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Economia

Amplifon, ok assemblea a bilancio 2022, dividendo 0,29 euro per azione

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MILANO (ITALPRESS) – L’Assemblea degli Azionisti di Amplifon, che si è riunita sotto la presidenza di Susan Carol Holland, ha approvato il Bilancio della società al 31 dicembre 2022, la distribuzione di un dividendo pari a 0,29 euro per azione e ha deliberato sulle altre materie poste all’ordine del giorno.
Nel 2022 i ricavi consolidati sono stati pari a 2.119,1 milioni di euro, in crescita dell’8,8% a cambi correnti e del 6,8% a cambi costanti rispetto al 2021. La performance è stata trainata da una crescita organica pari al 3,0%, superiore al mercato di riferimento, e da acquisizioni per il 3,8%, principalmente per Bay Audio. L’impatto del cambio è stato positivo per il 2,0%, principalmente per l’apprezzamento del dollaro americano rispetto all’euro.
La crescita organica è stata conseguita pur in presenza di un periodo di confronto estremamente sfidante, considerando l’eccezionale crescita dei ricavi (oltre il 17%) del 2021 rispetto al 2019. Inoltre, tale risultato è stato ottenuto nonostante uno scenario macroeconomico globale caratterizzato da una crescente volatilità ed incertezza nella seconda parte dell’anno, il perdurare degli effetti della pandemia nei mercati dell’Asia Pacifico, le condizioni climatiche estreme negli Stati Uniti (a fine anno) e in Europa (nel secondo trimestre), nonché il previsto calo del mercato francese a seguito del forte incremento per la riforma normativa del 2021.
L’EBITDA su base ricorrente è stato pari a 525,3 milioni di euro, in crescita dell’8,8% rispetto al 2021. Il margine sui ricavi su base ricorrente è stato pari al 24,8%, mantenendosi al livello record del 2021. Tale redditività è stata conseguita in un contesto altamente inflattivo grazie a tempestive ed efficaci azioni di contenimento dei costi, e anche a fronte di significativi investimenti nel business. L’EBITDA as reported si attesta a 518,7 milioni di euro, dopo costi non ricorrenti pari a 6,6 milioni di euro.
Il risultato netto su base ricorrente è pari a 183,3 milioni di euro, in aumento del 4,6% rispetto a 175,2 milioni di euro registrati nel 2021, nonostante maggiori oneri relativi alla gestione finanziaria, pur essendo la maggior parte del debito finanziario a medio lungo termine a tasso fisso. Il risultato netto as reported ha raggiunto il livello record di 178,5 milioni di euro, in aumento del 13,1% rispetto ai 157,8 milioni di euro del 2021, con un tax rate che si attesta al 26,7%, in lieve diminuzione rispetto a quanto registrato nell’esercizio precedente. L’utile netto per azione rettificato (EPS adjusted) ammonta a 97,7 centesimi di euro, in aumento del 5,6% rispetto ai 92,6 centesimi di euro riportati nel 2021.
La capogruppo Amplifon S.p.A. ha conseguito nel 2022 ricavi per 416,2 milioni di euro e un utile netto di 117,7 milioni rispetto agli 84,3 milioni di euro conseguiti nel 2021.

– foto ufficio stampa Amplifon –

(ITALPRESS).

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Economia

Unicredit, Orcel “In Generali guardiamo al valore”

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MILANO (ITALPRESS) – “La quota in Generali? E’ un investimento finanziario, siamo un azionista che guarda al valore”. Così Andrea Orcel, Ceo di Unicredit in una intervista concessa al direttore di Milano Finanza, Roberto Sommella, sul nutrito pacchetto azionario della compagnia assicurativa. Quindi sulla scalata a Commerzbank, aggiunge: “Bisogna capire se vogliamo un’Europa del cambiamento o un’Europa che vuole a tutti i costi mantenere e proteggere lo status quo”. Infine sull’ops di Unicredit su Banco Bpm, si limita a dire: “Su questo ci siamo già espressi, la nostra posizione è molto chiara al riguardo”.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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Economia

Il Btp Più fa il pieno di sottoscrizioni, raccolti 15 miliardi

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Il Btp Più, il nuovo titolo di Stato retail pensato per il pubblico diffuso dei risparmiatori, ha chiuso il collocamento con risultati straordinari, sfiorando il traguardo dei 15 miliardi. Lanciato lunedì scorso, il nuovo Btp ha suscitato un interesse eccezionale, attirando l’attenzione di migliaia di investitori che hanno risposto con entusiasmo alla proposta di un investimento minimo di soli 1.000 euro. Già il primo giorno del collocamento, avvenuto lunedì 17 febbraio, il Btp Più ha registrato una raccolta di 5,6 miliardi, cifra che ha superato le aspettative. Nei giorni successivi, il trend è rimasto positivo, con 3,7 miliardi raccolti il secondo giorno, 2,8 miliardi il terzo e, infine, 1,7 miliardi il quarto. A chiusura del collocamento, avvenuto questa mattina, l’importo totale raccolto ha raggiunto i 14,9 miliardi, con oltre 39.700 contratti sottoscritti e un ticket medio di circa 27.500 euro, segno dell’alta partecipazione di risparmiatori di diverse categorie.
Una delle principali ragioni del successo del Btp Più è stata la competitività dei suoi tassi di interesse, che sono stati poi adeguati alle condizioni di mercato. Il Mef ha annunciato, infatti, l’aumento delle cedole: dal 2,8% al 2,85% per i primi quattro anni, e dal 3,6% al 3,7% per gli anni successivi. Questa decisione, presa in risposta all’andamento del mercato, ha contribuito a rafforzare ulteriormente l’appetibilità del titolo, offrendo un rendimento crescente e vantaggioso per chi ha deciso di investirvi. Non è stato solo il rendimento a convincere i risparmiatori. Il Btp Più ha colpito per la sua durata di otto anni, la sicurezza del capitale e la protezione offerta agli investitori. Una delle principali innovazioni del titolo è l’opzione di rimborso anticipato alla pari, disponibile a partire dal quarto anno, che garantisce maggiore flessibilità e sicurezza a chi sceglie di aderire all’emissione. Il Btp Più ha risposto alle esigenze di sicurezza e rendimento degli investitori italiani, con un particolare focus su un pubblico retail che cerca soluzioni stabili per il proprio risparmio. A differenza dei titoli precedenti, il Btp Più non prevede un premio fedeltà, ma introduce l’innovativa opzione di rimborso anticipato alla pari, che rappresenta un valore aggiunto per chi sceglie di investire nel medio-lungo periodo. Inoltre, a favorire l’adesione al Btp Più è stata anche la tassazione agevolata peraltro comune a tutti i titoli del debito pubblico: con un’imposta sui redditi da capitale fissata al 12,5%, l’esenzione dalle imposte di successione e, come previsto dalla Legge di Bilancio 2024, l’esclusione dal calcolo dell’Isee fino a 50mila euro. Una combinazione di vantaggi fiscali e di un rendimento in crescita ha reso il prodotto ancor più interessante. Il successo di questa emissione si inserisce nel contesto di un più ampio rialzo dei rendimenti dei Btp benchmark. In particolare, il tasso per il titolo a otto anni è salito dal 3,26% al 3,33%, mentre per il titolo quadriennale si è registrato un aumento dal 2,64% al 2,69%. Questi incrementi testimoniano l’evoluzione positiva del mercato obbligazionario italiano e l’apprezzamento crescente per i titoli di Stato.
L’operazione Btp Più si inserisce in una strategia di comunicazione efficace, che ha saputo coinvolgere il pubblico in modo mirato. Già nel 2024, le campagne di comunicazione per altre emissioni di Btp avevano ottenuto risultati notevoli, e quest’anno non è stato da meno. L’efficacia delle azioni di comunicazione istituzionale è stata sottolineata dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio, che ha riconosciuto la rilevanza del messaggio veicolato. In sintesi, il collocamento del Btp Più rappresenta un vero e proprio trionfo per il risparmio degli italiani, con una risposta massiccia da parte degli investitori, una solida performance in termini di raccolta e una politica di tassi di interesse che si è adattata perfettamente al contesto economico. Con questi numeri, il Btp Più si afferma come una delle soluzioni più promettenti per il risparmio e l’investimento del futuro prossimo.
(ITALPRESS).
-Foto: ministero delle Finanze-

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Economia

Btp Più, con la prima emissione raccolti 15 miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – Il Ministero dell’economia e delle finanze rende noto che si è concluso il collocamento del BTP Più avviato il 17 febbraio, con 14.905,67 milioni di euro raccolti e 451.831 contratti registrati.
I tassi cedolari definitivi del BTP Più, in considerazione delle condizioni di mercato, sono rivisti al rialzo rispetto ai livelli annunciati lo scorso 14 febbraio: 2,85% per il 1°, 2°, 3° e 4° anno (invece di 2,80%); 3,70% per il 5°, 6°, 7° e 8° anno (invece di 3,60%)

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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