte le autorità doganali. In questo contesto l’attenzione dell’Agenzia verso l’intelligenza artificiale è un segnale chiaro della volontà di governare il cambiamento in atto”.

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– foto xc3/Italpress –

(ITALPRESS).

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Economia

Intesa Sanpaolo, il fatturato dell’industria manifatturiera italiana stabile a prezzi costanti

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MILANO (ITALPRESS) – Nel 2025 l’industria manifatturiera italiana si stabilizzerà sui livelli di fatturato 2024 a prezzi costanti, con performance più brillanti per Farmaceutica (+2,4% tendenziale), Meccanica (+1,7%) e Largo consumo (1,2%), e registrerà una modesta crescita del fatturato a prezzi correnti (+1,8%) attestandosi sui 1143 miliardi di euro (+229 miliardi rispetto al 2019). Lo evidenzia il Centro Studi di Intesa Sanpaolo, che ha presentato insieme a Prometeia il 107 ° Rapporto Analisi dei Settori Industriali.

Fondamentale sarà il contributo del canale estero, e in particolare il recupero della domanda europea guidato dal raffreddamento dell’inflazione e dalla ripresa della Germania, un mercato rilevante per tutti i settori manifatturieri italiani. Sarà proprio la riattivazione del commercio intra-UE a controbilanciare la situazione di generale debolezza del commercio mondiale, penalizzato dall’incertezza sulle politiche commerciali americane. Anche il mercato interno darà un contributo alla crescita 2025, sia dal lato dei consumi, che beneficeranno della ripresa del potere d’acquisto delle famiglie e dei rinnovi contrattuali, sia dal lato degli investimenti. In un contesto operativo comunque complesso, la presenza degli incentivi Transizione 5.0 e le buone condizioni reddituali delle imprese favoriranno un’accelerazione degli investimenti in beni strumentali, dopo lo stallo del 2024, che potrà in parte compensare la fase di normalizzazione del ciclo delle costruzioni.

Nel quadriennio 2026-29 l’industria manifatturiera italiana crescerà a ritmi prossimi all’1% medio annuo, mostrando un maggior dinamismo nel prossimo biennio grazie alla spinta degli investimenti del PNRR. Le esportazioni eserciteranno ancora un ruolo di traino. In un contesto di domanda mondiale che si confermerà più debole rispetto al passato, il saldo commerciale dell’industria manifatturiera italiana continuerà a espandersi, posizionandosi sui 134 miliardi di euro al 2029, circa 31 miliardi in più rispetto al 2019. Più della metà dell’avanzo commerciale sarà realizzato dalla Meccanica, che in prospettiva potrebbe beneficiare anche della potenziale ricostituzione della base produttiva americana.

La competitività delle imprese continuerà a giocarsi sulla leva degli investimenti volti a rafforzare i processi di digitalizzazione, efficientamento energetico e sostenibilità dell’offerta, nell’ottica di aggredire i mercati che offriranno le maggiori opportunità di crescita. Va infatti sottolineato come sia soprattutto la fascia alta della gamma produttiva a fare da traino ai settori rilevanti del Made in Italy, in tanti mercati chiave europei ed extra-europei, compresi gli Stati Uniti. Gli investimenti diretti esteri si configurano, inoltre, come un’ulteriore leva a disposizione delle imprese per rispondere alla grande incertezza legata all’evoluzione degli scambi commerciali. La presenza produttiva italiana negli USA ha mostrato segnali di rafforzamento negli ultimi anni.

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Tra i settori più attivi su questo fronte, anche alla luce delle operazioni M&A più recenti, si segnalano Meccanica e Alimentare e bevande. In questo scenario, saranno i settori caratterizzati dal mix di domanda interna ed estera più brillante a presentare le maggiori opportunità di crescita al 2029, iniziando da Largo consumo e Farmaceutica (con un fatturato deflazionato in aumento a ritmi del +2,4% medio annuo nel quadriennio 2026-29), dove la buona tenuta sui mercati internazionali si unirà a una dinamica più vivace della spesa per consumi. Seguono i settori più legati alla doppia transizione, quali Meccanica (+2,1%), Elettronica (+1,8%) ed Elettrotecnica (+1,5%). Margini e redditività, per quanto in ridimensionamento dai picchi del triennio 2021-23, si manterranno comunque superiori ai livelli del 2019 garantendo alle imprese una buona sostenibilità degli investimenti.

– foto xm4/Italpress –

(ITALPRESS).

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Economia

SG Company acquisisce il 25% di Core nelle relazioni istituzionali

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MILANO (ITALPRESS) – SG Company Società Benefit, tra i principali player italiani nel settore Entertainment & Communication, ha acquisito una partecipazione del 25% in Core Srl, specializzata in relazioni istituzionali, stakeholder engagement e corporate content, con sedi a Roma e Milano.

L’operazione segna l’inizio di una partnership strategica pensata non solo per rafforzare il network e l’offerta integrata, ma soprattutto per intercettare le nuove direttrici evolutive della comunicazione corporate. Fondata nel 2019, Core si è affermata come punto di riferimento nella costruzione di relazioni strategiche con media, istituzioni, stakeholder e opinion leader, distinguendosi per un approccio tailor-made.

Oggi, insieme e grazie a SG Company, si prepara a potenziare la propria capacità di generare valore per i clienti in un ecosistema comunicativo che sta cambiando radicalmente.

“La corporate communication non è più solo storytelling, ma è diventata infrastruttura strategica – commenta Pierangelo Fabiano, Presidente di Core -. Le aziende oggi devono sapersi posizionare su temi valoriali, costruire fiducia attraverso il dialogo con gli stakeholder e presidiare territori reputazionali ad alta sensibilità. L’alleanza con SG Company nasce per rispondere a questa nuova domanda del mercato con visione, competenza e strumenti integrati”.

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In un mondo in cui contenuti corporate, posizionamento ESG, engagement continuo e intelligenza artificiale ridefiniscono le modalità con cui le imprese comunicano, Core e SG Company si pongono l’obiettivo di costruire una piattaforma di servizi capace di coniugare profondità relazionale e impatto narrativo. Una proposta che supera i confini tra live communication, advocacy e reputation management.

“Siamo convinti che il futuro appartenga a chi saprà fondere tecnologia e sensibilità umana – dichiara Davide Verdesca, CEO & Chairman di SG Company -. Core rappresenta per noi l’elemento mancante per completare un’offerta che oggi non può prescindere da competenze istituzionali e dalla capacità di generare contenuti ad alto valore. Insieme potremo dare forma a progetti integrati, scalabili e orientati al posizionamento strategico dei brand”.

L’accordo è strategico ed operativo e comporta, oltre all’ingresso di Verdesca nel CdA di Core (senza deleghe operative), la condivisione degli spazi di rappresentanza in Piazza Oberdan a Milano, che diventeranno hub di confronto, spazio per eventi nella Cherry on the Top e produzione di contenuti.

Con questa operazione, mentre SG Company conferma il proprio percorso di evoluzione da realtà focalizzata sull’event marketing a piattaforma di comunicazione e relazioni strategiche, Core rafforza la propria vocazione a essere partner di riferimento per le aziende che vogliono posizionarsi con coerenza, autorevolezza e impatto nei contesti più rilevanti del Paese e del mercato internazionale.

– Foto Ufficio stampa SG Company –

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(ITALPRESS)

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