Cronaca
Sicurezza alimentare e transizione ecologica, un binomio possibile
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3 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Sicurezza alimentare e transizione ecologica sono un binomio possibile grazie al ruolo delle tecnologie, che hanno fatto ingresso nel settore primario e della trasformazione con una visione innovativa e sostenibile. E’ quanto è emerso nella tavola rotonda a Ecomondo “Farm to Fork 2.0: filiere agroalimentari rigenerative, food security, competitività economica” con i presidenti di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti; di Federalimentare, Ivano Vacondio, di Federchimica Assofertilizzanti, Giovanni Toffoli; di Federchimica Agrofarma, Riccardo Vanelli, e la vicepresidente di Federchimica Assobiotec, Elena Sgaravatti.
L’Italia, rispetto agli obiettivi della Farm to Fork, ha fatto molto, tuttavia – come è emerso nella relazione di Denis Pantini di Nomisma, che ha introdotto i temi della tavola rotonda – le recenti proposte normative, quali il regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci e la direttiva emissioni, potrebbero penalizzare pesantemente il nostro sistema agroalimentare e di conseguenza mettere a rischio la nostra “food security”.
“Nel dibattito relativo alla transizione ecologica – ha detto Massimiliano Giansanti – il settore primario è spesso sul banco degli accusati, tuttavia gli agricoltori stanno pagando duramente gli effetti della crisi climatica. L’interesse a intraprendere il percorso della sostenibilità è, quindi, vivo e reale, guidato dalla necessità di coniugare la salvaguardia dell’ambiente e della competitività aziendale. Purtroppo, nel dibattito in corso si tende ancora a contrapporre la sostenibilità ambientale con quella economica. La sicurezza alimentare, per il momento, è garantita ma non è scontata per sempre, ha bisogno di attenzione, di cure e di rinnovate strategie che la preservino. La strada prefigurata dalla commissione, fatta di divieti, tagli e burocrazia, mette a rischio il potenziale produttivo delle aziende e la sicurezza dei rifornimenti”.
“In merito al Farm to fork – ha affermato Ivano Vacondio – da subito ci siamo ripromessi di lottare per affermare il principio per il quale la sostenibilità va sempre vista in tutte le sue componenti (sociale, ambientale ed economica) ed evitare che si trasformi esclusivamente in uno strumento di politica commerciale tendente a compromettere interi settori e mettendo fuori mercato molti prodotti del Made in Italy alimentare, che rappresenta il fiore all’occhiello del nostro Paese. Fortunatamente qualche segnale positivo lo stiamo registrando. E’ il caso dell’etichettatura fronte pacco (FOP) – una proposta fortunatamente ancora in gioco. La Commissione sembra essersi resa conto della complessità del tema e delle ricadute di una eventuale scelta inadeguata sulla stabilità del mercato unico”.
“La sfida della sostenibilità – ha detto Elena Sgaravatti – corre parallela a quella della produttività e il sistema agroalimentare italiano deve affrontarle entrambe. Come conciliarle? Certamente una gestione oculata di tutte le risorse e le prospettive della digitalizzazione vanno in questo senso. Ma le scienze della vita, le biotecnologie avanzate, continueranno ad avere un ruolo determinante. La possibilità di intervenire con i metodi precisi del genome editing, per noi Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), capaci di valorizzare la straordinaria biodiversità del patrimonio varietale italiano, apre strade che dobbiamo percorrere con determinazione. Produrre cibo abbondante e sicuro per tutti e difendere la competitività del “made in Italy” su tutti i mercati è quello che dobbiamo porci come obiettivo, disponendo di nuove varietà resistenti alle avversità e adeguate alle nuove condizioni climatiche. Questo può avvenire solo se disporremo di un quadro normativo adeguato e di investimenti sull’innovazione orientati a sostenere le eccellenze della nostra ricerca, che consentano di trasferire rapidamente al campo coltivato i successi ottenuti in laboratorio”.
“La nostra industria – ha affermato Riccardo Vanelli – condivide l’obiettivo di un sistema agroalimentare più sostenibile e ha assunto degli impegni volontari nelle aree dell’innovazione, della formazione e dell’economia circolare che vanno proprio in questa direzione. Ma abbiamo bisogno di un contesto normativo che valorizzi l’introduzione di nuove soluzioni e che, al contempo, tuteli la competitività del Made in Italy, e non di limiti quantitativi fissati senza un’adeguata valutazione d’impatto complessiva”.
“Grazie anche al nuovo Regolamento fertilizzanti – ha commentato Giovanni Toffoli – le imprese del settore stanno portando avanti attività di ricerca per prodotti sempre più sostenibili ed efficaci. Non possiamo, però, non considerare le criticità che stiamo vivendo in questo periodo storico, tra crisi energetica e conflitto in Ucraina. Per questo motivo – ha concluso – auspichiamo un sostegno concreto da parte delle istituzioni per garantire la capacità produttiva europea, ribadendo l’importanza della fertilizzazione per la sicurezza alimentare”.
– foto ufficio stampa Confagricoltura –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Foti “La maggioranza non si dividerà, gli aiuti all’Ucraina servono alla pace”
Pubblicato
22 minuti fa-
14 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Come “ha sempre fatto”, l’Italia “continuerà ad aiutare l’Ucraina”, per arrivare ad una pace che sia “giusta e duratura”, non una resa incondizionata che esporrebbe “la stessa Europa a gravi pericoli di integrità, con una Russia che finora si è mostrata molto aggressiva”. Così, in una intervista al Corriere della Sera, Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, la Coesione e il Pnrr, convinto che “la maggioranza si mostrerà unita come è sempre stato” sul tema degli aiuti da approvare a fine anno “a differenza dell’opposizione, che da campo largo su questi temi è un campo minato”. E comunque il governo Meloni insisterà nel “proporre soluzioni per la pace, senza che inutili retroscena e messe in scena lo mettano in dubbio”.
“Ma di cosa stiamo parlando? Si guardano fatti non rilevanti solo per invidia nei confronti della premier, che sta facendo benissimo”, dice Foti, che aggiunge: “Uno degli elementi qualificanti e qualificati di quello che potrebbe essere un piano di pace, nasce proprio da una nostra proposta di qualche mese fa: allargare le tutele dell’articolo 5 all’Ucraina, che permettono agli Stati della Nato, Usa compresi, di intervenire in caso di attacco. E lo stesso Zelensky ha dato atto alla nostra premier di un lavoro, in favore del suo Paese, straordinario. Non solo: 5 mesi fa abbiamo ospitato la conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina, passaggio fondamentale per oggi e domani”. “Gli aiuti – sottolinea – non servono a continuare la guerra, ma a favorire il processo di pace, e perchè alla pace si arrivi davvero bisogna essere in due: finora non vediamo grande disponibilità della Russia, per usare un eufemismo: lanciano 1.200 missili in un giorno con il tentativo di colpire il 90% degli obiettivi civili”.
Alla domanda se Zelensky dovrebbe forse concedere di più, risponde: “In un accordo di pace tutti cedono qualcosa, ma non è pace se c’è resa incondizionata. L’Europa non può permettersi di avere ai confini situazioni di totale instabilità tali da far temere ciò che ha ipotizzato il segretario generale della Nato, ovvero che esiste il fondato timore di attacchi russi in Europa”.
Ed in merito alle dichiarazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, commenta: “Nessuno può permettersi di tirare il capo dello Stato per la giacca. Mattarella è stato molto chiaro nell’analisi della situazione, e quelle parole spiegano il perchè FdI, che pure era all’opposizione, dopo l’attacco della Russia all’Ucraina, sostenne la posizione del governo Draghi di schierarsi con Kiev. Per la prima volta dal 1945 l’Europa si è trovata di fronte ad una guerra di aggressione verso un Paese che dell’Europa fa parte. Ed è bene anche che si acceleri il percorso perchè l’Ucraina entri a far parte della Ue, anche se ora logicamente i parametri non sono tutti rispettati a causa della guerra. Come è necessario che Europa e Usa restino uniti, senza strappi”. “Ci sono troppi ‘pacifintì e troppi furbi – aggiunge -. I soldi che ci servivano per far star meglio gli italiani li hanno spesi altri per ristrutturare castelli di lusso, non noi. Ma se si vuole un futuro di libertà, e anche della nostra società – ospedali e scuole sono sempre i primi obiettivi dei conflitti – bisogna avere una difesa adeguata alle sfide del futuro, dalla cybersicurezza alla disinformazione. Che facciamo, stiamo fermi, marginalizzati?”.
“Noi – ricorda Foti – abbiamo votato sì in sede Ue a togliere limiti di tempo al blocco degli asset russi, lo abbiamo fatto per non dividere l’Europa. Ma stiamo molto attenti: questa decisione è stata presa a maggioranza qualificata, ed è uno strappo alle regole europee, un precedente pericoloso. Così si fa male all’Europa, che avrebbe bisogno di serie riforme, come scritto anche nei rapporti di Draghi e Letta e non solo detto in modo brutale da Trump”. Poi, in merito alla manovra, spiega: “E’ una storiella bambinesca quella per cui una Finanziaria è buona solo se abbonda in risorse. Tra il 2020 e il 2030 abbiamo a disposizione 134 miliardi per la Coesione, con l’ok per nona e decima tranche del Pnrr ne avremo ottenuti altri 194. E’ come avere 30 miliardi l’anno per ogni Finanziaria, con il vantaggio che noi, tenendo a posto i conti, possiamo avere oggi uno spread di 70 punti, quindi meno spesa per interessi sul debito. Questa è una politica forte, ed è quella del governo Meloni”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Due morti e nove feriti in sparatoria in Università negli Usa, caccia al killer
Pubblicato
22 minuti fa-
14 Dicembre 2025di
Redazione
WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – E’ di due morti e nove feriti gravi, tutti studenti, il bilancio di una sparatoria alla Brown University, un ateneo privato della città di Providence, nello stato del Rhode Island. Autore dell’assalto un uomo, ancora in fuga, che ha aperto il fuoco all’interno del campus.
A diramare l’avviso è stata la stessa Università attraverso il sistema di allerta interno, subito dopo la polizia è intervenuta insieme all’Fbi, che ha comunicato di essere entrata in azione e di aver messo a disposizione “tutti i mezzi necessari”.
Il fuggitivo, secondo un primo identikit fornito, “è un uomo vestito tutto di nero” e, come rilevato da una telecamera di sorveglianza, durante l’assalto indossava una maschera grigia: ha aperto il fuoco in un’aula al primo piano di una palazzina di sette dove si trovano la facoltà di Ingegneria e il dipartimento di Fisica. In quel momento erano in corso delle prove d’esame.
Le autorità hanno diffuso un video del sospetto.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
L’Atalanta torna a vincere nel segno di Scamacca, 2-1 sul Cagliari
Pubblicato
10 ore fa-
13 Dicembre 2025di
Redazione
BERGAMO (ITALPRESS) – L’Atalanta, dopo la vittoria col Chelsea in Champions League, torna a sorridere anche in campionato: contro il Cagliari finisce 2-1 grazie alla doppietta di Scamacca, inutile il gol del momentaneo pareggio di Gaetano. Successo fondamentale per i bergamaschi, nel prossimo turno ci sarà la sfida contro il Genoa. Il Cagliari mastica amaro per l’occasione sprecata, quello col Pisa sarà uno scontro diretto per la salvezza in piena regola.
Palladino è ripartito dalle certezze: assente Hien a causa di una sindrome influenzale, sulla sinistra è stato confermato Bernasconi. Pisacane ha schierato un 4-4-2 abbottonato, con l’ex Palestra nei quattro di centrocampo. L’approccio atalantino con Lookman e De Ketelaere ha dettato tempi e ritmi, i padroni di casa hanno impiegato 11 minuti per sbloccare la partita: Zappacosta ha calciato verso la porta di Caprile, decisiva la deviazione di tacco da parte di Scamacca. Dopo la rete del vantaggio il ritmo è calato vistosamente, due le occasioni nel secondo tempo non sfruttate dai bergamaschi: una con Lookman, l’altra con De Ketelaere, murato dentro l’area piccola da Obert. Nel finale di primo tempo, in pieno recupero, gli ospiti hanno sfiorato il pareggio con Borrelli, ma il colpo di testa del numero 29 è terminato a lato. Nella ripresa i ritmi blandi hanno scandito la prima mezz’ora, poche le occasioni da gol create da entrambe le parti. Al 30′ è arrivato il pareggio del Cagliari sull’asse Gaetano-Esposito (preciso il tocco del numero 10, già match winner contro la Roma), sei minuti più tardi ancora Scamacca, in acrobazia, ha trovato la rete del sorpasso. Nel finale è stato annullato un gol in fuorigioco a Luvumbo. L’Atalanta torna a vincere dopo lo stop esterno contro il Verona, il Cagliari si ferma, ma non mancano gli spunti positivi per Pisacane.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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