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Economia

Terna, assemblea approva bilancio e nomina De Biasio presidente

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ROMA (ITALPRESS) – Si è riunita oggi a Roma, sotto la presidenza di Valentina Bosetti, l’Assemblea ordinaria degli Azionisti di Terna S.p.A. che ha approvato il bilancio di esercizio di Terna S.p.A. al 31 dicembre 2022 illustrato dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale Stefano Donnarumma. Sono stati inoltre presentati il bilancio consolidato e la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario, documento, quest’ultimo, predisposto anche ai sensi del D.Lgs. 30 dicembre 2016 n. 254 e ricompreso nella relazione sulla gestione all’interno della Relazione Finanziaria Annuale – Rapporto Integrato 2022. Su proposta del Consiglio di Amministrazione è stato deliberato, con 99,97% di voti a favore, un dividendo per l’intero esercizio 2022 pari a 31,44 centesimi di euro per azione (+8% rispetto al 2021, in linea con la politica presentata al mercato) e la distribuzione – al lordo delle eventuali ritenute di legge – di 20,83 centesimi di euro per azione, a saldo dell’acconto sul dividendo di 10,61 centesimi di euro già posto in pagamento dal 23 novembre 2022. Al pagamento del saldo del dividendo concorre esclusivamente l’utile di esercizio 2022. Al saldo non concorrono le azioni proprie che risulteranno in portafoglio alla “record date” precedentemente indicata.

L’Assemblea ha anche provveduto a nominare il nuovo Consiglio di Amministrazione, il cui mandato scadrà in occasione dell’approvazione del bilancio dell’esercizio 2025, che sarà composto da tredici Amministratori eletti: Marco Giorgino; Karina Audrey Litvack; Jean-Michel Aubertin; Anna Chiara Svelto (tratti dalla lista presentata da un raggruppamento di azionisti formato da società di gestione del risparmio e altri investitori istituzionali), Igor De Biasio; Giuseppina Di Foggia; Francesco Renato Mele; Qinjing Shen; Regina Corradini D’Arienzo; Angelica Krystle Donati; Enrico Tommaso Cucchiani; Gian Luca Gregori; Simona Signoracci (tratti dalla lista presentata dall’Azionista di maggioranza relativa CDP Reti S.p.A.). Igor De Biasio, Giuseppina Di Foggia, Angelica Krystle Donati, Enrico Tommaso Cucchiani, Gian Luca Gregori, Simona Signoracci, Marco Giorgino, Karina Audrey Litvack, Jean-Michel Aubertin e Anna Chiara Svelto hanno dichiarato la sussistenza dei requisiti di indipendenza stabiliti dall’art. 147-ter, comma 4, TUF e 148, comma 3, TUF, nonché, dei requisiti di indipendenza individuati per gli amministratori di società con azioni quotate dall’art. 2 del Codice di Corporate Governance e recepiti nel documento “Criteri di applicazione e procedura per la valutazione d’indipendenza (ai sensi dell’art. 2 del Codice di Corporate Governance)”. L’Assemblea ha quindi eletto Igor De Biasio Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società. (ITALPRESS) – (SEGUE). Il genere femminile rappresentato all’interno del Consiglio di Amministrazione risulta in linea con la normativa vigente. Il compenso spettante al Presidente del Consiglio di Amministrazione e agli altri Consiglieri del Consiglio di Amministrazione è stato deliberato nella misura, rispettivamente, di 50.000 euro annui lordi e di 35.000 euro annui lordi, oltre al rimborso delle spese sostenute. L’Assemblea ha inoltre nominato Sindaci effettivi, per il triennio di legge, Lorenzo Pozza e Antonella Tomei, tratti dalla lista presentata dall’Azionista di maggioranza relativa CDP Reti S.p.A., e Mario Matteo Busso che, tratto dalla lista presentata da un raggruppamento di azionisti formato da società di gestione del risparmio e altri investitori istituzionali, ha conseguentemente assunto la carica di Presidente del Collegio Sindacale.

Sindaci supplenti sono stati nominati Barbara Zanardi (tratta dalla lista presentata da un raggruppamento di azionisti formato da società di gestione del risparmio e altri investitori istituzionali), nonché Lucrezia Iuliano e Antonello Lillo (tratti dalla lista presentata dall’Azionista di maggioranza CDP Reti S.p.A.). Tutti i candidati hanno dichiarato di essere iscritti nel registro dei revisori legali e di aver esercitato l’attività di controllo legale dei conti per un periodo non inferiore a tre anni. Il compenso annuo spettante al Presidente del Collegio Sindacale e a ciascun Sindaco effettivo è stato deliberato nella misura, rispettivamente, di 55.000 euro annui lordi e di 45.000 euro annui lordi, oltre al rimborso delle spese sostenute. Il genere femminile rappresentato all’interno del Collegio Sindacale risulta in linea con la normativa vigente. L’Assemblea ha approvato, con percentuale di 95,28% dei voti, ai sensi e per gli effetti dell’art. 114-bis del TUF, il Piano di Incentivazione di lungo termine basato su azioni ordinarie della Società e denominato “Performance Share 2023-2027”, nei termini e secondo le condizioni descritte nel relativo Documento Informativo pubblicato, secondo quanto comunicato al mercato, lo scorso 7 aprile 2023.

L’Assemblea, con percentuale di 99,91% dei voti, ha autorizzato il Consiglio di Amministrazione, previa revoca dell’autorizzazione assembleare del 29 aprile 2022, all’acquisto e alla successiva disposizione di azioni proprie per un massimo di 1,4 milioni di azioni ordinarie della Società, rappresentative dello 0,07% circa del capitale sociale, e un esborso complessivo fino a 7 milioni di euro, fermo restando che le azioni Terna di volta in volta detenute in portafoglio dalla Società e dalle società da essa controllate non potranno in ogni caso superare il 10% del capitale sociale della Società o l’eventuale diverso ammontare massimo previsto dalla legge pro tempore vigente e che gli acquisti dovranno essere effettuati nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato. L’acquisto di azioni proprie è stato consentito per diciotto mesi a decorrere dall’odierna delibera assembleare; non è stato invece previsto alcun limite temporale per la disposizione delle azioni proprie acquistate. L’Assemblea ha inoltre definito, secondo quanto proposto dal Consiglio di Amministrazione, finalità, termini e condizioni dell’acquisto e della disposizione di azioni proprie, individuando in particolare le modalità di calcolo del prezzo di acquisto, nonché le modalità operative di effettuazione delle operazioni di acquisto.

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L’Assemblea ha infine deliberato, con percentuale di oltre il 87,29% circa dei voti, di approvare la prima sezione della Relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti di Terna S.p.A. che illustra la politica della Società in materia di remunerazione dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, del Direttore Generale e dei Dirigenti con responsabilità strategiche con riferimento all’esercizio 2023, nonché delle procedure utilizzate per l’adozione e l’attuazione di tale politica. L’Assemblea ha anche deliberato, con percentuale del 91,64% circa dei voti, in senso favorevole sulla seconda sezione della Relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti di Terna S.p.A. che illustra i compensi corrisposti ai componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, al Direttore Generale e, in forma aggregata, ai Dirigenti con responsabilità strategiche, nell’esercizio 2022.

– foto ufficio stampa Terna –

(ITALPRESS).

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Economia

Occupazione in crescita e prezzi in rallentamento, ma la spesa delle famiglie non prende slancio

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ROMA (ITALPRESS) – Occupazione in crescita e prezzi in rallentamento, ma la spesa delle famiglie non prende slancio, e nel 2025 si fermerà a +5,6 miliardi di euro (+0,5%) in termini reali. È questo il quadro che emerge dall’analisi e dalle proiezioni Confesercenti-CER sulla congiuntura economica italiana nel terzo trimestre 2025.

Il mercato del lavoro mostra un segnale incoraggiante, con gli occupati nel trimestre in aumento dello 0,9% su base annua, il dato migliore dall’inizio dell’anno, anche se il dato di agosto registra una perdita di quasi 60mila posti. Sul fronte dei prezzi, l’inflazione scende all’1,6%, un decimo in meno rispetto al trimestre precedente e al di sotto dell’obiettivo BCE. Il Pil recupera la flessione primaverile ed è atteso in crescita dello 0,1% sul trimestre precedente e dello 0,5% su base annua, anche se è al di sotto dei ritmi registrati nei primi tre mesi del 2025 (+0,3% congiunturale e +0,7% tendenziale).

Tuttavia, le famiglie non sembrano beneficiare pienamente di queste condizioni: le proiezioni dei consumi indicano una crescita nel terzo trimestre di +0,2% sui tre mesi precedenti e +0,6% sull’anno. Dopo un 2024 più vivace, la domanda per consumi sembra essersi fermata: nei primi nove mesi del 2025 l’aumento acquisito della spesa è dello 0,3%, contro l’1,3% dello stesso periodo dell’anno precedente. Secondo le stime di Confesercenti-CER, a fine 2025 la crescita complessiva si fermerà a +0,5%, pari a circa 5,6 miliardi di euro in più a prezzi costanti.

Il rallentamento dei consumi si riflette sul commercio al dettaglio, che continua a mostrare segnali di sofferenza: nel terzo trimestre il volume delle vendite si riduce dello 0,4%, dopo i cali già registrati nei mesi precedenti. Sul fronte del clima di fiducia, ci sono timidi segnali di risalita: tra le famiglie l’indice passa da 95,9 a 96,5 punti, mentre per le imprese del commercio sale da 103,1 a 103,7, restando comunque sotto i livelli del primo trimestre.

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“L’economia italiana resta in crescita, ma rallenta. Ci sono segnali positivi di stabilità sul fronte del lavoro e dei prezzi, ma consumi e vendite continuano a perdere slancio”, commenta Nico Gronchi, Presidente di Confesercenti. “Il 2026 porterà sfide cruciali su molti fronti: con il dispiegarsi degli effetti dei dazi e la conclusione del PNRR, che finora ha sostenuto gli investimenti, la spesa delle famiglie sarà determinante per la domanda interna e per la crescita. Lo stesso Governo nel DPFP confida per il prossimo anno in un incremento dei consumi del +1,2%, un obiettivo difficile da raggiungere senza un impulso più deciso. Il previsto intervento sul fisco potrebbe non avere la scala necessaria per svolgere questo ruolo, tanto che, secondo i prospetti riportati nel DPFP, il Governo non associa ad esso alcun effetto espansivo sui consumi. Occorre fare di più per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e riattivare la crescita”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Economia

Tajani “Sono contro l’extraprofitto, ma questo è il momento di parlare con il mondo bancario”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “Non esiste base giuridica per l’extraprofitto” ma “credo che nessuna banca non voglia parlare con la politica nel momento in cui c’è bisogno di rinforzare la manovra economica. L’abbiamo fatto l’anno scorso, l’impegno era per due anni, se c’è bisogno, però, io che sono un combattente anti-extraprofitto sono anche pronto a cercare di fare una mediazione”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani a margine del Festival nazionale dell’Economia civile a Firenze.

“Bisogna stare molto attenti quando si parla di tassazione delle banche – ha aggiunto Tajani -. Ho anche detto ai miei colleghi di governo che, in vista della manovra, questo è il momento di parlare con il mondo bancario. Se c’è bisogno di aiuto si può parlare: ma mai fare operazioni ex abrupto, perché questo spaventa il mercato, oltre a far danni se si generalizza”. “Abbiamo sventato due anni fa l’extraprofitto – ha sottolineato Tajani – perché poi si finiva per colpire le Bcc e le banche popolari, mentre c’erano danni minori per le banche più grandi: quindi bisogna stare sempre molto attenti quando si parla di banche, però credo che sia giusto parlare”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

DPFP, UPB “Scenario accettabile, ma stime esposte a molteplici rischi”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) ha validato lo scorso 29 settembre le previsioni macroeconomiche tendenziali del Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP) 2025, a conclusione di una procedura di confronto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) nell’arco delle scorse settimane. Lo rende noto l’UPB che ha valutato lo scenario macroeconomico tendenziale del DFPF 2025 “complessivamente accettabile, sebbene in alcuni casi le previsioni si collochino sull’estremo superiore o appena oltre le stime del panel UPB”.

In particolare, “la crescita del PIL del QMT non eccede l’intervallo definito dal panel, salvo uno sforamento marginale (dello 0,1%) nel 2027; la previsione per il 2025 è in linea con quelle dell’UPB e del panel, mentre le differenze sugli anni successivi scontano le incertezze sull’accumulazione di capitale e l’instabilità del contesto internazionale; la crescita cumulata sull’ orizzonte 2025-28, pari al 2,7%, si colloca sull’estremo superiore delle stime del panel; la variazione del PIL nominale è accettabile nel complesso, situandosi sul livello superiore dell’intervallo definito dal panel in tutti gli anni tranne quello in corso, ma eccede lievemente le attese dell’UPB; l’incremento cumulato del PIL nominale tra il 2025 e il 2028, pari all’11,0%, è nel complesso coerente con l’intervallo delle stime del panel, sebbene leggermente più elevato. Tali stime “sono esposte a molteplici rischi, bilanciati nel breve termine ma prevalentemente orientati al ribasso nel medio termine, in gran parte riconducibili ai conflitti internazionali e alla dinamica degli investimenti”.

I principali fattori di rischio “sono individuabili in quattro ambiti: il protezionismo, le guerre e i piani di riarmo, fonti primarie di incertezza con effetti sull’economia di difficile quantificazione; la dinamica degli investimenti in costruzioni, dati i possibili effetti di concentrazione degli interventi finanziati dal programma NGEU nel prossimo anno, che potrebbero generare colli di bottiglia sul lato dell’offerta con conseguente freno alla crescita, cui si aggiungono attese incerte sugli investimenti residenziali; la volatilità dei mercati e le politiche monetarie, dove il fragile e instabile contesto internazionale rischia di ingenerare rapide reazioni avverse dei mercati finanziari, con effetti sull’economia italiana, caratterizzata da un elevato debito pubblico; il rischio climatico e ambientale, ormai fattore strutturale di vulnerabilità, poiché la crescente frequenza e intensità di eventi meteorologici estremi richiede risorse per la prevenzione e la gestione delle emergenze, con impatti sui prezzi e sulla capacità produttiva”, conclude l’UPB che procederà a valutare anche il quadro macroeconomico programmatico del DPFP, che incorpora gli effetti dell’aggiustamento di bilancio.

– foto IPA Agency –

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