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Spalletti “Scelte tecniche ma anche morali per la mia Italia”

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ROMA (ITALPRESS) – Da ragazzo non avrebbe mai immaginato “di essere al cospetto o persino di dirigere campioni eccezionali” e sa già che titolo dare al libro che immagina un giorno di pubblicare: “Il Paradiso esiste, ma quanta fatica…”. Luciano Spalletti, in un’intervista a Walter Veltroni per il Corriere della Sera, parla dei sacrifici fatti per arrivare ai massimi livelli, della sua passione per il pallone condivisa con il fratello Marcello (“Lui giocava al calcio, aveva visto che ero bravino ed era orgoglioso di me. Mi proteggeva e, insieme, mi spingeva sempre a migliorare. Se ne è andato anni fa, per un tumore. Ho sofferto molto”), della sua carriera da calciatore, fino ad arrivare a oggi, allo scudetto con il Napoli e alla panchina della Nazionale azzurra. “A Napoli ho lasciato il cuore. Non è immaginabile l’affetto, anzi l’amore che mi sono scambiato con quella città. Mi ha regalato, per la prima volta nella mia storia di allenatore, l’emozione unica di sentirmi parte di una comunità. Una delle cose più belle che potessero capitarmi nella vita. E’ stata la mia università di vita, penso sia difficile avere più di quello che ho avuto io e nessuna impresa può meritare quello che i napoletani hanno dato a me. Sono orgoglioso, fiero, di diventare giovedì un loro cittadino onorario”. “Erano più di trent’anni che il Napoli e io pensavamo di andare nello stesso luogo, di fare lo stesso viaggio. Noi veniamo al mondo con una sola ala, non possiamo volare in alto se non cerchiamo chi ci completa. Napoli è stata la mia seconda ala. Per questo la ringrazierò sempre”, aggiunge Spalletti che adesso si dedica anima e corpo alla Nazionale. “Vorrei tornasse la Nazionale di tutti e che tutti gli italiani le volessero bene. Per me la maglia della Nazionale è quanto di più alto ci possa essere in uno sport ma allo stesso tempo anche quella che più resta vicina al calcio di strada. La proposta di Gravina mi ha reso un uomo felice e orgoglioso anche se ho sentito il peso enorme della responsabilità trattandosi della maglia azzurra di tutti gli italiani. Le mie scelte saranno tecniche e anche morali. Vorrò intorno a me ragazzi che ci credono, che vivano con me il morso della responsabilità, ragazzi che conoscano a memoria la storia di questa Nazionale dimostrandomi di voler entrare in quella storia, di volerci provare fino in fondo. Sarò sempre assillato dal bene della nostra Nazionale e, chi vorrà dimostrarmi di voler mettere il proprio talento al servizio della Nazionale, saprà che io sarò ai suoi piedi. Noi dobbiamo restituire all’Italia il bene che ci vuole. Far gioire un Paese intero, che si unisce e dimentica le appartenenze che separano. La maglia azzurra va desiderata prima e onorata poi come un oggetto sacro”.
Il messaggio che Spalletti ha inviato subito ai suoi ragazzi in generale è arrivato “ma sento che dobbiamo lavorarci ancora, bisogna che in ciascuno di loro, nei loro pensieri, si creino le abitudini corrette, il senso di responsabilità e la motivazione che ci consentano di essere una Nazionale forte, davvero forte. Io sono contento della qualificazione. Non solo per il risultato, il contrario avrebbe provocato dolore in tutti, ma per il modo in cui abbiamo giocato in tutte le partite. Tutte, ma non tutto il tempo. Perchè abbiamo giocato bene per 45, 60 o 70 minuti, mai una partita intera, ma siamo sulla strada giusta”. Il sorteggio di Euro2024 non è andato benissimo…”Sapevamo che tra le varie possibilità c’era anche quella di trovare tutte squadre forti e purtroppo è andata proprio così. L’unico modo per passare il girone sarà quello di fare subito tutte partite ad altissimo livello. Comunque anche Spagna, Albania e Croazia non saranno felicissime, visto che hanno beccato l’Italia tra le squadre in quarta fascia. Dipende solo da noi, siamo l’Italia. Vale quello che dissi ai miei azzurri prima di una partita difficile: “Ci sono molte cose che da fuori mi spaventavano e ora, dopo averle affrontate, mi entusiasmano”.
L’obiettivo per gli Europei è “non porsi limiti. Ci sono tanti giocatori giovani che possono crescere, come Scalvini, Udogie, Scamacca e davanti abbiamo, con Retegui, Raspadori, Kean, Immobile molto più di quanto si pensi. Raspadori, ad esempio, è un ragazzo fantastico: non rinuncia a impegnarsi nè in allenamento nè nel preparare uno dei suoi esami universitari. Fammi dire anche che Chiesa è uno di quei giocatori che appartengono alla rara bellezza del calcio degli illusionisti. Calciatori come lui fanno la fortuna degli allenatori, ti regalano soluzioni che non esistono in nessuna mia lavagna. Le qualità dei giocatori di talento sono superiori alle indicazioni che un tecnico può dare”. In azzurroi si è trovato subito a suo agio. “Mi è stata di grande utilità la collaborazione e l’impegno del presidente Gravina e di tutte le persone che operano nella Nazionale”, dice per poi ricordare Gianluca Vialli e spiegare che sarebbe felice se “nei prossimi mesi ci fossero delle brevi finestre nelle quali i calciatori della Nazionale possano stare insieme tra di loro, con me, con lo staff. Spero sia possibile, sono certo che sarà possibile. Alla Nazionale teniamo tutti”. Una battuta anche su Totti. “Io ho sempre cercato di fare il bene della Roma, con la quale abbiamo fatto un bel gioco e ottenuto bei risultati. E ho cercato anche di fare il bene di Totti, che è stato uno dei più grandi giocatori del nostro calcio. Per me, riabbracciarlo è stato come una liberazione”.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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L’Al Hilal di Simone Inzaghi batte 4-3 il Manchester City e va ai quarti del Mondiale per Club

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ORLANDO (USA) (ITALPRESS) – Simone Inzaghi è alla guida dell’Al Hilal da meno di un mese ma si sta già ritagliando un posto nella storia del club. Dopo aver fermato il Real Madrid sul pari nella fase a gironi, la squadra saudita compie un’impresa ancora più grande eliminando il Manchester City di Pep Guardiola e qualificandosi per i quarti di finale del Mondiale per Club.

A Orlando finisce 4-3 ai supplementari per l’Al Hilal, con Inzaghi che eviterà però di sfidare subito il suo recente passato: il prossimo avversario sarà infatti la Fluminense, che ha sconfitto 2-0 l’Inter. Il Manchester City di Pep Guardiola scendeva in campo con i favori del pronostico, specie dopo il 5-2 rifilato alla Juve, e sin dai primi minuti cerca di imporre il suo gioco.

Agli inglesi bastano nove minuti per sbloccare la gara: azione concitata nell’area di rigore del club saudita e deviazione vincente di Bernardo Silva. Il City domina ma sbatte contro un super Bounou che chiude la porta a chiave e nel secondo tempo la musica cambia, con l’Al Hilal che in sette minuti ribalta tutto: prima con un gol di Marcos Leonardo che risolve di testa un’azione intricata a pochi passi dalla linea di porta al minuto 46, e poi con Malcom, lanciato in contropiede da Cancelo, che al 52′ si trovato a tu per tu con il connazionale Ederson e non sbaglia.

Il City non va però al tappeto e reagisce: al 52′ ecco il pari del solito Erling Haaland, capace a mettere in porta un pallone che stava vagando nell’area di rigore dell’Al Hilal. A pochissimi minuti dal termine lo stesso Haaland prova, poi, a segnare il gol del definitivo 3-2 ma il suo tiro viene salvato sulla linea. Ai supplementari inizia un’altra partita: al 94′ l’ex Napoli Koulibaly porta avanti i suoi con un gol bellissimo di testa sugli sviluppi di calcio d’angolo, al minuto 104 la risposta di Foden con una conclusione al volo in area.

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L’ultimo colpo di scena al 113′ quando ancora Marcos Leonardo, con un tapin facilissimo, sigla il definitivo 4-3: due anni dopo Istanbul, anche se su una panchina diversa, Simone Inzaghi si prende la sua personale rivincita su Pep Guardiola.

“La chiave sono stati i giocatori, il cuore che hanno messo in campo – commenta l’ex tecnico dell’Inter dopo l’impresa – . Dovevamo fare qualcosa di straordinario perchè sapevamo quanto sia forte il Manchester City, sapevamo che dovevamo scalare l’Everest senza ossigeno e siamo stati grandi. Guardiola è il miglior allenatore al mondo
ma oggi abbiamo fatto del nostro meglio e abbiamo meritato”.

“E’ un peccato – si rammarica invece Guardiola – , stavamo facendo un incredibile viaggio insieme ed eravamo in una buona posizione, con sensazioni davvero positive”.

“Non posso ringraziare abbastanza i giocatori per come si sono allenati e per come hanno giocato – le parole del tecnico spagnolo – Ma è stata una partita difficile, con differenze minime. Abbiamo creato tanto e Bounou ha fatto delle incredibili parate ma eravamo troppo scoperti. Ci sarebbe piaciuto andare avanti, è un torneo che si gioca ogni quattro anni, e avevamo la sensazione che la squadra stesse facendo bene. Ma si torna a casa e questo è il momento di riposare e resettare in vista della nuova stagione”.

– Foto IPA Agency –

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(ITALPRESS)

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L’Inter cede 2-0 alla Fluminense e saluta il Mondiale per Club

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CHARLOTTE (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Finisce agli ottavi di finale l’avventura dell’Inter al Mondiale per Club 2025. Al Bank of America Stadium di Charlotte la Fluminense ha vinto 2-0 grazie alle reti di Cano ed Hercules, inutile il forcing finale da parte di Lautaro e compagni: i carioca volano ai quarti e sfideranno la vincente di Manchester City-Al Hilal, nuova squadra dell’ex Inter Simone Inzaghi.

L’impatto negativo dei nerazzurri ha permesso ai brasiliani di passare in vantaggio dopo appena tre minuti: Cano, lasciato solo in area piccola, ha sfruttato l’errore di comunicazione tra Sommer e Darmian. L’unica reazione da parte della squadra di Chivu è arrivata con Barella, ma la conclusione del centrocampista sardo è stata respinta da Fabio. La Fluminense ha sfiorato la rete del raddoppio alla mezz’ora, ma Xavier non ha inquadrato lo specchio della porta.

Il finale di primo tempo è stato segnato dal nervosismo – ammonito il tecnico Renato Portaluppi dopo un paio di spintoni tra la panchina verdeoro e Mkhitaryan – e dal grande caldo, scongiurata invece l’allerta fulmini e l’attuazione del protocollo che pochi giorni fa ha portato alla sospensione di Benfica-Chelsea. Nella ripresa Chivu ha tentato di dare la scossa a un’Inter abbastanza spenta, dai piedi di Sebastiano Esposito è nata l’occasione non sfruttata da De Vrij: da pochi passi il difensore olandese ha calciato a lato.

Pericolosa la punizione di Dimarco dopo pochi minuti, Sommer su un ribaltamento di fronte ha evitato il 2-0 salvando sul tiro da lontano di Arias. Lo stesso Esposito ha costruito una delle due migliori opportunità, Lautaro nella prima occasione non è riuscito a superare Fabio, subito dopo l’attaccante argentino ha colpito il palo interno. In pieno recupero Hercules, lanciato in contropiede, ha trovato il diagonale rasoterra per il 2-0, inutile la conclusione di Dimarco che ha colpito l’incrocio dei pali.

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TABELLINO 

INTER (3-4-2-1): Sommer 5; Darmian 5, De Vrij 5.5, Bastoni 5 (26’st Carlos Augusto 6); Dumfries 5 (8’st Luis Henrique 6), Barella 5.5, Asllani 5 (8’st Sucic 6), Mkhitaryan 5 (8’st Carboni 6.5), Dimarco 5.5; Lautaro Martinez 4.5, Thuram 5 (21’st S.Esposito 7).

In panchina: Di Gennaro, J.Martinez, Calligaris, Acerbi, Palacios, Re Cecconi, Cocchi, Berenbruch, Zalewski, De Pieri.

Allenatore: Chivu 5.

FLUMINENSE (3-5-2): Fabio 7; Ignacio 6.5, Thiago Silva 7, Freytes 6.5; Xavier 6.5, Martinelli 6.5 (15’st Hercules 7), Bernal 6.5 (36’st Thiago Santos 6), Nonato 7 (15’st Lima 6.5), Rene 6.5; Arias 7, Cano 7.5 (21’st Everaldo 6).

In panchina: Eudes, Fuentes, Guga, Manoel, Ganso, Lezcano, Soteldo, Keno, Canobbio, Baya, Berna.

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Allenatore: Portaluppi 7.

ARBITRO: Ivan Barton (El Salvador) 5.5.

RETI: 3’pt Cano, 48’st Hercules.

NOTE: terreno di gioco in buone condizioni, temperature elevate. Spettatori: 20.030.

Ammoniti: Asllani, Cano, Freytes, Rene, Bastoni, Portaluppi, Thiago Santos.

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Angoli 5-2 per l’Inter.

Recupero 8’pt, 8’st.

– foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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A Wimbledon Bellucci avanza, in campo Fognini-Alcaraz. Domani tocca a Sinner

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LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Mattia Bellucci ha superato il primo turno del singolare maschile di Wimbledon, terza prova stagionale del Grande Slam, in scena sui campi in erba di Londra. Il tennista lombardo, 73 del mondo, ha sconfitto al debutto la wild card britannica Oliver Crawford, 248 del ranking Atp, col punteggio di 6-7 (2) 6-3 6-4 6-4. Al secondo turno Bellucci sfiderà il ceco Jiri Lehecka, 23esima forza del tabellone, oggi vincitore contro il boliviano Hugo Dellien con lo score di 4-6 6-2 6-2 7-6 (0).

MEDVEDEV SUBITO ELIMINATO

La prima sorpresa di Wimbledon è arrivata al termine dei primi match del singolare maschile della giornata di apertura della terza prova stagionale del Grande Slam, in scena sui campi in erba di Londra. Il russo Daniil Medvedev, lo scorso anno e nel 2023 semifinalista sui prati britannici, numero 9 del seeding, ha perso al debutto contro il francese Benjamin Bonzi col punteggio di 7-6 (2) 3-6 7-6 (3) 6-2.

DOMANI IN CAMPO JANNIK SINNER

Domani Jannik Sinner farà il suo esordio a Wimbledon 2025. Il numero 1 del mondo affronterà Luca Nardi nel primo match sul Campo 1, a partire dalle 14 italiane. Sul Campo 2, alle 12, invece, sarà impegnata Elisabetta Cocciaretto contro Jessica Pegula. A seguire la prima di Lorenzo Musetti, contro Nikoloz Basilashvili. Bronzetti-Teichmann è il secondo match dalle 12 sul Campo 5. Lorenzo Sonego apre il programma sul Campo 8 contro Faria (ore 12); mentre Flavio Cobolli affronterà Beibit Zhukayev nel terzo incontro dalle 12 sul Campo 16.

Esordio positivo per Aryna Sabalenka, con la tennista bielorussa, numero 1 del mondo e del tabellone, che ha sconfitto al primo turno la canadese Carson Branstine, promossa dalle qualificazioni, col punteggio di 6-1 7-5. Avanza anche Elina Svitolina. La ucraina 13 Wta e 14 del seeding, ha battuto la ungherese Anna Bondar con lo score di 6-3 6-1.

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-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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