Cronaca
A Fieragricola 2024 il futuro tra innovazione e sostenibilità
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1 anno fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – E’ stata presentata questa mattina a Roma la 116^ edizione di Fieragricola, rassegna internazionale di agricoltura in programma a Veronafiere dal 31 gennaio al 3 febbraio prossimi, con focus trasversali dedicati a meccanica agricola; zootecnia; colture specializzate come vigneto, frutteto, olivo; energie rinnovabili; chimica verde; servizi; multifunzionalità delle imprese agricole; tecnologie hi-tech per la crescita dell’agricoltura sostenibile. Alla presentazione dell’evento erano presenti il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, il sottosegretario all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Forestazione, Patrizio Giacomo La Pietra, il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, il direttore commerciale di Veronafiere, Raul Barbieri, il coordinatore scientifico di Fieragricola, Marino Berton, il senatore Matteo Gelmetti e l’europarlamentare Anna Cinzia Bonfrisco.
“Dal 1898 Fieragricola significa innovazione, progresso, spinta alla ricerca per migliorare la produttività in campo, garantire sicurezza alimentare, assicurare redditività e sviluppo alle filiere agricole e dopo 125 anni lo spirito della manifestazione è rimasto il medesimo – ha dichiarato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo -. Oggi siamo alle prese con nuove sfide, dai cambiamenti climatici al ricambio generazionale: fra il 2010 e il 2020 in Europa siamo passati da 12 milioni a 9 milioni di aziende agricole. Inoltre, il bisogno di cibo sano e sicuro resta un obiettivo da conseguire su scala mondiale e il ruolo dell’Unione europea, attraverso politiche mirate di crescita, deve essere rafforzato. Anche attraverso il ruolo delle fiere, luoghi di proposta, dibattito, offerta espositiva e di scambio innanzitutto culturale e formativo, prima ancora che commerciale”. Uno scambio culturale e un’apertura al dialogo e all’accoglienza che “sono connaturate a Veronafiere e alla città di Verona”, ha sostenuto il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, “e sono convinto che la prossima edizione di Fieragricola metterà in campo come ogni volta le best practice, la sicurezza, la ricerca scientifica, sfide che come amministratori ci rendono responsabili delle ricadute sul territorio”.
I numeri della 116^ Fieragricola li ha comunicati il direttore commerciale di Veronafiere, Raul Barbieri: “Undici padiglioni occupati e un’area esterna destinata alle prove dinamiche dei mezzi agricoli, 820 espositori provenienti dall’Italia e da 20 Paesi esteri (Austria, Repubblica Ceca, Cina, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Libano, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria), delegazioni e buyer internazionali provenienti da 28 Paesi accreditati (Albania, Algeria, Armenia, Azerbaijan, Cile, Costa Rica, Croazia, Danimarca, Egitto, Etiopia, Georgia, Ghana, Guatemala, Kazakhstan, Kenya, Macedonia del Nord, Mozambico, Pakistan, Polonia, Repubblica Ceca, Senegal, Serbia, Slovacchia, Spagna, Tunisia, Turchia, Ungheria e Uzbekistan) per incontri B2B specifici per ogni segmento della manifestazione, una superficie espositiva di 52mila metri quadrati occupati”.
Fieragricola 2024 ospiterà, inoltre, gli stand del Ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste (padiglione 8, stand I2) e di Casa Veneto di Regione Veneto (padiglione 4, stand D4), una porta aperta nel dialogo fra imprese agricole, espositori e istituzioni. “Il governo ha messo l’agricoltura al centro dell’agenda politica con l’obiettivo di migliorare il dialogo all’interno delle filiere, creare maggiore valore aggiunto e distribuirlo con maggiore equità – ha dichiarato il sottosegretario al Masaf, Patrizio Giacomo La Pietra -. Abbiamo innalzato a 6 miliardi di euro nel fondo del Pnrr le risorse per i contratti di filiera e pochi mesi fa abbiamo approvato con il passaggio in Parlamento della sperimentazione delle Tea in campo. Serve una visione e stiamo cercando di creare un piano strategico nazionale agricolo”.
Di grande richiamo la parte convegnistica, con oltre 140 convegni nei quattro giorni di manifestazione (sul sito www.fieragricola.it tutti gli appuntamenti) e un filo conduttore per la 116^ edizione della rassegna internazionale di Veronafiere: l’agricoltura nel clima che cambia. “Quella del cambiamento climatico è una delle più impegnative sfide che l’uomo si trova a fronteggiare e il mondo della produzione agricola è il più esposto – ha specificato Marino Berton, coordinatore scientifico di Fieragricola -. Dobbiamo utilizzare al meglio le innovazioni sia tecnologiche che di governance per aumentare la resilienza degli agroecosistemi ai cambiamenti. Dovremo accelerare il processo di digitalizzazione dell’agricoltura e utilizzare le nuove opportunità che la genetica responsabile ed equilibrata è in grado oggi di fornire per piante più resistenti alle alte temperature e agli stress idrici, insieme ad un approccio agronomico che ci permetta di utilizzare con più efficienza e sostenibilità le risorse naturali come l’acqua e il suolo, il sole”. I convegni e il workshop organizzati da Fieragricola sul tema del climate change, in particolare, si rivolgono agli operatori agricoli e puntano a “indicare strategie, tecniche, pratiche per attivare processi di adattamento al clima che cambia, per continuare a produrre con qualità, in modo sostenibile e competitivo”, ha chiarito Berton.
La zootecnia, con tre padiglioni, si conferma regina della manifestazione, fra spinte tecnologiche – come la robotica – e valorizzazione dei reflui nella duplice direzione della fertilizzazione organica e della produzione energetica di biogas e biometano, in ottica di circolarità dell’agricoltura.
Confermati i grandi concorsi zootecnici, nel ring allestito nel padiglione 10. Fieragricola ospiterà la 22^ edizione dello European Open Holstein, Red Holstein & Jersey Show, con le migliori bovine da latte di razza Holstein, Red Holstein e Jersey; la 54ª edizione della Mostra nazionale della razza Bruna italiana e il concorso del ceppo OB- Original Brown. Riflettori accessi anche sulla didattica, grazie alla collaborazione fra Aia (Associazione italiana allevatori) e Anafibj (Associazione nazionale allevatori razza frisona italiana, bruna e jersey) e gli istituti tecnici agrari italiani.
Focus su innovazione e digitale al padiglione 11 con il “Fieragricola Tech”, dedicato all’agricoltura digitale, ai sistemi per l’irrigazione smart, alle energie rinnovabili, agli strumenti di biosolutions per la protezione del suolo in ottica rigenerativa.
Fieragricola, inoltre, sarà l’occasione per la consegna di prestigiosi premi, assegnati da alcune delle case editrici che da decenni raccontano la storia, l’evoluzione e le prospettive dell’agricoltura. A Verona saranno infatti consegnati il “Premio Innovazione” dell’Informatore Agrario per le categorie meccanica agricola, prodotti fitosanitari e fertilizzanti, zootecnia, energie rinnovabili, start up e nuove tecnologie; i premi “Allevatore dell’anno 2023” nelle categorie bovine da latte, bovini da carne, suini; “Il contoterzista dell’anno 2023” per le categorie giovani, diversificazione, innovazione, precision farming, donne.
-foto ufficio stampa Veronafiere –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Nasce partnership tra Sviluppo Lavoro Italia e sette Università italiane
Pubblicato
5 minuti fa-
19 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nasce la partnership strategica tra Sviluppo Lavoro Italia e 7 atenei italiani: un progetto innovativo per ottimizzare i servizi di placement universitario attraverso l’analisi dei percorsi occupazionali dei laureati. “Oggi presentiamo un’attività su cui stiamo lavorando tra un pò di mesi con sette atenei e speriamo di allargare la platea “ha detto Paola Nicastro, presidente e Ad Sviluppo Lavoro Italia ” noi seguiremo, integrando le banche dati delle nostre università con le nostre di fonte ministero del lavoro, i percorsi occupazionali dei laureati e quindi andremo a verificare la tipologia di contratto di lavoro, i tempi di inserimento e anche quanto sono prossimi questi posti di lavoro, quanto sono adeguati rispetto al percorso formativo e titolo conseguito”.
L’accordo è finalizzato ad analizzare in modo innovativo i percorsi occupazionali dei laureati e permetterà di realizzare azioni specifiche di contrasto al mismatch, attraverso un’analisi puntuale dei percorsi lavorativi dei laureati, così da poter rendere l’offerta formativa degli atenei sempre più prossima alle richieste del mercato del lavoro.
“E’ fondamentale che l’università lavori sempre di più anche insieme al mondo produttivo per essere in grado di offrire percorsi formativi rispondenti alle nuove esigenze del mercato del lavoro che è sempre in più rapida trasformazione “le parole di Marina Brambilla, rettrice università degli Studi di Milano “anche rispetto alle sfide date dalla transizione digitale e green, e dell’intelligenza artificiale, senza mai dimenticare che gli atenei, da un lato, devono essere sempre in grado di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro dall’altro devono restare in presidio do conoscenza”.
Sviluppo Lavoro Italia, nell’ambito del programma “Operativo giovani, donne e lavoro”, in qualità di soggetto in house del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha avviato un’iniziativa strategica rivolta alle università italiane che prevede l’attuazione di un protocollo tra gli atenei italiani e Sviluppo Lavoro Italia, con l’obiettivo di analizzare in modo innovativo i percorsi occupazionali dei laureati, grazie all’integrazione tra le banche dati interne alle università e le informazioni contenute nel sistema formativo statistico delle comunicazioni obbligatorie.
“Non esisteva un’analisi oggettiva di quello che era il flusso dei nostri studenti sul mercato del lavoro “ha commentato Stefano Paolo Cargnati, rettore Politecnico di Torino “dobbiamo saper indirizzare il futuro, soprattutto in un mercato del lavoro che vedrà le professioni che ci sono oggi , probabilmente totalmente mutate tra 10 anni, e questo rivedere una possibilità di indirizzare il mercato del lavoro, significa anche indirizzare tutti quello che sono i nuovi asset formativi”.
Tra le università che hanno aderito alla fase sperimentale dell’iniziativa ci sono quella di Pisa, degli Studi di Palermo, degli Studi di Milano, l’università di Modena e Reggio Emilia, l’Università degli Studi di Parma, il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Salerno. L’iniziativa prevede, altresì, la realizzazione della piattaforma di data intelligence al livello nazionale che consente di esplorare, in modo semplice e interattivo, i percorsi lavorativi dei laureati. Lo strumento rappresenta un supporto strategico per la programmazione delle politiche formative e per il rafforzamento del raccordo tra mondo universitario e mercato del lavoro.
Il sottosegretario al ministero del Lavoro, Claudio Durigon, ha ricordato che “Possiamo fare le sinergie giuste, oggi presentiamo una sinergia tra il nostro istituto e le università, un valore aggiunto per tutti. Da parte del nostro governo metteremo in campo azioni per far sì che i giovani decidano di restare in Italia e non andare all’ estero, l’obiettivo è quello di non disperdere queste risorse”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Il Salone “Gusto d’Italia” a RoWine 2025
Pubblicato
5 minuti fa-
19 Maggio 2025di
Redazione
BUCAREST (ITALPRESS) – L’edizione primaverile di RoWine Bucarest 2025, che celebra quest’anno i suoi primi 10 anni, ha consacrato ancora una volta il successo del Salone Gustul Italiei, organizzato da ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, da sempre al fianco delle imprese italiane nel percorso di internazionalizzazione verso nuovi mercati e traguardi.
Dal 16 al 18 maggio, 21 aziende italiane hanno presentato l’eccellenza agroalimentare del Belpaese, registrando il forte interesse del mercato romeno e internazionale verso il Made in Italy.
I produttori italiani presenti al Salone Gustul Italiei, che hanno presentato una selezione di vini e prodotti alimentari tradizionali convenzionali ed ecologici, sono stati: Agriment Italia, Audarya, Aziende Agricole D’Addario, Bakes’N’Grains, Azienda Agricola Bianchin Alessandro, Cantina Colle Moro, Cantina Valpolicella Negrar, Cantina Ventiventi, Cantine Bosco, Collefrisio, Divolio, Feudo Solarìa, Fontanassa, Giuliani Vino Italiano, Il Poggio, J.Rose, Pastificio Minardo, Ridolfi, Silvio Carta, The Wine Net, Vasari 1628.
In occasione del Salone Gustul Italiei, i 21 produttori giunti appositamente dall’Italia per presentare i propri prodotti agli esperti del settore enogastronomico romeno, hanno offerto un autentico valore aggiunto all’evento. Per la migliore narrazione della qualità e della tradizione italiana, è stata allestita una speciale show area, animata per tutte e tre le giornate da professionisti, che hanno guidato il pubblico alla scoperta dei prodotti italiani. I momenti food, curati dallo chef Marco Favino e dal maestro pizzaiolo Giovanni Santarpia, hanno conquistato i visitatori con una selezione di specialità pensate per accompagnare i vini in esposizione ed esaltarne le caratteristiche, valorizzando gli ingredienti tipici della tradizione italiana.
Presente in sala per i tre giorni anche il sommelier, Aurelian Luca, dedicato alle aziende italiane ed alla migliore presentazione delle loro etichette.
Tra gli appuntamenti più apprezzati, la degustazione guidata Viaggio in Italia: Paese di Grandi Formaggi, tenutasi venerdì 16 maggio presso la Sala Masterclass, che ha offerto ai partecipanti un viaggio sensoriale tra i migliori prodotti della tradizione lattiero-casearia italiana.
Moderata dall’esperta di enogastronomia Marinela Ardelean e condotta dai Maestri Assaggiatori dell’ONAF-Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi-, Marco Benedetti e Giorgio Telmon, la sessione si è svolta seguendo la metodologia ufficiale dell’ONAF, presentando i principali tipi di latte (vaccino, ovino, bufalino e caprino) e illustrando le regioni d’origine.
I formaggi in degustazione sono stati: Fontina DOP – Valle d’Aosta (latte vaccino); Gorgonzola piccante DOP – Lombardia (latte vaccino); Pecorino Romano DOP – Lazio (latte ovino); Mozzarella di Bufala Campana DOP – Campania (latte di bufala); Formaggio di capra stagionato – Sardegna (latte caprino).
‘Siamo molto orgogliosi di aver accompagnato per il quarto anno consecutivo le eccellenze italiane al RoWine di Bucarest, un evento che si conferma una delle vetrine per promuovere il Made in Italy nel settore vinicolo e agroalimentare. La partecipazione delle 21 aziende italiane dimostra la vitalità e la qualità delle nostre imprese, capaci di adattarsi e capire i mercati internazionali con l’intenzione di costruire relazioni solide sul mercato romeno. Il successo di questa edizione conferma l’importanza del nostro lavoro quotidiano a supporto dell’internazionalizzazione delle PMI italiane che producono tanto di alta qualità e con alti standard di sostenibilità. Continueremo su questa strada con ancora più energia e passione”, ha dichiarato Micaela Soldini, Direttrice ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – Ufficio di Bucarest.
Il Salone Gustul Italiei si è confermato non solo una vetrina di prodotti d’eccellenza, ma soprattutto una piattaforma privilegiata per creare relazioni commerciali: numerosi rappresentanti del settore HoReCa hanno partecipato attivamente agli incontri, sono stati facilitate connessioni preziose tra i produttori italiani e gli operatori professionisti presenti in fiera.
L’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, S.E. Alfredo Durante Mangoni, ha sottolineato che: “Negli ultimi anni abbiamo registrato un balzo di posizione dell’export agroalimentare italiano in Romania. Il Paese è infatti passato in tre anni dal 17^ al 14^ posto tra i mercati di destinazione del nostro export di settore. Registriamo una crescita costante sia per il cibo che nei vini, e in particolare il Prosecco, prodotti che si collocano generalmente nella fascia medio-alta del mercato. In tale contesto appare quindi fondamentale consolidare la presenza italiana entro qualificati canali di presentazione della nostra offerta, al fine di presidiare il mercato con prodotti di qualità e di varietà crescente, che sappia anche far leva sulle preferenze dei romeni residenti in Italia. La diaspora romena infatti, quando rientra in Romania, cerca la stessa qualità e varietà disponibili in Italia. Le loro scelte ed esperienze di acquisto possono fungere da volano anche per orientare le preferenze di acquisto di una cerchia più ampia di soggettì.
Nel 2024, secondo i dati Trade Data Monitor, le esportazioni totali di prodotti agroalimentari italiani in Romania sono aumentate del 10,6%, superando 1 miliardo di euro, la Romania posizionandosi al quattordicesimo posto come Paese di destinazione dei prodotti italiani.
Nel 2024 l’Italia ha mantenuto la sua posizione di quinto fornitore della Romania, con una quota di mercato del 7,15% (+14,9% rispetto al 2023) dopo Germania (quota: 16,2%, incremento: +9,6%), Ungheria (quota: 11,5%, in calo dello 0,32%), Polonia (quota 9,6%, incremento +6,5%) e Paesi Bassi (quota: 8,5%, incremento +13,2%).
Nel complesso, il mercato alimentare romeno si è dimostrato dinamico, con importazioni totali di prodotti agricoli e alimentari che nel 2024 hanno superato i 14,2 miliardi di euro, registrando un aumento del 4,7% rispetto al 2023.
Anche il mercato del vino in Romania è in costante evoluzione, con un crescente interesse per i prodotti importati. Dopo un rallentamento temporaneo dovuto alla pandemia, le importazioni di vino hanno ripreso a salire.
Nel periodo 2019-2024 vi è stato un notevole incremento delle importazioni romene di vini dal mondo: +110,9% in valore e +69% in quantità. Le importazioni dall’Italia, nello stesso periodo, sono aumentate del 171,4% in valore e del +134% in quantità. L’aumento più significativo è stato registrato per le importazioni dall’Italia di vini spumanti (incluso prosecco) che sono aumentati del 202% in valore e del 171,8% in quantità.
Sebbene la quota importata sia in valore assoluto ancora contenuta, il vino italiano si sta affermando sul mercato, grazie al crescente interesse della Romania verso i prodotti italiani (27° mercato di sbocco nel 2024), in particolare per gli spumanti (18° mercato) e i vini fermi imbottigliati (28° mercato).
Secondo i dati relativi al 2024, l’Italia si è confermata il primo fornitore di vino per la Romania, con una quota di mercato del 31,3% e un aumento del 9,9% rispetto al 2023 seguito dalla Repubblica Moldova (con quota 26,8%). Primo paese fornitore anche per vini spumanti (prosecco incluso), con una quota delle importazioni pari a 50,7%, in aumento del 16,5% rispetto al 2023. Per il vino fermo imbottigliato, l’Italia si trova al secondo posto come paese fornitore con una quota di mercato del 24,8% (in aumento del 6,1% rispetto al 2023), dopo la Repubblica Moldova con una quota del 43,6% delle importazioni romene.
L’Italia è leader anche per diverse categorie di prodotti importati in Romania, che rappresentano anche i prodotti italiani più acquistati al mondo, essendo il primo fornitore di pomodori in scatola (con una quota del 39,1% del totale delle importazioni romene di tali prodotti), olio d’oliva (quota del 37%) e pasta (quota del 32%). Si colloca al 2° posto come fornitore di caffè (quota 22%) e al 3° come fornitore di salumi e prodotti di carne essiccati e conservati (prosciutti, speck, ecc. – quota 19%), formaggi, latticini (quota 14,6%) e prodotti da forno e pasticceria (quota 13,6%).
Questo successo è dovuto sia alla qualità e varietà dell’offerta italiana sia alla reputazione del marchio ‘Made in Italy’, sinonimo di eccellenza nel settore agroalimentare ed enogastronomico (e non solo!).
A confermarlo è anche il prezzo medio del vino italiano importato (3,75 euro/litro), decisamente superiore alla media globale ( 2,27 euro/litro).
La Romania rappresenta per l’Italia un mercato strategico in cui consolidare la propria posizione e conquistare nuovi consumatori.
L’Italia ha ufficialmente presentato la candidatura della sua ricca e variegata tradizione culinaria per il riconoscimento come Patrimonio Immateriale dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Questo passo storico mira a celebrare e proteggere un elemento fondamentale dell’identità culturale italiana, profondamente radicato nella storia, nelle pratiche sociali e nel saper fare delle sue comunità.
La cucina italiana non è semplicemente un insieme di ricette; essa rappresenta un complesso tema culturale che abbraccia: La diversità territoriale, Le pratiche e i saperi tradizionali, La convivialità e la socialità, L’identità culturale. L’esito della valutazione è atteso per dicembre 2025. RoWine Bucarest 2025 ha brindato così a un nuovo e grande successo italiano, rafforzando il ruolo dell’Italia come ambasciatrice mondiale del gusto, della cultura e dell’eccellenza enogastronomica.
Attraverso la sua rete internazionale e il coordinamento delle attività, l’Agenzia ICE si è confermata partner strategico per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, promuovendo qualità, innovazione e tradizione nei mercati esteri più promettenti.
– foto ufficio stampa Salone Gustul Italiei –
(ITALPRESS).
Cronaca
ELISOCCORSO AL CAVALCAVIA VICINO AL CENTRO MONTEBELLO
Pubblicato
15 minuti fa-
19 Maggio 2025di
Redazione
Traffico bloccato nel pomeriggio lungo la SP Bressana Salice, all’altezza del cavalcavia della ferrovia Voghera-Piacenza, che porta al centro commerciale Montebello. In uno scontro tra un’autovettura ed un furgone portavalori ad avere la peggio è stato l’autista dell’auto, che è stato trasportato con l’elisoccorso al Policlinico San Matteo di Pavia, per gravi traumi e ferite. Sul posto i carabinieri, la strada è rimasta chiusa a lungo per permettere i soccorsi, i rilievi e la rimozione dei mezzi.

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