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Economia

Lavoro, crescono le assunzioni nei primi otto mesi

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Secondo i dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps, le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati fino ad agosto sono state 5.467.000, con un aumento del +19% rispetto allo stesso periodo del 2021 e una crescita che ha riguardato tutte le tipologie contrattuali. Nel dettaglio, sono state registrate 937.000 attivazioni per i contratti a tempo indeterminato, che hanno registrato la crescita più accentuata (+31%). Significativo è anche l’aumento delle diverse tipologie di contratti a termine, per i quali si sono avute 481.000 assunzioni per gli intermittenti (+28%), 225.000 per l’apprendistato (+20%), 2.321.000 per il tempo determinato (+19%), 821.000 per gli stagionali (+12%) e 682.000 per i somministrati (+7%). Dopo il 2015 non si era mai registrato, nei primi otto mesi dell’anno, un numero così elevato di assunzioni a tempo indeterminato. Le trasformazioni da tempo determinato nei primi otto mesi del 2022 sono risultate 489.000, in fortissimo incremento rispetto allo stesso periodo del 2021 (+65%). Nello stesso periodo, le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo – pari a 77.000 – risultano essere aumentate del 9% rispetto all’anno precedente. Nei primi otto mesi del 2022 l’insieme delle variazioni contrattuali a tempo indeterminato (da rapporti a termine e da apprendistato) ha raggiunto il livello massimo degli ultimi dieci anni, superando anche il precedente livello elevato registrato nel 2019. Le cessazioni nei primi otto mesi del 2022 sono state 4.571.000, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+28%) per tutte le tipologie contrattuali. In particolare, si sono avute 394.000 cessazioni di contratti intermittenti (+46%), 447.000 di contratti stagionali (+33%), 1.728.000 di contratti a tempo determinato (+28%), 144.000 di contratti in apprendistato (+27%), 1.206.000 di contratti a tempo indeterminato (+24%) e 652.000 di contratti in somministrazione (+20%). Per le cessazioni a tempo indeterminato si tratta, con riferimento ai primi otto mesi dell’anno, del valore più elevato dell’ultimo decennio. Ad agosto si registra un saldo annualizzato pari a 569.000 posizioni di lavoro. Il contributo alla crescita dei rapporti a tempo indeterminato, continuamente crescente dalla fine del 2021, risulta pari a +281.000 unità. Per i contratti a tempo determinato il saldo risulta pari a +166.000 unità; positivo risulta il trend anche per gli altri contratti: apprendisti +15.000; stagionali +44.000; somministrati +3.000; intermittenti +60.000. Per l’insieme dei contratti a termine, dopo la forte spinta dovuta al recupero delle perdite causate dalla pandemia, si registra a partire da maggio 2022 un trend che, seppur positivo, è chiaramente decrescente. Nel corso dei primi otto mesi del 2022, rispetto al corrispondente periodo del 2021, le assunzioni in somministrazione sono aumentate per entrambe le tipologie contrattuali, in particolare sono state registrate 30.000 assunzioni a tempo indeterminato (+58%) e 652.000 a termine (+6%). La consistenza dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) ad agosto 2022 si attesta intorno alle 13.000 unità (in diminuzione del 8% rispetto allo stesso mese del 2021); l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 273 euro. Per quanto attiene ai lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF), ad agosto 2022 essi risultano circa 9.000, in diminuzione del 9% rispetto a luglio 2021, mentre l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 166 euro.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Economia

Ita Airways, Eberhart “Compagnia più forte”. Pappalardo “Nuova fase”

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ROMA (ITALPRESS) – Si è riunito oggi il nuovo Cda di ITA Airways, nominato dall’assemblea ordinaria degli azionisti tenutasi il 15 gennaio scorso dando corso agli accordi stipulati a giugno 2023 e alla nuova governance aziendale. Il Cda, confermando le indicazioni fornite dall’assemblea, ha attribuito a Sandro Pappalardo la carica di presidente e a Joerg Eberhart l’incarico di amministratore delegato. A seguito dell’acquisizione da parte di Deutsche Lufthansa di una partecipazione del 41% del capitale in ITA Airways, si è sancito l’ingresso ufficiale della Compagnia italiana nel Gruppo Lufthansa.
“Oggi è una giornata importante per ITA Airways e per l’Italia – ha dichiarato Pappalardo – Si apre una fase nuova per la Compagnia, che in poco più di tre anni di operatività e partendo come una start-up è riuscita a raggiungere risultati importanti che hanno convinto un partner industriale così rilevante come Lufthansa a credere nel progetto e ad investire in ITA Airways.
Insieme ai nuovi membri del Cda, a cui auguro un buon lavoro, e al management della Compagnia proseguiremo nel percorso di crescita di ITA Airways con il pieno supporto del Gruppo Lufthansa, per continuare a rappresentare l’Italia nel mondo e rendere i nostri passeggeri sempre più orgogliosi di volare con noi”. “Siamo entusiasti del risultato raggiunto, che rappresenta un momento storico per ITA Airways e per l’intero settore del trasporto aereo in Europa – ha dichiarato Joerg Eberhart – La Compagnia da oggi è più solida e, anche grazie agli ottimi risultati raggiunti finora, pronta ad affrontare nuove sfide in un mercato molto competitivo, soprattutto a livello domestico. Il Gruppo Lufthansa con ITA Airways è ancora più forte e sono sicuro che grazie alle sinergie con gli altri vettori del gruppo potremo cogliere importanti opportunità di crescita, potendo contare su una flotta tra le più giovani ed efficienti in Europa e su professionalità di assoluto valore”.
(ITALPRESS).
-Foto: ufficio stampa Ita Airways-

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Economia

Generali Investments acquisisce la maggioranza in MGG Investment Group

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MILANO (ITALPRESS) – Generali Investments, società di asset management globale parte del Gruppo Generali, e MGG Investment Group (MGG) hanno siglato un accordo definitivo in base al quale Conning & Company, la controllata interamente posseduta da Generali Investments, acquisirà una partecipazione di maggioranza in MGG e delle sue affiliate. “L’acquisizione di MGG accelera lo sviluppo strategico delle capacità di credito privato di Generali Investments per soddisfare le esigenze di investimento in evoluzione dei nostri clienti, comprese le nostre compagnie di assicurazione affiliate che diventeranno investitori nelle offerte di MGG”, ha dichiarato Woody Bradford, Ad e direttore generale di Generali Investments. “Il rigoroso processo di sottoscrizione del credito, l’approccio alla strutturazione e il profondo focus su prestiti middle market, non-sponsored di MGG completano la nostra offerta e ci posiziona meglio nel supportare i nostri clienti a raggiungere i loro obiettivi di investimento nei prestiti diretti”, ha aggiunto.
MGG continuerà ad essere guidata dal Ceo e Cio Kevin Griffin e dal team esistente, senza cambiamenti nella strategia di investimento, nei processi o nelle operazioni quotidiane.
“La nostra partnership con Generali rappresenta uno stimolante nuovo capitolo che supporterà la crescita futura di MGG e ci permetterà di espandere le nostre capacità di investimento e formazione di capitale”, ha dichiarato Griffin. “Generali Investments è una piattaforma di gestione patrimoniale di livello mondiale con risorse strategiche robuste e una cultura orientata al cliente che è allineata con la nostra filosofia e i nostri valori”, ha aggiunto.
Conning & Company ha firmato un accordo definitivo per acquistare il 77% di MGG per un valore di 320 milioni di dollari con un ulteriore impegno monetario soggetto al raggiungimento di determinati traguardi operativi. Gli attuali azionisti, compresi il management di MGG e McCourt Global, manterranno una quota di minoranza. Si prevede che la transazione si chiuda nel 2025, soggetta alle approvazioni e condizioni di closing. L’impatto stimato sulla Solvency II Ratio del Gruppo Generali è di circa -2 punti percentuali.
(ITALPRESS).
-Foto: Woody Bradford, ufficio stampa Generali-

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Economia

Confindustria, inizio 2025 con energia cara e rischio dazi

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ROMA (ITALPRESS) – Il 2025 si apre con prezzi dell’energia in aumento, che pesano su inflazione e costi delle imprese, e timori di dazi che inciderebbero sull’export, già debole. Ma proseguiranno il calo dei tassi, che alleggerisce le condizioni finanziarie, e l’attuazione del Pnnr. Nel 4° trimestre 2024, la dinamica del PIL in Italia è stata fiacca, tra crescita modesta dei servizi e industria ancora in affanno. E’ quanto emerge dala Congiuntuira flash del Centro Studi di Confindustria.
L’indice RTT (CSC-TeamSystem) segnala un rimbalzo del fatturato dei servizi a novembre e una crescita acquisita nel 4° trimestre. A dicembre, il PMI è risalito in area espansiva (50,7 da 49,2) e anche la fiducia delle imprese del settore è rimbalzata. Quella delle imprese turistiche è ai massimi, anche se la spesa degli stranieri aveva subito in ottobre il primo calo del 2024 (-5,9% annuo). La produzione a novembre (+0,3%) è salita sul mese, seguendo il recupero marginale di ottobre, e ora la variazione acquisita nel 4° trimestre è +0,1% (-0,5% nel 3°, 6 trimestri consecutivi in calo). Il modesto recupero è confermato dalla risalita a dicembre dell’HCOB PMI, ancora su valori recessivi (46,2 da 44,5). L’RTT industria invece indica un 4° trimestre in calo per il fatturato. A dicembre si rileva una moderata risalita della fiducia delle imprese (95,3, da 93,2). Cala invece la domanda, misurata dagli ordini di beni (saldo a -22,5, da -21,9), sia sul mercato interno che estero. Inoltre, le condizioni di investimento sono peggiorate nel 4° trimestre (-11,3 da -7,7;
indagine Banca d’Italia). Nel complesso, il quadro per gli investimenti resta negativo a fine 2024. Continua a novembre la fase di calo delle vendite al dettaglio (-0,6% in volume), come in ottobre (-1,0% la variazione acquisita nel 4° trimestre); giù sia i beni alimentari che quelli non alimentari. Anche la fiducia delle famiglie, in flessione in tutti i mesi del trimestre, conferma la correzione dei consumi, dopo il balzo nel 3° per il parziale rientro del tasso di risparmio (9,2% da 10,0%). La crescita degli occupati si è quasi fermata a fine 2024: +0,1% a ottobre-novembre sul 3° trimestre (dopo +0,4%). Parallelamente, il forte calo di chi cerca lavoro (-6,6%) segnala una minore forza lavoro, che potrebbe limitare le prospettive di crescita occupazionale futura. L’export italiano di beni resta debole nel 4° trimestre (-0,2% a ottobre-novembre sul 3°).
Dinamica negativa nei mercati UE (-0,9%), incluse Germania e Francia. Timido aumento extra-UE (+0,6%): bene in UK e Turchia, male negli USA (-11,0% annuo a novembre) e Cina (-19,2%). Forte il calo per mezzi di trasporto (-17,3%) e tessile-abbigliamento-calzature (-9,0%). Le prospettive restano deboli, secondo gli ordini manifatturieri esteri in dicembre, anche per il commercio mondiale. Rilevanti rischi pongono i possibili dazi USA, seconda destinazione dell’export italiano con oltre il 22% dell’extra-UE.
(ITALPRESS).
-Foto: Centro Studi Confindustria-

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