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Cronaca

TMS terapia innovativa per trattare disturbi psichiatrici e neurologici

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MILANO (ITALPRESS) – La Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS), combinata con terapie psicologiche, psicoterapeutiche e farmacologiche, per correggere comportamenti disturbanti e ristabilire un equilibrio dell’attività elettrochimica. La soluzione a problemi di natura neurologica e psichiatrica in pazienti affetti da ansia, depressione resistente, disturbi ossessivi del comportamento (DOC), dipendenze da alcol e droghe e disturbi alimentari, ma anche Alzheimer, Parkinson, SLA arriva oggi dalla Neuromodulazione combinata ad altre terapie, attraverso un approccio innovativo e integrato, multidisciplinare e personalizzato. Questo è quanto è emerso durante il 2° Congresso sul benessere del cervello e della mente tenutosi a Milano al Centro Congressi F.A.S.T. – Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche, organizzato da Brain&Care, centro clinico multidisciplinare specializzato nella gestione di disturbi di natura neurologica, psicologica e psichiatrica con sedi a Milano, Rimini e Torino (in collaborazione con Affidea/CDC) e Letscom3, con i patrocini di Università degli Studi di Milano, Università di Verona, Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano e Consiglio dell’ordine Nazionale degli Psicologi, che ha reso possibile un confronto tra alcuni dei massimi esperti del settore per esplorare le frontiere delle terapie innovative come la TMS per trattare disturbi psichiatrici e neurologici e promuovere il recupero cognitivo e motorio.
“Quando si soffre di dipendenze, ansia o depressione – ha spiegato il professor Antonello Bonci, direttore scientifico di Brain&Care, presidente esecutivo e fondatore del Global Institutes on Addictions (GIA) Miami -, il cervello subisce un’alterazione della normale attività di alcune sue aree. Grazie alla TMS, integrata con altre terapie, possiamo intervenire positivamente sulla condizione clinica del paziente, correggendo il disturbo di cui soffre da un punto di vista elettrochimico; come se un pacemaker esterno regolasse gli effetti della patologia diagnosticata attraverso l’azione diretta sulla plasticità cerebrale (costituita da tutti quei fenomeni cognitivi che si formano nel cervello e che hanno una durata superiore a 30 minuti). Contrariamente a quanto comunemente si potrebbe pensare, il concetto di stimolazione elettrica cerebrale non è di recente invenzione: già Ippocrate a suo tempo aveva capito che l’elettricità poteva agire sul dolore delle persone. Intuizione che, oggi, trova riscontro nei risultati degli studi di Imaging, che hanno mostrato un successo superiore all’80% dei casi in pazienti con depressione sottoposti a TMS coadiuvata da farmaci e altre terapie. Proprio questi risultati comprovati hanno permesso il riconoscimento del marchio europeo nel 2021 per l’adozione di questa soluzione nel trattamento di tutti i tipi di dipendenze”.
Cosa fa la TMS al cervello e quando è consigliabile ricorrervi? Nel corso del suo intervento, Bonci ha spiegato che, quando la sola assunzione del farmaco chimico non porta ai benefici auspicati, l’utilizzo della TMS ha un effetto chimico e metabolico, vascolare, antinfiammatorio e a livello di plasticità cerebrale. Utilizzata come pacemaker bidirezionale o come ricalibratore del cervello a frequenze più basse nel caso di dipendenze, la TMS aiuta i pazienti a terminare il ciclo di cure dichiarando di “non pensare più”, “non essere più interessati alla sostanza”, o addirittura di “non ricordarsi la motivazione della dipendenza”, riacquisendo la piena facoltà cognitiva “sono io a decidere”. Nel 66% dei pazienti la TMS riduce o elimina del tutto i pensieri suicidi ripetitivi e può aiutare anche in casi di demenza, in adulti, adolescenti o anziani con patologie che vanno dall’ansia al Parkinson, ed è efficace anche nell’ambito della Mental Performance: può trovare beneficio dalla TMS chi, dopo aver contratto l’infezione da Covid-19, lamenta di essere afflitto da nebbia mentale e stanchezza fisica; gli atleti e sportivi soggetti ad ansia da prestazione che vorrebbero essere più veloci, concentrati, scattanti; per arrivare a casi di manager che, una settimana prima di una grande decisione, scelgono di sottoporsi alla TMS per essere in grado di prendere la migliore decisione in piena lucidità.
Al congresso sono intervenuti, dopo i saluti introduttivi di Nadia Bolognini (Ordine degli Psicologi della Lombardia-OPL), Roberto Burioni (Professore Ordinario di Virologia e Microbiologia, Università Vita-Salute San Raffaele), Fabrizio Gervasoni (Consigliere dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Milano), Ivan Limosani (Medico Psichiatra Dirigente Struttura Salute Mentale, Dipendenze, Disabilità e Sanità Penitenziaria – Unità Organizzativa Rete Territoriale Regione Lombardia) e Letizia Moratti (Cofondatrice Fondazione San Patrignano), esperti di diverse specializzazioni mediche e psicologiche impegnati nella prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi mentali e neurologici: Camillo Ricordi (Director Emeritus Diabetes Research Institute, Miami, USA), Antonello Bonci (Fondatore GIA Miami, USA; Direttore Scientifico Brain&Care Group), Bernardo dell’Osso (Professore Ordinario, Psichiatria, Università degli Studi di Milano), Colleen A. Hanlon (Vicepresidente, Medical Affairs, Innovation Team Brainsway), Giovanni Serpelloni (Direttore Neuroscience Clinical Center & TMS Unit, Verona, Milano, Roma), Furio Ravera (Psichiatra, Direttore Reparto Disturbi di personalità e dipendenze, Casa di Cura “Le Betulle”, Gruppo Ginestra, Milano), Vincenzo Di Lazzaro (Professore Ordinario, Direttore UOC Neurologia, Università Campus Bio-Medico, Roma), Giacomo Koch (Professore Ordinario, Neurologia, Università degli Studi di Ferrara; Istituto di Ricerca e Cura a carattere Scientifico – IRCCS – Santa Lucia, Roma), Alessio Avenanti (Professore Ordinario, Dipartimento di Psicologia, Alma Mater Studiorum Università di Bologna).
Nella sessione pomeridiana sono intervenuti anche: Giorgio Tonon (GEA Soluzioni, Torino), Marco Diana (Professore Ordinario, Dipartimento di Chimica e Farmacia, Università degli Studi di Sassari), Cristiano Chiamulera (Professore Ordinario di Farmacologia, Università degli Studi di Verona), Isabel Fernandez (Presidente Associazione Italiana EMDR), Sara Bertelli (Responsabile Centro DNA, ASST Santi Paolo e Carlo, Milano; Nutrimente OdV, Milano), Giuseppe Rocca (Neuropsicologo, Neuromodulation lab, Piacenza), Graziella Madeo (Direttrice Unità Neuromodulazione e Ricerca Clinica Brain&Care Group, Rimini) e Gabriele Zanardi (Professore a contratto, Dipartimento di medicina sperimentale e forense Università di Pavia; Responsabile area psicologica e neuroscienze, Brain&Care Group, Milano). Hanno moderato: Antonio de Giovanni (Psichiatra, Brain&Care Group, Milano) e Werner M. Natta (Psichiatra, Brain&Care Group, Torino).

– foto ufficio stampa Studio BElive –
(ITALPRESS).

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Via libera al decreto flussi, 497 mila ingressi in 3 anni

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni, del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, del ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, del ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e del ministro del turismo Daniela Santanchè, ha approvato, in esame preliminare, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo ai flussi migratori per il triennio 2026-2028, che programma per tale periodo gli ingressi regolari in Italia di lavoratori non comunitari.

“L’obiettivo del provvedimento è di consentire l’ingresso in Italia di manodopera indispensabile al sistema economico e produttivo nazionale e altrimenti non reperibile – spiega Palazzo Chigi nel comunicato diffuso dopo il Cdm -. Inoltre, con la stabile individuazione di un meccanismo d’immigrazione legale e controllato, si attivano canali di comunicazione fondamentali nel dialogo con i Paesi di origine dei flussi migratori e si costruisce uno strumento per il contrasto a fenomeni di irregolarità nell’ingresso e permanenza nel nostro Paese, nella lotta contro il lavoro sommerso e allo sfruttamento dei lavoratori”.

Il decreto prevede, per il 2026, 164.850 ingressi autorizzati. Nell’arco del triennio 2026-2028 le unità autorizzate saranno 497.550, con la seguente ripartizione: lavoro subordinato non stagionale e autonomo, 230.550 unità; lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico, 267.000 unità.

Le quote sono state determinate tenendo conto dei fabbisogni espressi dalle parti sociali e delle domande di nulla osta al lavoro effettivamente presentate negli anni scorsi, con l’obiettivo di una programmazione che recepisca le esigenze delle imprese e che sia anche realistica.

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Resta ferma la volontà di incentivare gli ingressi fuori quota, anche nella prospettiva di un ridimensionamento del meccanismo del “click day”, che potrà avvenire seguendo un percorso graduale, che riguardi anzitutto i profili professionali più ricercati dai datori di lavoro e che potenzi la formazione dei lavoratori nei Paesi di origine.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Alla Camera la borsa che Paolo Borsellino aveva in via D’Amelio

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ROMA (ITALPRESS) – Sarà esposta fino al 30 ottobre, nel Transatlantico di Montecitorio, la borsa che il giudice Paolo Borsellino aveva con sè il giorno della strage di Via D’Amelio, il 19 luglio 1992. Alla cerimonia in memoria del giudice erano presenti, tra gli altri, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; il presidente della Camera, Lorenzo Fontana; il presidente del Senato, Ignazio La Russa; il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni; i figli di Paolo Borsellino, Lucia e Manfredi, e Manuela Canale, figlia del tenente colonnello Carmelo Canale, tra i più stretti collaboratori di Paolo Borsellino, oltre a Chiara Colosimo, presidente della Commissione Antimafia. “Ho raccontato di aver cominciato il mio impegno politico all’indomani della strage, conservo un’immagine nitida del caldo, delle immagini al telegiornale di quella devastazione e di quell’improvviso senso di urgenza, quella sensazione che non avesse senso provare rabbia se non si riusciva anche a trasformarla in qualcosa, un gesto, un impegno, una mobilitazione. Quel giorno inizia il cammino che mi ha portato ad essere presidente del Consiglio – ha ricordato la premier, Giorgia Meloni -. Il sacrificio di Borsellino e dei servitori dello Stato che erano al suo fianco non ha motivato solo me, la mia è la storia di tantissime persone, di tanti altri che da quelle stragi di mafia hanno deciso di impegnarsi. Da quelle stragi è partito un movimento di popolo che per la prima volta ha detto visibilmente no, ha detto no alla violenza, al ricatto, all’illegalità, all’omertà in cui la mafia avrebbe voluto condannare l’Italia”.
“Milioni di italiani hanno preferito l’impegno all’indifferenza, hanno preferito il coraggio, hanno scelto di percorrere la strada dell’onore della nazione contro il finto onore di uomini che si proclamano d’onore. Borsellino ci ha insegnato che avere paura è umano, ma quando si combatte in ciò in cui si crede il coraggio è più forte della paura. E’ così sì che è stata la scintilla di un incendio di speranza, giustizia e di amore per l’Italia. A 33 anni di distanza il suo testimone è ancora saldo nelle mani di tanti, trova forma e sostanza nell’impegno che le istituzioni portano avanti”, ha proseguito Meloni che ha avvertito: “Il popolo italiano ha il diritto di conoscere la verità. Ogni sforzo deve essere sostenuto”.
La borsa di Paolo Borsellino “è il simbolo del dovere e dell’attaccamento al servizio in ogni momento della vita. Borsellino, come Falcone e Livatino, non faceva il magistrato, era un magistrato innamorato della giustizia, della verità, della libertà. La cosa più giusta e bella per onorare questi uomini straordinari, credo sia combattere per affermare gli stessi valori con la stessa determinazione e lo stesso coraggio ogni minuto di ogni singolo giorno”, ha aggiunto Meloni.
Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha ricordato come anche dopo la strage di Capaci Paolo Borsellino “non si è tirato indietro dinanzi a quella feroce violenza e ha continuato il suo lavoro da autentico servitore dello Stato. Il suo esempio di rigore morale, coerenza e tenacia è un’eredità che ispira tutti i giorni chi si impegna contro la criminalità organizzata. Paolo Borsellino, come Giovanni Falcone, credeva in un futuro libero dall’oppressione della mafia. Sosteneva che per vincere questa battaglia occorresse agire innanzitutto sul piano culturale. Era convinto della fondamentale importanza del ruolo dei giovani e della loro adesione ai valori democratici – ha proseguito -. Il suo insegnamento deve essere custodito dalle Istituzioni a beneficio delle nuove generazioni, che vanno esortate a perseguire la cultura della legalità e a ripudiare ogni forma di violenza e di prevaricazione. Ricordare Paolo Borsellino e ricordare la storia delle donne e degli uomini vittime della criminalità organizzata è quindi un dovere. Il loro sacrificio ha contribuito a far maturare nel Paese un profondo sentimento di rifiuto del fenomeno mafioso. Ma la lotta alla mafia si nutre anche di simboli. Per questo, da oggi fino al 30 ottobre, la borsa del giudice Paolo Borsellino è esposta qui nel Transatlantico e successivamente sarà trasferita nell’aula della Commissione antimafia a Palazzo San Macuto”.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha poi raccontato un suo personale ricordo di quel 19 luglio 1992 “quando la notizia dell’attentato esplosivo che a Palermo aveva spezzato la vita di Paolo Borsellino e di 5 agenti della sua scorta è arrivata pesante come un macigno. Ricordo soprattutto lo sgomento di quelle ore e la rabbia con cui – da parlamentare e da siciliano – non riuscivo ad accettare l’idea che, dopo Giovanni Falcone, la mafia fosse riuscita ad infliggere un altro colpo così crudele. Solo due mesi prima durante la votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica, insieme a tutti i parlamentari del partito in cui militavo, avevamo votato simbolicamente come Presidente della Repubblica Paolo Borsellino perchè nella nostra intenzione vi era l’indicazione di un uomo al di sopra delle parti, la sua caparbietà nel non indietreggiare di fronte al pericolo”, ha concluso.
“La borsa di papà rappresenta più di ogni altro il simbolo della sua dedizione al lavoro, la sacralità con cui concepiva il suo servizio verso lo Stato e verso le istituzioni. Anche quella domenica, che doveva essere dedicata al riposo, non ha mancato di portare con sè la sua borsa dove aveva riposto, oltre agli effetti personali, anche le sue agende e alcuni documenti la cui importanza era ritenuta tale da non riuscire a distoglierne l’attenzione – ha ricordato Lucia Borsellino, figlia del giudice -. In quei giorni il suo viso portava ancora vividi i segni del dolore per la strage di Capaci dove persero la vita i suoi amici e colleghi. E’ superfluo sottolineare quanto questa borsa costituisca per noi un valore affettivo inestimabile”.
Manuela Canale, figlia di Carmelo, collaboratore di Borsellino, la cui borsa è stata donata dalla famiglia del giudice, si è detta “orgogliosa di lasciare qui alla Camera la sua borsa, che venne recuperata nell’inferno di via D’Amelio, perchè questo luogo è espressione di giustizia e custode dei valori di democrazia. Sono certa che attraverso questa borsa Paolo Borsellino continuerà a trasmettere i valori di legalità e di grande umanità a tutti coloro i quali avranno il privilegio di poterla vedere. Ringrazio la famiglia Borsellino, in particolar modo la signora Agnese, che si è ricordata di me, bambina che attraverso quella borsa aveva visto la fiducia verso il futuro e l’abnegazione”. Infine, Chiara Colosimo, presidente della Commissione Antimafia, ha ricordato come 33 anni fa “il magistrato era a Roma, avrà preso questa borsa piena di carte e, seppur cambiato dal dolore di 40 giorni prima, determinato e triste era qui a continuare il suo lavoro a fare la sua lotta. La borsa è tornata ancora a Roma, è vuota e ha l’odore acre di pelle bruciata che mi è rimasto tra le mani, come il filone delle indagini che ha segnato e segna la mia vita di donna e rappresentante delle istituzioni. Dentro è intatta come intatto è il suo insegnamento, un uomo solo che ha incarnato il senso del dovere più profondo, la sete di giustizia per la sua Palermo e la sua patria tutta”, ha concluso.

– Foto xb1/Italpress –

(ITALPRESS).

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PRONTO METEO – PREVISIONI PER IL 1 LUGLIO 2025

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Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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