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Politica

Conte “Su Rdc guerra ideologica sulla pelle dei poveri. Meloni rinvii”

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ROMA (ITALPRESS) – “Per noi è un disastro sociale annunciato. Abbiamo provato a metterli in guardia con la marcia dei ventimila, lo scorso giugno a Roma, con il tour da Nord a Sud per far emergere tutte le difficoltà delle fasce sociali più deboli. Il governo invece ha voluto proseguire dritto in questa guerra ideologica condotta sulla pelle dei più deboli e da ultimo con questo messaggio dell’Inps per altro falso e fuorviante”. Un messaggio fuorviante “perchè parla di sospensione per una misura che viene invece cancellata. E poi perchè crea l’illusione che tutti verranno presi in carico dai servizi sociali”. Lo dice Giuseppe Conte leader del Movimento 5Stelle in una intervista a La Repubblica. Uno stop che era già era nel programma di governo. “Sorprende Giorgia Meloni, che si sta rivelando una fredda burocrate a Palazzo Chigi, indifferente al carovita che impoverisce il ceto medio e alla disperazione delle persone più fragili. Cancella con spregiudicatezza sensibilità che appartenevano un tempo anche alla destra sociale”.
Quindi sulla commissione d’inchiesta sull’operato dell’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico, minacciata da FdI, ribadisce: “Siamo di fronte a episodi di puro bullismo politico frutto della subcultura tossica espressa da questo governo. Si cerca il capro espiatorio per sviare le responsabilità e deviare le istituzioni per bieche strumentalizzazioni politiche”. Su una sorta di vendetta del governo Meloni nei confronti del M5s, risponde: “Probabilmente l’hanno intesa così, ma viene pagata dagli italiani. Peraltro, scontentano anche quella parte dell’elettorato che, con la complicità di una vergognosa campagna mediatica, si era convinta che il Reddito fosse la fonte di tutti i mali. Si sono dovuti rimangiare la promessa di cancellarlo del tutto, ma ora con le nuove misure provano a far cassa sulla pelle di circa 160mila famiglie, alle quali da gennaio si aggiungeranno 350mila persone. Il governo non sarà in grado di offrire alternative alla loro disperazione”. Il leader pentastellato prevede un autunno caldo: “Temo proprio di sì. Per questo invito il governo a convocare subito un Consiglio dei ministri straordinario per differire i termini e gestire queste scelte sciagurate”.

foto: Agenzia Fotogramma

(ITALPRESS).

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Politica

In scena l’ultima giornata del ‘Ventotene Europa Festival’, superare le sfide con l’integrazione

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VENTOTENE (ITALPRESS) – “Integrazione e disintegrazione sono processi spesso simultanei: abbiamo l’integrazione quando si risponde insieme alle crisi finanziarie oppure di salute, ma allo stesso tempo abbiamo disintegrazione causata da governi sovranisti che vogliono un’Europa di Stati nazionali e non un’Europa comune. Non posso immaginare un’Europa integrata, con il principio di sovranismo nazionale”.

Lo ha detto il politologo Jan Zielonka, professore di Politica e Relazioni Internazionali all’Università Ca’ Foscari, nell’intervento che ha aperto l’ultima giornata del Ventotene Europa Festival, la kermesse giovanile organizzata dall’associazione di promozione sociale ‘La Nuova Europa’.

Di fronte ai conflitti, ai dazi, alle migrazioni “le soluzioni per l’Europa non sono semplici: è chiaro che devono essere soluzioni comuni, ma quando gli Stati nazionali pensano solo ai propri interessi, le soluzioni comuni di solito sono banali e non adeguate alle sfide. Quando arrivano sfide legate alla sicurezza o al commercio, spesso si litiga di più”.

Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel suo messaggio, sottolinea che “il futuro dell’Europa sono proprio i nostri giovani”, a cui bisogna “dare chiarezza sulla direzione da seguire per superare questa congiuntura e costruire un’Unione europea che sia capace di garantire più sicurezza, ma anche più competitiva, per offrire più opportunità a tutti i cittadini”.

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LE PAROLE DI TAJANI A VENTOTENE

Per il Segretario Generale del Parlamento europeo, Alessandro Ciocchetti, la pace “è una delle conquiste dell’Europa, “l’integrazione è una necessità: ogni governo sa che è meglio partecipare che stare da soli” ma “questo non vuol dire che ci debba essere un livello di integrazione al 100%”. Ciocchetti è tornato poi sulla necessità di difendere le prerogative del Parlamento europeo. “Abbiamo accolto positivamente il piano Rearm Eu, non siamo contenti del modo in cui si è fatto: un piano da 800 miliardi in cui il Parlamento non è minimamente coinvolto non va bene, i cittadini hanno diritto a esprimere la propria opinione attraverso i parlamentari che hanno eletto”.

– Foto xi2/Italpress –

(ITALPRESS)

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Politica

Ucraina, Meloni alla riunione dei leader Ue “Rinnovata l’urgenza di un cessate il fuoco totale”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato oggi, in video collegamento, a una riunione dei Leader sul sostegno all’Ucraina e sugli sforzi in corso per raggiungere una pace giusta e duratura, che ne assicuri la sovranità e la sicurezza.

La riunione ha permesso di rinnovare l’urgenza di un cessate il fuoco totale e incondizionato di 30 giorni, rinnovando l’aspettativa che la Russia risponda positivamente all’appello fatto dal Presidente Trump e dimostri concretamente, come già fatto dall’Ucraina, la volontà di costruire la pace.

Nel corso della discussione si è anche ribadita l’importanza del grande appuntamento a sostegno di Kiev che verrà ospitato dall’Italia a luglio con la Conferenza a livello capi di stato e di Governo per la ricostruzione dell’Ucraina.

– foto IPA Agency –

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Politica

Papa Leone XIV, Conte “Mi auguro possa essere scomodo come Bergoglio”

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ROMA (ITALPRESS) – Papa Leone XIV “saprà farsi sentire e parlare con logiche che non sono proprie di nessuna fazione politica e mi auguro che sarà anche lui ‘scomodo’, a suo modo, come lo è stato Bergoglio. Sono certo che diventerà un grande punto di riferimento spirituale e morale anche negli Stati Uniti e che la sua solida figura farà sfigurare le intemperanze non solo di Trump ma di tutti i politici che, negli Usa, in Italia e dappertutto, fingono di risolvere i problemi a colpi di annunci e di azioni dimostrative”. Lo dice in un’intervista a La Stampa, il leader del M5s Giuseppe Conte.

“Non lo inquadrerei come un Papa americano tout court. Gli anni missionari nelle diocesi povere del Perù credo gli abbiano garantito ‘l’odore delle pecore’ e la propensione a stare ‘in mezzo al gregge’, non rinserrato nei palazzi apostolici. In un mondo lacerato da guerre, competizioni economiche e fondamentalismi, frammentato da ingiustizie e diseguaglianze, la parola ‘pace’ che è risuonata più volte nel suo primo discorso, non è neutra. Su di essa si misurerà primariamente il ruolo della Chiesa nel mondo: costruire ponti, avvicinare i popoli in conflitto con l’ascolto e il dialogo, per dirla con Papa Francesco: ‘disarmare le parole, le menti, la terra’” aggiunge Conte. “Oggi credo che la Chiesa, con la sua rete diplomatica e le sue riconosciute qualità di saggezza, possa essere il più grande promotore di pace e di negoziati al mondo. Questo compito dovrebbe svolgerlo, laicamente, l’Onu, che però versa da anni in grave crisi senza che ci sia la volontà politica di riformarla e rilanciarla” conclude l’ex premier.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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