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Cronaca

A Milano -0,6% i prezzi delle abitazioni nuove e ristrutturate

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MILANO (ITALPRESS) – “L’Indice di performance delle compravendite residenziali evidenzia, per il mercato di Milano, un repentino arretramento nel secondo semestre 2023. I driver principali vanno ricercati nella minore intensità della domanda rispetto ai semestri precedenti, imputabile alla maggiore difficoltà per gli acquirenti di accedere al mercato del credito”. E’ quanto emerge dal 3^ Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma.
Nel primo semestre 2023 il mercato residenziale di Milano ha scontato una rilevante battuta d’arresto, con solo 12.490 compravendite rispetto alle 15.600 del primo semestre 2022 (-20%). La frenata delle compravendite si è in parte trasmessa sull’andamento delle quotazioni degli immobili nuovi e usati, che mostrano una crescita ancora generalizzata, ma di intensità molto ridotta rispetto al semestre precedente.
Nel secondo semestre 2023 i prezzi delle abitazioni nuove e ristrutturate scontano una battuta d’arresto (-0,6% su base semestrale), a fronte di un incremento annuale del +1,7%. Rimane stazionario lo sconto medio sul prezzo iniziale richiesto (circa 3-4%), che si conferma più che dimezzato rispetto a quello degli immobili usati. La performance positiva riguarda anche il segmento degli immobili usati, il cui incremento dei prezzi medi semestrale e annuale si conferma rispettivamente nell’ordine del +1,3% e +3,3%. Stabili i tempi medi di vendita che per le abitazioni usate variano dai 3 ai 4 mesi. Lo sconto medio sul prezzo richiesto rimane nell’ordine dell’8-9%. SI tratta di percentuali contenute in un contesto di mercato caratterizzato da una ridotta elasticità dell’offerta. Sul versante della locazione, la domanda di affitto si conferma in crescita. Nel secondo semestre 2023 i canoni confermano la variazione positiva degli ultimi tre semestri (+2,9% semestrale), con un incremento annuale del 4,7%. Il rendimento medio lordo da locazione è stazionario su 4,8 punti percentuali. Riguardo ai tempi di locazione in media sono necessari circa 2 mesi per completare una trattativa, sebbene gli immobili con caratteristiche adeguate possano rimanere sul mercato anche solo pochi giorni. Dall’indagine condotta da Nomisma sugli operatori di mercato emerge come il 50% circa della domanda che transita per agenzia è finalizzata ad operazioni di acquisto, sostenute da mutuo nel 73% dei casi.
In aumento la pressione della domanda sul mercato della locazione a causa del progressivo aumento dei tassi sui mutui immobiliari, da un lato, e del sempre maggiore numero di residenze spostate sul mercato dell’affitto short term.
Nel primo semestre 2023, l’attività transattiva degli uffici al dettaglio a Milano ha scontato un significativo calo tendenziale dell’ordine del -33% con soli 430 immobili scambiati sul mercato, contro i 652 del 2022 e i 671 del 2021. Nel secondo semestre 2023 prosegue per il quarto semestre consecutivo l’incremento dei prezzi medi. Le quotazioni registrano variazioni positive sia su base semestrale (+1,2%) sia annuale (+2,9%), sebbene gli immobili localizzati nei business district scontino un risultato negativo. Restano stazionari su base semestrale gli sconti medi applicati sul prezzo richiesto nelle zone più attrattive (9-11%), mentre aumentano in periferia (14%). Si conferma l’incremento dei canoni medi in corso dal primo semestre 2022, con un tasso medio di crescita pari a +1,2% annuale. Il contesto rimane stabile anche per i tempi di assorbimento, sia di vendita (6 mesi) che di locazione (4-5 mesi). Il rendimento medio lordo annuo da locazione è pressochè stabile sul 5,1%. Nel primo semestre 2023 il volume di compravendite di negozi al dettaglio sul mercato milanese ha scontato una lieve battuta di arresto su base tendenziale (-2,6%). Nel comparto dei negozi, l’andamento medio delle quotazioni si conferma in ulteriore rialzo su base annuale (+1,8% semestrale). La velocità di assorbimento decresce per le localizzazioni progressivamente più centrali, con tempi medi di vendita di 4-5 mesi in centro e 6-7 mesi in periferia. Cresce leggermente lo sconto medio concesso sul prezzo richiesto (9,5%), che si conferma il più contenuto tra le grandi città e l’unico ad una cifra. Una dinamica più performante riguarda il comparto locativo, con i canoni medi di locazione in crescita su base semestrale (+1,3%). Il mercato registra tempi di assorbimento rapidi (3-4 mesi), leggermente più distesi in periferia. I rendimenti medi annui lordi si mantengono pressochè stabili al 6,7%.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Cronaca

Cina, industria dei macchinari in forte crescita nel 14esimo Piano quinquennale

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PECHINO (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – L’industria meccanica della Cina ha registrato progressi sostanziali in termini di scala industriale, commercio estero e innovazione nel periodo del 14esimo Piano quinquennale (2021-2025), secondo dati pubblicati lunedì dalla Federazione cinese dell’industria meccanica.

Il numero di imprese che producono macchinari, con dimensioni al di sopra di quella designata, è aumentato da 92.000 alla fine del 2020 a 137.000 alla fine di ottobre 2025.

In termini di scala industriale, il valore aggiunto del settore è cresciuto a un tasso medio annuo del 7,1% dal 2021. Da gennaio a ottobre di quest’anno, il commercio estero totale dei prodotti legati ai macchinari ha raggiunto 1.030 miliardi di dollari, in aumento del 7,6% su base annua, con il valore annuo di importazioni ed esportazioni che dovrebbe stabilire un massimo record.

Facendo leva sulla crescita dei cluster industriali, il settore conta ora 13 imprese classificate tra i primi 50 produttori mondiali di macchinari per le costruzioni.

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Guardando al prossimo piano quinquennale, Xu Niansha, presidente della federazione, ha affermato che l’industria si concentrerà sul rafforzamento della resilienza e della sicurezza delle catene industriali e di approvvigionamento, sull’accelerazione dello sviluppo di nuove forze produttive di qualità e sulla promozione di una trasformazione intelligente, verde e integrata.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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Cronaca

La Voce Pavese – Addio a Maria Forni, voce della cultura lomellina

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Mortara e la Lomellina salutano Maria Forni, storica, divulgatrice e dirigente scolastica di primo piano, scomparsa sabato all’età di 85 anni nella sua abitazione di contrada Loreto. Figura autorevole e amatissima, ha incarnato per decenni la passione per la conoscenza e la trasmissione del sapere, diventando un punto di riferimento culturale ben oltre i confini cittadini.

Ex preside del liceo scientifico Taramelli di Pavia e dell’istituto superiore Omodeo di Mortara, Maria Forni ha insegnato anche al liceo classico Cairoli di Vigevano. Alla carriera scolastica ha affiancato un’intensa attività divulgativa: le sue conferenze di carattere storico, letterario e linguistico richiamavano sempre un pubblico numeroso, conquistato dalla capacità di passare con naturalezza dai grandi autori della letteratura alle più sottili sfumature del dialetto lomellino, con rigore ma anche con grande chiarezza.

L’ultima presentazione risale a un mese fa nella biblioteca civica Pezza, spazio culturale per lei speciale e familiare, dove fino a un anno fa ha presieduto l’associazione Amicivico17. In ambito familiare proveniva da una nota famiglia lomellina, ma aveva sempre rivendicato con fermezza una posizione autonoma sul piano civile e politico.

Lascia la figlia Francesca Baletti, il genero Tommaso e i nipoti Tancredi e Dionigi. Profondo il cordoglio del mondo della scuola: l’istituto Omodeo ne ricorda la gentilezza d’animo, l’intelligenza e la lungimiranza. Parole di stima anche dal pianista Alessandro Marangoni e dalla regista Marta Comeglio. Iscritta all’Anpi di Mortara, è ricordata per l’impegno antifascista e per i valori democratici. Una perdita che lascia un segno profondo nel tessuto culturale e civile della Lomellina.

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L’articolo La Voce Pavese – Addio a Maria Forni, voce della cultura lomellina proviene da Pavia Uno TV.

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Cronaca

Cina, a novembre tasso di disoccupazione nelle città al 5,1%

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PECHINO (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Il mercato cinese del lavoro è rimasto complessivamente stabile, con il tasso di disoccupazione urbana rilevato che si è mantenuto stabile al 5,1% a novembre, hanno mostrato lunedì i dati ufficiali.

Nei primi 11 mesi dell’anno, tale tasso si è attestato in media al 5,2%, ha riferito l’Ufficio Nazionale di Statistica (NBS).

Le condizioni occupazionali dei gruppi chiave sono rimaste anch’esse solide. A novembre, il tasso di disoccupazione tra i lavoratori rurali migranti si è attestato al 4,4%, inferiore alla media nazionale.

L’economia cinese è rimasta nel complesso stabile a novembre, ha dichiarato il portavoce dell’NBS Fu Linghui nel corso di una conferenza stampa, aggiungendo che il Paese lavorerà per garantire uno sviluppo stabile dell’occupazione, delle imprese, dei mercati e delle aspettative.

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La Cina ha fissato un obiettivo per il tasso di disoccupazione urbana rilevato intorno al 5,5% per il 2025, e mira a creare oltre 12 milioni di nuovi posti di lavoro urbani entro l’anno.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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